Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Author: I_love_Ryo

Status: Completed

Series: City Hunter

 

Total: 5 chapters

Published: 19-04-05

Last update: 20-04-05

 

Comments: 2 reviews

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ActionRomance

 

Disclaimer: Les personnages de "Il ritorno della sweeper" sont la propriété exclusive de Tsukasa Hojo.

 

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   Fanfiction :: Il ritorno della sweeper

 

Chapter 5 :: Capitolo 5

Published: 20-04-05 - Last update: 20-04-05

Comments: Salve! Inizialmente questo non doveva essere l'ultimo capitolo ma doveva esserci un epilogo che invece ho deciso di eliminare perchè rileggendo la fic mi sono accorta che non era necessario! Baci a tutti!

 


Chapter: 1 2 3 4 5


 

Quella mattina Ryo si svegliò di buon umore. Il solo pensiero di poter rivedere Kaori e Yuki lo rendeva felice. Dopo un’abbondante colazione uscì e andò alla villa.  

Kaori e Lex erano già alzati mentre Yuki stava ancora dormendo. Lex lo fece accomodare nel suo studio e iniziarono a chiacchierare del più e del meno. Dopo poco li raggiunse anche Kaori.  

 

“Signor Saeba, non abbiamo ancora parlato del suo compenso” disse Lex.  

 

“Ah, è vero, me n’ero scordato anch’io” disse Ryo.  

 

“10 milioni di yen vanno bene?” chiese Lex aprendo il libretto degli assegni.  

 

“Cosa? Ho capito bene?” domandò Ryo stupito.  

 

“Sono pochi? Allora facciamo 12” disse Lex.  

 

“No no! Sono troppi! Di solito ne guadagno la metà!” esclamò Ryo lievemente imbarazzato.  

 

Kaori si mise a ridere.  

 

“Ok, 12 milioni e non ne parliamo più” finì Lex firmando l’assegno.  

 

Ryo lo prese con occhi luccicanti e lo ripose con cura in una tasca del suo spolverino.  

 

“Kaori ti va bene se partiamo questa sera prima di cena?” chiese poi Lex.  

 

“Ah…. Non ci avevo ancora pensato…decidi tu” rispose Kaori con sguardo cupo.  

 

Si era completamente dimenticata che lei ora non abitava più a Tokyo e che doveva tornare a Los Angeles. Ryo percepì una leggera tensione nel suo tono di voce e decise di salutarli. Prima che salisse in auto, Kaori lo fermò.  

 

“Ryo aspetta! Devo parlarti”.  

 

Si sedettero su una panchina e per alcuni istanti rimasero in silenzio.  

 

“Avanti, Kaori, parla” disse poi Ryo.  

 

“Ryo… quando ho saputo che sarei tornata qui mi sono detta che tutto sarebbe andato per il meglio e che anche se ti avessi rivisto non sarebbe successo niente” iniziò lei.  

 

“Ma?” disse Ryo intuendo i suoi pensieri.  

 

“Ma non è andata così. Gli avvenimenti di questi due giorni sono stati come un tuffo nel passato, in quel passato che io avrei voluto dimenticare e invece mi sono resa conto che non potrò mai scordare i sette anni più belli della mia vita. Ryo, ieri mi sono sentita di nuovo viva dopo tanto tempo e ho capito che questi tre anni sono stati solo inutili. Non so se voglio tornare negli Stati Uniti e soprattutto non voglio continuare ad ingannare Lex. Quando ti ho rivisto ho capito subito che non lo amo e che non l’ho mai amato, gli voglio un bene dell’anima ma è un sentimento che non è paragonabile a quello che provo per te. E poi anche Yuki si è già affezionato a te e voglio che lui capisca che sei suo padre. Io ora voglio chiederti una cosa” continuò Kaori e guardò Ryo dritto negli occhi “Posso tornare con te?” chiese poi tutto d’un fiato.  

 

Ryo ricambiò il suo sguardo e lei vi lesse sorpresa ma anche felicità.  

 

“Kaori, non avrei mai pensato che saresti tornata. In questi tre anni ho riflettuto molto sui motivi per cui tu te ne andasti e, credimi, non mi sono mai perdonato. Eri la persona più importante della mia vita, l’unica che io avessi mai amato con tutto me stesso e la sola cosa che riuscii a fare fu perderti. Però adesso devi essere tu a scegliere, la mia risposta la sai già” disse Ryo.  

