Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prose

 

Author: newxyz

Status: Completed

Series: City Hunter

 

Total: 3 chapters

Published: 28-06-07

Last update: 06-07-07

 

Comments: 11 reviews

» Write a review

 

General

 

Summary: " Sono passati ormai otto anni dal giorno in cui incontrai l'uomo della mia vita, il mio amore più importante, che è durato tre ore, più un'estate, più il resto della mia vita..."

 

Disclaimer: I personaggi di "Titolo da cambiare" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

Tricks & Tips

I activated my account, but I still don't have access to the NC-17 section.

 

Account activation and access to the NC-17 are not linked. You can have an activated account, but to have access, you have to make another request.

 

 

   Fanfiction :: Un incrocio di sguardi, una scintilla

 

Chapter 3 :: Capitolo3

Published: 06-07-07 - Last update: 06-07-07

Comments: //

 


Chapter: 1 2 3


 

Capitolo 3  

 

Il vento arriva a raffiche, scompigliandomi i capelli, il mare danza. Il ponte è ricoperto di tende. Tra poco ci sarebbe stato proprio il concerto di Bon Jovi. Ci sono ragazze piene di lentiggini, ragazzi pieni di birra, motociclisti, cani, fricchettoni strafatti, dormiglioni con l’amaca. Il sole cuoce tutto, c’è odore di vernice e di salsedine. Un ragazzo di Tokyo, Kaichi, dopo due ore che chiacchieriamo mi vuole sposare. Io gli dico:  

-Sei arrivato tardi, sono in viaggio di nozze, non si vede?-  

Quando arrivo a Fukuoka il mondo diventa bianco smagliante e blu profondo. Un autobus sgangherato mi porta a Buzen. Prendo una stanza in un piccolo hotel, salgo in camera, le lenzuola sanno di amido e di mare. Mi addormento di colpo, mi risveglio al tramonto. Quando mi affaccio alla finestra vedo una moltitudine di gente: coppie, ragazze che guardano le vetrine, vecchietti che si lamentano della gioventù.  

Le giornate le passo al mare, alla spiaggia. Le sere sulla giostra della musica a bere Mojito.  

Ogni tanto penso a Ryo. Ogni tanto mi sempre di rivedere in lontananza la sua camminata, i suoi capelli. Non vado a letto con nessuno e neanche mi manca. Ovunque mi siedo inizia una storia ed un racconto. Il mio racconto è che mi sento bene da sola e sto crescendo.  

 

Dopo una settimana parto per Yukuhashi, che non è mai più stata bella come allora. Incontro Henning, biondo, bellissimo, bibliotecario di Copenhagen. Prendiamo una doppia stanza con la terrazza. La cista è sul tramonto, il vino è dolce. È il primo uomo che mi piace un po’ da quando sono partita, ma vedi il destino, quando alla sera ci sediamo in terrazza a guardare i cielo che diventa arancione sul mare blu, lui mi dice più o meno: spero che tu non ti offenda se non ti bacio, sono omosessuale.  

Pazienza. Però è un fantastico compagno di viaggio. Saltiamo da una città all’altra come zingari. Arriviamo in posto pieni di discoteche e di spiagge dove i ragazzi vivono accampati col sacco a pelo e nessuno dorme mai. Di notte ci sono i fuochi e, intorno ai fuochi, si aspetta l’alba cantando. Poi giungiamo in villaggio vicino, dove Henning si fidanza con un cuoco di Marsiglia che cucina gamberi e maionese e gli fa delle noiosissime scenate di gelosia in spiaggia. Così un giorno Henning sparisce, il marsigliese va in depressione ed io mi perdo in giro per altre isole con un gruppo di ragazzi a discutere sull’esistenza di Dio, sull’estasi del rock’n roll e sulla stupidità della gelosia.  

A Onojo incontro Miki, quella che ho conosciuto a Tokyo. Ci facciamo festa come due vecchie amiche, mi chiede se ho avuto fortuna e se ho trovato il mio Ryo. Al tramonto ci sediamo in un parco.  

 

Partiamo insieme per Koga, dove vive il suo ragazzo che fa il pescatore. Umibozu ci ospita nel suo peschereccio, ci insegna ad usare la legna per pescare le spigole e fa il caffè più buono del mondo.  

Una sera a cena, seduta sotto un glicine , mentre mangio delle patatine, calcolo davanti ad un calendario da quanti giorni ho lasciato Los Angeles in cerca di Ryo. Quaranta giorni. E provo per la prima volta la vertigine di averlo perso per sempre.  

 

Invece accadde tutto il giorno dopo, al porto di Koga, mentre il piccolo traghetto che mi riporterà a Tokyo ha appena alzato il portellone di carico e l’equipaggio sta recuperando le cime scivolate in acqua dal molo. È il quel momento, affacciata sotto alla bandiera di poppa, che lo vedo. Vedo Ryo che corre sul molo. Mi ha vista. Grida:  

-Kaori! Kaori!-  

Miki, che è di fianco a me, mi dice:  

-Lo sapevo!-  

Io penso: e adesso come faccio a scendere?  

Ryo si sbraccia con i marinai. Litiga. Mi grida:  

-Fermati! Scendi!-  

Io sono come paralizzata, attaccata al corrimano. Quando avevo smesso di credere che lo avrei mai ritrovato, eccoci separati da neanche venti metri. Mi viene da piangere.  

Il traghetto si sposta, le eliche sbiancano l’acqua. Ryo salta sul molo. Si libera dai marinai che provano a placcarlo. Arriva sull’ultimo bordo, si tuffa, nuota fino alla piattaforma di plastica bianca, si issa.  

È in piedi, le gambe appena divaricate. Mi ricordo di come si sposta i capelli bagnati dal viso e di come sgocciola al sole.  

La sirena del traghetto fa alzare in volo tutti i gabbiani. Ryo è lì, immobile e mi sorride; poi mi fa un gesto ampio, allargando le braccia come a dire: ehi, sono qui.  

Io lo guardo ed ancora sto piangendo. Piango sul destino che sposta le persone, i cuori, le cose.  

Ryo mi grida:  

-Kaori!-  

Qualcuno dal molo grida, fischia, applaude. Di colpo mi viene in mente in mente che noi facciamo parte del destino e che le persone, i cuori, le cose, stanno anche nelle nostre mani. Così, mentre il traghetto gira lentamente su se stesso, prendo la borsa, scendo di corsa la scala di poppa e corro verso prua.  

Sto pensando che non rimarrò a guardare le malinconia del mondo senza provare a cambiarlo. E, mentre corro, rivedo le coincidenze che mi hanno condotto fino a qui, dai baci di Los Angeles a Tokyo, a Fukuoka, a Koga. Penso all’amore che, sfiorandomi, mi ha messo in moto. Ed al viaggio che adesso ricomincerà ne punto in cui lo scafo tocca l’acqua blu, centocinquanta metri dal molo, cinquanta da Ryo e solo due da me.  

C’è un gruppo di ragazzi e di ragazze che mi guarda con la bocca aperta, mentre scavalco il corrimano. L’acqua si placa, il cielo è bellissimo, mi tuffo.  

 

 

 


Chapter: 1 2 3


 

 

 

 

 

   Angelus City © 2001/2005

 

Angelus City || City Hunter || City Hunter Media City || Cat's Eye || Family Compo || Komorebi no moto de