Chapitre 9 :: E' quasi l'ora

Publiée: 28-02-10 - Mise à jour: 28-02-10

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Un’altra settimana era appena trascorsa ed ora erano circa due mesi che Ito Amony era arrivato in città.  

Nonostante i cuscini che le aveva procurato Saeko, Kaori faceva di tutto perché questa sua nuova rotondità passasse inosservata. Ma i suoi amici più vicini avevano notato dei cambiamenti ma non avevano osato parlarne. Bisognava dire che erano gia sorpresi di vedere la loro amica tra le braccia di un altro che non fosse il suo socio quindi immaginarsi altre cose, più serie e importanti, no di certo.  

Miki, che era comunque la migliore amica di Kaori, non osava parlargliene per paura d’infastidirla. Eppure, prima non esitava quando si trattava della sua relazione con Ryo, ma ora, era diverso. Conosceva appena Ito ma nonostante si fosse messo tra la coppia City Hunter, lei non poteva volergliene a male. Sembrava molto serio e attento con Kaori. (anche se interpreta solo una commedia, la considera un po’ come sua moglie, a causa della somiglianza.)  

Da parte sua invece, Mick aveva preso molto male l’arrivo di quel’uomo nella loro vita. Aveva visto il suo miglior amico farsi rubare la donna che amava e quest’ultimo non reagiva nella maniera in cui lui aveva immaginato.  

Indubbiamente avrebbe desiderato che Ryo si sbarazzasse di quel tipo nel modo più «energico» diciamo, ma non era la cosa giusta e dentro di lui lo sapeva. Poteva solo essere presente per lui nei momenti più difficili.  

Quando a Ito, si comportava in modo discreto, perché ufficialmente, il suo arrivo non era ancora vicino. Non doveva accadere che i suoi nemici attaccassero troppo presto altrimenti non avrebbe potuto compiere il suo lavoro.  

Tra qualche tempo, avrebbe potuto finalmente presentarsi al grande giorno e sistemare una buona volta per tutte quest’affare. Riprendere la vita al fianco della sua vera moglie, Kita e lasciare Kaori alla sua, sperando che nel frattempo non venisse troppo scombussolata da tutto questo.  

Aveva messo disordine nella vita di Ryo e Kaori e in un certo senso se ne voleva. Forse, per egoismo, aveva spezzato il loro legame e ora, avrebbe dovuto vivere con il rimorso quando sarebbe tornato a casa sua, accanto alla sua famiglia.  

* * * * *  

Durante quei giorni, Ryo era sempre stato molto premuroso con la sua socia. A modo suo, si era sempre preso cura di lei anche se lei non lo sapeva. Nonostante questa storia, non riusciva ad avercela con lei. Pensava che fosse tuttavia un modo per farle riprendere una vita normale.  

Se soltanto avesse saputo...  

Anche Ito era molto attento con Kaori. Decisamente, dava davvero l’immagine dell’uomo perfetto.  

Anche se a Ryo non piaceva (perché gli ha rubato la sua Kaori), doveva riconoscere che quest’uomo le offriva tutto ciò di cui aveva bisogno nella sua vita di giovane donna.  

La sera prima Ito l’aveva portata a cena in uno dei migliori ristoranti della città. Ryo aveva storto un po’ il naso, ma bè, avrebbe dovuto farsene una ragione un giorno. Ad ogni modo, si era distratto con le ragazze dei locali.  

Questa storia era stata come una terapia per lui. Si stava rendendo conto molto semplicemente di quello che aveva perso.  

Ito aveva approfittato di questa serata per fare il punto della situazione con Kaori. Aveva così potuto spiegarle il seguito degli avvenimenti. La settimana successiva, sarebbero dovuti partire per il loro arrivo ufficiale. Poi, si sarebbero sistemati in uno dei migliori alberghi di Tokyo. Cinque giorni dopo il loro arrivo, lui avrebbe firmato il contratto con le società interessate e poi, altri tre giorni prima della sua partenza e del loro ritorno, speriamo, ad una vita normale.  

Una volta lasciato il Giappone, il signor e la signora Amory non avrebbero più dovuto temere nulla, aveva sottolineato Saeko al momento del loro primo incontro, al cafè.  

Quindi ancora due brevi settimane e tutta questa commedia sarebbe finita. Ma le cose erano già talmente cambiate che Kaori aveva paura di quello che sarebbe successo dopo.  

Ryo le avrebbe perdonato questa grossa menzogna? E tutti i suoi amici? Come aveva potuto accettare questo lavoro?  

* * * * *  

L’ultima settimana trascorse sempre in quest’atmosfera, ora diventata famigliare, con il papa Ito, la mamma Kaori e il fratellone Ryo.  

Per dare più credibilità alla sua assenza, Kaori aveva informato Ryo della sua partenza per qualche giorno da un’amica d’infanzia, che abitava a due ore da Tokyo, in un piccolo paesino dove le avrebbe fatto bene riposarsi. Ryo aveva capito subito che la donna aveva bisogno di tranquillità, visto lo stato nel quale si trovava.  

Il suo piccolo ventre si era arrotondato ancora e ora, tutti l’avevano notato, senza fare tuttavia alcuna allusione. Conoscevano il carattere pudico di Kaori e sapevano che lei gliene avrebbe parlato al momento stabilito. Ryo non aveva tradito la sua amica e dunque non aveva detto niente a nessuno, nemmeno a Mick.  

Quindi Kaori preparò le valigie e Ito preparò le sue.  

L’uomo invece aveva detto che doveva, per lavoro, trasferirsi in centro qualche giorno. Aveva, secondo lui, delle riunioni importanti durante la settimana e occorreva assolutamente che fosse sul posto.  

Questa assenza avrebbe fatto bene allo sweeper che ora aveva bisogno di ritrovarsi, di fare il punto della sua vita.  

Prima della sua partenza, Ryo aveva desiderato vedere Kaori, un momento sul tetto dell’edificio.  

-“Kaori, spero che tu possa riposarti a Hijo, dalla tua amica. Non dimenticare che al minimo problema, io ci sono. Soprattutto non esitare, capito.”, disse con voce dolce.  

-“Lo so Ryo, ci sei sempre per me. Ti ringrazio. Prenditi cura di te durante la mia assenza e non preoccuparti per me. Tutto andrà bene e il tempo passerà veloce. Non avrai nemmeno il tempo di accorgerti della mia assenza.”, gli rispose, con il suo sorriso più bello, prima di scendere nella sua camera per prendere le ultime cose.  

-“Se tu sapessi Kaori, la tua assenza mi uccide...”, aveva mormorato semplicemente quando la donna se n’era andata.  

Tre ore più tardi, la lasciò alla stazione di Shinjuku. L’abbracciò un breve istante prima di deporle un tenero bacio sulla fronte. L’aiutò a prendere posto sul treno e la guardò allontanarsi, discretamente, senza sentire i rumori attorno a lui. Era come in una bolla, a guardar partire la sua ragione di vita.  

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