Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur: Lapy

Status: Complète

Série: Angel Heart

 

Total: 7 chapitres

Publiée: 06-01-08

Mise à jour: 06-01-08

 

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DrameAction

 

Résumé: Questo è il finale di Angel Heart che vorrei vedere...

 

Disclaimer: I personaggi di "Titolo da cambiare" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Fanfiction :: Welcome Back Home, Ryo

 

Chapitre 6 :: Felicità di Una Provetta Scrittrice

Publiée: 06-01-08 - Mise à jour: 06-01-08

 


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CAPITOLO 6 Felicità di Una Provetta Scrittrice  

 

Rileggendo questa frase,la giovane Yuka Nogami chiuse con soddisfazione l’ultima pagina di un libro. Il suo libro. Il suo nuovo capolavoro poliziesco,già diventato un bestseller nel giro di pochi giorni. Ebbene si,anche stavolta ce l’aveva fatta,si disse orgogliosamente.  

Una copia nuova appena recapitatale dall’editore stava trionfalmente tra le sue mani.  

Aveva pensato di chiamarlo “Angel Heart ”. Un titolo breve,ma efficace,che sottolineava la bontà d’animo che in fondo Kaori aveva sempre avuto verso tutti.  

“Forse sono stata un po’ troppo crudele...” aveva pensato spesso,mentre lo scriveva.  

Ma poi non poteva fare a meno di sorridere quando rileggeva quelle pagine.  

E già si immaginava la reazione infuriata di sua sorella Saeko,alla quale non aveva mai perso il vizio di spiare il materiale archiviato nei computer; E quella leggermente sbigottita e contrariata di Ryo,al leggere della sua morte,e poi quella di Kaori,che sicuramente sarebbe stata pacifica e incoraggiante.  

Era nel bel mezzo di questi pensieri quando un trillo di campanello la riportò alla realtà. Allora scoppiò a ridere ad alta voce e corse ad aprire,perché aveva capito che qualcuno,da lontano,stava ascoltando i suoi pensieri.  

Kaori stava finendo di salire le scale,e già un sorriso brillava sulle sue labbra.  

Dietro di lei Ryo,con una falsa espressione imbronciata dipinta sul volto.  

“ E allora,piccola scrittrice?” gridò Kaori. “Cosa stai combinando?”  

Yuka continuò a ridere e si sporse in avanti per abbracciarla.  

“Ti ringrazio…devo ammettere che mi hai fatto davvero un bel ritratto,anche se sono…morta!”  

“ A me invece per niente!!” mormorò Ryo accentuando la sua finta espressione imbronciata. “ Ma come? Lo stallone di Shinjuku ridotto ad un vecchietto col mal di schiena,che non riesce più a sparare e nemmeno a fare mokkori…e alla fine muore anche!! Questa,Yuka,non te la perdono!”  

Le due ragazze lo osservarono e si scambiarono uno sguardo di intesa.  

Poco dopo si affacciarono anche Saeko e Reika,invitandoli ad entrare.  

I due sweeper avevano da poco terminato un lavoro che si era rivelato molto faticoso e soprattutto pericoloso. Erano stati contattati da una bellissima donna giapponese ma residente in Korea,di nome Nozomi,ex attrice molto famosa,che si era data alla politica ed era diventata presidente del suo paese. Ma a pochi mesi dalla sua elezione,era stata accusata di aver incaricato i servizi segreti di uno spionaggio industriale che riguardava la creazione di un nuovo prodotto. Naturalmente era tutta una messinscena dei suoi avversari,che,contrari a quest’ascesa politica,l’avevano accusata per screditare la sua figura, per poi tentare di eliminarla e far salire al governo l’opposizione. Erano stati i suoi nemici infatti,che in accordo con la mafia locale, stavano organizzando uno spionaggio industriale per impossessarsi della ricetta di un nuovo tipo di droga che intendevano diffondere nel paese per poterne ricavare dei fondi da utilizzare come risorsa per il partito politico. Le informazioni che riguardavano lo spionaggio venivano passate attraverso un complicato codice segreto.  

