Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prosa

 

Autore: Sayako

Status: Completa

Serie: City Hunter

 

Total: 19 capitoli

Pubblicato: 29-05-06

Ultimo aggiornamento: 29-05-06

 

Commenti: 1 review

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ActionRomance

 

Riassunto: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Capitolo 3 :: Parte 3.

Pubblicato: 29-05-06 - Ultimo aggiornamento: 29-05-06

 


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PARTE 3.  

La mattina si svegliò molto presto, preparò in fretta la colazione a Ryo lasciandogli un biglietto che spiegava che sarebbe tornata per pranzo. Si truccò, si vestì in maniera comoda e si avviò al Cat’s Eye, sotto il cielo sempre uggioso.  

La vide subito: era l’unica cliente, dato che avevano appena aperto. Salutò velocemente Miki, che capì subito quando la vide avvicinarsi al tavolo dove si trovava la donna. Aveva qualche anno più di lei, tratti del volto piuttosto duri, ma lo sguardo era gentile. Si rilassò, costatando che non sarebbe stata comunque il tipo di Ryo, troppo bassa e poco formosa..forse. Però aveva magnifici occhi neri e capelli scuri.  

- Sono Kaori. Cosa può fare City Hunter per lei?- le disse porgendole la mano e sedendo al tavolo, lontano dal bancone.  

- Salve Kaori. Io sono Yukari Rioto. Le dirò subito che è stata la signorina Nogami a consigliarmi di rivolgermi a lei..in via ufficiosa, naturalmente. Lei non ne sa nulla, in realtà..mi capisce?-  

- Capisco..non chiederò nulla a Saeko. Ma vorrei chiarimenti. Mi dica tutto- disse in modo professionale. Era molto interessata. Sorseggiò distrattamente il caffè che Miki aveva portato loro.  

- Vede, ho chiesto solo di lei perché non desidero lavorare con un uomo come Saeba, sa com’è..la sua fama è risaputa..ed io ho bisogno di aiuto per ritrovare mia sorella minore, Kazue-. Le mostrò una foto. Capelli lunghi, venti, ventidue anni. Carina..anche troppo. -E’ scomparsa da casa da diversi giorni, ormai..- disse tutto d’un fiato la donna. Appariva fredda, ma si vedeva che era molto preoccupata.  

Kaori maledisse gli “insani appetiti” di Ryo, che erano talmente conosciuti che adesso le clienti non volevano nemmeno lavorare con lui. - Ha idea di dove possa essere? O perché se ne sia andata?-  

- Credo che non l’abbia fatto di sua volontà..potrebbe essere stata rapita..E credo anche di sapere da chi. Guardi.- Le porse una busta con dei fogli. Riportavano minacce scritte con lettere di giornale ritagliate.  

- Credo me le abbia inviate un mio ex, che io ho lasciato perché dovevo stare accanto a mia sorella..è successo due anni fa: ha avuto una grave malattia ed io dovevo accudirla costantemente. Ora è guarita, per fortuna. Akito non accettava di essere messo da parte, così mi intimò di scegliere. Ovviamente decisi di lasciarlo. Da allora lui iniziò a comportarsi stranamente: mi arrivavano telefonate “mute”, anche nel cuore della notte,mi sentivo costantemente osservata quando uscivo..poi hanno iniziato ad arrivare queste..ed ora la scomparsa di Kazue..Sono certa che è tutta colpa sua..la prego, mi aiuti!-.  

Sembrava davvero sincera e preoccupata, riflettè Kaori. Il caso non pareva troppo difficile, probabilmente quell’uomo era un esaltato e non avrebbe fatto del male a Kazue..ma era meglio non sprecare troppo tempo.  

- Accetto l’incarico, Yukari. Vedrà che andrà tutto bene-. Lanciò uno sguardo al bancone. Miki era impegnata ad asciugare i piatti, probabilmente non aveva sentito nulla. Meglio così.  

 

 

Data l’eccitazione, quel giorno rese molto al corso di Karate, tanto che il maestro le fece i complimenti, dicendole che presto avrebbe potuto sostenere l’esame per diventare cintura blu. Kaori era al settimo cielo! Lei, cintura blu! Se Ryo avesse saputo..ma non gli avrebbe detto nulla. Aveva un’idea niente male in mente!  

