Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated R - Prose

 

Author(s): Maraya

Translator(s): Esus

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Je ne peux pas vivre sans toi

 

Total: 4 chapters

Published: 12-05-04

Last update: 17-05-04

 

Comments: 19 reviews

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RomanceDrame

 

Disclaimer: City Hunter ©Tsukasa Hojo, Sueisha, Sunrise, Jump Comics, Star Comics e degli aventi diritto.

 

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   Translation :: Non posso vivere senza di te

 

Chapter 2 :: Una separazione dolorosa

Published: 17-05-04 - Last update: 17-05-04

 


Chapter: 1 2 3 4


 

Kaori chiuse dolcemente la porta della sua camera, prima di lasciarsi cadere mollemente sul letto.
 

- Ryô… non sei altro che un’idiota ! Perché ti comporti così ogni volta che cerco di avvicinarmi a te? Ti ripugno fino a questo punto?-
 

Le lacrime iniziarono a scorrerle lungo le guance. Ben presto, Kaori fu preda dei singhiozzi ed il suo viso fu letteralmente inondato dal liquido salato che colava sempre di più dai suoi occhi. Malgrado tutti i suoi sforzi, Kaori non riusciva a cancellare dalla mente il netto rifiuto che aveva appena ricevuto.
 

Ryo non era ancora rientrato nonostante l’ora tarda che indicava la grande pendola del salotto e Kaori iniziava seriamente a preoccuparsi. Per scacciare i cattivi pensieri che iniziavano a turbinarle nella testa, Kaori si risolse a fare una bella doccia. Ma aveva appena aperto il rubinetto quando riconobbe i passi di Ryô. Senza neanche rivestirsi, si avvolse intorno al corpo una salvietta e corse incontro a Ryô.
 

- Ah, sei tornato finalmente! E’ un po’ tardi… va tutto bene? L’influenza ti ha dato problemi?-
 

- No, sto bene…-
 

In un attimo, avvertendo lo sguardo di Ryo posato su di lei, Kaori si rese conto di com’era poco vestita. Le sue guance si imporporarono. Non pensando ad altro che ad andare incontro all’uomo che amava, Kaori si era completamente dimenticata di essere quasi nuda. Kaori sollevò la testa verso Ryô sperando, in fondo al suo animo, che lui non fosse rimasto indifferente alla sua tenuta. Ma, purtroppo per lei, Ryô non mostrava assolutamente la faccia di uno imbarazzato dalla vista di una bella donna. In quel momento Kaori non poté impedirsi di sentire una lieve stretta al cuore. Era proprio senza speranza allora ! Non lo attirava neanche un po’ ? Ma il momento seguente fu anche peggiore. Non appena lei cercò di sentire se avesse ancora la febbre, posando la mano destra sulla sua fronte, Ryo si ritrasse al contatto e le diede le spalle. Poi, senza dire una parola, Ryô la lasciò sola nel bel messo dell’ingresso per andarsene in camera sua.
 

Più Kaori riviveva quella scena, più il dolore si impadroniva di lei. Allora lei era veramente disgustosa! Lentamente, Kaori fece qualche passo vero lo specchio vicino al suo armadio, fece cadere a terra la salvietta e osservò il riflesso del suo corpo nudo.
 

- Sono orribile… Ryô ha ragione…-
 

Scontenta per l’immagine che le rimandava lo specchio, Kaori colpì violentemente la superficie lucida con i pugni e si lasciò cadere in ginocchi, la testa china verso il pavimento.  

