Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated R - Prosa

 

Autore/i: Sabi

Traduttore/i: marziachan

Status: In corso

Serie: City Hunter

Original story:

La grossesse de Kaori

 

Total: 21 capitoli

Pubblicato: 18-01-10

Ultimo aggiornamento: 12-07-11

 

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RomanceHumour

 

Riassunto: Per un incarico Kaori si fa passare per una donna incinta ma il punto è che Ryo crede che lei lo sia veramente. Da qui nascono dei quiproquo e delle domande da parte di Ryo sull'identità del padre... come vivranno entrambi questa "gravidanza"? Farà evolvere la loro relazione?

 

Disclaimer: I personaggi di "La gravidanza di Kaori" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduzione :: La gravidanza di Kaori

 

Capitolo 17 :: 1° battaglia

Pubblicato: 12-07-11 - Ultimo aggiornamento: 12-07-11

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21


 

Quella stradina era tipica dei vecchi quartieri. Qualche bottiglia vuota sparsa qua e là, gli alti edifici lasciavano a malapena infiltrare la luce del sole mentre diversi vagabondi ne avevano fatto la loro residenza principale.  

 

Faccia a faccia, l’uomo e la macchina, il bene contro il male, pareva un’autentica scena di un film western.  

 

Sembrava che il tempo di fosse fermato in quella strada, in quell’instante.  

 

Dietro la macchina, la vita andava avanti. Si potevano notare i passanti che discutevamo così come delle decine di macchine circolare.  

 

I rumori che provenivano dalla strada principale erano molto lontani, come se gli attori principali fossero circondati da una bolla e che ci fosse una colonna sonora che suonava in lontananza per far percepire meglio l’atmosfera pesante del momento.  

 

Nessuno degli occupanti della berlina era ancora sceso.  

 

Dietro lo sweeper, c’era l’auto noleggiata di Ito, con quest’ultimo all’interno, semi-girato sul sedile per meglio visualizzare la strana scena che si stava svolgendo in quel momento.  

 

Anche se aveva una fiducia certa nella sua guardia del corpo, non riusciva ad impedirsi di provare paura.  

 

Paura di morire, paura di vedere gli altri morire, per colpa sua?  

 

Ryo, quanto a lui, ostentava la sua espressione cupa, quella che aveva fatto scappare più di un farabutto in quella città.  

 

Sapeva molto bene che avrebbe avuto la meglio sugli uomini che doveva affrontare allora prese naturalmente la parola, per mostrare che lui soltanto dirigeva la situazione.  

 

-“Vi consiglio di uscire da quella macchina, pacificamente ma alla svelta, prima che non decida di farvi saltare in aria tutti con la macchina!”  

 

Nessun rumore.  

 

Gli uomini si erano guardati, l’aria perplessa. Che dovevano fare in questa situazione?  

 

Poi quello seduto al posto passeggero aveva lentamente aperto la porta.  

 

Aveva posato sempre con calma un piede al suolo poi l’altro per infine mostrarsi alla luce del sole.  

 

Indossava il tradizionale completo nero abbinato a degli occhiali da sole neri stile mafioso ma Ryo non ne fu impressionato dato che percepiva la sua paura.  

 

-“Non ha niente a che vedere con te, vogliamo solo il tipo che ti accompagna perciò lascialo a noi e vattene da qui, non puoi niente contro noi cinque.”  

 

-“Ne siete convinti? Ma quest’uomo è mio cliente, quindi non posso consegnarvelo.”  

 

-“Allora morirai, come quella sgualdrina!”  

 

Quelle parole di troppo arrivarono all’orecchio di Ryo. Come poteva permettersi quello stronzo di parlare di Kaori in quel modo?  

 

Non attese un secondo di più e sparò in direzione della macchina. Come sempre il colpo fece centro e l’uomo che era appena uscito dalla berlina nera si ritrovò immediatamente al suolo. Ryo nell’arco di un secondo era stato sul punto di sparargli una pallottola in mezzo agli occhi ma aveva deciso di sfiorargli la tempia, tanto per non sentirlo più e far arrivare un messaggio agli altri.  

 

-“Bene, vi avevo avvertito, allora c’è un uomo un po’ più intelligente tra di voi?”  

 

L’autista uscì a sua volta e si rivolse a Ryo:  

 

-“Ascolta, noi non ti conosciamo e non vogliamo problemi con te, vogliamo solo quel tipo. Ma vedo che sei uno del mestiere e che non mollerai la presa facilmente allora ci troviamo di fronte ad un dilemma.”  

 

-“Ti ascolto.”  

 

-“Che cosa vuoi?”  

 

-“Io, proteggere il mio cliente e trovare il bastardo che ha sparato alla donna che lo accompagnava ieri.”  

 

-“Perché vuoi conoscere quest’informazione, noi siamo dei professionisti, non tradiremmo uno dei nostri uomini, perciò la sola cosa possibile è un duello.”  

