Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 41 :: Ritorno

Publiée: 20-03-09 - Mise à jour: 20-03-09

 


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La mano sulla porta, Ryo esitava ancora.  

 

E la sua indecisione lo faceva esasperare interiormente.  

 

Era incapace di attenersi ad una linea chiara!  

 

Già, mille volte, dal porto fino a casa, era stato sul punto di arrendersi. Si, arrendersi era la parola giusta. E non era l’idea di una possibile sconfitta che l’aveva fatto continuare. Non era l’orgoglio. Era il pensiero di aver ferito Kaori al di là dell’immaginabile. Era il pensiero di abbandonarla. Era il dolore di non vederla più... e forse la vergogna per il suo comportamento.  

 

Ma non avrebbe mai osato ammetterlo.  

 

Nel momento in cui la sua mano si era posata sulla maniglia, il legame così prezioso che lo univa alla sua socia era ricomparso... ma differente. Si trattava ora di un legame fisico e non di quello che li legava precedentemente, quello dell’anima.  

 

Lei era lì. Di fronte a questo fatto, ne era tanto sorpreso quanto questo gli sembrava ovvio. Se i suoi passi l’avevano condotto qui, era perché lui sapeva che l’avrebbe trovava a casa loro. Al tempo stesso, gli era impossibile non stupirsene. Perché era rientrata? Qui dov’era, era sicura di rincontrarlo in un momento o in un altro.  

 

I dubbi lo assalirono ancora una volta. Immediatamente, ne riconobbe l’imparabile esattezza, l’egoismo assoluto di cui dava prova. Voltava le spalle ai principi che aveva giurato di servire.  

 

Tuttavia, nell’instante in cui aveva sentito la sua presenza, il fuoco sacro si era diffuso in tutto il suo corpo.  

 

Insostituibile!  

 

Ma se questo era mille volte meno intenso di prima, ritrovarla oscurava tutto il resto.  

 

Senza saperlo, aveva attraversato deserti, scalato montagne, percorso gli inferni... ed era stata lei che gli aveva permesso di superare qualsiasi cosa e di uscirne vivo e umano. E questo non era niente. Grazie a lei, aveva sconfitto il nemico nell’ombra, tenace ed invincibile: lui stesso. Aveva deciso che, malgrado tutto, vivere era bello.  

 

L’appartamento era immerso nella penombra. Silenzioso. Gelido. I suoi occhi, abituati all’oscurità osservavano il salotto. Niente era cambiato da quando erano partiti! Eppure, dentro di lui, tutto si era ribaltato. Aveva scoperto gli angoli oscuri del suo animo e aveva ammesso a sé stesso da dove proveniva la sua luce.  

 

Zigzagò tra i mobili per raggiungere le scale. Cautamente, per non far cigolare gli scalini, salì al primo piano, si avviò lungo il corridoio e giunse alla camera di Kaori.  

Ancora una porta chiusa! E dietro questa, si trovava la donna che aveva insultato e ferito.  

 

Se fosse stata sveglia, che gli avrebbe detto? Sperava che leggesse nel suo sguardo le sue scuse e tutto quello che voleva dirle? Ora che la sentiva di nuovo in lui, non era meglio andare a dormire? Rimettere a posto le idee? Aspettare che il giorno fosse completamente spuntato per tenere una discussione tra adulti ragionevoli?  

 

Ma, stranamente, nessuno di questi interrogativi lo assalì. Così vicino alla meta, l’idea di non vederla non gli attraversò la mente un solo secondo.  

 

Entrò.  

 

Le tende completamente tirate rendevano la stanza ancora più oscura. Una forma raggomitolata si teneva sotto il piumone. Ryo seppe immediatamente che non dormiva ma lei non si mosse. Lui sentì che si era irrigidita alla sua entrata ma il piumone non aveva fatto un solo movimento. Lentamente, lo sguardo dell’uomo perlustrò la stanza per ritornare sulla forma nel letto.  

 

Un essere umano. Simile a milioni... miliardi di altri... Che lottava sempre per non sprofondare. Solo e in cerca di compagnia. Capace di donare il suo cuore, senza ragione oltre ai battiti frenetici che l’accompagnavano. Oscuro e luminoso... e questo essere umano era unico ai suoi occhi. Era il suo specchio. Simile ma diverso. Qualche volta incomprensibile, qualche volta odiato ma comunque più forte del destino, più amato dell’esistenza stessa.  

 

Lei era lì. Era in vita. Queste due frasi gli provocarono un’ondata di piacere indescrivibile accompagnata, paradossalmente, da una voglia di piangere.  

 

Il suo petto si sollevò e, nello stesso respiro, si abbassò dalla tristezza.  

 

Prese la scatolina della sua tasca e avanzò nella stanza. L’odore di Kaori impregnò la sua pelle. Non soltanto il suo profumo e il suo deodorante, ma l’odore del suo corpo, la sua essenza.  

 

Essere lì valeva qualsiasi cosa. Essere lì lo redimeva da tutti i disonori, lo rifondeva dell’energia.  

 

Senza riflettere un solo secondo, si avvicinò al comò. Percepì, dato che non vedeva, la foto sorridente di Makimura e, davanti a lei, il cofanetto dell’anello, il regalo per i 20 anni di Kaori.  

 

Mosso da un improvviso impulso che aveva sempre portato in lui, depose il suo anello accanto all’altro. Non aveva parlato di anelli gemelli?  

 

Lentamente, si voltò e ripartì verso la porta. Al momento di varcarla, si rigirò e contemplò la massa imbacuccata.  

 

Non aprì la bocca per fare finta di parlare. Rimase lì immobile... I secondi si scandivano e nessuno si muoveva. Ryo pensò che osservare così Kaori fosse la sola cosa che poteva chiederle... L’unica ricompensa di cui aveva diritto.  

 

E da qualche parte questo gli bastava.  

 

Estirpandosi da questa contemplazione che l’aveva quietato per un momento, uscì finalmente dalla stanza e si diresse verso la propria camera.  

 

Niente era stato risolto, lo sapeva perfettamente. Peggio ancora, non sapeva ancora cosa fare e ignorava la reazione di Kaori dopo tante ferite, attacchi e contusioni.  

 

 

 


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