Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): chibiusa

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Au delà des apparences...

 

Total: 17 chapitres

Publiée: 19-10-06

Mise à jour: 24-01-07

 

Commentaires: 107 reviews

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General

 

Résumé: Riflessioni, prese di coscienza e rivelazioni...

 

Disclaimer: I personaggi di "Al di la delle apparenze..." sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: Al Dì La Delle Apparenze...

 

Chapitre 2 :: Concatenamento...

Publiée: 19-10-06 - Mise à jour: 19-10-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

Era sera inoltrata quando Ryo rientrò nell’appartamento, un odore di candeggina gli salì su per il naso. «Ha fatto le pulizie per sbollire la rabbia...»  

Si aspettava di vedersela arrivare addosso con un martello dal titolo “Hai visto che ora è!” ma non successe niente. Stupito cercò la sua patner in camera, nessuno, allora si diresse verso il salotto, e là, la vide, si era addormentata sul divano. Si avvicinò, e constatò che aveva pianto... Si accovacciò senza far rumore al suo fianco e la guardò dormire. In questo preciso momento, non nascondeva più niente, il suo sguardo era tenero e protettivo. Poco fa aveva preso la decisione di assumersi le sue responsabilità e questo era quello che intendeva fare, confessarle che l’amava, e rivelarle il suo segreto... Non sarebbe stato affatto facile, lo sapeva, lui che non amava confidarsi...  

Ryo si decise dopo alcuni minuti a portare la giovane donna nella sua camera. Una volta sistemata, la guardò dormire.  

Delicatamente, le depose un bacio sulla fronte. Niente da ridire, le dimostrazioni sono più semplici quando la persona amata dorme. Se solamente fosse stato capace di parlare o agire in tutta sincerità verso quel piccolo pezzo di donna. Le rimise apposto una ciocca di capelli poi uscì dalla stanza e chiuse la porta con una dolcezza infinita, appena prima di sentire:  

 

- Ryo! Specie di cretino irrecuperabile! Me la pagherai! Chiedi scusa! Ryo rispondi! Altrimenti, il martello!  

 

Perplesso Ryo non oso ne fare ne dire niente, avrebbe giurato che dormiva...  

 

- Ryo!  

- Si Kaori? - Disse con una voce da bambino preso in flagrante.  

 

Qualche secondo più tardi, stupito di non avere una risposta dalla sua dolce e tenera partner, in punta di piedi andò a vederla. E là, la sentì di nuovo:  

 

- Questa volta non la passerai liscia...  

 

Sbalordito, due libellule ballarono dietro la sua testa. «Sta sognando di darmi una lezione... Pensa a me mentre dorme ma non sono sicuro di dovermene rallegrare.»  

 

Scivolò fuori dalla stanza e chiuse la porta. Salì in camera sua, si spogliò e si distese sul letto fissando il soffitto.  

 

«Determinazione, determinazione, non devo allontanarmi da questa... Ho deciso di farmi avanti, non devo più tirarmi indietro, questo la fa soffrire.»  

 

Forte delle sue decisioni, l’uomo si lascio cadere in un sonno pesante e poco riparatore, l’ansia per la discussione prossima che avrebbe avuto con la sua partner, le sue eventuali reazioni...  

 

* * *  

 

- RYOOOOOOOOOO! IN PIEDI! - Urlò la voce cristallina di Kaori Makimura.  

 

Non aveva fatto nemmeno un passo nella camera del suo partner, era stanca e non aveva intenzione di farli il piacere di abbattergli un martello in testa.  

Lo sweeper anche se non stava dormendo nel momento in cui il suo angelo aveva gridato, non potè fare a meno di sussultare. Si sedette sul letto, lo sguardo cupo.  

 

«Questa giornata si annuncia calma e serena» penso. «D’abitudine mi perdona dopo la sua seduta di pulizia intensiva, ma visibilmente questa volta no. Vorrà dire che sarò gentile, MOLTO gentile con lei.»  

 

La porta di aprì con forza sbattendo contro il muro. Una furia vestita con un grazioso abito giallo, che contrastava al 100% con l’aura omicida che la circondava. Ryo restò come ipnotizzato dallo spettacolo dell’angelo demoniaco che si svolgeva davanti ai suoi occhi.  

 

«Com’è che era seduto sul letto al posto d’abbracciare il cuscino?»  

 

Di fronte allo strano sguardo di Ryo, la furia di Kaori benché sempre presente non urlò il seguito del suo discorso come aveva desiderato fare all’inizio. Riprese:  

 

- Non m’importa in che luogo vizioso sei andato ieri sera, ma ciò non giustifica il fatto che tu ti sia dimenticato di un appuntamento con un cliente.  

 

Senza nemmeno ascoltarla, Ryo scivolò fuori dal letto, e prendendo il ricevitore che era nella sua stanza compose un numero e tese l’apparecchio alla sua socia:  

 

- Chiedi dov’ero ieri sera. Poiché qualsiasi cosa io ti dica tu non mi credi.  

 

Prese rapidamente dei vestiti e si precipitò nel bagno che si trovava al piano di sotto.  

 

Kaori parlò con affascinante ispettrice Saeko Nogami che le confermò che Ryo aveva lavorato con lei la scorsa notte. La socia di City Hunter riattaccò un po’ imbarazzata:  

 

«Che gli è preso, d’abitudine se ne infischia di quello che penso delle sue uscite, allora perché oggi si è giustificato.»  

 

Per abitudine sistemò il letto del socio e poi uscì chiudendosi la porta alle spalle. Le giovane donna scese le scale e fece riscaldare il caffé per il socio. Fu nel silenzio più assoluto che si svolse la colazione. Fu Ryo a rompere quel silenzio:  

 

- Chi è il cliente?  

