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Chapitre 68 :: Capitolo 68 Publiée: 03-05-04 - Mise à jour: 03-05-04
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Kaori tirò fuori uno dei suoi martelli più temibili. Questa volta non se la sarebbe cavata così.
-« Sei solo un mascalzone!! »
-« Aspetta Kaori! Kao-Chan, ti prego! »
Ryo la supplicava in ginocchio. Approfittando del fatto che Ryo fosse incline a parlare, Mick si chinò verso di lui e gli mormorò:
-« Domandala in sposa... »
-« Eh???? Ma stai male, con quella furia?! »
Ryo lo guardò di traverso ma non ebbe il tempo di continuare, Kaori non aveva sentito ciò che aveva detto l' americano, ma la risposta di Ryo la rese ancora più furiosa. In quel momento era l' unico modo per allontanare i suoi demoni.
-« Ti darò una buona ragione per trattarmi da furia!!! »
Quando il campo visivo di Ryo fu pericolosamente oscurato dall' ombra del martello, questi cercò di fare il suo più bel sorriso e urlò:
-« Sposami! »
L’ effetto fu istantaneo: Kaori lasciò il martello e si bloccò.
-« Cosa...? »
-« Ehm, beh… »
Questa esitazione diede un taglio a tutte le speranze di Kaori.
Era un trucco. Come osava giocare con i suoi sentimenti per difendersi?
Kaori non sapeva se doveva cogliere al volo le sue parole e approfittarne, o seppellirlo vivo per essersi preso gioco di lei fino a quel punto. Decise, sorprendendosi da sola, di giocargli anche lei un brutto tiro. Conosceva comunque Ryo da otto anni e sapeva che, se un giorno avesse deciso di chiederla in moglie, ci avrebbe messo più convinzione... Cambiò espressione e si chinò verso Ryo, ancora a quattro zampe sul pavimento.
-« D’ accordo »
E sottolineò la frase con un bacio sonoro.
Ryo si scompose.
Sposare Kaori? Sì, ma...
I suoi pensieri si ingarbugliarono, questa volta si era messo veramente nei pasticci. Si rialzò e cominciò a spolverare la sua giacca, tanto per riprendere il controllo di sé stesso e soprattutto per guadagnare tempo.
Cosa doveva fare??
-« Sei veramente penoso! E' così facile manipolarti. Se credi che accetterei di sposarmi con uno come te, ti sbagli di grosso! »
Un corvo si posò sulla sua spalla e cominciò a danzare con noncuranza. Anche se sollevato, Ryo non riuscì a dire con esattezza ciò che lo addolorò di più, lo scoppio di risa di Kaori o il senso profondo delle sue parole. Quest' ultima uscì degnamente dal salone lasciando i due uomini attoniti.
Quando la porta si richiuse Mick si voltò verso Ryo e gli diede una forte pacca sulla schiena.
-« L' hai scampata bella questa volta. »
-« Io… io non lo so. »
Ryo non era in vena di scherzare e il suo amico si sentì di troppo. Per di più pensava che avrebbe fatto meglio ad andare a consolare Kaori. Non si era lasciato ingannare, e la ragazza stava facendo sicuramente l' impossibile per mantenere il suo sangue freddo. Ma era più forte di lui, bisognava che Ryo si decidesse una volta per tutte. Continuò quindi a battere sullo stesso chiodo ancora di più.
-« Guarda, sono sollevato. Kaori sposata con uno come te... Bleah! Lei merita di meglio. »
-« Perché tu... »
-« Tsssssss… Non ti parlo di questo! Mi domando dove trovi la forza di essere ancora geloso. »
-« Ma no, affatto. Che cosa credi? » proclamò Ryo perdendo quel poco di sicurezza che gli restava.
L’ americano puntò un dito sul suo amico e canticchiò:
-« Sei geloso! Sei geloso! »
Quando si prese il cuscino in piena testa capitolò.
-« Credo che tu abbia bisogno di riflettere un po' Ryo. »
E la porta sbatté per la seconda volta.
-« Perché mi lasciano sempre tutto solo??? » si lamentò lui smarrito.
***
-« Kaori! Kaori. Aspetta!! »
L’ interessata si girò in direzione della voce che la chiamava e accelerò quando vide Mick avvicinarsi. Voleva restare sola, e soprattutto non mostrare le lacrime che cominciavano a scorrere sulle sue guance. Ma, anche se Mick non esercitava più il mestiere di professionista nell' ambiente, manteneva un' eccellente forma fisica e la raggiunse facilmente.
-« Kaori, perché non...? »
Non riuscì a continuare, commosso dalla sensibilità di Kaori che si manifestava ancora in tali circostanze. Non aggiunse niente ma la prese tra le braccia.
-« Shhhhhhhh…. Conosci Ryo, sempre a dire stupidaggini. »
-« Appunto. » aggiunse Kaori tra una tirata di naso e l' altra.
-« Scusa? »
-« So benissimo che Ryo non mi chiederà mai in sposa. Ma tuttavia lui sa che... che... Insomma, non ha il diritto di dirmi questo... »
-« Kaori, se ne avevi voglia perché gli hai detto di no alla fine? Avresti potuto approfittarne e farlo cadere nella sua stessa trappola. »
-« Non voglio che sia così. Se... se un giorno... accadrà perché lui ne ha voglia. »
Kaori si rilassò e si scaccò leggermente da Mick. Quest' ultimo fece una smorfia.
Non era certo il momento di dirle che era stato lui che aveva suggerito la cosa a Ryo. Erano talmente complicati quei due!! Lui voleva solo dar loro una spintarella e, nonostante si fossero finalmente ritrovati dopo tanti anni, il loro comportamento non era cambiato. Tuttavia, Ryo aveva detto una cosa, una cosa piccolissima che Mick riguardava preziosamente in fondo alla sua memoria. Sorrise stranamente, poi asciugò un' ultima lacrima sulla guancia della sua amica e le fece l' occhiolino.
-« E io? »
-« … ? »
-« Che ne diresti di un piccolo matrimonio, solo tra noi due? »
In un istante Mick prese la sua espressione di perverso.
-« Mick… Anche tu vuoi entrare nel libro dei record? »
-« Ehm… e come? »
-« Per aver resistito a questo! »
Quando il martello « Scatenamento estremo » apparve nelle mani di Kaori, Mick la lasciò e rise beatamente grattandosi dietro la testa.
-« No, grazie. »
-« Ahhhhh... Siete proprio tutti uguali! »
Sorrise e questa volta Mick constatò che era sincera. Le prese il braccio e lo mise sotto il suo.
-« Forza! Vengo con te, è da un bel po' che non vedo Saekoooooooo... Vedere se va tutto bene, beninteso! »
Kaori si stupiva ogni volta della somiglianza eclatante tra lui e Ryo.
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