Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): chibiusa

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Au delà des apparences...

 

Total: 17 chapitres

Publiée: 19-10-06

Mise à jour: 24-01-07

 

Commentaires: 107 reviews

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General

 

Résumé: Riflessioni, prese di coscienza e rivelazioni...

 

Disclaimer: I personaggi di "Al di la delle apparenze..." sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: Al Dì La Delle Apparenze...

 

Chapitre 11 :: Conferenza

Publiée: 19-12-06 - Mise à jour: 19-12-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

Kaori e il suo protetto entrarono nel caffè. Vedendo che non c’era alcun cliente, chiese:  

 

-Possiamo chiudere?  

-Certo.  

 

Falcon, vecchio mercenario e amico di Ryo si alzò, prese la sua arma e la posò dall’altro lato del banco per poterla utilizzare in caso di problemi. Chiese alle due donne ed al bambino di mettersi su un tavolo in disparte. Facendo finta di niente venne a servirgli uno spuntino.  

Kaori chiese:  

 

-Non dovevi sorvegliare il padre del bambino?  

-Saeko mi ha dato il cambio.  

 

Il bambino guardava ansioso l’esterno ma non successe niente, per lo meno all’apparenza. Era in ginocchio e il suo sguardo era perso nell’oscurità.  

 

* * *  

 

-Allora?  

-Ryo Saeba? Sono lieto di fare la vostra conoscenza.  

-A cosa devo l’onore? – chiese lo sweeper.  

 

Avremmo potuto credere che tutto fosse normale in questa notte, ma un incontro stava avendo luogo, due uomini seduti sullo schienale di una panchina, erano in guardia ma apparentemente rilassati.  

 

-Mi chiamo Thomas Spielgard.  

-Non eravate andato in pensione?  

-Si... ma mi hanno un po’ forzato la mano.  

-Del tipo, rapire vostra figlia e sua madre?  

 

L’uomo bruno con gli occhi verdi di origine europea, aveva un sorriso stanco e disse:  

 

-E' esattamente questo... come la avete saputo?  

-Dalla voce che un uomo poco scrupoloso avesse la famiglia di un assassino...  

-Capisco... e non so che fare. Non volevo fare del male a quest’ uomo, e ora vogliono che uccida il bambino per dare una lezione al padre! Farebbero qualsiasi cosa. Mia figlia ha quattro anni... Per fortuna che sua madre è al corrente del mio passato altrimenti sono sicuro che avrebbe chiesto il divorzio dopo questo. - sorrise - ma lei è la mia socia, quindi conosce i rischi -aggiunse amaro.  

-Vi aiuterò a recuperare la vostra famiglia. Ho osservato il posto da dove avete sparato e l'entrata della pallottola nella macchina. Un lavoro da professionisti, se pensiamo che ha fatto apposta a mirare ad una rientranza metallica. Purtroppo, la pallottola ha rimbalzato e colpito il mio cliente alla schiena...  

-Si, sono le voci che ho sentito, sfortunatamente. Io non conosco questa città, ne i suoi informatori...  

-Voi siete fortunato!  

-Cosa?  

-Questa è la mia città. Vi aiuterò. Raggiungetemi in questo cafè tra un'ora.  

-Si ma...  

-Passate per il retro, staremo nella rimessa per discutere. Così, terrò sott'occhio il marmocchio e la mia socia.  

-E i proprietari?  

-Infine forse non siete così un «professionista»! Si tratta di amici, sono dei vecchi mercenari...  

-Credo che ci penserò due volte prima di venire a bere qualcosa in questo cafè!  

 

Lo sweeper fece un piccolo sorriso a quest’osservazione e disse solamente:  

 

-E' un caffe relativamente tranquillo quando non ci sono io! Altrimenti, c'è il rischio di vedere apparire un bazooka o un martello e un vassoio volare, vedere un uomo sbattere contro un muro.  

 

Un corvo passò con nonchalance dietro la testa dell'Europeo con una bandiera «Chi è questo tipo?»  

 

-Bene! A presto!  

 

Lo sweeper se ne andò con le mani nelle tasche, ma si fermò per tirar fuori la sua Phyton e la puntò contro un cespuglio; quest'ultimo fu scosso da dei brividi e qualcosa sgomberò in fondo la cassa.  

Ryo aggrottò le sopraciglia. Disse:  

 

-Thomas  

-Si...  

-Non dobbiamo più girare a tondo. Venite.  

 

I pensieri di Thomas erano andati alla moglie ed alla figlia. Sapeva che aveva più o meno firmato la loro condanna a morte.  

 

-So a cosa sta pensando ma c’è la faremo. Non c'è più tempo da perdere!  

 

Ryo entrò nel cafè come se niente fosse e saltò su Miki! Si prese una martellata dalla sua socia e una vassoiata da parte di Falcon. Atterrò sul suolo mentre delle libellule passavano qua e là dietro Thomas.  

