Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Sophie

Translator(s): marziachan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapters

Published: 15-06-08

Last update: 30-03-09

 

Comments: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Summary: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

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Yes. The author of the original story has to be a member and he has to have posted the fanfiction that was translated. Then, you have to send me an email asking me to change the status.

 

 

   Translation :: Un Natale decisivo

 

Chapter 25 :: Uno strano regalo!

Published: 23-01-09 - Last update: 23-01-09

 


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»Allora?«  

 

Ryo scostò leggermente la giacca dello smoking e scoprì per un istante il calcio della pistola.  

 

»Una sfida?«  

 

Mick sorrise di gioia, Falcon e Miki aggrottarono le sopraciglia, interrogativi. Quanto a Kaori, lei esclamò:  

 

»Cosa? Ma no! Sei pazzo, Ryo? Una sfida? Con Mick? Questa sera? Ma insomma, dai i numeri... Eppure mi sembrava di aver controllato quello che hai bevuto!... Non reggi più l’alcool adesso? Mick rifiuta!«  

 

Ma quest’ultimo si accontentava di fissare Ryo sorridendo. Lentamente, annuì con la testa per acconsentire alla strana proposta del giapponese.  

 

Lo sguardo di Kaori passava da uno all’altro senza capire.  

 

»Siete solo due imbecilli! Kazue, dì qualcosa!«  

 

Ma Kazue non parlava.  

 

L’idea di vedere Ryo e Mick che si affrontavano non le piaceva certamente. Ma solo lei sapeva quanto Mick rimpiangesse le sue mani, la sua abilità nel tiro...  

 

Continuava ad allenarsi, sempre, con un’infima speranza. Ma era talmente difficile! Talmente sconfortante!  

La cosa peggiore, era quel sentimento, legittimo, di inferiorità rispetto a Ryo! Di quanto era stato al suo pari, c’era ancora poco...  

 

Certo, lui non ne parlava... Cosa avrebbe potuto dire? Ma lei lo percepiva qualche volta quando risaliva dalla sua seduta d’allenamento (o piuttosto di rieducazione). In quelle occasioni il suo sguardo si velava di una scoraggiata tristezza.  

 

Si, solo lei capiva quello che rappresentava l’offerta di Ryo... solo lei e indubbiamente anche il giapponese.  

 

Questa sfida, era un po’ un riconoscimento... un modo di dire “Sei sempre al mio pari, ti riconosco come tale.” Anche se Mick non aveva nessun possibilità di battere il suo avversario e tutti lo sapevano.  

 

Kazue riteneva che questo fosse il più bel regalo che Ryo potesse offrire a Mick. Per questo non disse niente.  

 

Ma Kaori non la vedeva allo stesso modo.  

 

»Sei in astinenza di sangue o cosa Ryo? Non affrontatevi in duello! Siete amici!!«  

 

»Absolutely not, Kaori! E’ un duello amichevole. Isn’t it Ryo?«  

 

»Assolutamente! Semplicemente un modo di dimostrarti chi è il maestro qui!«  

 

Ryo aveva pronunciato quelle parole senza prese in giro, il più seriamente possibile.  

 

»Bene allora, cosa aspetti? Andiamo subito?«  

 

Un’eccitazione quasi infantile si era insinuata nello sguardo di Mick. Ancora un po’ e si sarebbe messo a battere le mani come se avesse avuto quattro anni.  

 

Miki e Falcon capivano l’importanza del “duello” per Mick. Rimasero in silenzio, in disparte, aspettando di vedere come si sarebbero svolti i fatti. Capivano che non avevano niente da dire. Non erano che dei muti spettatori.  

Kazue sapeva perfettamente che non sarebbe riuscita a dissuadere nessuno dei protagonisti. Mick ne aveva troppa voglia, forse troppo bisogno.  