 

***
 

 

Kaori era rimasta segnata dal comportamento di Ryô dopo la famosa scena della salvietta. Non solo scappava non appena lei si avvicinava troppo a lui, ma non mancava occasione per muoverle qualsiasi tipo di rimprovero. Qualunque cosa lei facesse a lui non andava bene ! Il comportamente freddo e distaccato di Ryô la disarmava completamente. Non aveva nemmeno più il coraggio di sfoderare uno dei suoi martelli! E poi, a dirla tutta, a che cosa sarebbe servito? Ryô l’avrebbe evitato… proprio come quella mattina! Una cosa del genere lasciava supporre che lui avesse preso intenzionalmente tutti i suoi colpi fino a quel giorno… Kaori sospirò. La situazione stava diventando veramente insopportabile… e se Ryô avesse avuto un problema e non ne volesse parlare con nessuno ? Pensò improvvisamente. Questo spiegherebbe il suo comportamento odioso verso di me… no, basta! Era inutile cercare di non guardare ancora in faccia la realtà… Ryô semplicemente non riusciva più a sopportarla, questo era quanto! Certo… con tutti gli sbagli che aveva commesso, poteva essere comprensibile… e poi, non era nemmeno bella! Era già un miracolo che Ryô non l’avesse ancora lasciata ! Perché avrebbe dovuto restare ancora con lei? Ah, si… vero, se ne stava dimenticando… Ryô aveva promesso a suo fratello di occuparsi di lei… era per questo che continuava a prendersi cura di lei ed a tenerla vicina… e non perché tenesse a lei… sebbene Ryô avesse detto una volta l’esatto contrario, Kaori ora era sicura che quella volta avesse recitato per non offenderla… un’immensa tristezza l’invase… che avrebbe dovuto fare? Lasciarlo? Non c’era che quella soluzione per mettere fine a quell’incubo? Ma, la vera questione era: ne avrebbe avuto il coraggio? Arrh… certo che no! Era proprio lì che stava tutto il problema…  

 

***
 

 

- Scusami, Ryô… è tutta colpa mia…- la testa china verso il suolo ed il corpo tremante, Kaori non osava guardare negli occhi Ryô. – Ma cerca di capire… avevo paura che se la sarebbe presa con Aïka o addirittura con te…-
 

- … -
 

Non ottenendo alcuna reazione da parte del partner, Kaori si arrischò a levare lo sguardo su di lui ma, con sua grande sorpresa, non riuscì ad incrociare i suoi occhi. Ancora più strano, diversamente dal solito, Ryô sembrava altrove, perso nei propri pensieri.
 

- Ryô ? Tu… non dici niente?-
 

- …-
 

- Mi dispiace veramente di non averti dato retta…-
 

- …-
 

- Ma insomma, mi vuoi dire qualcosa ?- implorò Kaori.
 

In quel momento, Ryô riemerse dai suoi pensieri e posò su di lei uno sguardo glaciale.
 

- E cosa vuoi che ti dica ? Che sei una totale incapace? Che non sei degna di essere la mia assistente?-
 

- Ma…-
 

- Ora torniamo a casa-
 

- Aspetta, Ryô…-
 

- Vuoi che Aïka rischi ancora di morire?-
 

- No, certo che no…-
 

- Allora spicciati-
 

- Si…-
 

Dall’inizio del loro confronto, Aïka se ne era stata volontariamente da parte, per paura di dire o fare qualcosa che li avesse potuti mettere in pericolo. La situazione era già abbastanza tesa senza che contribuisse a peggiorarla… decisamente, quei due erano veramente molto strani! Tutto nel loro comportamento tradiva l’amore che provavano l’uno per l’altra… sebbene nessuno dei due sembrava volerlo ammettere… soprattutto Ryô, che si mostrava piuttosto freddo e distante con Kaori… ma dietro questa sua facciata, nascondeva un sentimento che sembrava congelato… Ryô poteva così fare l’indifferente, ma le occhiate che ogni tanto scoccava perso la propria compagna, quando lei non gli prestava attenzione, erano la prova inconfutabile del suo amore per lei. Per quanto riguardava Kaori, a lei tutto sembrava così paradossale. Ma in fondo riusciva anche a capirla… come non credere di essere rifiutate dall’uomo che si ama, se lui fa di tutto per essere insopportabile? Ma perché si comportava così? Perché? Malgrado ci avesse messo tutta la sua buona volontà, Aïka non riusciva proprio a capirlo. Eppure era fondamentale che ci riuscisse… non fosse altro che per la propria tranquillità… dopo tutto, Aïka avrebbe dovuto vivere con loro ancora per un bel po’ di tempo! Se il loro rapporto fosse andato avanti a peggiorare, era la sua salute ad essere in pericolo, Aïka ne era certa! E poi, come ogni scrittore che si rispetti, Aïka voleva semplicemente soddisfare la propria curiosità… i buoni romanzi nascono per buona parte dall’immaginazione dell’autore, ma spesso sono ispirati a fatti reali! Ah, se Yuka Nogami avesse conosciuto il titolo del suo prossimo successo, lei non sarebbe stata in giro ancora a lungo! Grazie a Ryô e Kaori, Aïka Kisagi era sul punto di vincere la più importante battaglia della sua giovane carriera!
 

