Chapitre 3 :: Donna o maschiaccio?

Publiée: 21-02-10 - Mise à jour: 21-02-10

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Kaori era quindi nella sua camera, di fronte al suo guardaroba per cercare di trovare un abito adeguato.  

Sapeva che il suo cliente sarebbe stato là, che l’avrebbe rimorchiata e voleva piacergli, anche se era soltanto una messa in scena, aveva bisogno di questa sera per rassicurarsi, per acquisire fiducia in sé ed infine cambiare vita, nel modo in cui aveva deciso.  

Inizialmente prese un vestito nero con le spalline sottili e la schiena nuda. No, la stringeva troppo, non andava bene per ballare, piuttosto per assistere ad una serata di gala. Eh hop, sul letto, nella pila da dimenticare.  

Poi, continuando la ricerca, cadde su un pacchetto chiuso. Ma si, il vestito che Miki le aveva regalato per il suo ultimo compleanno. Non l’aveva ancora mai messo, questa era l’occasione giusta. Inoltre, la sua amica sarebbe stata felice di vedere che il suo regalo non restava in fondo ad un armadio sotto un mucchio di cose ingombranti.  

Incominciò a spogliarsi per provare il vestito. Aveva una gonna, piuttosto morbida, quindi l’ideale per una serata danzante, di colore bordeaux che metteva in risalto la sua carnagione ambrata e i suoi occhi brillanti. Era leggermente scollato, e la schiena era mezza scoperta, ma appena quel poco sufficiente per non frenarla nella sua scelta.  

Nello stesso momento, Ryo saliva le scale dell’appartamento che lo portavano alla sua camera. Non aveva fatto rumore e dunque Kaori non aveva fatto attenzione all’arrivo del suo socio, per di più era troppo presa dalle sue prove d’abito.  

L’uomo avanzava, come se il peso del mondo si fosse abbattuto sulle sue spalle. Non pensava a niente a dire il vero. Aspettava che il tempo passasse, sempre e comunque.  

Avanzò e passò davanti la porta della stanza della sua compagna di squadra, che sfortunatamente o fortunatamente, non era chiusa del tutto. E in quel momento, la vide, mezza nuda, mio dio quant’era bella. Malgrado tutto quello che poteva dirle, aveva un corpo perfettamente scolpito. Le sue curve erano delineate in una maniera tale che non riuscì più a staccare il suo sguardo da lei. Se ne voleva di abusare così in silenzio di quel corpo ma era più forte di lui. Nel più profondo del suo essere, lui la desiderava.  

Kaori, quanto a lei, provò il suo abito, infilandolo delicatamente per non spiegazzarlo. Una volta messo, si guardò allo specchio. Tutto sommato, si trovava molto bella. Anzi bisognava dire che era radiosa, quel colore la valorizzava davvero. Invece per Ryo, diciamo che sembrava una dea del amore che si mostrava a lui. Il suo desiderio si faceva sempre più insistente (se capite quello che voglio dire, ma si che capite...) e fu in quel momento che si fece notare, suo malgrado.  

-“Chi c’è?”, chiese la donna con tono secco.  

Preso in trappola, non potè che mostrarsi: - “Sono io, non volevo spaventarti, sono inciampato...”, aveva difficoltà a finire la frase. Di fronte a lui, era ancora più desiderabile.  

-“Cosa, non dirmi che sei già ubriaco a quest’ora? Ah, dopo tutto, non mi importa affatto adesso!”, disse con un tono sempre più secco.  

Ryo non capì quest’ultima frase, perché «adesso». E se fosse che Miki non si sbagliasse. Kaori aveva deciso di lasciarlo.  

Seguì un istante di silenzio poi Kaori aggiunse: - “Puoi lasciarmi sola adesso, non ho finito di prepararmi”.  

E chiuse la porta su un Ryo senza parole.  

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