Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): chibiusa

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Au delà des apparences...

 

Total: 17 chapitres

Publiée: 19-10-06

Mise à jour: 24-01-07

 

Commentaires: 107 reviews

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General

 

Résumé: Riflessioni, prese di coscienza e rivelazioni...

 

Disclaimer: I personaggi di "Al di la delle apparenze..." sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: Al Dì La Delle Apparenze...

 

Chapitre 10 :: Una storia di **** (censura^^)

Publiée: 21-11-06 - Mise à jour: 21-11-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

La sistemazione del bambino avvenne senza problemi nell’appartamento di City Hunter, Kaori aveva deciso che avrebbe dormito sul suo letto e lei avrebbe usato il divano.  

Ryo brontolò ancora per un po’ prima di notare che Toshio la guardava con attenzione, si abbassò alla sua altezza e gli disse:  

 

-Ne vuoi metà?  

 

Un martello intitolato «Attento a ciò che dici» atterrò sulla testa dello sweeper che non si formalizzava più di questo. In compenso il bambino scoppiò in una risata cristallina. Lo sweeper fu sorpreso dalla sua reazione. Allora senza tante smancerie, solo per il proprio piacere, prese il bambino come un sacco di patate e gli disse:  

 

-Andiamo piccolo! È ora di fare il bagno!  

 

È ciò non manco, il ragazzino rise di gusto mentre lo sweeper attraversava la porta del salotto con il suo “pacco”. Kaori lo guardò fare con gli occhi brillanti. Approfittò dell’assenza dello sweeper per chiamare l’ospedale e avere delle novità. E là, fu un fiume di buone notizie quello che si riverso sulle sue orecchie.  

In effetti, le spiegarono che secondo le radiografie, la paralisi del loro cliente era già presente prima dell’incidente.  

La donna fu alleviata di un peso, un sollievo senza uguali. Ma prima che potesse veramente lasciarsi invadere della gioia, lo sweeper la chiamò:  

 

-Kaori! Puoi venire?  

-Si si arrivo! – urlò, dirigendosi verso la stanza da bagno.  

 

Quando arrivò, valuto la situazione. Ryo aveva cercato d’aiutare il bambino a togliersi il maglione ma i capelli di Toshio erano rimasti incastrati nella cerniera! Si avvicinò, s’inginocchiò, fece scivolare le mani sotto il maglione e presto, il bimbo fu libero.  

 

-Va tutto bene Toshio?  

-Si.  

-Bene, vi lascio soli.  

 

Stava per uscire quando un piccola manina la tenne per la gamba. Si girò e chiese:  

 

-Vuoi che resti?  

 

Si limitò ad annuire.  

 

-D’accordo.  

 

Kaori fece scorrere l’acqua, e la controllò. Tutto questo le veniva naturale, era senza dubbio dovuto al fatto che suo fratello lo faceva per lei. Si rifiutava di pensare che si trattasse di un qualunque istinto materno. Aiutò il bambino a sistemarsi nell’acqua. Sfortunatamente loro non avevano dei giochi per lui nel bagno.  

Kaori si promise di comprargli due o tre giocattoli per il bagno. Lo guardò divertirsi nell’acqua, gli occhi persi nel vuoto. Ryo era rimasto anche lui nel bagno e osservava la sua socia. Decise di prenderla tra le braccia, fece scivolare la testa sulla sua spalla e le chiese cosa le rendeva così pensierosa. Kaori apprezzò la vicinanza per qualche minuto prima di staccarsi, di prendere la mano della sweeper e tirarlo all’esterno del bagno. Gli raccontò cosa gli aveva detto il medico al telefono.  

Proprio come lei, provò un immenso sollievo di non essere il responsabile della sua paralisi. Lei si lasciò andare tra le sue braccia e lui strinse la presa. Riusciva a sentire il cuore della donna batterle in gola; le accarezzò dolcemente la schiena e finì per dirle:  

 

-Quindi più nessuna opposizione a dormire con me, eh?  

-Cosa? – esclamò Kaori allontanandosi un poco.  

-Ma si! Niente c’impedirà di farci le coccole! –disse con la faccia da maniaco e le mani vogliose.  