 

 

- Ryoooo! Sono tornataaaa!- chiamò Kaori al suo rientro. Non le rispose nessuno, ma si rese conto che a quell’ora, probabilmente, Ryo era a fare esercizi nella loro palestra. Preparò un pranzo veloce, anche perché avrebbe passato il pomeriggio a raccogliere informazioni preziose.  

- Ryoooo! E’ pronto!- annunciò. Si sedette a tavola ed iniziò a mangiare senza di lui.  

Lo sweeper entrò nella stanza e guardò con sufficienza il cibo che andava raffreddandosi nel piatto.  

- Solo questo?!- sbottò. - Ma Kaori, per chi mi hai preso? Per mia nonna? Io devo crescere, ho bisogno sempre di nuove energie per le mie belle…- si bloccò d’improvviso, ma la solita faccia da pervertito lo tradì. Kaori lo spiaccicò contro il muro con un maxi-martellone da 1000t.  

- Se non ti va bene quello che cucino io, arrangiati da te! Quello che ho fatto è anche troppo, deficiente che non sei altro! Per colpa tua le clienti non vogliono nemmeno avere a che fare con noi..-gli urlò dietro, mentre lui tentava di disincastrarsi dalla parete.  

- Ma Kaori-chan, fiore della mia vita, vuoi dire che ci sono delle belle clienti? Eh? Dillo al tuo Ryuccio!- le disse prendendole la mano. Kaori sbiancò, colta alla sprovvista.  

- Non ci sono clienti, per merito tuo- disse, ma in tono poco convincente. Infatti Ryo non la bevve.  

- Daaai Kaory-chan, dov’è la nostra bella cliente? O magari anche più di una? Eh? Ti preeego farò il bravo, ma dillo al tuo piccolo Ryooo!-  

- Adesso basta, piantala, porco!- e lo spiaccicò al suolo definitivamente, con un gran colpo di kompeito.  

 

 

“Quell’impiastro!”esclamò Kaori quando si fu chiusa in camera sua.” Ci mancherebbe che mandasse tutto all’aria. E poi, ora..è il mio momento. Gli dimostrerò che posso cavarmela benissimo da sola!”  

Sedette al computer e cercò le informazioni di cui aveva bisogno. Sapeva collegarsi con i computer della polizia, perché Saeko aveva loro dato il permesso in caso di bisogno, spiegando come fare. In effetti risultava che l’uomo era schedato. Rapina e tentata violenza ai danni di una ragazzina. Il tutto risaliva a circa due anni prima. Vi era riportato il suo ultimo indirizzo, ma risaliva a due anni prima anch’esso. Probabilmente si era già spostato, ma avrebbe tentato comunque.  

Uscì nel primo pomeriggio, non pioveva ma il buio sarebbe arrivato presto, quindi voleva sbrigarsi. Incontrò Ryo nel corridoio, ma non lo degnò d’uno sguardo ed uscì.  

Ryo la guardò scuro. Non capiva cosa stava architettando, ma era sicuro che stava succedendo qualcosa. Sedette al computer. Aveva visto che Kaori era rimasta per molto in camera e lo aveva lasciato aperto. Ma non trovò nulla sul portatile..evidentemente la socia aveva cancellato tutto, ogni traccia. Non riuscì a scoprire cosa aveva fatto, anche perché non era molto esperto. Sospirò e sedette sulla vicina poltrona. “Kaori..cosa stai combinando?”. Si chiese come sarebbe andata fra loro. C’era una tensione così grande, ormai, che si tagliava col coltello. Il fatto è che lui non sapeva come comportarsi con lei: quando la vedeva iniziava a sentirsi strano e non sapeva fare altro che offenderla o fare il maniaco. Non che si sentisse davvero così, ma era l’unico modo per stare meglio..perché gli faceva quell’effetto? Era forse..innamorato di lei? Ma come poteva permetterselo? Sarebbe stato un grosso sbaglio, se lo ripeteva da sempre..amore fra colleghi..Decise di andare a farsi una bevuta al Cat’s Eye.  

 

 


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