Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 5 :: Incontro

Publiée: 01-11-08 - Mise à jour: 01-11-08

 


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Stanco di questa introspezione così poco abituale per lui, Ryo Saeba, sweeper numero 1 del Giappone, l’uomo più temuto dalla malavita, si rimise in marcia sotto la luce dei neon.  

 

Se arrivava in ritardo a casa, quella sera, avrebbe avuto diritto ad una ramanzina memorabile...  

 

Si lasciò dietro una bottiglia completamente vuota e un'altra, intatta, regalo di Natale a qualche povero diavolo che sarebbe passato, senza alcun dubbio, per di lì...  

 

Vagabondò un po’ in giro per le strade. Non aveva troppa voglia di ritrovarsi faccia a faccia con Kaori. Preferiva rimandare quel momento.  

 

Gettò pigramente qualche occhiata alle vetrine... ma era soprattutto sulle donne che passano che si fermava il suo sguardo... Ne avrebbe trovata una per consolarlo? Una graziosa signorina che volesse condividere il suo malessere? Preferibilmente in un love hotel.  

 

Prima ancora di vederlo, riconobbe un’aura particolare... Identica alla sua... una presenza che emanava un miscuglio sapiente di pericolo e di fiducia in sé che non svaniva mai, qualunque cosa facessero, qualunque cosa tentassero...  

 

Vide avvicinarsi questa conoscenza.  

 

Un americano a Tokyo, era abbastanza comune... Ma questo era un alto biondo muscoloso che passeggiava per le strade di Shinjuku molto a suo agio... Le mani nelle tasche, sembrava completamente sereno... Diverse donne lo osservavano con interesse, già soggiogate dal fascino di questa presenza virile.  

 

Un sorriso illuminò il suo viso quando si avvicinò a Ryo:  

 

»Questa poi... Chi si aspettava di trovarti qui, in un giorno come questo... Kaori ti ha messo alla porta?«  

 

 

Mick! Amico mio! Compagno di bevute... Fratello di strada!... A patto che se ne possa avere uno nei bassifondi...  

 

Fino a poco tempo fa eravamo sul punto di ucciderci a vicenda... Impossibile, francamente, dire oggi che dei due avrebbe avuto la meglio... a quel tempo tu eri il migliore degli Stati Uniti... Sarebbe stata probabilmente una lotta all’ultimo sangue... Era un incarico... e, in questi casi, l’amicizia non ha allora più importanza...  

 

Kaori ha evitato la strage...  

 

Per lei, hai rinunciato al tuo orgoglio... E’ più di quello che io non sono mai stato capace di fare in 10 anni...  

 

Sapevi tuttavia che lasciandomi in vita, ti saresti condannato a morte ma l’hai fatto, per sacrificio, per amore per lei... Seppur sapendo che avevi perso in partenza...”  

 

 

Lanciò un’occhiata al suo amico ed ai suoi guanti...  

 

 

Se tu non avessi perso l’uso delle mani Mick, avresti abbandonato così facilmente il duello per avere Kaori? Ed io, l’avrei lasciata partire? Nessuno di noi lo saprà mai...  

 

 

»No, ne avevo abbastanza di questi preparativi di Natale... Pensa che ha cercato di trasformare l’appartamento in un albero di Natale a grandezza naturale... E tu? Kazue ha capito che razza di perditempo sei?«  

 

»Hum, paragonato a te, io sono un signore... No, voleva preparasi tranquillamente, allora mi ha “gentilmente” chiesto di andare a fare un giro... Credo piuttosto che non avesse finito di incartare i miei regali...«  

 

 

Kazue... E’ vero, dopotutto, lui ha Kazue... Chi non amerebbe avere quella donna al suo fianco? Dopotutto, le scelte di Mick sono le sue ed è andata così... Lui è andato con Kazue, io sono rimasto con Kaori...  

 

Ma io non ho fatto niente a questo proposito... Né in un senso, né nell’altro... Ho lasciato il destino a decidere per me... Non ho spinto Kaori verso di te quando sapevo che tu la amavi... A quel tempo, tu avresti potuto proteggerla così come me... e l’avresti fatta meno soffrire...  

 

Ma io non volevo che lei restasse in questo ambiente, né tra le tue braccia del resto... Ti ho minacciato, ma non ho detto niente a Kaori... Eppure era turbata dalla tua presenza, lo sentivo... Lei avrebbe potuto amarti...  

 

Credevo che fosse un accordo tra te e me... ma, in realtà, è stata una preoccupazione... per lei... e una lotta tra la parte di me che voleva tenerla con sé e quella che voleva allontanarla...  

 

Ci saremmo uccisi a vicenda, tu e io, Mick... Ma io avrei vinto, lo sai... non perché sono il migliore... nemmeno perché la amo... ma perché lei mi aspettava, semplicemente...  

 

La sorte, a quanto pare, mi è stata favorevole...  

 

Tuttavia, una volta che Mick Angel, il killer americano era morto, non restava che Mick Angel, il detective privato... avrei potuto lasciare che lo raggiungesse... Avrei avuto quel coraggio? Avrei avuto quell’onestà?  

 

Ma Kazue c’era già... Ha rapito il suo cuore? Oppure occupa semplicemente il posto rifiutato da Kaori?”  

 

 

»Ti ha fatto dei regali? Bè dimmi, vecchio mio... Alla fine, ti sei accasato?«  

 

L’americano accennò un sorriso.  

 

»Come se Kaori non ti offrisse sempre qualcosa? Strano, tuttavia, come le donne abbiano delle predisposizioni ad approfittare delle minime occasioni per fare festa...«  

 

»Già, non è che a noi non succeda...«  

 

Si scambiarono uno sguardo di connivenza...  

 

Che cos’era, se non un bisogno viscerale di sentirsi vivi, di passare le notti nei locali e di ubriacarsi per dimenticare?  

 

 

Ne abbiamo viste tante, tu e io... Negli USA, che lavorassimo assieme o in competizione, ci capivamo... Questa stessa necessità di correre sempre più veloce... di andare sempre più in alto, d’essere il più forte... di respirare sempre più odori, di stordirsi di più effluvi... Così diversi eppure così simili...  

 

Sul campo di battaglia mi consideravano come un angelo invincibile, inflessibile, spietato, un angelo con le ali nere. Non temevo niente e nessuno! Come temere la morte? Io che non conoscevo la vita...”  

 

 

 

 


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