 

Non le lasciò il tempo di parlare, salì in macchina e se ne andò. Kaori rientrò in casa, aveva fatto la sua scelta non appena aveva guardato Ryo negli occhi. Salì le scale e andò in camera di Yuki che si era svegliato da poco.  

 

“Ciao tesoro” lo salutò.  

 

“Ciao mamma” disse il bambino sbadigliando.  

 

“Ascolta, ti piacerebbe rimanere qui in Giappone?” gli chiese prendendolo in braccio.  

 

“Mi piacerebbe moltissimo. Ma papà cosa ne pensa?” rispose il bambino.  

 

“Non gli ho ancora parlato” disse Kaori.  

 

“Non è vero, vi ho visti dalla finestra” disse Yuki.  

 

“Yuki, che dici? Io non stavo parlando con…” ma le parole le morirono in bocca.  

 

Non ci poteva credere, Yuki aveva capito che Ryo era suo padre!  

 

“Mamma, allora? Rimaniamo qui con papà?” domandò sorridendo.  

 

Kaori non rispose e lo abbracciò. Lasciò il bambino con la cameriera e tornò da Lex nello studio, adesso doveva parlare con lui. Non fu però necessario perché appena lui la vide capì subito.  

 

“Ah, Kaori, lo sapevo che non sarebbe stata una buona idea venire qui ma in fondo ci speravo ancora” le disse.  

 

“Lex, io…” balbettò lei.  

 

“No, non mi devi delle spiegazioni. Io l’ho sempre saputo che non hai mai smesso di amarlo ma ero felice ugualmente” la interruppe lui.  

 

“Oh Lex, mi dispiace, sei un uomo meraviglioso e ti voglio un mondo di bene ma...” disse Kaori.  

 

“Ma non sono Ryo” finì lui.  

 

Kaori lo abbracciò e insieme andarono da Yuki.  

 

“Mi mancherai. Per me sarai sempre il mio secondo papà” gli disse il bambino.  

 

“Anche tu mi mancherai e mi raccomando, non fare arrabbiare la mamma” disse Lex.  

 

Lo lasciarono giocare e andarono in camera da letto.  

 

“Devo iniziare a preparare la valigia. Però come faccio con tutte le cose che sono a Los Angeles?” disse Kaori.  

 

“Non ti preoccupare, ti mando tutto io entro la fine della settimana” le disse Lex.  

 

“Volevo chiederti una cosa, posso tenere la Mercedes?” gli domandò un po’ imbarazzata.  

 

“Certo, è un regalo e poi lo so che ti sei innamorata di quella macchina!” rispose Lex ridendo.  

 

Finiti di preparare i bagagli, Kaori e Yuki scesero a salutare il personale di servizio. Il momento era arrivato, Kaori era felicissima ma anche un po’ dispiaciuta. Salutò Lex con un arrivederci e con la promessa di andare da lui per le vacanze estive, poi salì in macchina e partì.  

 

 

Guidò piano nel traffico lento di Tokyo, eccitata al solo pensiero di rivedere la sua vecchia casa. Yuki accanto a lei le faceva un sacco di domande sui palazzi e i grattacieli che circondavano le strade. Quando giunsero davanti alla palazzina di mattoni rossi il cuore iniziò a batterle più forte. Parcheggiò accanto alla Mini di Ryo (NdA: mamma mia che contrasto!!) e prese le valigie dal bagagliaio (NdA: come avrà fatto a infilarcele non si sa!). Prese Yuki per mano e salì i tre gradini che la separavano dalla porta che, con suo stupore, si aprì non appena posò la mano sulla maniglia. Era Ryo, li aveva visti arrivare ed era corso giù per le scale.  

 

“Ciao” lo salutò lei.  

 

“Bentornata” disse lui al colmo della gioia.  

 

“Ciao papà!” esclamò Yuki.  

 

Ryo sgranò gli occhi per la sorpresa e guardò Kaori.“  

 

Ah no, non guardare me, io non gli ho detto nulla, l’ha capito da solo” gli disse.  

 

“Benvenuto. Vieni qua, ti metto a cavalluccio sulle mie spalle” gli disse sollevandolo.  

 

Il bambino rise divertito e iniziò a gridare “Forza papà!”.  

 

Entrarono in casa e Kaori rimase stupefatta.  

