Hojo Fan City

 

 

 

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Rated PG - Prosa

 

Autore: I_love_Ryo

Status: Completa

Serie: City Hunter

 

Total: 5 capitoli

Pubblicato: 19-04-05

Ultimo aggiornamento: 20-04-05

 

Commenti: 2 reviews

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ActionRomance

 

Disclaimer: Les personnages de "Il ritorno della sweeper" sont la propriété exclusive de Tsukasa Hojo.

 

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   Fanfiction :: Il ritorno della sweeper

 

Capitolo 1 :: Capitolo 1

Pubblicato: 19-04-05 - Ultimo aggiornamento: 19-04-05

Commenti: Salve a tutti! Questa č la mia seconda fic ed anche questa č stata scritta un po' di tempo fa, ho cercato comunque di migliorarla... Buona lettura!

 


Capitolo: 1 2 3 4 5


 

Il jet atterrň puntuale alle 17 all’International Airport di Tokyo.  

Dopo pochi minuti ne scesero un uomo e una donna con in braccio un bambino addormentato. Lui era alto, con i capelli castani e gli occhi azzurri. Lei era di poco piů bassa, con lunghi capelli castani ravvivati da leggeri biondi colpi di sole.  

 

“How is he?” chiese in inglese l’uomo alla donna accarezzando la testa del bambino.  

 

“He’s sleeping, he was so exciting of going here” rispose lei sorridendo teneramente.  

 

Poi i tre salirono su una lussuosa limousine diretti alla loro villa situata alla periferia della cittŕ.  

 

“Ti dispiace se piů tardi vado a trovare una mia vecchia amica?” chiese la ragazza, questa volta in giapponese.  

 

“Va bene ma torna per l’ora di cena, ok?” rispose l’uomo.  

 

Dopo essersi cambiata d’abito, la ragazza uscě dalla villa, salě su una nuova Mercedes SLK fiammante e uscě sgommando dal cancello che delimitava il grande parco della villa. Presto arrivň a destinazione. Parcheggiň l’auto ed entrň nel locale.  

 

“Buonasera, cosa posso servirle?” le chiese subito la donna che stava dietro al bancone.  

 

“Ma come Miki, non si salutano le vecchie amiche?”  

 

“Ma veramente io… cosa? Kaori? Sei davvero tu?” disse Miki sgranando gli occhi.  

 

“In carne e ossa! Vieni qui, abbracciami!”  

 

Le due ragazze si abbracciarono ridendo.  

“Cavoli, non ti avevo proprio riconosciuta, sei bellissima!” esclamň Miki osservando l’amica.  

 

“Cosa ti porta di nuovo in Giappone?” aggiunse poi versandole del caffč.  

 

“Niente di particolare, il mio fidanzato č qui per un congresso di lavoro” rispose Kaori soffiando sulla tazza.  

 

“Fidanzato? Allora si deve a lui quella bella auto…” la stuzzicň Miki.  

 

“Eh eh… č un suo regalo per il nostro terzo anniversario” disse Kaori.  

 

“Ma… hai intenzione di chiamare Ryo?” le chiese Miki.  

 

“Non lo so, se avrň tempo lo cercherň. Scusa ma ora devo proprio scappare, non vorrei che Yuki-chan si fosse svegliato” rispose lei sfuggente.  

 

“Ok, salutami il piccolo e anche il tuo fidanzato. Se hai tempo ripassa!” la salutň Miki.  

 

La Mini rossa sbucň dall’angolo quando Kaori salě sulla Mercedes.  

 

“Wow, che macchinone! Questa deve essere piena di soldi! Non mi dispiacerebbe proprio fare mokkori con una riccona! ” pensň Ryo uscendo dall’auto e entrando nel bar.  

 

“Ciao Miki, chi era quella bella bambolina che se n’č appena andata?” chiese sedendosi al bancone.  

 

“Non lo so, era entrata solo per un’informazione” mentě lei.  

 

“Ah… dammi qualcosa da bere, devo festeggiare, finalmente ho un nuovo incarico”  

 

“Era l’ora Ryo! Allora ecco a te un bel Martini con ghiaccio” e gli porse un bicchiere.  

 

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La Mini di Ryo si fermň davanti al cancello della villa.  

 

“Cavolo, che lusso! ” pensň guidando lungo il viale.  

 

Un maggiordomo lo accolse all’entrata.  

 

“Benvenuto, il padrone la sta aspettando” gli disse accompagnandolo al secondo piano.  

 

Il maggiordomo bussň alla porta e annunciň l’arrivo di Ryo.  

 

“Fallo accomodare” disse una voce maschile dall’accento straniero.  

 

Ryo entrň nel grande studio modernamente arredato e si presentň all’uomo che aveva di fronte.  

 

“Buona sera, io sono Ryo Saeba”, disse tendendo la mano.  