Durante il viaggio di ritorno, Aïka non resistette al piacere di osservare i suoi due piccioncini. La ragazzina era al massimo dell’eccitazione! E, oltre tutto, Aïka non poteva fare a meno di avvertire una piccola morsa al cuore nel vedere il viso pallido ed irrequieto di Kaori. Bisognava ammettere che Ryô era stato particolarmente duro con lei all’hangar! Kaori aveva commesso un errore, certo… ma da lì a dire che non era degna di essere la sua assistente ne passava! E poi, se Kaori aveva abbandonato il suo nascondiglio per affrontare l’aggressore, era stato soprattutto per lui! Per evitare che lui venisse ferito! Ryô avrebbe dovuto prendere questo fatto in considerazione invece di ricoprirla solo si rimproveri… Arrh sarebbe andato a finire che avrebbe perso la sua imparzialità! Se tutto fosse andato avanti in quel modo, la stesura del suo prossimo best-seller avrebbe finito per essere seriamente compromessa…  

 

***
 

 

Dopo il loro ritorno all’appartamento, Ryô restò stranamente silenzioso. Non prestava attenzione a niente e a nessuno. Il suo sguardo era vuoto, lontano. Kaori, che non l’aveva mai visto in quello stato prima, cominciò seriamente a preoccuparsi quando, tutto d’un tratto, Ryô lasciò il posto dove era seduto e fece un passo nella sua direzione. Apparentemente, Ryô era finalmente uscito dal suo letargo… ma… ma perché mostrava ora quell’aria così seria e determinata ?
 

Arrivato davanti alla sua partner, Ryô si fermò e voltò leggermente la testa per evitare di incrociare il suo sguardo. Quello che stava per fare era già abbastanza penoso così, non era necessario verificare se sarebbe stato in grado di sopportare il dolore che sarebbe presto apparso sul volto della donna che amava.
 

- Kaori…-
 

Senza sapere perché, Kaori sentì il suo cuore saltarle nel petto. Che significava quel tono di voce? Così duro e melanconico… oh, no… Ryô… non dire altro… ma le labbra di Ryô ricominciarono a muoversi…
 

- Mi dispiace veramente di doverti dire una cosa del genere, ma… ho riflettuto per bene fino ad ora e… è fuori questione che tu continui ad essere la mia partner!-
 

Le parole di Ryô risuonarono nelle sue orecchie, sortendo l’effetto di un pugnale. Il suo cuore smise di battere per qualche secondo e poi Kaori avvertì le gambe cedere sotto di lei. Fortunatamente, ebbe la prontezza di appoggiarsi al tavolo, o sarebbe sicuramente finita a terra. Quello che temeva di più al mondo si era verificato! Ryô non la voleva più al suo fianco… Kaori prese la testa tra le mani ed iniziò a piangere silenziosamente…
 

- Oh Ryô… scusami… non avrei voluti disobbedirti… ma ho avuto paura che ti avrebbe fatto del male…-
 

A quelle parole il cuore di Ryô fu come stretto in una morsa. Kaori… è per te che sto facendo questo… per te… ti amo, Kaori… ma non posso continuare a metterti in pericolo ogni giorno… tu meriti di meglio, Kaori… prendendo il coraggio a due mani, Ryô si sforzò di mostrarsi il più deciso possibile.
 

