Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prose

 

Auteur: paolez

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 6 chapitres

Publiée: 17-09-06

Mise à jour: 29-06-07

 

Commentaires: 2 reviews

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General

 

Résumé: cosa succederebbe se un vecchio nemico ricomparisse e chiedesse vendetta?

 

Disclaimer: I personaggi di "Titolo da cambiare" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

Astuces & Conseils

Quelques conseils pour écrire une bonne fanfiction

 

Quelques conseils de base à suivre pour les fanfictions: - Vérifier l'orthographe avant de poster vos histoires. C'est essentiel. Plus il y a de fautes d'orthographe, plus les lecteurs auront dû mal à apprécier pleinement la fanfic. Donc, relisez-vous. Cela vous donnera aussi l'occasion de rectifier les passages mal tournés par la même occasion. - En ce qui concerne la longueur de vo ...

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   Fanfiction :: Una nuova sfida

 

Chapitre 3 :: Kaory non mi lasciare

Publiée: 23-09-06 - Mise à jour: 23-09-06

Commentaires: //

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6


 

Era avvenuto tutto in un lampo: Kaory che urlava, si liberava dalla presa degli uomini di Otako, gli correva incontro e poi…poi la tragedia! Il rumore di uno sparo, Kaory che cade a terra svenuta in un lago di sangue…  

Era questo che aveva visto Ryo e alla fine si era sentito morire.  

-Kaory!- gridò disperato –Parlami, ti prego!- ma non ottenne risposta.  

-Dannazione!- imprecò Rey –Ho sprecato un colpo e ho perso anche una schiava. Vabbè, pazienza. E ora preparati Saeba, è arrivato il tuo turno. Ora non ci sono più donne a proteggerti. E poi dovresti essere contento perché riabbraccerai la tua cara socia molto presto. Ah..ah..ah..- e detto questo caricò nuovamente la pistola.  

Stava per sparare quando Ryo, accecato dall’ira stese gli uomini che lo trattenevano e recuperò la sua magnum. Subito la puntò verso Otako e sparò, colpendolo in pieno petto. Velocemente riuscì ad uccidere i nemici rimasti e, quando anche l’ultimo morì, corse verso Kaory. La voltò verso di sé e sentì qualcosa di caldo bagnargli le mani. La ferita sanguinava sempre più e Kaory era pallidissima.  

-Kaory!- la chiamò –Rispondimi, ti prego!-  

La ragazza aprì lentamente le palpebre  

-Ryo- disse con un filo di voce –stai bene, meno male! Temevo di non essere arrivata in tempo-  

-Ma sei impazzita?- gridò lui –Non dovevi metterti in mezzo! Quella pallottola era indirizzata a me-  

-Ti prego, non ti arrabbiare. Ho fatto solo quello che tu fai per me tutte le volte-  

-Ma perché Kaory?-  

-Perché ti amo Ryo e non potrei vivere senza di te- e mentre diceva ciò accarezzo una guancia del partner. Ryo le afferrò la mano, ma la sentì scivolare via. Infatti la sweeper era molto debole e così svenne quasi subito.  

-Kaory!- gridò –Non mi lasciare, ti prego. Io ho bisogno di te. KAORYYYYYYYYYYYYYY!- ma la ragazza non accennava a riprendersi. Allora lui la prese in braccio e la portò velocemente all’ospedale.  

Lì la ricoverarono d’urgenza e Ryo rimase ad aspettare di fronte alla sala operatoria per tutto il tempo. Un medico si accorse che la sua ferita alla testa sanguinava e gli disse che era meglio disinfettarla, ma lui non ne voleva sapere, così ci mise sopra solo un po’ di ghiaccio. Gli faceva male, ma non gli importava. Tutti i suoi pensieri erano rivolti a Kaory. Era così agitato che non aveva neanche avvisato i loro amici. Comunque sapeva che Saeko ne sarebbe venuta a conoscenza.  

Appena il chirurgo uscì dalla sala operatoria, Ryo corse verso di lui e subito si informò sulle condizioni della partner.  

-Lei è un parente della signorina Makimura?- chiese il medico  

-Vive con me-  

-Bene, signor..-  

-Saeba, Ryo Saeba-  

-Bene signor Saeba. L’operazione è andata perfettamente, non ci sono state complicazioni e siamo riusciti ad estrarre la pallottola con successo. Parò la paziente ha perso molto sangue ed ora è in coma. Non sappiamo quando e se si risveglierà-  

Ryo non ci poteva credere. Kaory in coma? No, non poteva essere vero; era solo un brutto sogno e tra poco si sarebbe svegliato. Ma purtroppo sapeva bene che quella era la realtà. Non poteva neanche immaginare una vita senza Kaory, senza il suo angelo. Perché, perché era successo proprio a loro!? Dopo qualche attimo di silenzio lo sweeper si riprese.  

