Chapitre 10 :: Solo un giorno senza di te!

Publiée: 28-02-10 - Mise à jour: 28-02-10

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Erano trascorse soltanto tre ore dalla partenza della donna e Ryo si sentiva già solo in quel grande appartamento.  

Perlomeno, poteva rallegrarsi di non dover sopportare Ito durante l’assenza di Kaori. Ci mancava solo quello.  

Dopo essersi sfogato al poligono, si era semplicemente messo davanti alla tv, senza neppure guardarla, con un bicchiere di whisky in una mano e una sigaretta nell’altra.  

Una sigaretta, non ne aveva più fumate da quando aveva scoperto la gravidanza della sua socia. Si comportava d’altronde come se fosse stato lui il futuro padre del bambino ma non era di suo figlio che lei era incinta, non doveva dimenticarlo.  

In questo tardo pomeriggio, la nostalgia aveva conquistato il cuore dello sweeper. Ripensò ai bei momenti che avevano condiviso, le svariate martellate che lei gli aveva dato, quel viso pieno di vita e di amore, che avrebbe riposto su altri adesso.  

Rivide i suoi occhi color cioccolato, i suoi morbidi capelli che valorizzavano il suo bellissimo viso. Quelle labbra rosa che avrebbe desiderato toccare, quel corpo scolpito. Ma tutte queste cose alle quali stava pensando, non aveva mai avuto il coraggio di dirgliele. Non le aveva mai detto che lei era bella e molto desiderabile, che la sognava da impazzire.  

Non le aveva mai detto, né mostrato, il suo amore e adesso pensava che non ne avrebbe mai più avuta l’occasione. Lo temeva dal più profondo del suo essere.  

******  

Da parte sua, Kaori aveva finalmente raggiunto Ito all’aeroporto di Tokyo. Saeko gli stava aspettando per un’ultima messa a punto. Era importante che tutto si svolgesse come aveva previsto, tanto per il cliente quanto per Kaori. Se le fosse successo qualcosa, Ryo non le avrebbe mai perdonato questo tradimento.  

Lei era responsabile, per tutta la durata di questo caso, della vita della sorellina di Makimura.  

Perché tutto fosse perfetto, Ito aveva indossato un completo nero con una camicia blu cielo e una cravatta abbinata. Pareva molto più professionale che durante i mesi precedenti. Sembrava realmente un uomo d’affari. Anche Kaori aveva dei bei abiti a sua disposizione. Era stata velocemente presa in carico da un parrucchiere e da un estetista. Sembrava nettamente più femminile che in precedenza. La donna aveva scelto un abito bordò, che faceva risaltare il colore dei suoi capelli ma anche, e soprattutto, la leggera pancia di una donna incinta di qualche mese.  

Con il tempo, si era abituata ai cuscini e si comportava come una vera donna incinta.  

Una volta che ebbero finito di preparasi, fecero la loro apparizione, piuttosto discreta, intrufolandosi tra i passeggeri in provenienza dalla Moravia.  

Lì, due uomini, anche loro vestiti nella classica maniera, erano venuti a prendere la coppia. Facevano parte della società organizzatrice del vertice e avevano il compito di accogliere il signor e la signora Amory e di farli sistemare al loro hotel.  

Avevano quindi recuperato i loro bagagli poi si diressero verso un auto che gli aspettava, una lussuosa berlina nera con a bordo un autista. Una volta accomodati, presero la strada per il Palm Hotel, un palazzo nel centro di Tokyo. Era in questo posto magico che si sarebbe svolto il vertice. Bisognava dire che questi uomini d’affari facevano parte dei più grandi gruppi industriali del mondo.  

Ito e Kaori sistemarono le loro cose nella camera che gli era stata riservata e ordinarono la cena. Volevano cenare in camera, in tranquillità. Inoltre, un’intensa giornata gli aspettava domani. Avevano bisogno di riposare prima di riprendere i ruoli della coppia modello.  

******  

Ritorno all’appartamento di City Hunter, più tardi nella serata.  

Ryo non era più uscito da quando aveva lasciato Kaori alla stazione. Era rimasto lì, solo e piuttosto in compagnia della sua bottiglia. Non voleva che gli altri lo vedessero in quello stato, così dipendente da una persona che lo aveva abbandonato per un altro. No, Kaori non l’avrebbe abbandonato mai, non doveva pensare a questo.  

Tuttavia, malgrado gli sforzi che aveva fatto in questi ultimi tempi, dubitava della sua capacità di continuare così ancora a lungo. Invece di rodersi dalla rabbia verso di lei, lui continuava, in fondo al suo cuore, ad amarla. La desiderava ancora, anche se aveva già assaporato il piacere carnale con un altro che non era lui.  

Però lui manteneva la speranza, che un giorno lei potesse ritornare da lui e per lei, sarebbe stato capace di tutto.  

Questa giornata gli era apparsa come l’inferno in terra, una vita senza nessuno al tuo fianco, nessuno da amare o da proteggere. Una vita che non era vita, a malapena un’anima perduta che ricercava disperatamente la sua compagna, un uomo solo.  

Poi verso le 11.00, il telefono squillò. Ebbe un leggero sussulto di stupore. Chi poteva chiamarlo a quell’ora? Era successo qualcosa a Kaori? Si fiondò a rispondere e la paura lasciò posto ad un sorrisino che troppe poche persone gli riconoscevano.  

-“Kaori, stai bene? Sei arrivata? E il viaggio, è stato troppo faticoso?”, chiese con l’entusiasmo di un bambino di sette anni.  

-“Si, si Ryo, va tutto bene. Ti chiamavo proprio per dirti questo, non voglio che ti preoccupi per me. Fai attenzione a te, e lascia in pace le ragazze del quartiere, altrimenti tirò fuori il mio martello!”, disse la donna per rassicurarlo.  

-“Non ti preoccupare, starò buono come un agnellino. Bene, allora chiamami di tanto in tanto per dirmi come vanno le vacanze.”  

-“Buona notte Ryo.”  

-“Notte...”, rispose prima di riagganciare.  

Questa breve telefonata fece più bene a Ryo di quanto Kaori avesse potuto immaginare.  

Si sentiva un pochino meno solo. Sapeva che da qualche parte, lei pensava un po’ a lui e per questa sera, gli era sufficiente.  

******  

Da parte sua, Kaori, anche lei, era più tranquilla di avere sentito il suo socio per telefono. Si sentiva meno sola in quella camera di hotel.  

D’accordo, Ito era al suo fianco ma quello non era e non lo sarebbe mai stato paragonabile alla presenza di Ryo.  

Quando c’era lui, lei si sentiva al sicuro, protetta ed al suo posto. Ma qui, non faceva altro che interpretare un ruolo, e che inoltre era, un ruolo che aveva sconvolto la sua vita.  

Si fece un bel bagno caldo e decise di andare a dormire. Niente di meglio che una buona notte di sonno per affrontare i problemi sotto un nuovo punto di vista. Avrebbe sistemato questo caso e cercato di rimettere assieme i pezzi del rapporto con l’uomo che amava.  

La notte era dunque scesa su Tokyo, il sole aveva lasciato il posto a questa luna che si prendeva cura di questi amanti perduti che meritavano di ritrovarsi e di condividere tutto questo amore che avevano da donarsi.  

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