Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

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Il y a quelques règles simples et évidentes à suivre pour traduire une fanfiction de HFC: - demander la permission de traduire (si l'auteur n'a pas déjà indiqué son autorisation) - poster la traduction sur H ...

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   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 27 :: Uno strano duello...

Publiée: 01-02-09 - Mise à jour: 01-02-09

 


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»Bene, allora, ora che siamo qui a congelarci sul posto, come vi affronterete???«  

 

»Come al luna park!!!!!«  

 

»Ma un po’ più difficile...«  

 

»Ci avete fatto uscire in piena notte di Natale, per una banale partita di tiro al bersaglio!!!!!«  

 

»Andiamo Kaori, con noi due, anche il tiro al bersaglio diventa un’avventura piena di fascino e di pericolo...« La voce affascinante di Ryo non ebbe alcun impatto sulla sua compagna di squadra.  

 

»Pppfff, a questa stregua, sarebbe stato meglio fare una partita a monopoli al caldo...«  

 

Questo scambio tra Kaori e i due futuri avversari era leggermente ai ferri corti, indubbiamente dovuto al fatto che la donna cercava ancora di dissuaderli dal affrontarsi. Non che avesse in qualche modo paura per le loro vite, ma lei temeva il possibile esito del duello. Conosceva abbastanza bene i protagonisti da sapere che si sarebbero lanciati pienamente nella battaglia e che non avrebbero certamente trattenuto i loro colpi... Dal momento che Mick aveva accettato, era una questione d’onore....  

 

Se Ryo dava il meglio di sé stesso, come Mick non avrebbe mancato di fare, il risultato sarebbe stato solo più denigrante per l’americano, che vincesse o che perdesse! Kaori sapeva che il suo socio ne era consapevole e che non avrebbe offeso il suo amico lasciandolo vincere, falsificando la partita, con qualche stratagemma che fosse.  

 

Nonostante tutto, la donna conosceva già il risultato del loro scontro. Mick non era più all’altezza. La polvere degli angeli e la scossa elettrica sulla nave di Kaibara avevano avuto la meglio sui suoi riflessi e sulla sua forza.  

Riconoscerlo non significava sminuirlo, ma accettare un fatto, per quanto doloroso fosse. Ryo, credendo di far piacere al suo amico, lo avrebbe solo ferito. Senza neanche saperlo, gli avrebbe mostrato quello che aveva perso. Avrebbe distrutto i sogni di Mick, le sue illusioni, le sue speranze. Come incassare un colpo simile?  

 

Kaori accettava la ragione di questo duello, ma non la approvava.  

 

Tuttavia, lo avrebbe lasciato svolgersi. La scintilla negli occhi di Mick le impediva di intervenire. Lui ne aveva bisogno. Anche se questa non era una buona idea.  

 

 

Quello che Kaori non poteva capire, era che Ryo e Mick sapevano esattamente quello che stavano facendo  

 

In effetti, il nome del vincitore era già noto! Ma, talvolta, non è la vittoria che conta, è lo scontro.  

 

Mick era felice. Era Ryo che gli aveva proposto di misurarsi... Il riconoscimento era implicito. Il giapponese non poteva desiderare di confrontarsi con qualcuno che sapeva di battere in anticipo. Non era nella sua mentalità... “A battere senza rischio, si trionfa senza gloria”. Ryo amava la competizione. Mick, invece, voleva capire a che punto era, quello che gli restava da percorrere come cammino, dove l’avevano condotto i suoi progressi. Aveva bisogno di questo confronto per continuare a progredire, per essere galvanizzato.  

 

Quanto a City Hunter, le diverse possibilità gli si presentavano chiaramente.  

 

Affrontava un rischio. Quello di togliere una parte della motivazione di Mick ostentando una superiorità evidente. Ma, era fuori questione mostrare una qualunque pietà, questa sarebbe stata la cosa peggiore tra tutte. Con questo duello, offriva a Mick qualcosa d’infinitamente più prezioso: un riconoscimento e, ai loro occhi, questo era inestimabile...  

 

 

Così nonostante le battute leggermente perfide di Kaori, il “duello” ebbe inizio.  

 

Tutti rimasero sorpresi della destrezza di Mick. Questo non era uno scontro basato sulla forza, ma sulla prontezza, l’abilità, e la precisione. Nessuno era abbastanza sciocco da sperare che l’americano avesse ritrovato tutti i suoi muscoli, ma, dovevano ammettere che le sue sedute di rieducazione cominciavano a portare i loro frutti.  

 

Le prime sfide furono molto semplici. Dopo tutto, anche se il significato del loro scontro era importante, non si trattava, nei fatti, che di un gioco.  

 

Impilando delle lattine, avevano formato una piramide che dovevano distruggere facendo cadere alcuni degli elementi in un ordine molto preciso. Dopo qualche tiro, fu evidente che questo metodo non avrebbe decretato un vincitore. Dovevano trovare qualcosa di più difficile, più in accordo con le loro capacità. Senza contare che Falcon li prendeva in giro entrambi, informandoli che se non riuscivano a fare di meglio, avrebbero avuto tutto l’interesse a rientrare per riscaldarsi e ad accettare l’idea di Kaori di affidarsi alla sorte del Monopoli.  

