Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

Astuces & Conseils

Qu’est-ce qu’une traduction offline?

 

C’est la traduction d’une fanfiction qui ne se trouve pas sur HFC.

 

 

   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 30 :: Monologo interiore: corsa nella notte

Publiée: 09-02-09 - Mise à jour: 09-02-09

 


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Kaori correva...  

 

Sapeva che era da stupidi correre cosi, che presto avrebbe dovuto fermarsi, il respiro mozzato e riprendere fiato... Già una fitta al fianco si faceva sentire ogni due falcate...  

 

Avrebbe dovuto, perlomeno, preoccuparsi dei nomi delle vie che aveva imboccato, per potersi orientare...  

 

Lei sapeva quello che doveva fare... Comportarsi con calma, con logica, con posatezza...  

 

Ma non ci riusciva.  

 

Correva...  

 

Non avrebbe dovuto fuggire.  

 

Ma voleva scappare...  

 

Correva per mettere la distanza maggiore tra lei e Ryo...  

 

Correva per non doverlo affrontare.  

 

Correva per non perderlo.  

 

Correva per evitare di pensare a quella pallottola che aveva sfiorato il suo viso nella foto, al suo vero significato.  

 

Correva per dimenticare il dolore...  

 

Che altro fare?  

 

Ma non serviva a niente... Questa fuga non le procurava alcun sollievo.  

 

Una svolta! Destra? Sinistra? Presto! Optò per la destra, più lontano dal centro...  

 

Come aveva potuto sparare alla sua foto? Deliberatamente! Freddamente!  

 

Il Ryo birichino, infantile, dagli occhi brillanti di malizia, quasi tranquillo durante quelle poche ore, era stato rimpiazzato, spazzato via da questo essere implacabile, pronto a sparare sulla foto della sua socia semplicemente per tappare la bocca ad un avversario.  

 

Certo quella non era che una misera foto, lo sapeva perfettamente... Ma aveva quasi potuto toccare l’aura che emanava Ryo in quell’istante... Un pericolo, una determinazione, un’implacabile indifferenza.  

E quello che faceva così paura alla donna, era che sentiva che quel Ryo forse era più simile al vero Ryo, più vicino alla sua natura profonda... uno sweeper, un solitario, un predatore...  

 

Ancora una svolta, una nuova viuzza ancora più buia della precedente...  

 

La neve che cadeva...  

 

Non correva per la foto, non proprio... Tutto sommato, il suo socio era imprevedibile... Poteva compiere le azioni più nobili come le più stupide...  

 

No, lei correva per quello che implicava, per scappare al messaggio che aveva accompagnato l’atto.  

 

Kaori aveva perfettamente percepito il cambiamento. Era successo quando Ryo aveva portato il suo sguardo su di lei, durante il duello. Lei stava osservando Mick, cercando di capire tutta l’importanza di quello scontro per lui... ma una strana e diffusa sensazione di calore l’aveva allora avvolta, improvvisamente rimpiazzata da un freddo gelido.  

Semi-consapevole di questo turbamento, si ricordava di aver confusamente pensato che avrebbe preso il raffreddore e che era stata un’idiota a non vestirsi più pesantemente! Era il 25 dicembre comunque!  

 

Se avesse saputo... ma che avrebbe potuto fare?... Girare la testa e, a sua volta, fissarlo?  

 

Cosa aveva potuto pensare vedendola... cosa aveva scoperto dall’atteggiamento della sua socia? Lei lo ignorava... ma, dopo quel momento, la sua aura era diventata cupa.  

 

Lui le aveva inviato un tacito messaggio... Ma quale?  

 

Che lei era solo la sua socia? Che doveva essere pronta a sacrificarsi? Che lui lo avrebbe fatto senza esitazione se serviva ad adempiere alla sua missione?  

 

Stremata, si fermò e si piegò per riprendere fiato. Aveva sempre avuto una buona resistenza, ma, questa volta, aveva fatto una volata... E correre con i tacchi non era mai consigliabile...  