- Agendo in quel modo, hai messo Aïka in pericolo… e questo non te lo posso perdonare… devi andartene…-
 

Il corpo tremante ed il cuore frantumato, Kaori lasciò le braccia pendere lungo il corpo e, fatto qualche passo indietro, corse in direzione della porta senza voltarsi. I passi di Kaori risuonarono ancora un po’ lungo le scale e poi il silenzio si abbatté nell’appartamento.
 

Aïka rimase profondamente sconvolta.
 

- Ma… ma perché ti sei comportato così duramente con lei? Alla fine io non sono stata ferita…-
 

Resasi conto che Ryô si era nuovamante rifugiato nel suo abituale mutismo (fino a quel momento lei non l’aveva mai visto felice o intraprendente come al solito), Aïka osò sbottare:
 

- Eppure tu continui ad amarla, no?-
 

Ryô non rispose, ma Aïka scorse chiaramente un’enorme tristezza nel suo sguardo. Allora lei non si era sbagliata… lui l’amava. Ma, allora, perché? Perché si era comportato così con Kaori? Poi, Aïka capì… per proteggerla, era evidente… perché non ci aveva pensato prima? Era la sola spiegazione plausibile… ma non si sarebbe pentito, un giorno, di questa sua decisione? Il suo romanzo sarebbe stato, senza ombra di dubbio, oltremodo appassionante! Certo… sempre che lei l’avesse mai scritto… più il tempo passava, più Aïka si sentiva colpevole di voler approfittare del loro rapporto unico per scrivere il suo libro… entrambi soffrivano per quella situazione e non sarebbero certo stati felici di scoprire che i loro sentimenti erano stati svelati pubblicamente… ovviamente, lei avrebbe potuto usare altri nomi… ma… quella sarebbe rimasta in ogni caso la loro storia… l’unica cosa lei potesse sperare era che quei due si fossero presto resi conto di aver bisogno l’uno dell’altra… pero, nel caso contrario, non avrebbe potuto cantare vittoria! Tuttavia, Aïka avrebbe continuato a sperarci… non fosse altro che per consolarsi di non esser riuscita a vendicarsi di Yuka Nogami…  

 

***
 

 

Ryô entrò di soppiatto nella camera di Kaori ed avvertì come un pizzicotto al cuore. Kaori… la sua Kaori non avrebbe mai più dormito in quella stanza… non avrebbe più potuto guardarla di nascosto mentre era addormentata… Ryô avvertì un senso di vuoto in fondo al suo cuore… lo stare accanto a Kaori gli aveva permesso di trovare in sé la forza per continuare a fare quel lavoro da cui ormai non poteva più scappare. Senza la presenza di Kaori, che ne sarebbe stato di lui? Improvvisamente la vita gli sembrò triste ed amara…
 

Ryô si avvicinò al comodino. Vicino alla lampada, Ryô rimirò la foto che Kaori amava tanto. Le braccia tremanti, afferrò il portaritratti e accarezzò dolcemente il volto di Kaori.
 

- La tua presenza illuminava la mia vita… ma continuare a prendermi cura di te era diventato impossibile…-
 

