Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur: I_love_Ryo

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 5 chapitres

Publiée: 29-03-05

Mise à jour: 31-03-05

 

Commentaires: 12 reviews

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RomanceAction

 

Disclaimer: Les personnages de "Happy Holiday" sont la propriété exclusive de Tsukasa Hojo.

 

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   Fanfiction :: Happy Holiday

 

Chapitre 4 :: Capitolo 4

Publiée: 31-03-05 - Mise à jour: 31-03-05

 


Chapitre: 1 2 3 4 5


 

La mattina arrivò presto e il sole splendeva di nuovo sull’isola. Ryo e Kaori si alzarono abbastanza presto e decisero di andare a fare una passeggiata prima di colazione. La spiaggia era deserta e il sole splendeva ancora basso all’orizzonte. “E’ proprio una bella mattina, non trovi?” disse Kaori guardando il mare “Sì, si sta proprio bene” ribatté Ryo stiracchiandosi “L’acqua non è fredda!” esclamò Kaori lasciandosi bagnare dalle onde leggere che increspavano la superficie del mare “Sai che faccio? Mi tuffo!” aggiunse poi togliendosi il vestito e lanciandolo in testa a Ryo “Ehi!! Ma sei impazzita?” disse lui ma Kaori si era già tuffata. “Certo che è proprio matta… però è questo che mi piace di più in lei…” pensò Ryo sedendosi sulla riva e aspettando che la sua socia si decidesse ad uscire. Dopo dieci minuti la chiamò e lei a malincuore lo raggiunse “Sbrighiamoci a fare colazione, voglio tornare subito qui perché il mare è bellissimo” disse “Ma che ti prende oggi?” le chiese lui osservando le gocce d’acqua che dai capelli le ricadevano sulla schiena “Niente! Sono solo felice!” rispose lei sorridendo. A quel sorriso Ryo non poté resistere e la prese in braccio, “Allora andiamo, non voglio rovinarti la giornata!” le disse e iniziò a correre verso l’hotel. Kaori rimase un po’ stupita dal gesto del socio ma dentro di sé si sentiva ancora più contenta. Fecero una velocissima colazione e poi tornarono in spiaggia, questa volta Ryo seguì Kaori in acqua e lei propose di fare una gara di nuoto, “Hai già perso in partenza” disse lui con aria di sfida “Non essere così sicuro di te” ribatté lei e dopo aver contato fino a tre partirono. Ovviamente Ryo aveva avuto ragione. “Però potevi anche farmi vincere” gli disse Kaori con il fiatone “Chissà, magari la prossima volta” disse lui sedendosi sul telo ad asciugarsi. La mattina passò tranquillamente e all’ora di pranzo si fecero vedere anche Takehiko e Ken. Decisero di pranzare tutti insieme e nel pomeriggio andarono in piscina.  

Quando tornarono in albergo videro un manifesto che annunciava per quella sera una festa in spiaggia con tanto di discoteca all’aperto. Kaori ne fu entusiasta e in ascensore passò mentalmente in rassegna il suo guardaroba. In camera, Ryo fu il primo a farsi la doccia mentre Kaori svuotava letteralmente la valigia in cerca del vestito adatto per la serata. Alla fine scelse una minigonna nera con spacchi laterali e un top bianco con un disegno tribale (NdA : dite che è un po’ troppo sexy per lei?) . Questa volta Ryo la aspettò e per l’ennesima volta rimase sconvolto dall’abbigliamento della socia. “Credo proprio che alla fine della settimana uscirò di testa…” pensò guardando la gonna un po’ troppo corta di Kaori ma non le disse niente, in fondo era libera di vestirsi come le pareva.  

