Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): chibiusa

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Au delà des apparences...

 

Total: 17 chapitres

Publiée: 19-10-06

Mise à jour: 24-01-07

 

Commentaires: 107 reviews

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General

 

Résumé: Riflessioni, prese di coscienza e rivelazioni...

 

Disclaimer: I personaggi di "Al di la delle apparenze..." sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

Astuces & Conseils

Qu’est-ce qu’une traduction offline?

 

C’est la traduction d’une fanfiction qui ne se trouve pas sur HFC.

 

 

   Traduction :: Al Dì La Delle Apparenze...

 

Chapitre 17 :: Dimmi tutto

Publiée: 24-01-07 - Mise à jour: 24-01-07

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

Erano passati diversi giorni in questa dolce armonia. Quel giorno, Falcon rientrò nell’appartamento di City Hunter brontolando, aveva delle notizie sulla sua giovane protetta Mikiko...  

L’aveva per mano, lei lo seguiva. In effetti la mamma di quest’ultima era malata, gli orfanotrofi pieni e gli altri centri demoliti; lui aveva proposto di prenderla in carico il tempo che sua madre si fosse ristabilizzata.  

In salotto si trovava la famiglia Spielgard che guardava un DVD con la loro figlia, Falcon si avvicinò loro e disse:  

 

-Questa è Mikiko, resterà con noi finché la madre non si sarà ristabilita.  

 

Decretò quello e la lasciò lì, di fronte ai presenti. Lei si morse le labbra un po’ impressionata; improvvisamente una voce d’oltre tomba la fece sussultare chiamandola.  

Rassicurata dalla statura imponente del gigante, aveva pensato che l’avrebbe lasciata là con quegli sconosciuti, ma no, la stava chiamando perché la raggiungesse, cosa che fece rapidamente.  

 

Falcon gli presentò sua moglie che le sorrise, rassicurante.  

 

* * * * *  

 

Ryo aveva le palpebre pesanti e delle occhiaie immense sotto gli occhi; Kaori lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite e improvvisamente, colpita da un dubbio, gli chiese:  

 

-Ma allora Ryo! Non dirmi che sei andato nei tuo cabaret loschi!  

-No... è la frustrazione – rispose suo malgrado.  

-Frustato per cosa? – fece ingenua la donna.  

 

Si girò verso di lei e la dettagliò: non sembrava frustata lei. E lui, non ne poteva più, ora era chiaro, la promiscuità della situazione. Proprio in quel momento del sangue si mise a zampillare dal suo naso, e cadde all’indietro sul letto. Preoccupata Kaori trovò rapidamente del cotone per il suo socio. Si mise contro di lui e s’avvicinò.  

 

-Vuoi torturarmi, è così? – mormorò passandole un braccio attorno alla vita.  

-Vuoi dirmi di che stai parlando? – disse lei raddrizzandosi.  

 

La fissò intensamente e così, sospirando prese la mano sinistra della socia per portarla al rigonfiamento della sua virilità.  

 

-Di questo.  

 

La donna ritirò rapidamente la mano come se si fosse bruciata e gli disse:  

 

-Ryo!  

 

In tutta risposta, lui strinse la sua presa. Era da molto tempo che questi sfioramenti da adolescenti non lo soddisfavano più.  

 

-Ryo? – mormorò la socia fissando il suo viso così serio.  

 

Si raddrizzò e potè vedere le guance arrossate della socia. I suoi occhi avevano una luce strana, che riconobbe subito: il desiderio. Allora la placcò contro il letto e la baciò delicatamente, gli fece posare le sue mani contro il suo torso perché facesse conoscenza con il suo corpo.  

Per prima cosa dei sfioramenti attraverso la camicia gli provocavano dei piacevoli brividi!  

Ryo lui, raggiunse il ventre della socia quando una scossa sismica gli disturbò.  

Tutto si mise a tremare, Kaori chiuse gli occhi e si tenne contro il socio, quest’ultimo la sentì irrigidirsi, il ricordo di quello che era avvenuto quindici giorni prima l’aveva spaventata.  

Mentre la scossa stava per fermarsi, lui le accarezzò il viso, Kaori fini per aprire gli occhi.  

