Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

Astuces & Conseils

Que veut dire HFC?

 

C'est le nom du site. HFC = Hojo Fan City.

 

 

   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 20 :: E lo stato d'animo di Kaori?

Publiée: 24-12-08 - Mise à jour: 24-12-08

 


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Mentre il suo socio “filava” a cambiarsi trascinando i piedi, Kaori si diresse verso il salone. Si sarebbero ancora fatti notare arrivando in ritardo!  

 

Indubbiamente, Ryo avrebbe affermato che la colpa spettava alla sua socia!  

 

Era rimasta stupita del fatto che lui avesse dimenticato questa serata: occasione ideale per rimorchiare. Gli era persino sembrato seccato di dover uscire questa sera. Poteva darsi che avesse voglia di restare con lei per la vigilia?  

 

Di fronte l’incongruenza del suo pensiero, Kaori non riuscì ad impedirsi di sorridere.  

 

 

”Se questo fosse vero, allora potrei credere al miracolo di Natale... O c’è qualcosa che deve farsi perdonare!!!”  

 

 

Il delicato sorriso che aveva cominciato ad illuminare il suo volto si cancellò rapidamente...  

 

Quanto meno, le osservazioni che lei aveva appena dovuto subire!  

 

Aveva talmente desiderato sentire una parola dolce... un complimento anche minuscolo. Ma questo non era stato il caso. Del resto non era mai il caso... o troppo raramente per i suoi gusti...  

 

Eppure, anche se lei non era una splendente top model, doveva proprio riconoscere che l’abito modellava perfettamente le sue forme. Adepta di aerobica, la donna aveva un corpo magnifico. Contrariamente a quello che poteva dire il suo socio, Kaori era bella, secondo i criteri attualmente in voga... E perfettamente femminile. Il suo taglio di capelli corto ed spettinato affinava il suo viso dai tratti così dolci.  

 

Senza falsa modestia, Kaori sapeva di essere bella con quel abito, scelto con l’aiuto di Miki. Per questa serata eccezionale, aveva desiderato vestirsi diversamente, fare qualcosa di speciale, non necessariamente per Ryo, prima di tutto per sé stessa. E l’ultima volta che si era guardata allo specchio, aveva trovato il risultato piuttosto soddisfacente! Fino a quanto non si era ritrovata faccia a faccia con Ryo sulle scale.  

 

 

”Quest’uomo è incapace di esprimere la minima gentilezza nei miei confronti!”  

 

 

Kaori sapeva perfettamente che non credeva ad una sola parola di quello che aveva appena affermato. Era arrabbiata, frustata che non succedesse mai niente tra di loro... Ognuno doveva ritenersi felice delle mezze-parole scambiate, degli sguardi furtivi, delle semi-dichiarazioni. La donna conosceva tutte le “buone” ragioni che giustificavano questo comportamento. Dalle più nobili fino alle più egoistiche... Ma certe sere il dubbio la prendeva alla gola, soffocante molto più di una mano che ti strozza: la amava veramente?  

 

Qualunque fosse la risposta, lei restava con lui, indubbiamente. Era più forte di lei! Il suo attaccamento per lui andava ben oltre una semplice relazione di cuore! Ne aveva talmente paura talvolta... Temeva di vivere attraverso lui... Temeva di metterlo in pericolo a causa del suo amore...  

 

Ma, nonostante i suoi dubbi, nonostante tutte le ragioni, lei sperava solo una cosa: conoscere un giorno la felicità tra le sue braccia.  

 

Ammetteva che questo era puerile, infantile e senza nessuna speranza, ma era cosi!  

 

Immersa nei suoi pensieri, Kaori fece il giro del salotto per la terza volta, rimettendo apposto qui e là, qualche oggetto leggermente fuori posto. Detestava aspettare... anche se questo era quello che faceva da 8 anni...  

 

I suoi occhi lanciavano fulmini. Cominciava ad innervosirsi, tanto contro sé stessa quanto contro lui.  

 

 

”Innamorata di un donnaiolo, di un perverso il cui passatempo è derubare culottes, il cui sogno “ultimo” è di “dare una botta” a tutte le donne del Giappone, senza neanche pensare a tenere conto dei loro sentimenti! Devo veramente essere stupida!”  

