Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prosa

 

Autore: Erel

Status: In corso

Serie: City Hunter

 

Total: 8 capitoli

Pubblicato: 03-08-05

Ultimo aggiornamento: 11-01-06

 

Commenti: 16 reviews

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General

 

Disclaimer: L'autrice ci tiene a precisare che questa storia č opera della fantasia.Tutti i personaggi di City Hunter appartengono a Tsukasa Hojo e a tutti gli aventi diritto. William Scott, Milena Layne, Eliana Alberghini(Elaine Grice), Giorgio Alberghini, Henri Layne, Armando Lotario, Vincenzo Lotario e i suoi scagnozzi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autrice o, se reali, sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse č del tutto casuale.

 

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   Fanfiction :: Le veritą nascoste

 

Capitolo 1 :: Prologo: un accordo con il diavolo

Pubblicato: 03-08-05 - Ultimo aggiornamento: 03-08-05

Commenti: Ed eccomi qua con la mia seconda fan fiction, anche se vogliamo proprio essere precisi, č la mia prima fic a puntate! ^^ era da tanto che volevo scriverne una ma, come al solito, idee 0 ^^" spero che vi piacerą, di sicuro da questo primo capitolo sembrerą non esserci niente a che fare con CH, ma spero che riuscirą stuzzicare la vostra curiositą per capire il filo conduttore che lega questo capitolo con il resto della storia! A prestissimo! ^____^

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8


 

Roma, Italia. Primi anni cinquanta.  

L'Italia, appena diventata una repubblica, stava iniziando a risorgere dalle ceneri della seconda guerra mondiale.Una nuova gioia di vivere si stava diffondendo tra gli abitanti delle grandi cittą, sopratutto nella capitale, Roma, dove si iniziava a ritornare alle vecchie abitudini degli anni trenta: Feste, cene, teatro, cinema, musica, divertimento...Tutto stava risorgendo in grande stile..L'epoca de "la bella vita" era solo agli inizi...  

Le famiglie aristocratiche, ormai decadute, iniziavano a far posto ai piccoli imprenditori che, grazie alle nuove mode importate dagli americani, erano diventati sempre pił ricchi fino ad aquisire un grande prestigio tra la gente pił potente della cittą...Ma come si sa, il genere umano non riesce mai ad essere pienamente soddisfatto dei suoi traguardi, e cerca in qualsiasi modo, anche utilizzando modi illegali, di raggiungere "l'Invincibilitą"....  

 

Tra le strade sempre pił trafficate della capitale, un distinto signore si apprestava ad entrare nella hall di un lussosissimo Hotel di via Veneto: gli interni erano decisamente sontuosi, grandi drappi di velluto rosso coprivano per una buona parte gli enormi finestroni della sala d'aspetto, numerosi lampadari di swaroski invece illuminavano soffusamente il luogo facendo perņ mettere in risalto i magnifici dipinti di fine ottocento che tappezzavano le pareti di un elegantissimo giallo canarino. Le poltrone, anch'esse di velluto rosso, riempivano il locale insieme a delle piante importate dalle regioni africane e dell'america latina e a varie statue di un marmo di altissima qualitą.  

Il pavimento ricoperto da piastrelle di marmo rosa venato e ben lucidato, riflettevano il passo veloce ma celatamente impaziente di raggiungere un posto sicuro, del signore che si apprestava ad avvicinarsi al banco delle informazioni, situato vicino alle scale, anch'esse di marmo e anch'esse ricoperte da un tappeto di preziosissimo velluto rosso.  

 

-Posso esserle d'aiuto signore?- l'uomo di fronte alla signorina dellla hall era davvero uno spettacolo: Alto, moro ma con due piccole fessure azzuro glaciale che rendevano ancor pił affascinanti i lineamenti del viso che, anche se erano molto rigidi, rendevano deliziosamente attraente agli occhi femminili quella figura, preziosamente arricchita da un tailleur di puro lino nero gessato, accuratamente abbottonato sul addome che lasciava in vista una bellissima cravatta rossa di pura seta e un'altrettanto purissima camicia bianca. La signorina, abituata a uomini altrettanto eleganti ma decisamente pił brutti o pił vecchi, rimase piacevolmente stupita davanti a un uomo del genere, dato che in quel periodo se ne vedevano davvero pochi.  

 

- Sto cercando il signor Armando Lotario...-  

 

- Mi dispiace tanto signore, ma il sig. Lotario ha espressamente richiesto di non far accedere nessuno nella sua camera - lo interruppe immediatamente la dipendente dell'hotel, senza perņ lasciar trasparire nessun atteggiamento brusco.  