 

-“Non avete alcuna possibilità contro di me!”, disse Ryo con tono minaccioso.  

 

Ito guardava sempre la scena che si stava svolgendo davanti a lui ma la paura prese il sopravento sulla fiducia verso lo sweeper.La freddezza con la quale Ryo aveva messo ko quell’uomo gli aveva provocato un brivido gelido lungo la schiena. Quest’uomo gli induceva timore... come poteva, quel tipo a prima vista così ordinario, trasformarsi in un assassino senza pietà?  

 

Semplicemente perché era infuriato.  

 

Ma i suoi pensieri furono interrotti dalla suoneria del suo cellulare. Quella melodia disturbò la calma del momento e gli assalitori ne approfittarono dunque per attaccare.  

 

Ito non sapeva più dove mettersi, aveva ben sentito e notato i movimenti di ogni uomo cosi come i proiettili che volavano. Ryo gli aveva orinato di accucciarsi nella macchina, per non beccarsi una pallottola vagante.  

 

Lui aveva trovato rifugio dietro un bidone dell’immondizia.  

 

Uno dei sicari era tuttavia riuscito a darsi alla fuga.  

 

In qualche minuto, la battaglia aveva avuto termine. Ryo aveva rapidamente attaccato i suoi nemici, senza comunque ucciderli, anche se l’idea gli aveva chiaramente attraversato la mente.  

 

Si era poi diretto verso l’autista della berlina, per estorcerli le informazioni che voleva.  

 

Lo afferrò per il collo della camicia che si stava impregnando lentamente del sangue del suo proprietario.  

 

-“Forse potrai rispondere alla mia domanda ora che sono riuscito ad attirare la tua attenzione. Chi ha sparato alla donna ieri mattina?”  

 

-“Io... se io te lo dico... loro mi... uccideranno...!”  

 

-“Se tu non me lo dici adesso IO ti ucciderò ma prendendomi il tempo di farti sentire il dolore e allora sarai tu che mi supplicherai di darti il colpo di grazia.”, disse alzando il tono per mostrare la sua impazienza.  

 

L’uomo si rassegnò.  

 

-“E’ stato Jimmy Pagna, uno dei nostri sicari. Ma contro di lui, anche tu non puoi niente, inoltre è il nipote del capo perciò se lo tocchi, sei... morto.”  

 

-“Questo lo vedrò direttamente con lui se per te va bene. E dove lo trovo questo tipo?”  

 

L’uomo estrasse un coltello dalla sua giacca poi lo sferrò verso lo sweeper.  

 

-“Crepa bastardo...”  

 

Ma Ryo se ne accorse immediatamente e lo schivò prima di sganciare un diretto al suo avversario che si accasciò faccia a terra.  

 

-“Non hai ancora finito di giocare, vuoi veramente farmi arrabbiare, è così!”  

 

Gli pestò il polso con il piede contro il suolo lercio poi gli rifilò un maestoso calcio sul fianco.  

 

 

Poi, lo girò sulla schiena per potergli mollare un paio di pugni in faccia. Quella faccia, tumefatta e violacea, che sanguinava e della quale non si riusciva più a distinguerne i tratti.  

 

-“Aspetta...”, disse l’uomo segnato dalle percosse.  

 

Ryo si fermò qualche istante per lasciare a quello straccio la possibilità di esprimersi.  

 

-“I miei uomini... vorranno vendicarsi... dovrai solo aspettarli... ti uccideranno... ha ha”, esclamò l’uomo sapendo che era arrivata la sua ora.  

 

Ryo gli rivolse un ultimo sguardo colpo di disprezzo poi lo tramortì, lasciandolo su quella stradina, come un cane.  

 

Sarebbe morto nel giro di un paio di ore.  

 

Ito era livido, non osava muoversi vedendo lo sweeper ritornare verso di lui.  

 

Ryo aveva uno sguardo triste e arrabbiato allo stesso tempo. Non amava perdere la calma ma questa volta, era stato sul punto di perdere la donna della sua vita perciò il cielo l’avrebbe perdonato. Si diresse verso la macchina dove lo attendeva il suo cliente.  

 

Si sistemò al volante prima di rivolgersi ad Ito.  

 

-“Tutto bene? Non l’hanno colpita?”  

 

Ito non rispose direttamente e si accontentò di cenno del capo.  

 

-“Adesso, ci penseranno due volte prima di attaccare. Allora, non ha un appuntamento questa mattina? Siamo già in ritardo.”  

 

Ito girò la testa per squadrare il suo protettore. Quest’ultimo aveva ripreso la sua espressione di uomo rilassato. Non disse niente e guardò semplicemente fuori dal finestrino.  

 

Ryo capiva il silenzio di Ito e non aggiunse quindi una parola durante il resto del tragitto. Ora, le cose sarebbero cambiate ma soprattutto avrebbero preso la direzione che lui aspettava.  

 

 

 

 


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