 

 

Infastidita, si lasciò cadere sul divano. Incrociando e disincrociando le sue lunghe gambe, gettava delle frequenti occhiate verso la porta!  

 

 

”Ci mette un tempo pazzesco a cambiarsi! Senza dubbio vuole essere perfetto per poter sedurre la nostra cameriera o la sua vicina di tavolo!”  

 

 

Afferrò il telecomando e fece un giro completo dei canali. Ovviamente dopo due, tre zapping completi, dovette arrendersi all’evidenza. In questa vigilia di Natale, nessun programma televisivo valeva la pena. A rigor di logica, ognuno doveva passare questa serata con quelli che amava. Insomma, in teoria, nei film...  

 

 

”Non devo arrabbiarmi questa sera. Devo restare calma. Devo passare una bella serata con Miki, Mick e gli altri... Non se ne parla neanche di dare a Ryo l’occasione di darmi dell’isterica! Però, se osa importunare una sola donna, il martellone «speciale» sarà la sua unica ricompensa.”  

 

 

Per stanchezza, spense il televisore. Non c’era proprio niente.  

 

Con un gesto automatico, tese la mano e afferrò una rivista tra quelle che erano sparpagliate sul tavolino del salotto.  

Quale non fu la sua sorpresa quando scoprì che aveva tra le mani una delle riviste porno di Ryo!  

 

«Come è finita qui!? Non smetto di buttarle nella spazzatura. Controllo sempre tutti gli angoli in cui lui potrebbe imboscarle! E tuttavia, inesorabilmente, le ritrovo dappertutto per la casa.»  

 

La guerra incessante che giocavano attorno alle riviste “maschili” di Ryo volgeva d’altronde più verso la commedia che altro.  

 

Logicamente, Kaori avrebbe dovuto gettare via con aria di disprezzo quello che teneva tra le mani. Non era certamente scioccata dall’esistenza di simili riviste... Semplicemente non capiva come potessero eccitare in quel modo gli uomini con quelle foto, in particolare il suo socio. Senza contare che lei non riusciva ad impedirsi di pensare che c’era qualcosa di avvilente in alcune di quelle immagini...  

 

Eppure, di fronte alla sua noia profonda mentre aspettava il benestare del suo partner, aprì l’oggetto di tante attenzioni da parte di Ryo. Sfogliandolo, senza veramente concedergli una grande attenzione, si fermò ugualmente sulla pagina centrale. Fece ruotare la rivista per “contemplare” in grande la foto.  

 

 

”Certo che questa ragazza è bellissima.”  

 

 

Kaori gettò un’occhiata al proprio décolleté.  

 

 

”Anche con un reggiseno imbottito al massimo, non potrei mai dare l’illusione di avere un seno così prosperoso...”  

 

 

Sospirò leggermente delusa di non essere all’altezza di quello che lei pensava Ryo volesse. Dall’altro lato, poteva proprio andare al diavolo! Sembrava obnubilato solo dal fisico! Come tutti gli uomini del resto, malgrado quello che potevano lasciar credere.  

 

 

”Quanto alla posizione che assume, è certamente sensuale... ma senza un buon chiroterapeuta per sbloccarla dopo, c’è un ampio rischio che non possa soddisfare la minima fantasia...”  

 

 

Kaori si immaginò in una posizione simile. Un sorriso triste apparse sulla commessura delle sue labbra.  

 

 

”Assurdo! Ryo ha proprio ragione a prendersi gioco di me! Ridicola, patetica...”  

 

 

Innervosita, ben oltre la logica, contro gli uomini e le loro inclinazioni perverse, chiuse la rivista, e la arrotolò.  

Poi si alzò, ben decisa a spedire quella robaccia nel solo posto dove meritava di presenziare: la pattumiera.  

 

Passando davanti le scale, si fermò di colpo. In cima, c’era Ryo. Aveva appena finito di vestirsi e si accingeva a raggiungerla in salotto.  

 

Per la seconda volta nella serata, le scale furono il teatro di una scena delle più poetiche. Ma questa volta i ruoli erano invertiti. Era Kaori che si trovava in basso e Ryo che sovrastava la sua socia.  

