Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prosa

 

Autore: princessfrog

Status: In corso

Serie: City Hunter

 

Total: 15 capitoli

Pubblicato: 01-10-07

Ultimo aggiornamento: 05-03-08

 

Commenti: 2 reviews

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RomanceDrame

 

Riassunto: La vita del nostro eroe preferito sta per essere sconvolta: qualcuno piomberŕ nella sua vita dal passato affidandogli ciň che ha di piů prezioso. Suo malgrado anche Kaori sarŕ coinvolta e si troverŕ davanti a scelte non facili.

 

Disclaimer: I personaggi di "Qui tra il cielo e il cuore" sono proprietŕ esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Fanfiction :: Qui tra il cielo e il cuore

 

Capitolo 1 :: il soliti due

Pubblicato: 01-10-07 - Ultimo aggiornamento: 01-10-07

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15


 

L’orologio segnava le 5 del mattino passate. E Ryo non era ancora tornato dai suoi bagordi. Kaori aveva avuto un incubo e si era svegliata nel cuore della notte. Si era recata in cucina a bere un bicchier d’acqua per tirarsi su, dopo aver lottato contro misteriosi insetti che le avevano inondato la casa. Erano enormi, viscidi e minacciosi. Sicuramente il film visto la sera prima aveva pesantemente contribuito alla trama del suo ingarbugliato sogno. Erano stati gli alieni a mandare questi animaletti. Per quale scopo non lo aveva capito ma era proprio lei che dovevano assalire. La cosa che l’aveva spaventata di piů era l’essere sola. Aveva chiamato i suoi amici ma nessuno era corso in suo aiuto. Una risata agghiacciante era l’unica risposta alle sue invocazioni.  

 

Ben mi sta! So che mi fanno paura e li guardo lo stesso. Dovrei guardare film meno cruenti o leggere un bel libro la sera.  

 

Il ricordo del sogno era ancora perň piuttosto vivido nella mente della ragazza e il cuore le batteva forte. Cosě per tranquillizzarsi un po’ era andata a controllare che Ryo fosse tornato a casa. Solitamente a quell’ora era giŕ rientrato. Inconsciamente credeva che se lui fosse stato in casa con lei, nell’eventualitŕ di un reale attacco degli insetti non sarebbe stata sola. Ovviamente si rese conto di quanto fosse stupida.  

 

Cavolo Kaori sei proprio scema! Gli alieni N-O-N E-S-I–S-T-O-N-O!!!! E gli insetti giganti neppure. E poi sicuramente scapperebbe anche lui di fronte loro.  

 

Nonostante ciň aprě piano la porta della sua camera. Il letto era immacolato. Non era ancora rincasato.  

 

Diavolo Ryo!!! Sono le 5 del mattino!!! Dove cavolo sei, fannullone perdigiorno?!  

 

Decise di aspettarlo alzata. Complici l’incubo e l’assenza di Ryo, il sonno le era passato del tutto. Stavolta avrebbe avuto la lezione che si meritava da tempo. Non l’avrebbe passata liscia.  

 

Lui a divertirsi e io sempre in casa da sola. Quanto lo odio! Idiota pervertito irresponsabile. Non lavoriamo da un mese e lui va in giro per locali. E non ha neanche il ritegno di rincasare ad un orario decente. Ah ma mi sentirŕ stavolta! Eccome mi sentirŕ! Razza d’imbecille!  

 

Si appostň sul divano carica d’energie come non mai. Un enorme martello “ti spedisco all’inferno” appoggiato accanto al divano sarebbe stato il suo “bentornato”. Aspettň per un po’, borbottando sempre sottovoce improperi in direzione del suo partner, fino a che Morfeo non ebbe la meglio su di lei. Scivolň su un fianco e si addormentň. Cominciavano a filtrare le prime luci dell’alba.  

 

Ryo era totalmente sbronzo. Arrivň a fatica nell’appartamento. La luce gli dava fastidio. Aveva bisogno di un bicchiere d’acqua e quindi decise di fare una sosta in cucina. Invece vide un enorme martello minaccioso. Lo guardň bene: non c’era dubbio era preparato per lui! Kaori dormiva serenamente, rannicchiata su se stessa per il freddo. Piccola piccola. “Ryo sei uno stupido idiota!”. Ryo si sedette vicino a lei a guardarla dormire.  

 

Come sempre parli male di me anche nel sonno. Ma forse ne hai tutte le ragioni. Č vero. Sono un idiota. Perň la stupida sei tu che dormi in quest’enorme stanza senza neanche coprirti. Cosě poi se stai male accuserai me. E non č la prima volta che mi ritrovo in quest’identica situazione.  

 

Si alzň e andň a prendere una coperta, che adagiň dolcemente sulla partner. Lui si sistemň su una sedia lě accanto, intenzionato a chiederle scusa non appena si fosse svegliata. In fondo non ci voleva molto; avrebbe resistito al sonno. Appoggiň le braccia incrociate sullo schienale della sedia e su di esse pose il mento, cosě la poteva guardare dormire. Invece ben presto si addormentň anche lui.  

 

Kaori, sazia di sonno, si svegliň poco dopo le otto. Un raggio di sole cadeva giusto sui suoi occhi. Capě immediatamente che fosse tardi. Si tirň la coperta per godere di altri due minuti di tepore. Poi realizzň.  

 

E questa coperta da dove arriva? Sono sicura di non averne preso stanotte per aspettare Ryo. Ryo! Sarŕ rientrato?  