Arrivarono in spiaggia e il buffet era già gremito di gente, “Accidenti, se non ci muoviamo rimarremo a bocca asciutta” disse Kaori e insieme si lanciarono sul tavolo. Dopo aver preso più cibo possibile cercarono un posto dove sedersi e poco distante videro Takehiko e Ken seduti ad un tavolo e si unirono a loro. Mentre mangiavano Ryo notò subito le occhiate poco ortodosse che Takehiko lanciava a Kaori e capì subito che non sarebbe stata una serata tranquilla. Verso le ventidue il dj fece la sua comparsa sul palco accompagnato da alcune cubiste e dette inizio alla festa. Takehiko ne approfittò subito e chiese a Kaori di ballare. Lei accettò volentieri, un poco lusingata dalle attenzioni che il ragazzo le dava. Ryo avrebbe voluto opporsi ma una vocina maligna dentro di lui lo trattenne e fu un grosso errore. Ben presto i due si mescolarono tra la folla e li perse di vista. Dopo un’ora di balli i due ragazzi decisero di tornare al tavolo e Takehiko iniziò a bere. Di Ryo e Ken neanche l’ombra e Kaori li cercò invano con lo sguardo, “Sembra che i nostri amici se ne siano andati” disse Takehiko “Saranno in mezzo alla gente” rispose Kaori “Già, avranno trovato qualche bella ragazza con cui divertirsi!” esclamò Takehiko e a quel pensiero Kaori sentì il sangue ribollire e un martello le apparve magicamente in mano, “Ryo, se ti trovo ti rovino una volta per tutte! ” (NdA : credo che avrebbe molto successo come prestigiatrice!  ) pensò ma la voce di Takehiko la riportò alla realtà “Kaori, scusami ma non mi sento bene, potresti accompagnarmi in camera?” le chiese “Oh, certamente” rispose lei e si incamminarono verso l’hotel. In realtà il ragazzo non stava male, era solo un bluff per rimanere da solo con Kaori (NdA : porcomaniacosessuale, lasciala stare!) . Arrivati in stanza, infatti, Takehiko chiuse a chiave la porta e prese dalla tasca dei pantaloni un piccolo coltello a serramanico, “Bene, bene, cara Kaori per noi la festa inizia adesso” disse con una luce sinistra negli occhi “Take, cosa vorresti fare? Metti via quel coltello” rispose Kaori agitata “Eh no, qui si fa come dico io” ribatté lui e spinse la ragazza sul letto. Kaori tentò di liberarsi ma il peso di lui la schiacciava e rimase a guardare impotente mentre le tagliava la gonna con il coltello. “Oh no, non può essere vero, è solo un incubo, Ryo aiutami…” pensò in lacrime ma subito un altro pensiero le corse nella mente. Lei era l’assistente di City Hunter, anzi, lei era City Hunter, c’erano state situazioni peggiori e ne era sempre uscita, non era quello il momento di lasciarsi prendere dal panico. Mentre Takehiko armeggiava intorno ai suoi pantaloni, Kaori vide la lampada di porcellana sul comodino a venti centimetri dalla sua mano e con un gesto fulmineo la afferrò per poi spaccarla in testa al ragazzo che, preso alla sprovvista, cadde svenuto (NdA : ma dove sono martelli e kompeiti vari quando servono?). In fretta raccolse ciò che rimaneva della sua gonna e corse fuori da quella stanza per andare a rifugiarsi nella sua. Appena chiusa la porta, scoppiò in lacrime e si gettò singhiozzando sul letto.  

Intanto Ryo aveva cercato la socia in lungo e in largo e non avendola trovata pensò di tornare in camera ad aspettarla. Arrivato alla porta sentì i singhiozzi di Kaori e con uno scatto entrò. Quando vide la ragazza che piangeva disperatamente il primo pensiero fu che fosse a causa sua ma poi vide la gonna tagliata, “Kaori, cos’è successo?” chiese allarmato “Ryo… lui voleva… voleva…vi… violentarmi!” disse lei tra le lacrime. A quelle parole Ryo non capì più nulla e corse immediatamente nella stanza di Takehiko che, nel frattempo, si era ripreso dal colpo. Sfondò letteralmente la porta e afferrò il ragazzo per la maglietta appoggiandolo al muro, “Tu, come hai osato toccarla?! Lei è MIA e non avresti dovuto farle una cosa del genere!” gli gridò in faccia. Takehiko, con gli occhi sbarrati dal terrore, non rispose, “Ora, hai due alternative. O te ne vai subito da qui oppure ti rimando io a casa ma conciato in un modo tale che neanche tua madre ti riconoscerebbe” continuò Ryo guardandolo fisso negli occhi. Il ragazzo annuì e corse via terrorizzato.  