-Posso fare qualcosa per aiutarla?- domandò  

-L’unico consiglio che posso darle è quello di parlarle il più possibile in modo da invogliarla ad aprire gli occhi. Ora l’ hanno portata nella stanza 312 al secondo piano-  

-Molto bene, allora andrò subito da lei. Grazie di tutto dottore-  

-Non mi ringrazi, è il mio lavoro. Ha intenzione di restare qui stanotte?-  

-Sì-  

-In questo caso le farò preparare un letto nella stanza della sua amica-  

-Non ce ne bisogno. Tanto non riuscirei a chiudere occhio sapendola in quelle condizioni-  

-Come preferisce- e detto questo il medico se ne andò.  

Ryo si diresse immediatamente verso la stanza della socia. Appena vi entrò la scena che vide gli fermò il cuore: Kaory era sdraiata su di un letto ed il suo pallido volto era illuminato dai deboli raggi del sole che filtravano attraverso le tende della finestra che le si trovava di fianco. Si avvicinò a lei, si sedette su di una sedia lì vicino, le prese la mano ed iniziò a parlarle  

-Kaory, svegliati, per favore. Non puoi lasciarmi, lo sai che senza di te io sarei perso. Sei una ragazza forte e devi reagire. Non sai quanto mi fa soffrire vederti in questo letto, in bilico tra la vita e la morte. È come se avessi una spina nel cuore. Non voglio che questo sia il mio ultimo ricordo di te, perché tu sei sempre piena di energie, allegra, solare, con tanta voglia di vivere..- si interruppe e guardò fuori dalla finestra. La sua voce aveva iniziato a tremare.  

-Ryo, Ryo!-  

Il ragazzo si voltò. Kaory aveva iniziato a parlare nel sonno ed era molto agitata.  

-Non te ne andare Ryo, ti prego!-  

-Sono qui, Kaory- la rassicurò lui, stringendole ancora più forte la mano.  

-Ryo, non mi lasciare!-  

-Stai tranquilla, non me ne vado-  

In quel momento la ragazza si calmò e smise di parlare. Ryo era sconvolto per tutto quello che stava succedendo. Era colpa sua se Kaory ora rischiava di morire.  

-Kaory- disse lui disperato più che mai –se tu non sopravvivrai io mi toglierò la vita. Ma ti prego, svegliati! Sei troppo importante per me e non voglio perderti-  

Guardò il viso della socia e gli tornarono in mente tutti i bei momenti passati con lei, i suoi pranzetti, i suoi sorrisi.. Chiuse gli occhi e si voltò.. Al solo pensiero che forse non avrebbe più potuto specchiarsi nei suoi meravigliosi occhi nocciola, gli veniva voglia di gridare al mondo il suo dolore.  

No! Non poteva finire così! Si voltò nuovamente verso Kaory. Dio, anche in quel letto d’ospedale era bellissima. Non avrebbe mai potuto vivere senza di lei. Era tutta la sua famiglia, tutto il suo mondo. Grazie a lei aveva ricominciato a vivere, aveva compreso il significato della parola amare e ne aveva subito gi effetti. Più osservava Kaory, più desiderava baciarla, coccolarla, fare l’amore con lei.. E senza nemmeno rendersene conto si alzò, si chinò verso di lei e la baciò lievemente sulle labbra.  

Poco dopo entrò un’infermiera e gli diede una tazza di caffè. Vedendolo così stanco e sconvolto gli consigliò di andare a dormire, ma lui non volle sentire ragioni.  

-Deva amarla davvero molto- disse infine la donna  

-Sì- rispose Ryo –è tutta la mia vita-  

-E’ difficile trovare una persona che ami così tanto qualcuno. La sua ragazza è veramente fortunata- e senza dare il tempo a Ryo di ribattere se ne andò.  

Lo sweeper bevve con piacere il caffè. Era distrutto, la testa gli faceva un male tremendo e il ghiaccio ormai si era sciolto. Ciò nonostante rimase a vegliare Kaory senza chiudere occhio. Passarono due giorni senza che ci fosse alcun miglioramento. Più volte Miki, Umi, Mick, Kasue, Saeko e Reika erano venuti a vedere se c’erano delle novità e spesso avevano chiesto a Ryo se voleva un cambio, in modo che potesse andare a riposarsi, ma lui si era sempre rifiutato, dicendo che non poteva lasciarla e che se anche lo avesse fatto non sarebbe riuscito a chiudere occhio.  