 

Aveva infilato lo smoking prestato da Eriko. La stilista non si era sbagliata. Era proprio la sua taglia. Sembrava che l’avesse creato pensando a lui.  

 

Kaori rimase ammutolita dallo stupore.  

 

 

”Mio Dio, se non è bello.”  

 

 

Sfoggiando un’espressione seria, Ryo avrebbe potuto far cedere chiunque in quel momento. Kaori ignorava come alla sua amica fosse riuscita questa impresa, ma lo smoking del suo socio sembrava emettere gli stessi riflessi scuri e scintillanti degli occhi dell’uomo che la squadrava. Ma la donna lo conosceva troppo bene. Nel suo sguardo, poteva ad ogni modo distinguere quel piccolo bagliore di sofferenza, sempre presente, quello che lei avrebbe talmente desiderato saper far scomparire.  

 

Si emanava da quest’uomo, un fascino ed un carisma non molto frequente e un piccolo qualcosa che solo Kaori poteva percepire. Quel piccolo “più” che lo rendeva unico ai suoi occhi, che andava oltre le apparenze per incontrare il vero Ryo Saeba.  

 

Se non fosse già stata innamorata di lui, lo sarebbe stata istantaneamente.  

 

Lei rimase così, sbalordita, incapace di staccare gli occhi da quell’immagine. Tuttavia le sarebbe proprio piaciuto non restare così. Sapeva di esporsi ad un’osservazione acerba da parte di Ryo. Era stupita che lui non avesse ancora detto niente.  

 

La mancanza di reattività di Ryo arrivava dal fatto che anche lui era sorpreso allo stesso modo di vedere Kaori lì. La immaginava a pazientare – brontolando – nel salotto. Lui aveva previsto di fare una breve paura prima di penetrare nella stanza per riprendere contegno e prepararsi a rivederla vestita in quel modo.  

 

Ne rimase nuovamente affascinato.  

 

 

”Non c’è niente da fare, c’è l’ho nel sangue... Eppure avrei talmente voluto che questo non fosse il caso. Tutto sarebbe più semplice per tutti... E per me per primo. Una partner... tutt’al più un’amica... Io sogno di gustare la sua pelle... Ma cedere alla tentazione, significherebbe creare un sacco di problemi insolubili e significherebbe farla soffrire.”  

 

 

Anche se la trovava incantevole così vestita, si sorprese a pensare che l’apprezzava ancora di più al naturale... in jeans con un maglietta... quella era veramente la donna che conosceva. Così vestita, in abito da sera, era egualmente spendente, ma era differente, come un costume, una maschera.  

 

»Allora in ammirazione davanti questo splendido spettacolo della natura? Confesso che stavo quasi per invaghirmi di me stesso se non fossi 100% eterosessuale! Non sognare Kaori, mai potrai avere la mia classe!«  

 

L’osservazione sarcastica scacciò il turbamento che si era impadronito della donna. Lei allora allontanò rapidamente lo sguardo.  

 

»Peuh! Meglio essere sorda che sentire questa stupidaggine!!! No, in tutta onestà, stavo proprio notando che il nodo nel tuo papillon non è dritto.«  

 

Ci aveva preso giusto. Quel benedetto accessorio gli stava già bloccando la circolazione al collo. Sognava già l’istante in cui avrebbe potuto toglierlo e l’aveva già tirato tre volte per allentarlo. In ogni caso, vestito da sera o no, non l’avrebbe tenuto addosso a lungo.  

 

»Ovviamente, tu credi che sia facile mettere questo coso? Normalmente spetta ad una donna passarlo attorno al collo dell’uomo! Ma dove vuoi che io trovi una donna qui???«  

 

»Imbecille!«  

 

»Ah è vero... Ti avevo dimenticato... Che vuoi, assomigli talmente poco ad una donna che questo qualche volta mi esce di mente. Vuoi cercare di sistemarmelo?«  

 

Lui sorrise ironicamente alla propria battuta. Cercava di farla cedere.  

 

Kaori si imporporò leggermente.  