Sebbene avesse continuamente detto l’esatto contrario davanti a clienti ed amici, Ryô aveva sempre pensato che la sua partner fosse molto affascinante. Forse, anche troppo. Il desiderio, nascosto con ogni mezzo nei più profondi recessi della sua anima, ogni tanto faceva capolino e, in quei momenti, Ryô era sempre sul punto di perdere il controllo delle proprie azioni. All’inizio, quella sensazione compariva assai di rado, ma, negli ultimi tempi, la vicinanza del corpo di Kaori era diventata una tentazione troppo forte. Il semplice fatto di sentire la sua pelle sfiorare la sua gli procurava una sensazione di intenso piacere. Senza parlare del giorno in cui Ryô se l’era vista comparire davanti, vestita solo di una salvietta, il corpo ancora coperto di piccole gocce d’acqua. In quel preciso istante, Ryô non riusciva a capire se fosse finito in paradiso o all’inferno, ma una cosa era fuori di dubbio : mai e poi mai una donna gli era sembrata più bella e desiderabile di Kaori! Eppure, solo Dio sapeva quante donne Ryô aveva visto in quella tenuta! Alla fine, non avrebbe mai voluto reagire così brutalmente quel giorno, ma, se non si fosse comportato così, sarebbe stato incapace di trattenere oltre quel desiderio intenso che lo consumava dentro.
 

Più il tempo passava, più gli mancavano il sorriso e l’innocenza di Kaori. La sua spontaneità e generosità gli rivitalizzavano il cuore. Un angelo caduto nel bel mezzo dell’inferno. Ecco cos’era. Ryô sorrise tra sé e sé. Da quando l’aveva incontrata la prima volta, Kaori non aveva smesso di farlo sentire a proprio agio. Non importava quale situazione si fosse trovata ad affrontare, lei resta fedele a sé stessa e non tradiva mai il suo buon cuore e la sua gentilezza. Lo sguardo di Ryô si fece improvvisamente più dolce. I suoi accessi di furore erano interamente riservati a lui. Si può dire che sapesse esattamente come irritarla oltre ogni limite. Ma era più forte di lui. La conosceva per istinto, poteva facilmente prevedere le sue mosse. Era così prevedibile. E, date le circostanze, come poteva resistere alla tentazione di prendersi un po’ gioco di lei? Ma non era l’unica motivazione al suo comportamento. Più che tutto, il suo comportamento era un mezzo, per quanto sciocco, di dimostrarle che teneva a lei. Non si permetteva alcun gesto gentile per depistare le persone che li circondavano riguardo la profondità del legame che li univa, tanto da arrivare a costringersi a trovare una sostituta. Se non l’avesse fatto, lui che sarebbe diventato? Allo stesso tempo, le martellate, spesso terribilmente violente, che riceveva come punizione per il suo comportamento eccessivo, gli permettevano di rassicurarsi riguardo al fatto che Kaori continuava ad essere innamorata di lui. Ma… ora… questa commedia era diventata assolutamente inutile. Per colpa sua, Kaori se n’era andata per sempre.  

 

***
 

 

Le strade ed i passanti scorrevano intorno a lei ad una velocità incredibile. Da quando aveva lasciato l’appartamento, Kaori non aveva smesso di correre. Correva… correva… fino a restare completamente senza fiato. Il suo cuore era morto. Le parole di Ryô le avevano causato un dolore infinito. La testa iniziò a girarle… che ne sarebbe stato di lei… sola, nel bel mezzo della notte, nelle strade di Tokyo?
 

A corto di fiato, Kaori fu costretta ad interrompere la sua corsa e gettò un rapido sguardo intorno a lei. Nessun brusio, nessun rumore attirò la sua attenzione. Un silenzio cupo e pesante colmava l’aria. Alcuni lampioni illuminavano segmenti della via. Ma non erano abbastanza numerosi per scacciare la tenebra dal luogo dove si trovava. Kaori era leggermente impaurita. Ad occhio e croce, non era più a Shinjuku. Ma dov’era finita ? L’ambiente le sembrava freddo ed ostile… se solamente tu fossi con me, Ryô… all’improvviso, un urlo lacerò la quiete della notte. Kaori iniziò a raccogliere il proprio coraggio, per arrischiarsi a gettare un’occhiata verso la direzione da cui provenivano le urla. All’inizio non riuscì a capire bene che stesse succedendo. Poi, non appena i suoi occhi si furono finalmente abituati all’oscurità, Kaori intravide una sagoma maschile accasciata a terra. L’angoscia le serrò la gola. Kaori fece qualche passo nella direzione del corpo, ma si fermò poco dopo. Non sarebbe stato più saggio fuggire ben lontano da quel postaccio? La ragione urlava a gran voce in favore di questa soluzione, ma il suo cuore si rifiutava di ascoltarla. Come sarebbe potuta fuggire da qualcuno che avrebbe potuto aver bisogno del suo aiuto? Dando retta solo al proprio animo coraggioso, la giovane donna arrivò finalmente dove giaceva il corpo. Costui si mosse leggermente nel sentirla avvicinarsi e Kaori poté finalmente vedere il suo viso.
 