Le tempie che pulsavano a 100 all’ora, la gola secca, le guance rosse, si sforzò di raddrizzarsi ed di respirare con calma... tanto per il suo cuore quanto per la sua lucidità.  

 

Era proprio questo il messaggio?  

 

Impossibile...  

 

Ryo sapeva già che lei era pronta a morire per lui... Semplicemente perché, quando lo vedeva in pericolo, lei non sapeva come reagire altrimenti... Doveva proteggerlo... egoisticamente... perché, se lui fosse morto, lei non avrebbe avuto la forza di continuare...  

 

In quei casi, non c’era mai altra scelta possibile che non quella d’intervenire, a dispetto della prudenza, a dispetto della logica...  

 

Non era né l’istinto, e non era né l’amore che la spingeva, era così inconscio come respirare...  

 

Non temeva la morte se era per salvarlo.  

 

Temeva la vita se era senza di lui... più esattamente temeva di poter vivere senza di lui.  

 

E se il messaggio che lui aveva tentato di trasmettere era piuttosto: “Sei una socia scadente. Attiri il pericolo come il miele attira le mosche.”  

 

Dopo tutto, era talmente vero. Per quanto cercasse di migliorarsi, non avrebbe mai raggiunto il livello di Falcon, di Miki e di Mick...  

 

Aveva troppo da dare, da offrire per diffidare di tutto e di tutti.  

 

Aveva troppo bisogno di vivere per accettare di immergersi in un mondo di nefandezza, d’abbandono e di solitudine.  

 

Aveva troppo bisogno di vivere se voleva evitare a Ryo di sprofondare.  

 

La donna chiuse gli occhi.  

 

Ora sapeva quello che il gesto del suo socio significava. Era per questo che si era messa a correre. Il suo cuore glielo urlava dall’inizio della sua folle corsa, ma si era rifiutata ostinatamente di ascoltarlo...  

 

Ascoltarlo, significava accettare... Accettare, significava riconoscere... Riconoscere, significava abbandonare... Abbandonare, significava perdere.  

 

E lei aveva troppo bisogno di Ryo.  

 

Aveva bisogno delle sue braccia attorno a lei, della sua forza quieta, dei suoi silenzi ed persino di quelle scappatelle...  

 

Aveva bisogno della sua presenza, anche indifferente.  

 

Impossibile capirne il perché. Quasi si infuriava di questa necessità... Ma lui c’era nei momenti di tristezza, di disperazione così come negli istanti di gioia e di risate. Era presente e questo le bastava. Era stupido amare un uomo al punto di accontentarsi unicamente della sua presenza... era stupido, pericoloso e patetico, ma era così...  

 

Improvvisamente, Kaori si girò e sganciò un violento calcio al bidone della spazzatura. Il rumore sordo riecheggiò tra le mura dei palazzi per perdersi nella notte silenziosa.  

 

Adesso, si pentiva di aver reagito così, come una bambina... Avrebbe dovuto costringerlo a parlare, a spiegarsi.  

 

”Imbecille!!! Se credi di fregarmi in questo modo!!... Io rifiuto di credere che sei solo uno sweeper senza anima...  

 

Tu non sceglierai per me, sarebbe troppo facile.”  

 

Tuttavia una mano adunca le serrava il cuore e lo stringeva per infrangerlo. Questo gemeva e il lamento diventò così forte che Kaori non poté più ignorarlo...  

 

”E se il messaggio era solamente: La tua vita sarà migliore lontano da me. Non ti amo abbastanza per salvarti. Io non ho bisogno di nessuno nella mia vita...”  

 

Cosa rispondere a questo?  

 

Nel silenzio della notte, sentì il rumore di scarpe che scricchiolano sulla neve avvicinarsi inesorabilmente. Tutti quegli anni in compagnia di Ryo non erano stati così inutili come lui poteva credere, se non altro, il suo orecchio era diventato molto più fine... Dentro di sé sperò di poter riconoscere sempre quei passi tra mille...  

 

Facendo qualche passo indietro, scivolò all’ombra di un portico.  

 

Tutto non era ancora finito.  

 

 

 


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