 

I due protagonisti decisero dunque di passare al livello superiore. Dovevano colpire una lattina messa in posizione orizzontale e farla girare un numero preciso di volte.  

 

Ma anche così, sebbene l’azione richiedesse più precisione, finirono per stancarsi, nessuno prendeva il sopravvento sull’altro.  

 

Terminarono con quattro esercizi che, invece, richiedevano una grande abilità e una grande precisione. Solo delle persone, aventi una grande esperienza nell’uso delle armi, come i nostri due protagonisti, potevano vantarsi di riuscire in simili cose, nonostante il lato comune se non addirittura stupido dei gesti.  

 

Le lattine erano nuovamente allestite a piramide: tre in basso, due in mezzo, una in cima. Ma, ora, non si trattava di far cadere degli elementi ma di lanciare un coltello nella fessura lasciata tra le due lattine di mezzo. La piramide era situata a più di 30 metri da Mick e Ryo. Riuscire in questo tiro, senza toccare nessuna lattina sopra, sotto e di lato, necessitava una grande concentrazione e tantissima precisione. Ogni volta che i loro lanci avevano successo, avvicinavano le due lattine laterali. Alla fine di questa manche, fu Mick che prese vantaggio.  

 

Continuarono con l’intrusione di un coltello in una delle bottiglie di birra posate su uno scatolone. Ma questo giochetto gli sembrò troppo facile. Riuscivano a tutti i lanci. Quindi complicarono la cosa.  

Ora, un coltello, disteso sulla parte piatta, era in equilibrio di traverso di un collo di una bottiglia. I due duellanti dovevano lanciare un altro coltello e far volteggiare il primo sull’asse della bottiglia, senza farlo cadere, un numero di volte preciso per l’appunto.  

In questo, tutti rimasero sbalorditi per la precisione che i due “combattenti” riuscirono ad ottenere.  

 

Ma tutto questo rimaneva troppo facile per i due sweeper.  

 

Il loro mondo era un mondo d’istinto, un mondo dove occorreva saper agire con velocità, precisione ed efficacia per poterci sopravvivere. Volevano misurarsi anche su questo campo.  

 

Così, grazie al contributo, non del tutto volontario ed entusiasta di Falcon, improvvisarono una partita di tiro al piattello con i mezzi a disposizione.  

 

Ad una parola di Mick o di Ryo, Falcon lanciava in aria delle bottiglie. Poi i due uomini dovevano riuscire ad introdurci un coltello in pieno volo. Apparentemente, questo gioco li divertiva un po’.  

 

Davanti tanta destrezza, le donne dimenticarono il freddo. Tranne forse Kaori... Ma i due uomini davano prova d’abilità, se non addirittura di una tale virtuosità che loro non riuscivano a non guardarli.  

 

Kazue era fiera degli sforzi e dei risultati di Mick. Una fierezza che non comprendeva particolarmente... Avrebbe dovuto trovare questo scontro puerile e senza grande interesse... ma vedere Mick così combattivo, così felice, molto più sereno che mai, la riempiva di uno strano sentimento di felicità e di orgoglio.  

 

Falcon e Miki valutavano il giusto valore dei due combattenti. Per loro, il disequilibrio Ryo/Mick, se restava evidente, non era più così flagrante come lo era stato all’inizio.  

 

E certo Kaori era stupita dei progressi di Mick, ma restava convinta che tutto questo sarebbe finito male. In disparte, lanciava delle frequenti occhiate a Mick. Non poteva impedirsi di preoccuparsi per lui. Non si preoccupava per Ryo, pensava che lui potesse incassare qualsiasi cosa. E quello che non riusciva a superare, lo nascondeva agli occhi di tutti, anche ai suoi... Qualunque cosa facesse Ryo, lei sapeva di non servirgli quasi a niente. Non poteva proteggerlo. Lui non l’avrebbe accettato. Eppure, in questo preciso caso, se lei sosteneva Ryo per istinto e, confessiamolo, per amore, voleva proteggere Mick per amicizia.  

 

Era abbastanza. Mick aveva provato che meritava di affrontare Ryo. Ma i due pensavano di non essersi spinti abbastanza oltre. Che tutto questo non provava, in fin dei conti, quasi niente.  

 

Erano ancora insoddisfatti. Come se avessero l’abitudine, quali dei corridori di F1, di correre a 300 km/h e che qui, gli avessero tenuto a freno i motori relegandoli a delle prove che non corrispondevano alle loro reali capacità.  

 

Erano frustati di non potersi confrontare al loro giusto valore. Questi giochini non sembravano all’altezza dei loro rispettivi talenti. Peggio ancora, gli sembrava che non facessero altro che sfiorare la superficie di quello che erano capaci di fare, di quello che erano.  

 

 


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