Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prosa

 

Autore: Sayako

Status: Completa

Serie: City Hunter

 

Total: 19 capitoli

Pubblicato: 29-05-06

Ultimo aggiornamento: 29-05-06

 

Commenti: 1 review

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ActionRomance

 

Riassunto: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata č “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderň, se scriverete anche solo per dirmi che non vi č dispiaciuta..(cosě il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail č : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, piů o meno..comunque prima della fine. Come al solito č venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente piů lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Capitolo 9 :: Parte 9.

Pubblicato: 29-05-06 - Ultimo aggiornamento: 29-05-06

 


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PARTE 9.  

Gli avevano detto che c’era mancato poco. Veramente poco. Kaori aveva perso molto sangue e si era temuto il peggio..ma alla fine l’avevano dichiarata fuori pericolo. Ryo guardava fuori dalla finestra il cielo bigio, triste, come lo erano quelle corsie d’ospedale. Una mano si posň sulla sua spalla. Miki era uscita dalla camera di Kaori giusto in quel momento.  

- Allora, come stai? Perché quella faccia scura?- domandň, fermandosi accanto a lui.  

- Faccia scura? Mia splendida, incantevole Miki, aspetta che ti metta le mani addoss..(argh!)-  

Spiaccicato contro il muro. Il martello di Kaori era arrivato fino al corridoio! Ma come aveva fatto?  

- Brutto deficiente che sei, io ti..- Miki era furente, ma decise di lasciar passare quando vide Umibozu entrare dalla porta in fondo al corridoio. Bastň un’occhiata. Lui avrebbe sicuramente avuto piů successo. Li lasciň soli.  

L’uomo si avvicinň a Ryo. Non disse niente, ma lo sweeper sapeva cosa stava per domandargli e giocň d’anticipo.  

- Va bene. Sto bene. Non sono io, quello che si č beccato una pallottola in corpo.-  

- Ascoltami bene. Guarda che te lo dirň una volta sola. Non č stata colpa tua - affermň l’uomo, semplicemente.  

- Giŕ.Lo so, cosa credi? E’ colpa di quella testa di rapa, che voleva fare di testa sua..e io gliel’ho permesso..-  

- Come mai?-  

- Non so..lei mi sembrava cosě convinta che ho pensato che potesse essere davvero pronta..-  

- E lo č stata. Ha risolto il caso. Da sola..- gli fece notare.  

- Giŕ, piů o meno..comunque non avrei dovuto, non so cosa mi sia saltato in mente..Maki non me la perdonerŕ, questa- Il suo viso sorrideva, mentre lo diceva. Ma non i suoi occhi.  

- Kaori non č piů una bambina. Deve imparare a badare a se stessa, soprattutto in un mondo come il nostro. Tu non potrai proteggerla sempre e lei deve essere in grado di farlo da sola. Inoltre..credo ne abbia bisogno lei stessa. Sta movendo adesso i suoi primi passi e tu le devi stare accanto..Ma hai fatto bene Ryo, davvero. Ti sei comportato nel modo giusto, secondo me- Detto questo se ne andň, lasciando lě uno stupito Ryo. Umibozu che faceva un discorso tanto lungo..e che discorso..  

 

 

- Posso entrare?- chiese Ryo mentre stava giŕ aprendo la porta.  

- Certo, entra!- rispose Kaori. Aveva terminato di fare la valigia, si era vestita, ma non aveva potuto sistemarsi come avrebbe voluto. Stava per tornare a casa, finalmente, dopo tanti giorni..  

- Kaori..io..ti vorrei parlare, se non ti dispiace- affermň lui, sedendo. La ragazza sapeva che quel momento sarebbe arrivato..meglio lě che a casa..se dovevano litigare, meglio farlo subito. Sedette sul letto.  

- Cosa vuoi sapere?-  

- Io..allora..credo che..insomma..-  

- Non mi sembra un inizio molto deciso per uno che vuole litigare..-gli fece osservare lei, perplessa.  

- Non voglio litigare. Solo dirti che..mi dispiace..per quello..che č successo..per non esserci stato quando avevi bisogno di me- Fině tutto d’un fiato Ryo, guardando il pavimento e cercando di mantenersi il piů serio possibile. - Beh? Che hai da guardare? Ti sei forse vista allo specchio?-  

- Io..sono solo sorpresa, non č da te essere cosě..gentile-. Troppo sbalordita per afferrare il senso dell’ultima battuta di Ryo.  