 

- Ma...mi aveva dato appuntamento qui...dobbiamo discutere di una cosa di estrema importanza..- l'atteggiamento autoritario che aveva mostrato qualche minuto prima iniziņ lentamente a lasciare il posto ad una specie di inquietudine, di cui perņ la signorina non se ne accorse.  

 

- Se mi puņ dire cortesemente il suo nome, potrei vedere se č presente sulla lista delle persone da lasciar passare...-  

 

- Sģ, certo...sono il sig. Giorgio Alberghini -  

- Attenda solo un istante..- e la signorina iniziņ a consultare le varie liste presenti sul suo grande librone, senza perņ avere risultati soddisfacenti.  

 

.- Ma ha controllato bene?? E' praticamente impossibile che io non ci sia, la prego controlli meglio!! - iniziava davvero a lasciar fuoriuscire tutto il suo nervosismo.  

- Mi dispiace, lei non č presente sulla lista e non posso lasciarla passare - era pur certo perņ che non si poteva essere cosģ bruschi con dei clienti cosģ facoltosi e per di pił cosģ affascinanti, e quindi la signorina cercņ di essergli ancora d'aiuto, cosa che perņ non avrebbe di sicuro fatto con un altro cliente:  

 

- Se proprio č cosģ sicuro di avere un appuntamento con il signore, potrei telefonargli...puņ darsi che ci sia stata un' incomprensione e ...-  

 

- Sģ la prego, chiami subito!! E' di vitale importanza!- tutta la sicurezza che aveva in corpo era ormai scomparsa del tutto.  

 

- Se puņ attendere ancora qualche minuto...- e si accomodņ pesantemente su una delle poltrone di velluto rosso.  

 

Tante persone passarono davanti ai suoi occhi, ma non riuscģ a vederne neanche una, mille pensieri iniziavano ad occupargli la testa: " E se abbia cambiato idea?? O mio Dio come farņ se non vorrą pił concedermi il suo aiuto?? Ma d'altra parte converrebbe anche a lui perchč con tutti i soldi che guadagnerei allargando all'estero la mia azienda, potrebbe ritornare utile anche ai suoi piani e..."  

 

- Signor Alberghini - ad interrompere il flusso dei suoi pensieri era stata la stessa signorina che aveva distrutto tutta la sua sicurezza. - Mi dispiace enormemente, ma c'č stata, come temevo, una piccola incomprensione con il signor Lotario..la stava aspettando proprio come mi aveva riferito lei...stanza 106, 5° piano - .  

 

Interiormente sollevato dalla notizia, si dimostrņ molto seccato per tutto il tempo che quella "piccola incomprensione" come la chiamava lei, gli aveva fatto perdere. La signorina ormai aveva assunto in viso un colore rosso acceso che si intonava con il preziosissimo velluto di cui era tappezzata la hall e non riusciva a smettere di scusarsi.  

 

 

Lasciņ la signorina immersa nelle sue scuse e si allontanņ elegantemente per le scale.  

 

 

 

Non riusciva ancora a spiegarsi il perchč aveva preso le scale invece dell'ascensore: anche se le scale erano comode, cinque piani erano sempre tanti...Forse era solo un sistema per scaricare la tensione accumulata in quei giorni d'attesa...  

 

Arrivato davanti alla stanza 106, trovņ la porta leggermente socchiusa, e improvvisamente un dubbio atroce lo paralizzņ: "Voglio davvero mettermi in affari con un uomo cosģ potente?" troppo potente per i suoi gusti...con tutta l'autoritą di cui godeva quel tizio, non avrebbe esitato a rendergli la vita un inferno, se qualcosa nei suoi piani fosse andata, per qualche assurda casualitą, storta...valeva davvero la pena rischiare cosģ tanto? In fondo, anche con la sua impresa che agiva su tutto il territorio dell'Italia centrale e meridionale riusciva a guadagnare una fortuna che davvero in pochi potevano vantarsene...certo perņ...riuscire ad estendere la sua impresa in tutt'Italia, anche in Europa, fino a raggiungere perfino l'America era davvero una proposta allettante..d'altronde solo quel signore che stava per incontrare poteva riuscire a far realizzare le sue ambizioni...era certo che da solo non ci sarebbe mai riuscito anche se sarebbe vissuto 200 anni! Fu proprio quest'idea che gli fece prendere tutto il coraggio che aveva in corpo per chiedere il permesso ed entrare finalmente in quella camera...  

