Chapitre 18 :: Lunga attesa

Publiée: 12-07-11 - Mise à jour: 12-07-11

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L’auto parcheggiò lungo la strada che stava di fronte al palazzo. Un gruppo di uomini stavano per entrare seguiti da un’orda di guardie del corpo.  

I due uomini attraversarono la strada per raggiungere l’entrata principale dello stabilimento.  

Nonostante l’ora mattutina, la strada era popolata di turisti ma soprattutto di impiegati che si recavano sul posto di lavoro. Ito non potè impedirsi di scrutare i passanti. Temeva un attacco dopo lo scontro di questa mattina.  

Ryo, lui, era calmo, sapendo benissimo che il nemico stava piuttosto preparando un piano d’attacco. Ma vedeva molto bene lo stato dei nervi del suo cliente. Si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla sua spalla:  

-“Ito, non c’è niente da temere. Non ci attaccheranno adesso. Dovranno riorganizzarsi altrimenti la loro missione fallirà.”  

-“Crede? Eppure i contratti saranno firmati oggi perciò resta loro solo pochissimo tempo.”  

-“E’ un dato di fatto ma se attaccassero ora, di fronte a tutti, le cose non girebbero a loro favore. La popolazione della Moravia non gli approverebbe dunque non hanno altra scelta che agire nell’ombra.”  

-“Si, suppongo che abbia ragione.”  

-“Entriamo adesso, dove firmare questi benedetti contratti affinché tutti possano riprendere una vita normale.”  

Su queste parole, oltrepassarono la soglia della porta e si diressero, in compagnia degli altri uomini, verso la sala della riunione.  

******  

Nel frattempo, ospedale di Tokyo, camera di Kaori Makimura.  

Kaori stava terminando la colazione che le aveva portato la sua infermiera. Fissò un istante i fiori che le aveva portato il suo socio il giorno prima. Dov’era? Si stava occupando di Ito ricercando l’uomo che le aveva sparato? Una cosa era sicura, sapeva che lui non avrebbe lasciato le cose così com’erano. E questo pensiero non la tranquillizzava affatto.  

-“Oh Ryo, stai attento, non voglio perderti ora che ti ho ritrovato.”  

Miki fece la sua comparsa proprio in quel momento, accompagnata beninteso da suo marito.  

-“Kaori, parli da sola?”  

-“Miki, Falcon, siete già di ritorno?”  

-“Certo, ti avevo detto che sarei ripassata. Sei in ansia per Ryo, è cosi?”  

-“Si, sono convinta che cercherà di trovare il responsabile dell’attacco e mi preoccupo per lui.”, disse alla sua amica con una voce tremante.  

-“Non dovresti preoccuparti per lui Kaori, anzi io compatisco soprattutto quel tipo, Ryo non gli riserverà alcuna pietà.”, rispose Falcon.  

-“Falcon!”, replicò Miki verso suo marito, con un’espressione che la diceva lunga sulla gaffe che aveva appena fatto.  

-“Non fa niente Miki, ha ragione. Conosco Ryo e so che dietro quella faccia allegra si nasconde la rabbia. Per quando abbia cercato di rassicurarmi, non sono stupida.”  

Kaori abbassò il volto per nascondere le lacrime che facevano brillare i suoi occhi marroni.  

Il silenzio prese posto qualche instante in quella camera prima che non fosse interrotto dallo squillare del telefono.  

Miki rispose:  

-“Pronto... buongiorno... si certo...  

... Pronto Ryo, dove sei?”  

-“Miki, mia cara, ti manco di già?”  

-“Non dire assurdità per piacere. Noi ci stava preoccupando per te ma non avremmo dovuto!!”  

-“Puoi passarmi Kaori per favore, o forse sta riposando?”  

-“No, te la passo subito.  

Kaori, è Ryo.”  

Miki passò la cornetta alla sua amica prima di ritirarsi per lasciare loro un momento d’intimità. Falcon aveva già lasciato la stanza.  

-“Pronto, Ryo, stai bene?”  

-“Certo e tu? Hai una vocina, sei stanca?”  

-“Si, un po’.”, disse dolcemente per non mostrare la sua inquietudine.  

-“Kaori, non preoccuparti per me d’accordo. Non faro delle sciocchezze durante la tua assenza, te lo prometto.”  

-“Ok, mi fido perciò niente imprudenze Ryo.”  

-“Ok socia. Comunque, ti chiamavo anche per rassicurarsi sullo stato di Ito. So che è tuo amico e che tu necessariamente starai in pensiero per lui perciò te lo dico subito, mi sto occupando io di lui.”  

-“Ryo, ma perché?”  

-“Perché tu hai accettato questo incarico e in quanto socio ho il dovere di mantenere i tuoi impegni. Non dimenticare quello che ti ho detto, City Hunter, siamo noi due.”  

-“Sei sicuro che non stai garantendo la sua protezione per scovare quei terroristi!”  

-“Se devo essere sincero, anche, ma non voglio che ti preoccupi di questo, non hanno alcuna possibilità contro di me e non ti farò soffrire oltre abbandonandoti o lasciando morire uno dei tuoi amici. Non preoccuparti, passerò a trovarti questa sera, quindi riposati, promesso?”  

-“Promesso Ryo, io...”  

-“Lo so Kaori, me lo dirai questa sera, faccia a faccia. A più tardi.”  

-“Fai attenzione...”  

Riagganciò la cornetta.  

Si sentiva allo stesso tempo sollevava per la chiamata del suo socio, felice per la sua onestà ma ansiosa riguardo a quello scontro.  

No, non doveva pensare a questo, tutto sarebbe andato bene. L’avrebbe rivisto sano e salvo quella sera.  

Si ridistese lentamente nel letto e apprezzò quei pochi secondi di calma.  

Poi, Miki rifece la sua riapparizione, sola.  

Falcon era ritornato al bar.  

******  

Centro di Tokyo.  

Ryo aveva appena terminato la sua conversazione con Kaori e aveva immediatamente raggiunto Ito.  

Quest’ultimo fu felice di sapere che la sua amica stava meglio. Lui teneva, sotto un certo aspetto, molto a lei, ma non per amore come per sua moglie, ma per una profonda e forte amicizia, come un fratello maggiore.  

Ryo, nonostante gli avvenimenti passati, cominciava a capirlo e con il tempo, sarebbero forse riuscito a perdonargli quella menzogna, ma per Saeko, ci sarebbe voluto molto più tempo.  

Ah, questo non era il momento di pensare a tutto questo, avrebbe deciso più tardi. Ora, doveva concentrarsi sulla sua missione e ritrovare quegli uomini prima che attaccassero.  

Fu dunque con i sensi all’erta che cominciò la sua sorveglianza. Osservava, con naturalezza e discrezione, tutte le persone che entravano ed uscivano dello stabilimento. Per il momento nulla sembrava sospetto ma con quei terroristi, non si poteva stare al sicuro da un attacco in pieno giorno. Erano pronti a tutto per impedire la firma di quei contratti.  

Passarono due ore senza alcun incidente.  

Ryo era rimasto li, vicino a Ito mentre quest’ultimo si trovava in compagnia degli altri uomini d’affari. La firma avrebbe avuto luogo al ritorno dal pranzo che era previsto nella sala sistemata per l’occasione all’ultimo piano dell’edificio. Una sorta di buffer freddo a volontà al quale ognuno poteva rilassarsi.  

Per Ryo, non c’era alcun dubbio possibile. L’attacco avrebbe avuto luogo durante quel lasso di tempo.  

Tutto si sarebbe giocato nelle ore a venire...  

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