Si era scusato con lei un’altra volta! Ma cosa succedeva?  

- Tu non devi scusarti! Non č stata colpa tua quello che č successo..č stato solo ..ehm..un piccolo inconveniente, ma noi sappiamo che puň capitare, č normale preventivarlo, no?-  

Lo sguardo di Ryo s’incupě. Si stava chiedendo ancora una volta se era giusto, tutto quello, per Kaori. Farla vivere in un mondo senza tregua, senza pace, sempre braccati..  

- Io, piuttosto, ti voglio ringraziare, Ryo. Perché hai avuto fiducia in me! Per la prima volta sono riuscita a fare tutto da sola..e tu non mi hai seguita..Devo ammettere che non me lo aspettavo, ma quando l’ho capito, sono stata cosě felice..perché se tu avevi fiducia in me, voleva dire che ero davvero pronta, capisci? Oh, grazie, grazie di aver creduto nella tua socia!- gli disse lei, emozionata, buttandogli le braccia al collo.  

Ma sě, al diavolo qualunque timore! Aveva voglia di stringerla, di sentire i suoi capelli, il suo profumo, la sua pelle vicino a sč..erano giorni che desiderava quel contatto. Inconsciamente la strinse un po’ piů forte. I loro cuori battevano d’un moto in accelerazione..erano stati cosě lontani, cosě disperati in quei giorni, in quei terribili istanti..avevano temuto di perdersi a vicenda ed ora, a vicenda, volevano, dovevano ritrovarsi. Si guardarono negli occhi, seri. Vi turbinavano cumuli di parole non dette..quali lasciare uscire per prime? O forse non c’era bisogno di parole. I volti si avvicinarono..  

 

 

Il campanello d’allarme di Ryo scattň. Ma non l’avrebbe nemmeno sentito se non fosse stato per la porta. Venne spalancata da un’infermiera, che entrň trasportando un grande mazzo di fiori. Erano bellissimi e la composizione era di gusto notevole. Ryo face appena in tempo a staccarsi da Kaori e girarsi verso la donna.  

- Mio dolcissimo amore, tu sei il fiore piů bellaaaaargh!- Ryo urlň di terrore non appena vide, mentre era giŕ per aria, il terribile faccione della grassissima infermiera su cui si stava avventando. Ecco perché Kaori non aveva nemmeno tirato fuori il martello..  

Venne afferrato dalla muscolosa donnona e fatto roteare in aria,per poi essere appeso fuori dalla finestra. Kaori provň subito simpatia per lei.  

- Grazie, mi ha risparmiato fatica!- le disse.  

- Oh, non c’č di che! In questi giorni abbiamo imparato a conoscere il signor Saeba..e le sue manie..ma č proprio sicura di aver sposato l’uomo giusto?- le domandň, guardando dubbiosa fuori dalla finestra. Ma Ryo era giŕ (chissŕ come?- NdA) tornato nella stanza.  

- Ma come si permette! Io sposato con un travest..UMPHF!-  

- Taci, idiota!- urlň Kaori, rossa come un peperone, imbavagliandolo e conficcandolo nel muro a mani nude.  

L’infermiera si chiese chi fra i due fosse piů malato.  

- Tenga, questi fiori sono per lei, li ha consegnati un fattorino- le disse. Poi se ne andň.  

Kaori vide il biglietto attaccato ai fiori. Ryo la osservava interrogativo.  

“Un piccolo pensiero. Spero che ti rimetterai presto! N.”  

Erano da parte di Nathan! Ma come aveva fatto a sapere? Un altro dei suoi misteri..e ne nascondeva molti, ne era certa. Sorrise maliziosamente. Bene..erano arrivati proprio nel momento giusto..  

- Beh, allora? Chi te li manda? Saeko? Reika?- domandň lui, ostentando noncuranza.  

- Un ammiratore! Cosa credi, non sei mica l’unico uomo della mia vita!-  

-Sě, come no..- Fece lui, prendendo il biglietto dalle sue mani. Mmmm…chi era questo “N”? Che le mandava “un pensiero”? Come lo aveva conosciuto? Dove?  

- Visto?- disse Kaori, trionfante, porgendogli la valigia.  

-“N” puň stare per tante cose..come minimo č di una tua amica..o magari uno scherzo..- le disse restituendoglielo e avviandosi, con la valigia.  