 

 

Appena entrato non riusciva nemmeno a chiudere la porta dietro di se a causa dello shock appena subito: non aveva mai visto tanto lusso in soli 100 metri quadrati di stanza! Ai suoi occhi, neanche la hall dell'albergo era cosģ lussuosa anzi, paragonata a quella suite, sembrava uno di quei motel fatiscenti presenti nella periferia della capitale!...Non ebbe il tempo di analizzare tutti i costosissimi mobili e soprammobili presenti nella stanza che il sig. Lotario, intento a guardare fuori dal finestrone, si mise a fare "gli onori di casa":  

 

- Caro Giorgio, la stavo proprio aspettando da un bel pņ ormai...pensavo che avesse rifiutato di mettersi in affari con me! -  

 

- Oh no si figuri sig. Lotario, non sarei mai e poi mai mancato ad un appuntamento di affari cosģ importante come questo! - Il signore davanti a lui era davvero inquietante, anche se dall'aspetto non si sarebbe mai detto: non era alto, anzi, al signor Alberghini sarebbe di sicuro arrivato all'altezza della spalla. Era un omone pił largo che lungo a causa della sua stazza enorme; era pelato, o almeno cosģ sembrava a causa dei pochi capelli bianchi rimasti sulla sua nuca, con le rughe che ormai avevano riempito interamente il suo volto, su cui era perennemente stampato un sorriso larghissimo che,secondo chi lo conosceva bene, nascondeva qualcosa di malvagio e spietato...era proprio quel sorriso a mettere in soggezione il sig. Alberghini..  

 

- Ho appena finito di leggere il bilancio dello scorso anno della sua azienda, Giorgio - disse rivolgendo lo sguardo al signore in questione e dirigendosi verso un tavolino da caffč poco distante dal divano su cui era seduto il sig. Alberghini - E devo dire che la sua attivitą mi ha davvero sorpreso! Solo dopo 3 anni dall'apertura del suo primo edificio industriale a pochi chilometri da Roma, č riuscito ad estendere in tutta l'Italia centrale e meridionale la sua rete di industrie e...incredibile! - disse con aria di sincera sorpresa sfogliando quel fascicolo:  

 

- C'č stato addirittura un incremento dell'utile pari al 2,3% dal bilancio di 2 anni fa...Se continua di questo passo, grazie naturalmente al prezioso aiuto che io sarņ lieto di porgerle, la sua impresa si estenderą rapidamente in tutta l'Italia settentrionale, varcando i confini nazionali e ad estendersi in Francia, in Spagna, in Inghilterra e addirittura negli STATI UNITI - per convincerlo ancora di pił, iniziņ a sillabare le lettere di quest'ultima nazione.  

 

-Perņ, come ben saprą caro vecchio mio, non si da mai niente per niente, quindi anch'io vorrei guadagnarci "qualcosina" da questo affare..- il sig. Alberghini gią stava tremando pensando a quale proposta impossibile gli stesse mettendo davanti.  

 

-Lei saprą quanto si siano arricchiti durante la seconda guerra mondiale i produttori di armi che venivano vendute alle contro parti, vero?- lo sapeva fin troppo bene il sig. Alberghini, perchč anche il suo potenziale aiutante si era arricchito smisuratamente con quella sanguinosa guerra.  

 

- Penso anche che lei saprą come costi caro il metallo per la fabbricazione delle armi oggi giorno, d'altronde lei si occupa di raffinamento dei metalli pesanti no? - il pover'uomo iniziņ a deglutire pensando alla possibile proposta.  

 

- Ebbene, se accetterą il mio aiuto, lei dovrebbe solamente vendere a me varie quantitą di metallo a mio piacimento ad un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello stabilito dal mercato...- ed ecco qui, la proposta era stata avanzata. Il sig. Alberghini ne rimase sorpreso: sinceramente si aspettava qualcosa di pił difficoltoso ed illegale da realizzare.... La sua proposta invece era accettabile dato che i futuri guadagni avrebbero di sicuro ricompensato, se non addirittura SUPERATO, i soldi che avrebbe perso vendendo del metallo a prezzo bassissimo al sig. Lotario..  

 

Non ci pensņ nemmeno due volte e firmņ il contratto che gli aveva messo sotto il naso il sig. Lotario...non sapeva che stava firmando un accordo con il diavolo in persona...  

 

 

 

 

 


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