 

-Andiamo tesoro, non è la prima scossa che sopportiamo.  

 

Lei fece un pallido sorriso e gli disse:  

 

-Lo so, ma l’altra è ancora troppo presente nei miei ricordi. Ho sempre il gesso inoltre.  

-Vuoi che cambiamo aria?  

-Eh?  

-Ho voglia di te, Kaori.  

 

Diventò cremisi. Si morse il labbro inferiore e gli mormorò all’orecchio in una maniera quasi impercettibile:  

 

-Anch’io.  

 

Poi lo tirò a se perché non potesse contemplare il suo imbarazzo. Lontano dall’essere infastidito, trovò un delizioso passaggio verso il suo collo dove stuzzicò un nervo.  

Dei pianti dalla camera di sotto gli fecero sussultare. Ryo sospirò e dichiarò:  

 

-Vestiti, vado a vedere che succede e poi ti porto via.  

-Mi porti via?  

-Si, io ti voglio! E per questo abbiamo bisogno di calma e certamente di non essere disturbati.  

 

Mentre si rialzava, sedendosi sul bordo del letto, dubitò un istante e si girò per guardarla:  

 

-Ma... se non ti senti pronta io posso aspettare ancora – fece inquieto.  

 

La donna che aveva dormito con una t-shirt di Ryo come dall’inizio della loro coabitazione forzata nella stessa camera, si raddrizzò e rubò alla meno peggio un bacio al suo uomo.  

 

-Io... lo voglio, sono spaventata e inoltre ho un piede ingessato. Non è molto comodo!  

-Farò del mio meglio per essere piacevole, tesoro. Lentamente, dolcemente, delicatamente farò del mio meglio.  

 

Lei gli sorrise, e passando le braccia attorno al suo collo, gli disse:  

 

-Mi fido di te, e poi la tua esperienza bisognerà pure che ti sia utile – fece lei baciandolo.  

 

Fu sorpresa, Ryo era come in transe. Ma non capiva la sua reazione.  

 

-Ryo?  

-Non è niente Kaori.  

 

Si liberò, le diede la schiena, si tolse i boxer e ne mise un paio pulito poi si girò; vide la socia dettagliarlo con desiderio.  

 

-Di un po’ tu! Cos’è che guardi cosi?  

 

Lei sussultò e lo fissò, un sorriso enigmatico:  

 

-Niente!  

-Tu guardavi il mio sedere!  

-Non t’importa!  

-Oh, certo che si!  

-No!  

 

Si diresse verso di lei facendola di nuovo cadere all’indietro e bloccandola, si mise a cavalcioni su di lei, le sue mani chiuse sui suoi polsi così sottili.  

 

-Ammettilo!  

-Mai!  

-Allora ti torturerò!  

 

L’imbarazzo che aveva provato poco prima era sparito! Piombò su di lei e tracciò un scia con la lingua sulla sua pelle morbida, che le strappò delle piccole risa, gli disse:  

 

-Fermati ti prego.  

-Ammettilo che sei una pervertita! – dichiarò prima di farsi strada per la sua t-shirt. Lasciò i polsi della socia, e alzò delicatamente la maglietta lasciando apparire due colline tese dal desiderio.  

 

Le sue labbra trovarono la punta di un seno che stuzzicò con la lingua e le disse:  

 

-Allora cosa guardavi?  

 

Kaori era persa tra brividi di piacere e d’ilarità, fini per confessare:  

 

-Il tuo sedere... ma è colpa tua! Ti sei spogliato davanti a me!  

 

Senti che “l’amico” del suo socio era all’erta.  

 

-Allora, vuoi che mi fermi?  

-No... no di certo!  

-Nemmeno io.  

 

Riprese la sua corsa ma...  

La porta si aprì e Falcon entrò:  

 

-Ryo! I tuoi inquilini giù ti chiamano!  

 

Kaori era rossa della vergogna, lo sweeper anche. Falcon si rese conto della tensione sessuale presente nella stanza, diventò cremisi e usci rapidamente borbottando:  

 

-Muoviti.  

 

Ryo con la testa ancora sul seno della sua socia, si alzò e le disse mentre depositava un bacio sulle sue labbra:  

 

-Vedi cosa volevo dire con: abbiamo bisogno di un posto tranquillo!  