 

Quando lui palpeggiò il seno di Kaori, quest’ultima passò dal rosso della vergogna a quello della collera e gli lanciò sulla testa senza troppi riguardi un martello da 100T, intitolato «Attento, io sono la professionista dell’avvolgimento del futon!»  

 

-Piiiiiipiiiiiiiiii! Urlò il bambino  

 

Kaori si girò in blocco, non sapeva bene che fare. Ma vide Toshio in piedi nella vasca da bagno che si agitava in tutti i versi. Pragmatica, la donna andò in fretta versi di lui, afferrò un asciugamano, ce lo avvolse rapidamente dentro e incitò il suo socio per raggiungere il WC con il suo piccolo pacco tra le braccia. Quest’ultimo diventò rosso a forza di resistere; lei lo lasciò davanti alla porta e gli disse che avrebbe aspettato fuori. L’asciugamano cadde per terra.  

Alla porta, Kaori tirò un sospiro di sollievo, erano arrivati in tempo!  

Qualche minuto più tardi, il bambino nudo come un verme uscì dal WC e urlò:  

 

-Ho finito!!!!  

 

Kaori riuscì appena a gridare:  

 

-Fermalo Ryo! È ancora fradicio! Bagnerà dappertutto!  

 

Lo sweeper come un portiere, cercò di prendere il bambino ma quest’ultimo lo schivò, scivolò sul pavimento e continuò per la sua strada tra le gambe di Ryo. Toshio stava ridendo, si rialzò in tutta fretta e vedendo che aveva un inseguitore, corse fino al salotto muovendosi di qua e di là sbeffeggiando l’uomo. Dopo circa cinque minuti Ryo urlò:  

 

-Ce l’ho Kaori! L’ho preso! Che cosa me ne faccio?  

 

Dopo un istante Kaori arrivò con un asciugamano e ci avvolse il bambino. Gli chiese di calmarsi, con un tono piuttosto autoritario. La prospettiva di dover pulire le tracce del bambino avevano fatto seriamente vacillare il suo sorriso. Lo condusse fino alla sua camera e lo vestì con un pigiama blu. Diede poi il suo fardello a Ryo prima di cominciare a pulire il disordine che il piccolo aveva disseminato in cinque minuti d’assenza nel bagno e nel salotto. Chiese a Ryo di ordinare qualcosa dalla rosticceria perché lei non aveva voglia di fare da mangiare. Lo sweeper propose di andare al Cat’s Eye, ma quest’ultima gli ricordò che aveva messo il pigiama al bambino e che aveva delle sistemazioni da fare. Lui replicò:  

 

-Giustamente noi ti aspetteremo giù e così tu avrai il campo libero per finire di pulire.  

 

-D’accordo – finì per cedere. –Aspettatemi in macchina...  

 

Lo sweeper vestì il bambino con i calzini, le scarpe da ginnastica e gli mise il suo giubottino poi scesero fino alla macchina prendendolo in braccio. Gli disse:  

 

-Hey! Burlone! L’hai scampata bella! Non ha ancora visto lo stato del WC! Ma sono sicuro che vedrà rosso.  

-Perche?- chiese il bambino, una volta legato saldamente ad una sorta di seggiolino che era in realtà una specie di cuscino rialzato utilizzato anche dai parrucchieri.  

 

La sweeper l’aveva preso in prestito da una sua amica...  

 

-Perché tu credi che lei apprezzerà di trovare della pipì dappertutto? – domandò.  

 

Il bambino si ritirò su sè stesso, non l’aveva fatto apposta e non voleva farsi rimproverare. Le lacrime gli colarono sulle sue guance.  

Lo sweeper si girò al rumore dei singhiozzi e constatò stupito che Toshio piangeva. Non sapeva come reagire, non si ricordava di aver mai avuto la sua età.  

 

-Allora ometto, non è grave! Non preoccuparti, forse lei sarà arrabbiata ma non preoccuparti, sarò io che mi prenderò tutta la sua collera.  

 

Nello stesso momento, nell’appartamento, un urlo orribile si fece sentire:  

 

-KYYYYYYYYYYYYYYYYAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!  