 

Una giovane donna avanzò verso il relitto accasciato sul pavimento, aveva le mani sui fianchi. Fini per abbassarsi e tirò l'orecchia dello sweeper come se fosse un bambino preso sul fatto. Gli disse in un sussurro che lui solo senti, ad eccezione di Falcon che a seconda delle parole vide la sua testa diventare scarlatta e fumare.  

Kaori lasciò lo sweeper ricadere per terra, si staccò da lui e si sedette al bar. Ryo si alzò, si mise dietro di lei, le circondo la vita con le sue braccia muscolose e le disse:  

 

-Allora tesoro! Lo sai bene che è per far abbassare la tensione che io faccio il buffone...  

-E giustamente! Ne ho abbastanza che tu faccia il buffone! – dichiarò lei dandogli una gomitata nello stomaco.  

 

Naturalmente, non senti niente grazie ai suoi addominali ma simulò di soffrire come un martire. Ma vedendo che la donna non era così incline a perdonarlo, si riprese. La forzò gentilmente a girarsi e là, senza tanti preamboli la bacio in piena bocca.  

Kaori aveva gli occhi spalancati dalla sorpresa, provò a liberarsi ma la presa era forte, e non era più sicura di volersi disfare di lui. Tuttavia, ci trovava un tale piacere che lo lasciò fare. Infine, dovettero mettere fine al loro bacio perché gli mancava l’aria.  

Mick Angel che stava facendo la sua entrata volando in direzione di Kaori, si fermò in pieno volo e atterrò con poca grazia. Si mise a piangere tutte le lacrime che aveva in corpo.  

Miki era estasiata della scena che stava vedendo. Kaori si staccò da Ryo e chiese a Mick cosa c’era che non andava.  

In tutta risposta, l’Americano sfregò la testa contro il petto della donna e le disse quanto era infelice. Ne approfittò per palpare il sedere di Kaori. Quest’ultima era immobilizzata e non sapeva più che fare.  

Ryo senti la collera salirli in corpo e tiro fuori la sua Phyton che puntò sulla nuca del suo compare.  

Mick sentendo il giocattolo dello sweeper sulla nuca alzò le mani e si allontanò dalla donna.  

 

-Andiamo Ryo...  

 

Ma prima che lui avesse il tempo di reagire Kaori lo schiaccio sotto cento tonnellate e Ryo sistemando la sua pistola diede un calcio all’Americano che andò a deformarsi contro il muro vicino alla porta. Riprese la sua serietà e si rivolse a Thomas:  

 

-Venite Thomas! Vi presento.  

 

Tutti sembravano infine notare lo sconosciuto. Quest’ultimo avanzò in un turbinio di libellule...  

 

-Kaori, la mia socia. Falcon e Miki che sono i proprietari del bar, la cosa là per terra è Mick Angel che viene dagli USA!  

-Incantato.  

 

Thomas si sentiva a disagio, soprattutto quando vide il bambino addormentato sul divanetto. Ryo sentendo il suo turbamento dichiaro:  

 

-Bene Falcon, tu hai le informazioni che ti ho chiesto riguardo alla famiglia rapita per fare pressioni?  

-Si. So dove si trovano.  

-Bene. Vuoi venire?  

-Si con piacere- dichiarò facendo uscire un bazooka da sotto il bancone e indirizzando un sorriso spaventoso ai commensali.  

-Bene, mi sono dimenticato di presentarvelo. Lui è il tiratore!  

 

Kaori rivolse uno sguardo tormentato a quest’uomo prima di leggere la verità negli occhi dello sweeper; quest’ultimo sentendo il suo turbamento spiegò:  

 

-Hanno rapito sua moglie e sua figlia. Non aveva scelta, ma contrariamente a quello che potrai pensare, lui non gli ha sparato per ucciderli. E noi l’aiuteremo a recuperare la sua famiglia. Sei d’accordo?  

 

Giudico l’uomo e fini per sorridere e accettare.  

 

-Imbecille! –chiamò Ryo  

-Cosa! –ruggì Mick usci dal muro  

-Ma guarda un po’! Ti ci riconosci? ...Lasciamo perdere. Vuoi venire?  

-Con piacere ma sai che...  

-Libererai la bella e il suo bambino.  

-Cosa! Devo fare il baby-sitter!  

-Questo o resti qui con le ragazze.  

-Scusa?- esclamò la sua socia- Vengo anch’io!-  

-Certo che no.  

-E perché? – chiese lei incrociando le braccia.  

-Perché tu hai il compito di occuparti di Toshio – aggiunse per sé stesso «e per non mettere una donna in più in pericolo a causa nostra.»  

-Partiamo. –dichiarò Falcon. –Miki voi resterete tutti è tre qui. Vado a mettere l’allarme.-  

-D’accordo cucciolotto!  

 

L’ex mercenario diventò scarlatto e tutta la superficie del suo cranio fumò!  

 

Gli uomini uscirono. Kaori dovette obbedire al suo socio ma non meno provava dell’amarezza di fonte al suo atteggiamento.  

 

 

 

 


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