La mattina del terzo giorno lo sweeper era vicino al letto della socia con il capo chino e ,come sempre, stava stringendo la sua mano, quando sentì pronunciare in suo nome. Alzò lo sguardo, pensando che Kaory stesse nuovamente delirando e invece incontrò gli occhi nocciola della partner.  

-Kaory!- esclamò lui al settimo cielo –Ti sei svegliata finalmente-  

-Per quanto sono rimasta incosciente?- domandò lei  

-Tre giorni-  

-Così tanto?- e si stropicciò gli occhi  

-Santo cielo, Ryo!- esclamò lei ad un tratto –Hai il viso così sciupato!- e gli mise una mano su una guancia –Non vorrai mica dirmi che sei sempre stato qua e che non hai chiuso occhio per tutto questo tempo!-  

-Dettagli- tagliò corto lui  

-Sarai sicuramente stanco morto. Vai a casa a dormire, ora sto bene-  

-Magari dopo. Prima devo andare a fare una cosa. Mi assenterò per un attimo, ma torno subito-  

-Ok, ma fai con calma- e così Ryo se ne andò.  

Tornò poco dopo e quando entrò nella stanza della socia aveva una mano dietro la schiena.  

-Ryo, hai fatto presto!- esclamò lei  

-Cosa ci fai fuori dal letto e per di più cambiata?- chiese lui per niente contento di quello che stava vedendo. Infatti Kaory stava rifacendo il letto e si era messa dei vestiti che Ryo le aveva portato quando era in coma.  

-Non mi piace stare coricata senza fare niente e tu lo sai. E poi la ferita non mi fa molto male-  

-Come vuoi, ma non ti affaticare, d’accordo?-  

-Va bene. Ma cosa hai dietro la schiena?- chiese incuriosita  

-Me ne stavo dimenticando. Ecco, sono per te- e detto questo le porse un bel mazzo di fiori.  

-Garofani bianchi!- esclamò lei stupita –I miei preferiti-  

-Lo so. Ho pensato che ti avrebbero fatto piacere- disse Ryo imbarazzato più che mai.  

-Ti ringrazio. Ma da quando sei così gentile?-  

-Io sono un perfetto gentiluomo!- esclamò lo sweeper con aria imbronciata, colpito nell’orgoglio e Kaory si mise a ridere. Al suono della sua risata cristallina Ryo si sciolse. Quanto le era mancata in quei terribili giorni..  

Kaory mise i fiori in un bel vaso e dopo tornò dal partner.  

-Hai avuto un pensiero molto gentile- e detto questo gli diede un bacio su una guancia. Per fare questo aveva dovuto prendere tutto il coraggio che aveva a disposizione.  

Ryo rimase spiazzato dal gesto della socia. Questo era troppo anche per il suo ferreo autocontrollo. Si volto verso di lei e vide che aveva abbassato la testa, perché il volto era diventato rosso fuoco. Allora le mise due dita sotto il mento e le alzò il viso. In un attimo si chinò verso di lei e la baciò con tenerezza sulle labbra. Per una frazione di secondo Kaory rimase immobile, sbalordita da ciò che stava succedendo, ma poi face scivolare le sue braccia dietro il collo del ragazzo e rispose al bacio con ardore. Quando le loro bocche si separarono, Kaory fece sprofondare il suo volto nel petto di lui, riprendendo fiato. Ryo la strinse forte a sé e le sussurrò all’orecchio  

-Ti amo-  

La ragazza a quelle parole alzò la testa per incontrare lo sguardo pieno d’amore del partner  

-Anch’io- rispose poco dopo –infinitamente-  

Si baciarono di nuovo e rimasero abbracciati a lungo, desiderando che il tempo si fermasse.  

Ma purtroppo tutti i bei momenti hanno fine e infatti qualcuno bussò alla porta. Ryo si sciolse con riluttanza dall’abbraccio e Kaory andò ad aprire. Tutti i suoi amici erano venuti a trovarla. Miki la salto letteralmente addosso.  

-Kaory, non sai quanto i hai fatta preoccupare- disse tra le lacrime.  

Poi gli altri si avvicinarono ed iniziarono un’allegra chiacchierata.  

 

 


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