 

Mentre una libellula passava dietro la testa dello sweeper, il bambino sussultò. Ryo gli disse:  

 

-Credo che abbia scoperto il tuo regalo! (dichiarò con una faccia da idiota immenso.  

 

Un buon quarto d’ora più tardi, Kaori salì senza una parola in macchina. Si sedette con la grazia di un elefante ma Ryo non fece alcuna osservazione. Sentiva che lei stava facendo di tutto per controllarsi. Tuttavia potè sentirla mormorare:  

 

-Grrr, tutti dei maiali, gli insegnerò io a questi pisellini con l’impugnatura ad annaffiatoio a mirare giusto!  

 

All’inizio, non aveva capito la fine ma quando comprese il termine «pisellino con l’impugnatura ad annaffiatoio» scoppiò a ridere e sbandò sulla strada. Lei ripeté questa litania con una forza tale che la tensione nell’auto diventò palpabile. Una volta parcheggiato, si girò verso di lei e le chiese:  

 

-Allora tesoro hai qualche problema? Non hai smesso di brontolare per tutto il tempo!  

-IO NON BRONTOLO!- urlò contro il suo socio.  

-Non è vero- rispose dolcemente –Tu urli... Allora cosa succede?  

-Il fatto è solo che c’è una parte dell’anatomia maschile che andrebbe tagliata alla nascita!  

 

Il bambino era come immobilizzato, si mise le sue piccole manine sul suo pisellino per proteggerlo (nda: se trovate tutto questo troppo delirante, prendetevela con il cielo non per l’idea ma per avermi detto «guaio» quando gli ho detto che non avrei messo in definitiva la scena del «pisellino con l’impugnatura ad annaffiatoio» quindi è colpa sua se questa parte un po’ contorta^^ ci ha fatto ridere! Povera Kaori^^»)  

 

Lo sweeper deglutì, il suo mokkori era il suo orgoglio e all’idea di vederselo tagliato una lacrima si presentò nei suoi occhi e le buttò:  

 

-Tu non lo farai al mio mokkori eh??? –chiese mogio.  

 

Il bimbo seduto dietro si chiese cos’era un «mokkori», era un po’ perso. Alla fine, comunque, non aveva che quattro anni.  

 

-I PISELLINI CON L’IMPUGNATURA AD ANNAFIATOIO!!!!!!!!!!!!! SARANNO MIEIIIIIIII!!!!!!!!!!!-urlò la donna.  

 

Fortunatamente, l’urlo fu attenuato dai vetri, ma i due esemplari maschili presenti pensarono di essere diventati sordi. Ryo gettò un’occhiata al loro «ospite» e vide che era terrificato. E poi Kaori lo sentì singhiozzare dietro di lei, e si accorse che aveva fatto piangere il suo piccolo protetto.  

La sua collera sparì immediatamente, si girò e disse a Toshio:  

 

-Allora mio ometto non è grave. Non piacevole. Ma non grave. Ryo t’insegnerà a fare pipi seduto. Finché non sarai abbastanza grande per non fare più ciò che è successo questa sera. Eh piccolo.  

-COSAAAAAAAA!!!!!!!!!!!! – si ribellò lo sweeper.  

 

Kaori e Toshio sussultarono e guardarono lo sweeper. Urlò:  

 

-IO SONO LO STALLONE DI SHINJUKU! HO UNA REPUTAZIONE DA DIFENDERE!!!  

 

Si prese un martello da 100t che si schiantò sulla sua figura e fece aprire la porta. Cadde all’indietro e si ritrovò all’esterno. Nella parte superiore c’era scritto «Tu farai quello che ti ho detto!».  

 

La donna uscì dall’auto e liberò il bambino, ignorando lo sweeper ancora disteso, entrambi si diressero verso il Cat’s Eye. Ma presto, furono raggiunti dallo sweeper che disse loro dolcemente:  

 

-Corriamo.  

 

Sollevò il bambino e lo strinse contro di lui. Lo sweeper aveva fatto scivolare la sua pistola nella tasca destra. Si mise a correre seguito, al fianco da Kaori. In qualche minuto raggiunsero il Cat’s Eye. Ryo diede il bambino che non capiva più niente a Kaori e le chiese d’entrare.  

-Ryo?  

-Torno subito. Non preoccuparti.  

 

 

 


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