 

“Piacere di conoscerla, signor Saeba, io sono Alexander Luthor” (NdA : il nome l’ho preso da Smallville ma immaginatevelo con i capelli!!) si presentň l’uomo stringendo la mano di Ryo.  

 

“Si accomodi, posso offrirle qualcosa da bere?” aggiunse avvicinandosi al minibar.  

 

“No, grazie, di solito non bevo sul lavoro” rispose Ryo (NdA : ma da quando?? ).  

 

In quel momento si aprě la porta e Ryo notň una figura femminile riflettersi nella vetrinetta di fronte a lui.  

 

“Hi Lex, oh, I didn’t know that there will be a guest” disse in un perfetto inglese ma Ryo capě che non era americana.  

 

“Non te l’avevo detto, scusa. Volevi dirmi qualcosa?” chiese l’uomo.  

 

“No, volevo solo farti sapere che il piccolo Yuki si č addormentato e che anch’io vado in camera” rispose la donna.  

 

“Aspetta, ti presento il nostro ospite” disse Lex prendendola per mano.  

 

Ryo si alzň in piedi e appena si voltň ebbe un sussulto, come se lo avessero colpito.  

 

“Mio Dio, Kaori!!” pensň.  

 

Kaori impallidě ma sostenne lo sguardo di Ryo.  

 

“Kaori, tutto a posto? Per caso vi conoscete?” chiese Lex.  

 

“In effetti… siamo vecchi amici” rispose lei.  

 

“Bene, allora non perderň tempo con le presentazioni. Accomodati, cosě ti metterň al corrente di tutto” disse Lex.  

 

Kaori si sedette sulla poltroncina acconto a Ryo. Lex spiegň che ultimamente gli erano state rivolte delle minacce e che qualcuno aveva tentato di introdursi nella villa di Los Angeles.  

 

“Ora che siamo qui non vorrei proprio che si ripetesse, perciň vorrei che lei signor Saeba controllasse la villa e che magari facesse da guardia del corpo a Kaori e a Yuki” concluse.  

 

“Chi č stato a minacciarvi? E’ a causa dei vostri affari internazionali?” chiese Ryo.  

 

“Penso proprio di si, non ho dei nemici in particolare, ma la concorrenza in affari č sempre spietata e di solito anche disposta a tutto” rispose Lex.  

 

“Lex, non mi avevi detto nulla, perché me lo hai tenuto nascosto?” lo interruppe Kaori.  

 

“Non volevo farti preoccupare, amore” disse Lex accarezzandole la mano.  

 

Sentendo quella parola e osservando quel gesto Ryo si irrigidě .  

 

”Bene, accetto l’incarico. A che ora devo presentarmi domattina?” disse Ryo.  

 

“Io dovrň uscire presto, facciamo alle 8 e 30” rispose Lex.  

 

“Lex, ma tu non hai bisogno di una guardia del corpo?” chiese Kaori.  

 

“Non ti bastano tutte quelle che mi seguono dalla mattina alla sera?” disse Lex sorridendo.  

 

“Hai ragione, scusa” ribatté Kaori ricambiando il sorriso.  

 

“E poi quando sono a casa ci sei tu che mi tieni d’occhio, no?” aggiunse lui.  

 

Kaori non rispose e si diresse verso la porta.  

 

“Aspetta, puoi accompagnare il signor Saeba?” le chiese Lex prima che uscisse.  

 

Kaori annuě e aprě la porta facendo uscire Ryo. I due attraversarono il corridoio in silenzio, Kaori lo precedeva di qualche passo e Ryo osservava la sua figura muoversi lentamente davanti a lui. Quando l’aveva vista pochi minuti prima tutti i ricordi gli erano riaffiorati alla mente e gli avevano fatto male al cuore, in particolare lo aveva ferito come una pugnalata quell’ultimo ricordo di quella sera in cui lui aveva trovato la casa vuota e silenziosa e l’anello riposto nella sua scatolina. Arrivarono in fondo alle scale e poi alla porta d’ingresso, sempre in silenzio, come due estranei. Lei lo accompagnň fuori, verso la macchina, quindi lui si decise a parlare.  

 

“Come stai Kaori?” chiese.  

 

“Bene. E tu?” rispose lei fredda.  

 

“Me la cavo” disse sedendosi su un gradino e guardando i capelli di lei che si muovevano dolcemente scompigliati dalla brezza.  

 

“Ryo, sono molto stanca, ho fatto un lungo viaggio e domattina devo alzarmi presto per salutare Lex…” aggiunse lei voltandosi.  

 

“Ho capito, me ne vado. Allora, a domani” la salutň lui aprendo lo sportello dell’auto.  

 

Lei annuě e rientrň in casa chiudendosi la porta alle spalle.  

 

 


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