- E’ un impiegato testimone dell’omicidio della donna del suo capo da parte del capo stesso.  

 

- E’ tutto?  

- Euh, sembra che il suo capo si sia accorto della sua presenza e abbia cercato di minacciarlo.  

- Non è proprio un caso per City Hunter.  

- Ryo..., se la sono presa con suo figlio di 4 anni...  

 

Alzò la testa e vide nello sguardo della giovane donna che questa faccenda le stava a cuore. Ryo sospirò.  

 

- Andiamo incontro a questa piccola famigliola...  

 

Kaori era sbalordita, non aveva fatto nessuna protesta in nessun momento riguardo al fatto che il cliente era un uomo... lei tentò:  

 

- Euh lo sai che è un cliente e non una cliente.  

- L’avevo capito – rispose più seccamente di quanto volesse e con voce un po’ più dolce disse – Vieni, andiamo. –  

 

Le tese la mano, esitante la giovane donna finì con il prenderla.  

 

«Deve avere la febbre, si deve essere così, prima non si è lamentato per il fatto che si tratta di un uomo e ora mi tende la mano.»  

 

Perplessa, Kaori si avvicinò a Ryo e gli disse:  

 

- Aspetta due secondi.  

 

Lo sweeper ubbidì, così lei gli toccò la fronte, poi ritrasse la mano.  

 

- Non hai la febbre...  

- Perché pensi che abbia la febbre...  

- Hai avuto un incidente e non me l’hai detto?  

- Ma no...  

 

Inarcò le sopracciglia e mise le mani sui fianchi:  

 

- Ti ha colpito un fulmine?  

- Hein? Ma no...  

- Hai sbattuto la testa?  

- Ma Kaori...  

- Una commozione celebrale! Sei andato dal Doc?  

- Ma...  

- Non sei andato dal Doc!  

- Per fare cosa?  

- RYO! Farai esattamente ciò che ho detto!  

- Euh...  

- Niente euh! Vai in macchina! Arrivo.  

- Mah insomma...  

- RYO!!  

- Ok! Ok! Ubbidisco.  

 

Ryo sorrise interiormente. «Kaori si è preoccupata ancora per me, ma per quale motivo?». Si pose la questione mentre la socia lo portava del Doc.  

 

Nel momento in cui arrivarono, il Doc uscì da casa e chiese:  

 

- Che succede?  

- Penso che Ryo abbia un problema...  

- Ma io non ho niente! – esclamò risentito.  

 

Un’occhiata nera di Kaori lo dissuase dal contraddirla.  

 

- E qual è il problema di Ryo? – chiese il medico.  

- Credo che abbia sbattuto la testa, e da questa mattina che si comporta in modo strano.  

- Euh del tipo aggredire le passanti o poltrire a letto, tentare delle visite notturne? – domandò il Doc, più propenso a credere che non ci fosse niente di grave in questa storia.  

- No! Questo è il suo comportamento abituale...  

 

Libellule e corvi passarono dietro la testa di Ryo, di Kazue (che stava uscendo) e del Doc.  

 

- Qual è il mio comportamento strano allora? – chiese Ryo.  

- Eri seduto in mezzo al letto quando sono venuta a svegliarti mentre s’abitudine abbracci il cuscino chiamando Saeko. Hai chiamato Saeko per assicurarmi che ieri sera hai lavorato e che non eri nei cabaret quando di solito te ne infischi di quello che penso o credo. E infine, il signore ha accettato un lavoro da un uomo quando di solito non ne vuole sapere.  

 

Il Doc scoppiò a ridere. «Questi due sono veramente irrecuperabili.»  

 

- Dovremmo verificare che tu stia bene davvero Ryo, è vero che il tuo comportamento è molto strano... – disse prima di scoppiare di nuovo a ridere.  

 

Kazue esitò tra un corvo e una libellula prima di mettere il punto al discorso di Kaori, sulle anomalie del suo patner. Si riprese e si avvicinò a Kaori.  

 

- Andiamo, certamente non è grave...  

- Eppure è strano! Ieri mi sfuggiva come d’abitudine.  

- Forse ha deciso d’essere semplicemente gentile con te...  

 

Kaori la guardò con gli occhi spalancati poi rispose:  

 

- Ryo gentile? Sa quello che questo significa soprattutto per me? – domandò con voce piena di tristezza più per lei che per rispondere a Kazue.  

- Vieni andiamo, ti accompagno fino alla sala d’attesa e poi vado a vedere se ci sono novità.  

- D’accordo.  

 

* * *  

 

Kazue entrò nel ufficio del Doc e attese:  

 

- Doc non ho niente, non ho bisogno di esami.  

- Lo so... hai abituato la nostra Kaori a vederti avere un comportamento dei più bizzarri e quando ti comporti normalmente, crede che tu sia malato...  

- ...  

- Kazue cosa pensi di questa coppia?  

- Hein io? Euh che sono esplosivi, ed esasperanti.  

- Il nostro caro Ryo vuole cambiare il suo atteggiamento, e la sua patner è destabilizzata da questo nuovo comportamento.  

- Oh ma va! Non è perché mi sono comportato tre volte diversamente dal solito che sono cambiato!  

- Hai accettato di lavorare per un uomo...  

- Lei sembrava molto toccata dalla sua storia... Ecco cosa succede quando voglio farle un piacere.  

Con il broncio da bambino e le lacrime agli occhi.  

- Non è giusto...  

 

Il Doc seguito da Kazue scoppiò a ridere.  

 

 


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