Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated R - Prose

 

Auteur(s): Sabi

Traducteur(s): marziachan

Status: En cours

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

La grossesse de Kaori

 

Total: 21 chapitres

Publiée: 18-01-10

Mise à jour: 12-07-11

 

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RomanceHumour

 

Résumé: Per un incarico Kaori si fa passare per una donna incinta ma il punto è che Ryo crede che lei lo sia veramente. Da qui nascono dei quiproquo e delle domande da parte di Ryo sull'identità del padre... come vivranno entrambi questa "gravidanza"? Farà evolvere la loro relazione?

 

Disclaimer: I personaggi di "La gravidanza di Kaori" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: La gravidanza di Kaori

 

Chapitre 15 :: Sulla pista del tiratore

Publiée: 12-07-11 - Mise à jour: 12-07-11

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21


 

Ryo era riuscito a raccogliere qualche informazione sulla banda che aveva preso di mira Ito, grazie ai suoi informatori nel centro ma ora doveva, per racimolare più dettagli, indirizzarsi agli informatori del suo quartiere.  

 

Prese la sua piccola Mini rossa e andò a trovare il vecchio Tony. A prima vista, quel vegliardo dormiva per le strade che gli offrivano ospitalità ma, in realtà, l’anziano era a capo di una vera rete di informazioni e di armi. Se si aveva bisogno di qualcosa in quel quartiere, bisognava rivolgersi al buon vecchio Tony.  

 

Il vegliardo, come piaceva chiamarlo a Ryo, gli aveva comunicato che quei tipi erano dei militari ribelli originari della Moldavia. Volevano impedire la firma di quei contratti per poi prendere il potere. Ma occorreva assolutamente che questo vertice fallisse altrimenti il popolo non gli avrebbe seguiti. Tanto valeva dire che erano pronti a tutto per raggiungere il loro fine. Qualunque fossero i mezzi utilizzati, dovevano avere successo nella loro missione.  

 

Tony aveva inoltre rivelato a Ryo che il loro prossimo attacco avrebbe avuto sicuramente luogo l’indomani mattina, poco prima dell’inizio della riunione di Ito.  

 

 

L’informazione più importante era finalmente arrivata.  

 

 

Erano quasi le 19.00, doveva tornare all’ospedale a fare visita a Kaori. Non aveva smesso di pensare a lei quel pomeriggio. Doveva affrettarsi o gli avrebbero impedito di entrare.  

 

 

 

*****  

 

 

 

Nel frattempo, ospedale di Tokyo.  

 

 

-“Ah, dormito bene mia cara?”, chiese Miki, con un sorriso confortante.  

 

-“Si, sto recuperando piano piano ma non posso stiracchiarmi con i punti che mi ha messo il dottore. Tra l’altro tirano non appena faccio un minimo movimento.”  

 

-“Non preoccuparti, la cicatrizzazione della ferità sarà rapida. Presto, potrai di nuovo sollevare i tuoi martelloni.”, aveva risposto Falcon con la sua voce forte.  

 

-“Si, hai ragione. Ma a proposito, dov’è Ryo? Non è ancora tornato?”, chiese cercandolo con lo sguardo nella camera.  

 

Fu in quel momento preciso che lo sweeper intrufolò la testolina nella porta semiaperta.  

 

-“Si, sono qui, ero andato a prenderti dei fiori. Questa camera è piuttosto triste.”  

 

Tese nello stesso momento un bel mazzo, con i fiori preferiti della sua socia, che aveva nascosto dietro la schiena.  

 

Falcon e Miki lo guardarono con occhio complice per fargli capire che l’aveva scampata bella.  

 

Ryo aveva ripreso la sua solita espressione, sorridendo per non mostrare i suoi veri sentimenti.  

 

Kaori gli rivolse un piccolo sorriso per mostrargli la sua gratitudine.  

 

-“Grazie Ryo, mi fa molto piacere.”  

 

Ryo posò il mazzo di fiori in un vaso sul tavolo attaccato al muro e depose a terra la borsa che conteneva i vestiti della socia.  

 

(Eh si, il nostro sweeper preferito ha avuto il tempo di fare tutto, è troppo bravo!)  

 

-“Di niente. Ti ho portato qualche abito, ti sentirai meglio che in quei pigiami bianchi. E spero che i medici ti lascino uscire al più presto.”  

 

La coppia di ex-mercenari era piacevolmente stupita dal cambiamento di comportamento del loro amico. Stava interpretando una semplice commedia davanti a Kaori o era realmente cambiato? Un misto di entrambi sicuramente.  

 

-“Sei gentile Ryo. Grazie anche a voi Umi e Miki. Siete davvero dei veri amici e io ci tengo a farvi le mie scuse. Non avrei mai dovuto mentirvi in questo modo, non vi merito.”  

 

-“Non dire cosi!”, replicò Miki senza attendere il seguito.  

 

-“Noi siamo tuoi amici e rispettiamo le tue scelte. Ora tutto tornerà alla normalità, te lo prometto e non avrai più motivi di nascondermi le cose.”  

 

-“Si, hai ragione.”, Kaori abbassò la testa con una piccola smorfia.  

 

-“Bene Kaori, ti lasciamo adesso. Andiamo Miki, torniamo a casa.”, aggiunse Falcon.  

 

Miki segui suo marito poi prima di lasciare la sua camera, si rivolse un ultima volta alla coppia City Hunter.  