- Pensala come vuoi- tagliň corto lei, sorridendo. Ci avrebbe scommesso, che ci era rimasto male..era geloso! O forse solo curioso…comunque era compiaciuta..e Nathan era stato proprio gentile. Doveva ringraziarlo al piů presto!  

 

 

C’erano tante, troppe cose che non tornavano, comunque. Kaori ci aveva riflettuto molto e ci stava riflettendo ancora. Doveva averlo pensato anche Ryo, dopo che gli aveva raccontato tutto. Ne avevano parlato e lui le aveva messo la pulce nell’orecchio. Intanto, chi aveva chiamato la polizia e l’ambulanza? E poi era stato tutto un po’ troppo..non sapeva bene come definirlo..strano e facile insieme..Una pista da seguire, la semplicitŕ nel trovare la stanza segreta, la pista, la banalitŕ di quei ritagli..c’era voluto del tempo, era vero..ma era stato troppo semplice..e poi Akito, che aveva detto di averla seguita, i suoi complici che le avevano fornito una pista..complici! Uno come Akito poteva averne? E poi lui aveva nascosto la ragazza in un posto in cui lei era giŕ stata..e che senso aveva avuto lasciarla lě..a volte anche “incustodita”..Mah..mille interrogativi si affastellavano nella sua mente, mentre il vapore leniva, in parte, la stanchezza. Tutto troppo stano, qualcosa non quadrava..ma cosa? Forse era solo una mente malata che non ragionava in modo logico..o forse..Mah! Yukari si era dichiarata soddisfatta e l’aveva informata che sarebbe passata dopo qualche tempo a portarle il compenso. Anche lei era una donna strana, pensň Kaori mentre si asciugava. Aveva chiesto espressamente di lei..e perché non si era rivolta alla polizia? Perché Saeko l’aveva dirottata lě? Perché non voleva che se ne parlasse? No, proprio non quadrava.  

Si diresse verso la camera. Non notň lo sguardo che Ryo le rivolse, vedendola passare.  

Anche a lui qualcosa non quadrava. Anche lui aveva gli stessi pensieri..o quasi, che gli passavano per la testa. Sentě che quella poteva non essere la fine, ma un inizio. Di cosa, ancora non lo sapeva.  

 

 

Aveva testato il suo coraggio, la sua forza, il suo intuito, i riflessi, l’abilitŕ. Aveva concluso che non se la cavava troppo male, poteva addirittura essere pericolosa se adeguatamente motivata..ma, alla fine dei conti, era una dilettante. Non si era accorta di nulla e questo giocava a suo vantaggio. Gli occhi nocciola dell’uomo ridevano, mentre pensava che il suo piano originale era stato completamente diverso. A quell’ora, lei avrebbe dovuto essere col suo adorato fratello, nell’al di lŕ. Ma quando aveva avuto le prime informazioni e le ultime, aveva cambiato idea. Sarebbe stato tutto piů sottile, un vero gioco..in cui lui avrebbe rivoltato tutto a suo vantaggio. Cosě avrebbe avvantaggiato i suoi giŕ ricchi affari, vendicato suo fratello e dato di che gioire al suo orgoglio. Avrebbe distrutto City Hunter, anzi avrebbe fatto in modo che si auto-distruggesse…Che soddisfazione essere cosě cattivi, che brividi dava..Ma no, non era cattiveria..era solo..Guadagno. Lui guardava al suo utile, da tutti i punti di vista. Avrebbe potuto uccidere subito quella Makimura, ma ne avrebbe tratto ben poco giovamento. Lui voleva annientare Saeba una volta per tutte, anche psicologicamente..Sapeva tutto quello che c’era da sapere, aveva tutte le informazioni che gli servivano, frutto di anni di pazienti ricerche. Ed aveva trovato proprio la persona giusta per aiutarlo, perché lui, del lato pratico, non se ne intendeva troppo. Lui era la mente, l’altro..un mero esecutore. Che fortuna aveva avuto. Sarebbe andato tutto bene, bastava avere solo ancora un po’ di pazienza…Certo, se lei fosse rimasta uccisa con Akito, sarebbe stata comunque una cosa buona..ma in realtŕ, quello era servito piů che altro a metterla alla prova. Adesso avrebbe messo in atto la seconda parte del piano…”Pagherai, Saeba..e con gli interessi…”  

 

 


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