 

“Però, è più pulita di quel che mi aspettassi” disse.  

 

“Ehi, in questi tre anni ho faticato un casino per mantenerla in uno stato decente” esclamò Ryo.  

 

“Ti sta bene! Non credere che io sia tornata per fare la serva perché ti sbagli di grosso!” ribattè Kaori.  

 

“Mamma, papà, non litigate subito, per favore!” disse Yuki mettendosi in mezzo ai genitori.  

 

I due si guardarono e poi scoppiarono a ridere.  

 

“Ok, Ryo stai con Yuki, io vado a disfare le valigie” disse Kaori e andò al piano superiore.  

 

Quando ebbe finito tornò di sotto e trovò padre e figlio che giocavano alla Playstation. Non le piaceva che Yuki giocasse con i videogames ma questa volta chiuse un occhio. Preparò il pranzo con quel poco che la dispensa offriva e poi chiamò i due a tavola. Nel pomeriggio andarono al Cat’s Eye dove tutti li accolsero con gioia. Miki, Saeko, Reika, Kasumi e Kazue si innamorarono di Yuki a prima vista e lo coccolarono per tutto il pomeriggio. Verso le otto salutarono gli amici e tornarono a casa. Con la scusa di farsi una doccia, Ryo lasciò il bambino a Kaori che, sebbene indispettita, si rassegnò e lo portò con sé a fare la spesa. Quando i due tornarono trovarono Ryo sul divano, intento a leggere uno dei suoi soliti giornaletti porno. Dopo tanto tempo Kaori sfoderò il suo beneamato martello da 1000 tonnellate e lo scaraventò in testa a Ryo. Yuki rimase impressionato dal comportamento della madre ma poi si mise a ridere alla vista del padre completamente piantato nel pavimento. Ryo, un po’ dolorante, sorrise divertito, felice di aver ritrovato la sua Kaori.  

Dopo cena Yuki si addormentò sul divano e Ryo lo portò nella vecchia camera di Kaori. Quando scese si accorse che Kaori era salita in terrazza e la raggiunse.  

 

“Questo panorama mi è mancato terribilmente” disse lei sentendo Ryo avvicinarsi.  

 

“Solo questo?” chiese lui appoggiandosi alla balaustra.  

 

“Scemo!” esclamò voltandosi a guardarlo.  

 

“Anche tu mi sei mancata e da morire” le disse abbracciandola.  

 

Rimasero così per alcuni minuti poi Ryo sciolse l’abbraccio e prese qualcosa dalla tasca dei pantaloni.  

 

“Devo ridarti una cosa che ti appartiene” disse e le porse una scatolina.  

 

Kaori la riconobbe subito, era la scatolina dell’anello che Ryo le aveva regalato tre anni prima e che lei gli aveva ridato prima di andarsene. La prese con mani leggermente tremanti e la aprì e con stupore vide che dentro non c’era un solo anello ma due fedi. Gli occhi le si riempirono di lacrime ma riuscì a trattenerle.  

 

“Questo vuol dire che tu… che noi…” balbettò con voce rotta dall’emozione.  

 

“Ci vuole così tanto a dire che voglio stare per sempre con te?” le domandò Ryo.  

 

Kaori non riuscì a dire nulla, le lacrime le rigavano il volto. Ryo la abbracciò di nuovo e le asciugò il viso con le labbra. Poi le loro bocche si incontrarono e si unirono in un bacio intenso. Ryo prese Kaori in braccio e la portò in camera. La depose sul letto e stava per dirle qualcosa quando si accorse che si era addormentata. Non sapeva cosa fare. Avrebbe voluto svegliarla e fare l’amore con lei ma allo stesso tempo voleva rimanere a guardarla mentre dormiva.  

 

“Cosa devo fare con te, eh Kaori?” sussurrò sedendosi sul letto.  

 

A quel movimento lei si svegliò.  

 

“Ryo, cos’è successo?” chiese frastornata.  

 

“Ti eri addormentata…”  

 

“Stavo dormendo? Non me ne sono accorta…” ribatté Kaori.  

 

“Bene, visto che sei sveglia posso coinvolgerti in qualche attività mooolto divertente…” disse Ryo accarezzandole una gamba.  

 

Lei non si tirò indietro e lo assecondò. Dopo tanto tempo la passione esplose di nuovo nei loro cuori e quella sera capirono che niente li avrebbe più separati.  

 

 


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