 

-“Ryo, te la affido per la notte. Tornerò domani mia cara. Buona notte.”  

 

-“Grazie Miki, riposa bene.”  

 

 

Ryo e Kaori si ritrovarono infine soli.  

 

Non gli restava molto tempo, le visite terminavano alle 20.00. Ma quest’ultimo era riuscito a negoziare una mezz’oretta supplementare.  

 

Ryo si sistemò al suo fianco, lentamente, per non farle male.  

 

Un’atmosfera romantica stava prendendo lentamente posto in quella camera completamente bianca.  

 

Dopo quella mattina, le cose erano cambiate.  

 

Kaori credeva di aver perso Ryo dopo questa terribile menzogna ma al contrario, lui non c’è l’aveva con lei, lui l’aveva capita.  

 

Come avrebbe potuto avercela con lei, dopo averla vista così fragile in quel letto grande.  

 

-“Come stai Kaori?”, chiese con una voce dolce.  

 

-“Puo’ andare. Mi fa male la pancia ma quando questa ferita sarà guarita, andrà meglio.” Rimase un attimo in silenzio. -“E tu, stai bene? Hai tirato fuori la tua aria da festaiolo ma starai soffrendo per il mio comportamento.”  

 

-“Non dire così. Non voglio più menzogne e non detti tra di noi. E’ vero che sono stato male, ho sofferto a causa degli ultimi avvenimenti ma questo non è niente in confronto al dolore che mi ha assalito quando ho creduto di averti perduto questa mattina. Ho perso il mio autocontrollo. Sono diventato pazzo. –Silenzio- Ero arrabbiato con te ma adesso, è passato. Voglio solo prendermi cura di te, restare al tuo fianco. Non devi scusarti, ma accettare le mie di scuse.”  

 

Kaori non riuscì più a controllare le sue emozioni.  

 

Le lacrime scesero lungo il suo viso.  

 

-“Oh, Ryo, io... io ti amo. Mi dispiace. Non è colpa tua, hai capito. Ti proibisco di dirlo! Non ti lascerò mai più. Promesso.”  

 

Lo baciò prima di rannicchiarsi tra le sue braccia. Lui non si era mosso. Non osava stringerla troppo forte.  

 

Rimettendosi apposto, Kaori guardò attentamente la maglietta di Ryo. C’era una macchia scura.  

 

Ryo guardò la fronte della sua socia, la benda era impregnata di sangue. Kaori, presa dall’emozione, non aveva sentito niente.  

 

-“Aspetta, la tua benda. Non fai davvero attenzione.”, disse, divertito.  

 

-“Oh?”, disse mettendosi la mano sulla testa.  

 

-“Lascia che ti cambio la medicazione.”  

 

Lui eseguì il compito con una dolcezza estrema.  

 

-“Wow, bel bernoccolo! La ferità si è leggermente allargata ma questo dovrebbe andare bene se non ti metti a giocare alla guerriera.”  

 

-“Grazie Ryo. Grazie di essere qui per me.”  

 

Lui ricambiò il suo sorriso.  

 

Anche se non voleva più menzogne, lui le stava nascondendo ancora il suo ultimo lavoro, ritrovare quello che aveva ferito il suo angelo.  

 

 

Dopo aver cambiato la medicazione, rimasero entrambi, vicini, in silenzio.  

 

Alle 20.30 l’infermiera arrivò. Era tempo per Ryo di tornare a casa. Doveva abbandonare la sua bella per il tempo di una notte.  

 

-“Mi dispiace ma è il momento di lasciarla riposare.”  

 

-“Si e grazie per la vostra generosità. Kaori, torno domani.” La baciò con dolcezza, amava fare quel gesto, accarezzandole piano la guancia con una mano. “Riposa bene.”  

 

“Anche tu Ryo, a domani.”  

 

Ryo stava per lasciare la camera quando la sua socia lo chiamò.  

 

-“Ryo... aspetta. Non fare niente di avventato. Promesso?”  

 

-“Promesso.”  

 

Questa volta uscì e l’infermiera aiutò Kaori a sdraiarsi.  

 

 

 

******  

 

 

 

Erano ora le 21.15  

 

Ryo era passato furtivamente all’appartamento poi si era recato da Saeko.  

 

TOC, TOC, TOC.  

 

La luce si accese e un’ombra venne ad aprire la porta.  

 

-“Ryo? Che ci fai qui?”, disse stupita.  

 

-“Ho bisogno di sapere il nome dell’hotel dove alloggia Ito.”  

 

-“Perché? Non vorrai...”  

 

-“Voglio finire il lavoro della mia socia, ma soprattutto beccare lo stronzo che ha osato spararle.”  

 

Il tono dello sweeper tradiva la sua rabbia.  

 

-“D’accordo. Si è sistemato al Sun Hotel, a nord della città. Vuoi che ti accom...”  

 

-“No, me la caverò da solo.”  

 

-“Ryo, io...”  

 

-“Lo so Saeko ma per il momento, non riesco a metterci una pietra sopra. Con il tempo, chi sa!”  

 

E se ne andò così rapidamente come era arrivato, lasciando una Saeko un po’ meno triste sulla soglia del suo appartamento.  

 

Una volta uscito dal palazzo, Ryo saltò in macchina in direzione del hotel di Ito.  

 

 


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