Capitolo 18 :: 18. Innamorata di Ryo Pubblicato: 09-09-08 - Ultimo aggiornamento: 09-09-08
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Huandacareo, 25 Luglio 1985
- 18 - INNAMORATA DI RYO
Si sarebbero accampati in quel piccolo boschetto che avevano trovato sul loro cammino e poi sarebbero ripartiti l'indomani al sorgere del sole.
Come sempre.
E mentre Jelon e Kruska si erano addentrati di più nel bosco per cercare della legna con cui fare il fuoco, Lizzy, il cui vero nome Mary Elizabeth Kaye-Smith, e Willy si erano diretti un po' più in là verso ovest alla ricerca di un po' di carne da mettere sullo spiedo che Lincoln ed Hannah avrebbero preparato; Ryo si era incamminato verso un ruscello non tanto distante dal luogo dell'accampamento per cercare di pescare qualcosa.
Si era tolto gli scarponi neri ed i calzettini logori, si era raggomitolato i pantaloni fino a sotto il ginocchio e, con un ramo appuntito dal suo fedele coltello, si era calato coi piedi a mollo con la speranza di trovare qualche salmone o qualcos'altro di commestibile che fosse così caritatevole da immolarsi sul loro banchetto senza fare tante storie.
Rose Mary seduta sulla riva del ruscello anche lei coi piedi a mollo stava canticchiando osservando Ryo che faceva una lotta disumana contro un pesce abbastanza grosso e tutto colorato.
Il momento si preannunciava catartico. Era la quarta volta che Ryo tentava di infilzarlo. Ci sarebbe riuscito prima che le stelle riempissero ed illuminassero quel cielo così basso e romantico???
Il pesce stava per sfuggire a Ryo quando, stanco di lottare, decise di estrarre la sua pistola e gli sparò stecchendolo ed inquinando l'acqua attorno a lui di resti di budella e di squame.
Rose Mary si mise a ridere mentre guardava la faccia contrita di Ryo:
- Così li spappoli! - Lo riprese.
- Beh, Hannah potrebbe sempre farci delle polpette magari aggiungendo qualche erba di quaggiù! - Disse indicando la vegetazione rigogliosa accanto alla sponda del fiume.
Rose Mary non fece finta di ridere alla sua battuta infelice ma continuò ad osservarlo in un modo strano. Ryo se ne accorse ma non aggiunse altro e continuò a cercare altre vittime guizzanti fra le acque.
- Ryo? - Le chiese la ragazza con un tono abbastanza sdolcioso.
- Sì? - Rispose lui intento nel suo lavoro di pescatore-assassino.
- Ti sei mai innamorato? - Gli chiese mentre i suoi occhi chiarissimi diventavano ancora più brillanti e calorosi in risposta al riflesso della luce rossastra del sole arancione.
Ryo decise di non rispondere. Perchè era insicuro. Insicuro dei sentimenti che pensava di provare per Ambra che Rose Mary non aveva ancora conosciuto. Infatti Ambra, Marzia ed alcuni altri erano andati avanti per vedere se non ci fossero pericoli per tutto il gruppo.
Così decise di far parlare la ragazzina senza intervenire.
- Ma dimmi: come ti piacerebbe che fosse la donna dei tuoi sogni? - Gli chiese la ragazzina sperando che lui ne potesse dare una descrizione che assomigliasse il più possibile a lei.
Ryo si stupì di quella domanda, soprattutto da parte di quella che aveva solo quattro anni in meno di lui; così decise di lasciare ad altri il mestiere del pescatore e si sedette accanto a lei tenendo lo sguardo fisso al sole ed alle montagne che si vedevano in lontananza.
La bambina decise di non aggiungere altro aspettando la sua risposta mentre, sognante, osservava i lineamenti marcati del ragazzo che aveva accanto immaginandosi fra loro, proprio in quel momento, uno di quei baci dolci ed appassionati che si potevano leggere solo nei suoi romanzi d'amore preferiti.
- La donna dei miei sogni, l'immagino dolce. - La risposta di Ryo la riportò alla realtà - Sincera, che mi capisca senza parlare, che riesca a leggermi nel cuore e nella mente come nessun altro saprebbe fare. La immagino focosa, sensuale ma nello stesso tempo anche semplice. Che sappia apprezzare e rendere magico ogni momento della nostra vita insieme. Che sappia accettarmi per quello che sono, per il mio passato, per quello che ho vissuto, per i miei raptus di rabbia sporadici dovuti ai miei sbalzi d'umore, per quando vorrei starmene tutto solo senza nessuno intorno. - Praticamente Ryo ne aveva dato il ritratto di Ambra. Ma Rose Mary lo interruppe.
Sì, sarebbe potuta anche essere lei la donna dei suoi sogni.
Ma ora voleva sapere come gli sarebbe piaciuta fisicamente, questa donna: voleva sapere se avrebbe potuto avere della chances con lui... se non nell'immediato istante, ma almeno in un futuro prossimo.
- Sì, ma di fisico come la vorresti? - Chiese lei.
- Dunque: mi piacerebbe coi capelli corti. Non a caschetto. Ma corti più o meno come i miei. Magari un po' spettinati, magari un po' ribelli come il suo spirito. - Le rispose lui descrivendo fedelmente come Ambra teneva i capelli in quel momento.
Rose Mary pensò dentro di sè che le sarebbe dispiaciuto tagliare i suoi capelli lunghi biondi. Però se fosse piaciuta di più a Ryo, avrebbe sempre potuto fare uno sforzo.
- Per il colore: rossi, direi. Oppure castano ramato. - Il morale di Rose Mary cominciò un po' a vacillare.
- E gli occhi mi piacerebbero color nocciola, sì! Castani in generale. Sono così dolci e sensuali allo stesso tempo. E tu invece, come lo vorresti il tuo ragazzo ideale? - Ma quando Ryo si voltò verso la ragazza, che fino a qualche minuto prima aveva al suo fianco, si ritrovò a parlare al vento.
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