- Oh mio Dio…la faccia è coperta di sangue- esclamò Kaori, prima di coprirsi la bocca con la mano.
 

Dopo tutto il tempo che aveva passato al fianco di Ryô, Kaori aveva preso l’abitudine di non abbassare mai la guardia in presenza di uno sconosciuto. Ma lo sguardo supplichevole dell’uomo la disarmò completamente. Dolcemente, gli sollevò la testa e se la posò sulle ginocchia.
 

- Vi prego, signorina… mi aiuti…-
 

- Si… signore, non si agiti… l’aiuterò… conti su di me…-
 

Ma… cosa avrebbe potuto fare, lei, da sola ? Non avrebbe mai avuto la forza di trascinarlo a piedi fino all’ospedale più vicino… se almeno avesse avuto un telefono, lei avrebbe potuto chiamare…
 

- La mia auto… è parcheggiata dietro a questo magazzino…-
 

L’uomo, stretto tra le sue braccia, si contorse per il dolore. Doveva agire ed in fretta! Altrimenti, quest’uomo sarebbe morto… facendo un enorme sforzo, Kaori issò l’uomo sulla schiena e cominciò ad avanzare lentamente nella direzione dell’edificio. Il peso del corpo che le gravava addosso la rallentava notevolmente, ma Kaori teneva duro. Lei era la sua sola speranza di salvezza. Quando, finalmente, l’automobile apparve alla sua vista, Kaori accelerò il passo. La sua schiena le mandava terribili fitte dolorose, ma non aveva neanche un minuto da perdere. L’uomo aveva i secondi contati. Finalmente, Kaori raggiunse il veicolo e depose il corpo sul sedile posteriore. Ouf! Ce l’aveva fatta! Senza perdere un solo istante, Kaori monto al posto di guida e mise in moto la macchina.
 

Kaori dovette guidare per un buon tratto, prima di vedere le luci del quartiere di Shinjuku. La giovane donna gettò un’occhiata al contachilometri parziale che aveva azzerato prima di partire. Segnava 15 chilometri. E lei aveva corso per più di 15 chilometri praticamente senza fermarsi! Con tutte le preoccupazioni che aveva in testa in quel momento, non si n’era minimamente resa conto… al ricordo della sua dolorosa separazione, i suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime. Ma Kaori non aveva tempo per piangersi addosso. L’uomo aveva gemito di nuovo. Kaori gettò uno sguardo intorno per capire dove si trovasse e realizzò di essere nelle vicinanza dell’ospedale. Senza riflettere, Kaori uscì di corsa dall’auto e si precipitò come una furia nell’edificio.
 

- Vi prego… di fuori… un uomo… ferito…-
 

Kaori era a corto di fiato. Un’infermiera le si avvicinò e l’aiutò a riprendere a respirare normalmente.  

- Signorina… sedetevi un secondo… avete l’aria esausta…-
 

- Ma… e l’uomo ?- mormorò in un soffio Kaori.  

- Non si preoccupi… ci pensiamo noi ora…-
 

Tranquillizzata da quelle parole, Kaori chiuse gli occhi. Poi, sentendo che le sue ultime forze l’abbandonavano, la giovane donna si lasciò cadere dolcemente tra le braccia dell’infermiera, prima di perdere conoscenza.  

 

 


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