Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 29 :: Comprensione

Publiée: 09-02-09 - Mise à jour: 09-02-09

 


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I passi di Kaori sul marciapiede si perdevano nel silenzio della notte.  

 

Nessuno si era mosso. Immobili come i personaggi di un quadro, incapaci d’avanzare, e, alla fine, di cambiare.  

 

»Che cos’era?«  

 

Kazue aveva finalmente rotto il silenzio. Fissava stranamente Ryo ma questo non aveva lasciato con gli occhi l’estremità della strada per la quale la sua socia era scomparsa.  

 

L’aveva guardata partire senza un gesto, sfoggiando quell’espressione indifferente, così familiare, che non lasciava trasparire niente dei suoi reali sentimenti.  

 

Non si degnò nemmeno di girare la testa verso la donna che gli aveva posto quella domanda.  

 

Tutti restavano in silenzio, bloccati in quel vicolo diventato improvvisamente troppo piccolo.  

 

Kazue non era stupida. Per quanto non facesse parte del loro mondo, frequentando di rado questa distruzione e questa nefandezza peculiare, più abituata a salvare delle vite che a portare la morte, aveva percepito la disperazione nello sguardo di Kaori, la determinazione offensiva in quello di Ryo.  

 

Come gli altri, evolveva nell’atmosfera pesante che la circondava... Ciononostante né ignorava la spiegazione profonda. E, secondo lei, conoscere era il miglior rimedio a questo stato di fatto. Voleva capire.  

 

Non ricevendo alcuna risposta, lei persisté. Si voltò verso Mick poi verso Miki.  

 

»Che cos’era?«  

 

Diventò più insistente. Non era della curiosità fuori luogo... era un bisogno evidente di farli parlare, di rompere questo silenzio così sgradevole.  

 

Nonostante la sua ostinazione, Mick e Miki distolsero lo sguardo. Quando a Falcon... Come sapere quello che guardava, quello che vedeva? Sembrava fissare Ryo. Ma non era forse cieco?  

 

Che non aveva capito della scena precedente?  

 

Perché Ryo aveva sparato alla foto di Kaori? In cosa questo caratterizzava il suo modo di vivere? Perché il fatto di averla mancata sembrava ancora più crudele? Perché la sua amica aveva reagito così violentemente e non con un martello intitolato “CCC: crudele, cretino, cavernicolo... “ ? Perché tutti, persino Mick, non volevano rispondere alla sua domanda?  

 

Come se il gesto di Ryo trovasse un eco in ognuno di loro... anche se inconfessabile. Come se... lo capissero... e, per questo, non potevano fare altro che approvarlo...  

 

Sola di fronte al muro di silenzi che le si opponeva, Kazue era arrivata a tanto con le sue riflessioni... e si infuriava di non riuscire a smuoverli... Ora, aveva voglia di picchiarli, di obbligarli a spiegarle quello che da sola non riusciva ad interpretare.  

 

Ma, prima che si decidesse a passare all’azione, Falcon si mosse. Si avvicinò a sua moglie e le prese delicatamente la foto di Kaori dalle mani. Miki ne aveva quasi dimenticato l’esistenza. Tuttavia era questa che aveva scatenato tutto.  

 

Si avvicinò a Mick e gli tese la foto.  

 

»Era...« Cominciò.  

 

E Mick e Miki terminarono la sua frase con un soffio. Ognuno con la sua espressione.  

 

»... un’ammissione...«  

 

»... una confessione...«  

 

Questo strano scambio, rivolto a nessuno in particolare, al cielo, a loro stessi, al nulla, ebbe l’effetto di far uscire Ryo dalla sua letargia.  

 

Lentamente, girò la testa e contemplò qualche istante i suoi amici. Solo Kazue lo guardò di rimando, gli altri sembravano molto a disagio di essere stati presenti a quella scena.  

 

Si avvicinò ai due uomini e scambiò con loro uno strano sguardo: un misto di collera e di riconoscenza... poi ritrovò istantaneamente la sua facciata da imbecille...  

 

Afferrò la foto prima che passasse da Falcon a Mick.  

 

»Un altro duello vinto dal maestro assoluto! Hai visto americano, nessuno può battermi!... Non sei ancora ritornato all’altezza del maestro, piccolo scarabeo...«  

 

Gettò un’occhiata a Kazue...  

 

»Ma sono già sorprendenti i progressi che hai fatto... la necessità di proteggere qualcuno probabilmente...«  

 

Fece scivolare con noncuranza la foto in una delle sue tasche.  

 

»Credo che sia meglio che vada a recuperare Kaori! Dio solo sa dove è capace di andare a cacciarsi, visto lo stato isterico nel quale era... In ogni caso, questo prova che ha ancora qualche ormone femminile...«  

 

Mick lo guardò attentamente.  

 

»Credi che sia la cosa migliore da fare?«  

 

Ryo alzò le spalle.  

 

»Chissà... Giocare alla guardia del corpo, mi corrisponde piuttosto bene, no?«  

 

Miki intervenne nella conversazione.  

 

»Non è di un protettore che lei ha bisogno...«  

 

»Io offro solo quello che posso offrire... Comunque, se preferisci che rientri con te, nessuno problema, se la caverà da sola... « E a quel punto, le sue mani viziose si avvicinarono pericolosamente al seno della donna.  

 

Falcon girò lentamente la testa verso il giapponese. E si espresse con una voce lontana e grave, dai toni sinceri.  

 

»La tua stupidità è monumentale... Mi chiedo come faccia Kaori a sopportarti...«  

 

Ryo ridiventò improvvisamente serio e fece un sorriso sciocco... sciocco ed allo stesso tempo un po’ triste.  

 

»Quella ragazza è pazza, lo sappiamo bene, no?«  

 

Su questa strana dichiarazione, si allontanò dai suoi amici e si avviò lungo il cammino che la sua compagna aveva imboccato qualche minuto prima.  

 

Kazue non riuscì a trattenersi.  

 

»Li lasciamo andare così?«  

 

Anche questa volta non ricevette alcuna risposta. Ma, in questo preciso caso, non se la aspettava nemmeno.  

 

Non c’era niente da dire.  

 

Come sapere se lasciarlo raggiungere la sua socia fosse un modo per sventare quella situazione critica o inasprirla ancora di più... Stava a Ryo e Kaori deciderlo... Al massimo.... Era semplicemente un modo per avanzare... in un senso o nell’altro...  

 

 

Nella notte buia, percorrendo le strade di Shinjuku con indifferenza, l’uomo seguiva la sua socia.  

 

Nella sua mente, l’insieme di domande e i dubbi non avevano più alcun posto.  

 

Solo qualche parola...  

 

”La speranza di saperti amare, la speranza di proteggerti... Illusioni coltivate troppo a lungo...  

 

Occorre porci fine.  

 

Questo non sono io. Io sono un cacciatore. Le mie uniche conoscenze sono combattimenti e vittorie, solitudine e tenebre, depravazione e lussuria. La mia vita è qui, il mio cuore non può amare... Non si cambia l’essenza profonda di un predatore.  

 

Sembra così facile da fare.  

 

Di una logica talmente evidente da farlo diventare penosamente naturale.  

 

So esattamente quello che voglio dire... Così semplice... Così chiaro...  

 

Per farla finalmente finita...”  

 

 

 


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