 

Solo la socia di City Hunter aveva ancora le sopraciglia aggrottate. Aveva incrociato le braccia al petto e indirizzava uno sguardo furioso a Ryo. Quest’ultimo era stranamente concentrato su una delle cameriere e la seguiva con gli occhi, in particolare il suo didietro, mormorando quasi religiosamente, a bassa voce: »Fa che cada, fa che cada...«  

 

»Cosa fai ancora Ryo? Lanci delle proposte senza capo né coda e dopo te ne dimentichi? Troppo occupato a fissare le povere cameriere sfinite?«  

 

Senza perdere una briciola dello spettacolo della sfortunata donna che spingeva, con un colpo di fianchi, la porta della cucina, replicò.  

 

»No, preparo la nostra fuga...«  

 

Kaori lanciò un’occhiata attorno a lei.  

 

»Quale fuga? La maggior parte degli invitati sono troppo ubriachi per rendersi conto di qualunque cosa e gli altri se ne sono andati da meno di un’ora. Ma comunque piantala di spogliare con lo sguardo quella ragazza!!!«  

 

Indifferente al tono di voce leggermente più smorzato della sua socia, tono che si avvicinava pericolosamente al limite del “ti prenderai una martellata se continui così”, si alzò all’improvviso.  

 

»Ok Mick, andiamo!«  

 

Mick aveva capito le intenzioni del suo ex-collega e si era alzato con lui nello stesso momento.  

 

Sbalorditi da questa brusca azione, gli altri quattro caddero dalle loro sedie... Ma cosa avevano ancora in mente i due sweeper?  

 

Ryo si girò; sorpreso di vederli a terra.  

 

»Bè allora?! Che cavolo fate? Non è il momento di lucidare il pavimento! Venite o no? Rischia di essere interessante! Kaori, ti aspettiamo qui, va a prendere i soprabiti.«  

 

Di fronte quest’ordine diretto, la donna si rialzò rapidamente e stava per replicare freddamente al giapponese che non era la sua fattorina. Ma Kazue posò la mano sulla spalla della sua amica per calmarla e le bisbigliò all’orecchio:  

 

»Lascia perdere! Lo fa per distendere l’atmosfera. Andiamo a prendere queste benedette giacche.«  

 

Nessuno poteva dire se l’atmosfera si era distesa ma mentre Kazue trascinava rapidamente una Kaori ancora innervosita verso il guardaroba, sentirono Mick esclamare:  

 

»Non hai veramente un minimo di buona educazione! Osare parlare così a Kaori? Che cafone!«  

 

»Io, un cafone????... Se fossi andato io, mi avrebbe accusato di voler provarci con la receptionist!«  

 

»E “Per favore”, la conosci questa parola?«  

 

»E’ la mia socia, questo genere di considerazioni che fanno perdere del tempo non hanno luogo di esserci... Un secondo può fare la differenza tra la vita e la morte...«  

 

»Ah perché la tua vita è in pericolo, qui, ora?« Se Falcon ci si metteva, il povero Ryo non se la sarebbe cavata...  

 

Si strinse la radice del naso tra due dita e assunse il tono di voce dotto dell’adulto che deve spiegare tutto...  

 

»Il pericolo sopraggiunge non appena Kaori crede che io voglia provarci...«  

 

»Ma, non ha alcun senso quello che stai dicendo, te ne rendi conto?...« Ora era il turno di Miki.  

 

Vedendo la svolta che prendeva la conversazione, sicuramente a suo svantaggio, Ryo sospirò di sollievo quando Kazue e Kaori riapparvero. Troppo felice di aver trovato una scappatoia, saltò letteralmente sulla sua socia, afferrando il suo soprabito:  

 

»Ah eccovi finalmente! Andiamo, si parte«  

 

Kaori iniziò a dirigersi nuovamente verso l’uscita, fulminando contro questo uomo che la faceva ritornare in un posto per ripartire subito dopo. Ma lui la afferrò per il braccio, le fece un occhiolino e spiegò:  

 

»Non per di là... Abbiamo bisogno di “munizioni”.«  

 

 

 


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