 

Non era particolarmente dotata per i nodi delle cravatte e dei papillon. Hideyuki si vestiva raramente con degli accessori e, la maggior parte delle volte, se la cavava abbastanza bene senza alcun aiuto... Perché le donne dovevano sempre saper fare quei maledetti nodi? Era genetico?  

 

Ma se gli rispondeva che non sapeva farli (cosa che lui non ignorava), avrebbe colto al volo l’occasione per prendersi gioco di lei e mettere in dubbio la sua femminilità.  

 

»Non c’è ne motivo... Non avremo neanche il tempo di entrare nel ristorante che tu l’avrai già tolto e ficcato in tasca...«  

 

Lui fece una piccola smorfia. Aveva ragione ancora una volta. Per certi aspetti, lo conosceva meglio di chiunque altro.... quasi meglio di sé stesso...  

 

 

”Come una donna conosce l’uomo che ama?” Non ci voleva pensare... Questo implicava troppo cose in merito al suo comportamento nei suoi confronti degli ultimi anni.  

 

»Confessa soprattutto che hai paura che ti faccia ombra... Sono talmente irresistibile... Sento che Babbo Natale sarà molto generoso con il piccolo Ryo quest’anno!!!!«  

 

Dallo sguardo osceno, dalla bava che sgocciolava dalle sue labbra e soprattutto dal mokkori che reagiva fieramente all’idea, Ryo non faceva certo riferimento al cioccolato o alla pasta di mandorle.  

 

»Maniaco!«  

 

Kaori non trattenne più oltre la sua collera ed il suo disgusto. Gli lanciò la prima cosa che trovò a portata di mano: il giornaletto porno. Rimbalzò sulla testa di Ryo e quest’ultimo lo recuperò con una mano.  

 

Guardando il titolo, esclamò: »L’hai ritrovato Kaori! Lo cercavo da due giorni... Che fortuna!«  

 

Deciso ad approfittare del suo ritrovamento, si allontanò dalle scale e cominciò a dirigersi verso la sua camera.  

Allarmata, Kaori gli rivolse la parola gesticolando per attirare la sua attenzione.  

 

»Ehi Ryo, ti ricordo che siamo già in ritardo... Ricordi? Vigilia di Natale? Il Spirit? Miki e Falcon?... Questo ti rievoca qualcosa?«  

 

Senza rallentare e per metà già perso nella contemplazione di un articolo la cui importanza non sfuggiva a nessuno, l’uomo borbottò.  

 

»Bah, siamo già ben in ritardo... Lasciarmi cinque minuti... Gli diremo che ti stavi truccando... E visto il lavoro, ci crederanno tutti...«  

 

»Ryyyyyyyyyyyyo!!!!«  

 

Questa esclamazione fu sottolineata da un rumore che fendeva l’aria.  

 

L’uomo fu agguantato per il collo da un rampino lanciato dalla sua socia. Con un gesto brusco, lo tirò verso di lei e Ryo scese di volata le scale sul sedere... E terminò la sua corsa ai piedi di Kaori.  

 

Si tirò su gemendo e strofinandosi il didietro...  

 

»Non sei affatto dolce per essere una donna! Snif...«  

 

Lei si chinò verso di lui e gli sussurrò senza tenerezza.  

 

»Ah, sono una donna adesso... Dovresti deciderti alla fine... Ad ogni modo, tu, preferisco avvisarti subito... Hai alquanto l’interesse a comportarti come si deve questa sera... perché Spirit o no, porto con me i martelli...«  

 

»Perché sei sempre così con me? Non potresti essere gentile qualche volta...« piagnucolò.  

 

»Io sono come bisogna essere per calmare i tuoi ardori...« E aggiunse con una voce triste e appena udibile. »E tu, non puoi dare prova di gentilezza verso di me qualche volta?«  

 

Ryo la sentì perfettamente. Ma che poteva rispondere?  

 

Allora scelse un diversivo. La preferiva in collera piuttosto che triste.  

 

Chiese con la sua aria da bambino piccolo:  

 

»Ok, ok... Posso comunque portare la mia rivista nel caso in cui mi annoi?«  

 

Lei sospirò lentamente...  

 

»Smettila di provocarmi e va a prendere il tuo soprabito...«  

 

 

 

 


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