Ryo tornò da Kaori, si sedette accanto a lei e l’abbracciò. La ragazza era riuscita a calmarsi e con un filo di voce disse “Ho avuto paura, questa volta non c’eri tu lì a salvarmi e non sapevo se ce l’avrei fatta” “Scusami, è colpa mia, avrei dovuto tenervi d’occhio ma vi ho persi di vista e non sono più riuscito a trovarvi” disse lui “No, tu non c’entri, mi avevi anche avvertito, sono io che sono ingenua e ci sono cascata” ribatté lei “L’importante è che sia tutto finito” disse Ryo accarezzandole i capelli “Adesso vorrei solo farmi un bel bagno caldo e rilassarmi. Però ho bisogno di un’aspirina, mi è venuto mal di testa” disse alzandosi “Vado a prendertela e intanto avverto il proprietario dell’hotel” disse Ryo e uscì.  

Kaori preparò la vasca e poi vi si immerse lasciandosi cullare dal dolce profumo del bagnoschiuma. Stava per addormentarsi ma l’acqua si era ormai intiepidita quindi decise di uscire e di risciacquarsi. Poi si infilò l’accappatoio e tornò in camera. Ryo non era ancora rientrato. Aprì la portafinestra e uscì sul balcone. Non sentì i passi che si avvicinavano e quando Ryo la abbracciò trasalì. “Ehi, tranquilla, sono io” le disse in un orecchio “Mi hai spaventata” disse lei “Zitta, non parlare” rispose lui e iniziò a baciarla sul collo. Un brivido le percorse la schiena accompagnato da un formicolio leggero. Poi non si poté più trattenere e scoppio a ridere. “Ehi, cosa c’è di così divertente?” chiese Ryo stupito “Mi fai il solletico!” esclamò lei “Ah, si? Vediamo quanto resisti” disse lui e riprese il lieto compito che aveva interrotto. Questa volta però Kaori non rise, le sensazioni e le emozioni che provava erano troppo intense e troppo belle. Ryo la fece voltare e la guardò negli occhi, “Kaori oggi ho capito finalmente quanto sei importante per me, se fosse andata diversamente lo avrei ucciso con le mie mani. Sei la cosa più bella ed emozionante che Dio mi ha dato e ti prometto che d’ora in poi niente e nessuno potrà più farti del male. Mia piccola, dolce, bella Kaori, ti amo più della mia stessa vita e preferirei morire piuttosto che perderti” le disse con quella dolcezza di cui solo lui era capace “Ryo… tu conosci già i miei sentimenti e da tanto…anche se con le parole non te li ho mai espressi ho sempre cercato di infondere nei miei gesti tutto l’amore possibile e da questo spero che tu abbia capito quanto ti amo. Anche se in questi anni ho sofferto non ti accuso di niente perché tu mi hai dato tanta gioia e serenità e solo con te io mi sento viva” disse lei ricambiando il suo sguardo. A quelle parole Ryo si sciolse definitivamente e la baciò, prima con dolcezza e poi con passione (NdA : Evviva! Evviva!!  ). Ryo la prese in braccio senza smettere di baciarla e rientrarono in camera. Poi si avvicinò al letto e con mani tremanti le tolse l’accappatoio. Kaori si accorse della sua titubanza e gli rivolse uno sguardo indagatore, “Non fraintendermi, non mi sono pentito, anzi, il fatto è che… non lo so nemmeno io cosa mi prende, è come se anche per me fosse la prima volta” le disse lui con dolcezza “Mi sembra di essere un ragazzino inesperto…” aggiunse poi un po’ imbarazzato. Kaori non disse nulla ma prese l’iniziativa e cominciò a spogliarlo. Ryo rimase stupito dall’intraprendenza di Kaori ma presto si lasciò andare alle mani di lei che gli accarezzavano il petto e la schiena. Ormai ogni barriera tra loro era stata abbattuta e in quella notte il loro sogno d’amore divenne realtà.  

 

 


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