-...  

-Non essere così imbarazzata... Falcon è cieco, non ti ha visto!  

-E’ la situazione in sé che mi fa arrossire, Ryo. Se lui non fosse entrato noi... noi...  

-Staremmo facendo l’amore, si... – disse baciandola.  

 

Si staccò e le disse infilandosi i pantaloni:  

 

-Vestiti Sugar, vengo a prenderti tra due ore. E’ andiamo in un posto tranquillo! Per continuare il nostro percorso carnale così ben cominciato.  

 

Abbandonò la donna in uno stato prossimo alla liquefazione tanto era rimasta colpita, sorpresa, ed estasiata dalle sue parole. Finalmente avrebbe potuto dire che lei e lui non facevano che un tutt’uno. Il desiderio di amarlo e di essere amata bruciava dentro di lei. Si alzò e decise di mettersi la vestaglia. Rovistò nei due cassetti del comò che il suo socio le aveva lasciato perché potesse sistemarsi meglio ed evitare un numero incalcolabile di vai e vieni tra la sua camera e questa.  

Rovistò tra la biancheria e trovò quella che aveva comperato recentemente per impulso. Tutta in pizzo e in lycra. Si sentiva un po’ sovraeccitata; si vestì tuttavia semplicemente; jeans e un maglioncino con la scollatura a V di color rosa pallido.  

 

* * *  

 

Due ore e mezza più tardi, Ryo aiutò la socia a scavalcare dei calcinacci che erano ancora lì da alcune settimane fa. Le spiegò:  

 

-Tutti gli abitanti di questo quartiere sono andati a rifugiarsi altrove, poco lontano c’è un hotel libero ed è un mio amico che lo dirige, ci ha lasciato volentieri una camera.  

-Un hotel? – fece perplessa.  

-Si, signorina, un hotel e non un love-hotel se è di questo che hai paura. Possiamo restarci due giorni interi! E’ già tutto pagato.  

 

-Avevi già previsto che da un momento...  

 

Senti l’irritazione della socia e le disse, tenendola tra le braccia.  

 

-Si, avevo voglia di te e volevo assolutamente convincerti. Ma se vuoi posso annullare la prenotazione!  

 

Lei esitò e disse:  

 

-Confessa che era per un’altra donna che l’avevi prenotata!  

 

Si liberò e avanzo fieramente. Le mise una mano sulla spalla e dichiarò:  

 

-No!  

-E perché dovrei crederti signor stallone!  

-Perché...  

 

Si avvicinò a lei e la bacio con impeto, disse dolcemente:  

 

-Forse sono un uomo d’esperienza ma soltanto in baci!  

 

Kaori lo fissò e gli disse:  

 

-Cosa vuoi dire?  

 

Si inclinò e le svelò il suo segreto, il suo più grande segreto. Lei spalancò gli occhi:  

 

-Non puoi dire sul serio Ryo?  

-Sono il più serio del mondo.  

-Ma le scappatelle e tutto il resto?  

-Sotterfugi per non cedere alla sola donna che m’ispira.  

-Chi?  

-Tu – fece lui rivolgendole un timido sorriso che lei non aveva mai visto – Spero che non scoppierai a ridere, vero?  

-Ridere? Perché? Sono la donna più felice della terra!  

 

Gli tese le sue labbra mentre gli mormorò:  

 

-Apprezzo la tua esperienza nel baciare, e sono contenta che sia la sola che tu abbia!  

 

Lui prese le sue labbra con delicatezza, amore e passione. Ma fu lei che mise fine al bacio, gli prese il braccio e gli disse:  

-Andiamo verso la nostra prima volta, signor stallone! – disse con un sorriso splendente!  

 

FINE  

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE: Ed ecco la fine di questa storia, di questa fiction semi-sovrannaturale, chiaramente dopo aver letto i primi numeri del manga, il fatto che Ryo sia ancora vergine fa di una fiction una vera fiction!  

Spero che vi sia piaciuta! Io sono contenta, e mi sono divertita molto nel scriverla.  

Un saluto a tutti ^^!  

 

 


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