 

Aprě di scatto gli occhi. Per un attimo rimase accecata dalla luce intensa. Poi l’immagine si mise a fuoco e vide Ryo che dormiva scomodamente sulla sedia.  

 

Č stato lui a coprirmi stanotte? Quando č rientrato? Stupido! Hai coperto me, e tu?  

 

Strinse la coperta tra le mani. Si alzň e la adagiň sulle spalle del collega. Con occhi pieni di gratitudine lo guardň dormire e decise che per questa volta lo avrebbe perdonato. Anche se, ne era certa, si sarebbe pentita. Delicatamente passň una mano sui suoi capelli neri, una carezza per dire grazie.  

Andň in cucina a preparare la colazione. Oggi era di buonumore, quindi niente scenate e risentimenti. Quando fu pronta per uscire, lui stava ancora dormendo. Scrisse due parole su un foglietto lasciandolo in bella vista e uscě senza far rumore.  

 

Quando Ryo si svegliň erano le undici passate. Era tutto un dolore. Si maledisse per essere cosě sciocco. Kaori non c’era. Alzandosi raccolse il biglietto che lei aveva lasciato. “Buongiorno! Vado a vedere se abbiamo qualche lavoro e poi passo a trovare Miki. Perdigiorno la colazione č pronta e in caldo. Kaori. P.S. grazie!”. Sorrise fra se e andň a far colazione.  

 

Alla stazione di Shinjuku Kaori trovň un unico messaggio “XYZ č importante E. K.” seguito da un numero telefonico.  

 

Strano sembra proprio la calligrafia di un bambino.  

 

Si appuntň il numero ripromettendosi di contattarlo subito dopo essere passata da Miki. Il suo socio era lě che l’aspettava. Stava bevendo un caffč e nel frattempo cercava di allungare le mani sulla bella barista. Ma lei si sapeva difendere bene. Kaori sbatté volutamente la porta entrando per richiamare l’attenzione. Immediatamente Ryo tornň composto e indifferente anche se la faccia allupata restava sempre.  

-“Allora la lavagna ha parlato oggi?”- disse Ryo  

-“Si, c’era un messaggio. Ma purtroppo per te la calligrafia mi č sembrata quella di un bambino. Chiamerň piů tardi e accetterň il caso!”  

-“Ma no Kaori sai che č contro i miei principi! Io lavoro solo per le belle donne!”-  

Non ebbe il tempo di finire la frase che fu colpito da un martello da 1000T “ti riporto sulla retta via”.  

-“Dico, sono quattro settimane che non lavoriamo e tu fai il difficile? Magari chiede aiuto per la mamma o la sorella piů grande!”  

-“Si Kaori hai ragione; non possiamo rifiutare prima del tempo! Potrebbe essere una bellissima ragazza in peri…”- non poté terminare la frase che un secondo martello si abbatté sul povero sweeper.  

-”Sei cattiva mi hai fatto male! Sei troppo manesca.”  

-“E tu sei un maniaco senza speranze!”  

-“Dai ragazzi fate i buoni, mi state distruggendo il locale!”- esclamň Miki preoccupata di dover fare nuovamente il lifting al suo bar.  

-“E ancora ci devono ripagare per gli ultimi danni. La lista č infinita. Anzi quando paghi Ryo?”- intervenne Umibozu.  

-“Ehm… ragazzi togliamo il disturbo, scusate a presto!!! Ciao!!” disse imbarazzatissima Kaori trascinandosi dietro Ryo..  

Miki e Falco si guardarono seri ma poi risero della strana coppia di amici.  

 

Kaori non riusciva proprio a mandare giů il comportamento di Ryo. Non riusciva a capire come potesse fare la corte ad una donna sposata davanti a suo marito nonché amico! Certo lo faceva anche Mick con lei, nonostante conoscesse i suoi sentimenti verso Ryo, ma di ufficiale tra lei e Ryo non c’era nulla. Purtroppo.  

 

Riuscirň mai a capire cosa passa per la testa a questo benedetto uomo?  

 

Rientrarono a casa in perfetto silenzio. Kaori si ricordň della richiesta di aiuto alla lavagna e pensň di chiamare. Ma Ryo la fermň. Le disse che potevano anche chiamare piů tardi. A Kaori sembrň molto strano questo comportamento. Fin troppo. Pensň fosse successo qualcosa durante la sua assenza.  

-“Ryo. Č successo qualcosa?”-  

-“Nulla di che preoccuparsi Kaori.”-  

-“Scusa non capisco perché non posso chiamare adesso?”  

-“Ho un appuntamento galante”-  

-“Ma sei scemo?!?!” e cosě dicendo Kaori lo conficcň nella parete con un martello enorme –un appuntamento all’inferno-  

-“Ahia, mi hai fatto di nuovo male”-  

-“E se non la smetti te ne farň di piů. Tutti i miei buoni propositi mandati all’aria. Non lo sopporto. Io chiamo e se il caso mi piace lo accettiamo e non farai storie. Ok?”  

 

- nessuna risposta-  

 

-“Non ho sentito! Allora ok?” brandendo un altro martello.  

-“Ok ok!”- rispose biascicando e costretto dagli eventi il povero Ryo.  

 

Kaori prese il telefono e compose il numero. Rimase impietrita. Dall’altra parte del telefono una voce agonizzante chiedeva di Ryo.  

 

 


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