Dopo essere scampata a diversi attentati,Nozomi aveva deciso di rivolgersi a City Hunter. Una sera però,era stata rapita da degli uomini,che l’avevano confinata negli scantinati di una villa e si rivolgevano a lei con lo strano nome di Rumiko.  

Nozomi venne aiutata a fuggire da una donna di nome Mina,che credeva dalla sua parte,e invece scoprì in seguito accordarsi con i rapitori,e quindi implicata nel complotto contro di lei. Le due donne riuscirono a fuggire,e Mina lasciò Nozomi all’Ambasciata coreana,dove delle persone si sarebbero prese cura di lei.  

Nozomi scoprì però che una certa Rumiko,il nome con il quale lei era stata chiamata precedentemente,era una spia infiltratasi per carpire dei segreti riguardo alla nuova ricetta della droga. Confusa dalla situazione e temendo di essere scambiata per qualcun altro e dunque uccisa,Nozomi tentò nuovamente la fuga,ma mentre stava per farlo venne bloccata da Ryo,travestito da lavoratore nell’Ambasciata. L’uomo aveva finalmente decifrato il complicato codice segreto che i nemici usavano per scambiarsi le informazioni,smascherandoli. Dopo aver informato Saeko,i due fuggirono insieme verso il commissariato di polizia per raggiungere Saeko,ma alcuni uomini della mafia locale,che sapevano dell’intervento di City Hunter nei loro affari,li costrinsero ad un imprevisto cambiamento di rotta. Dopo inseguimenti rocamboleschi,Ryo si accorse che il capobanda che li stava inseguendo era una donna meravigliosa,che riuscì successivamente a neutralizzare con il trucchetto del bacio attraverso il quale una capsula di sonnifero veniva fatta scivolare tra le labbra.  

Rifugiatisi in un enorme casolare abbandonato,Ryo e Nozomi si nascosero tra vecchi cassoni di legno inutilizzati. Per depistare i nemici giunti presso di loro,Ryo le disse di stare silenziosa e bene acquattata tra le casse fino a che non avesse udito il segnale di un suo collaboratore. Al segnale,sarebbe potuta scappare e con l’aiuto di quest’ultimo raggiungere il commissariato anche senza di lui,impegnato con i nemici.  

Dopo un certo tempo Nozomi udì il segnale,e si vide comparire Mina davanti. Pensando che fosse una nemica che era riuscita a sapere il segnale convenuto,scappò da sola e immediatamente,sfidando le numerose armi che la donna aveva con sé.  

Stava per raggiungere l’uscita del casolare quando l’esplosione di una bomba a mano bloccò ogni via di fuga e la fece crollare a terra semisvenuta per lo spavento.  

Sia lei che Mina vennero intrappolate e legate ai muri interni del casolare,sospese ad un’altezza di qualche metro in modo che non potessero tentare nessuna fuga.  

Nozomi allora pensò di essere definitivamente perduta,ma allo stesso tempo si chiese perché anche la donna accanto a lei fosse stata catturata,dato che era in accordo con loro. Allora la vide parlare sommessamente in un piccolissimo microfono che era collegato ad un auricolare,nascosto dai lunghi capelli castani che le ricadevano sulle spalle,e in breve vide arrivare a gran passi Ryo. Allo sweeper venne intimato di gettare a terra ogni arma,cosa che fece immediatamente. Circondato e tenuto sotto il tiro di tre revolver,Ryo stette immobile mentre i nemici parlavano e parlavano. Ma lui non li stava ad ascoltare. Come Nozomi notò invece,fissava Mina con uno sguardo molto intenso,fino a che la donna si mosse improvvisamente e tirò un calcio fortissimo all’uomo che aveva più vicino. In quella frazione di secondo Ryo estrasse dalla tasca della giacca la fida python,e colpì in sequenza i tre revolver facendoli volare via di mano ai nemici,e poi le corde che tenevano legate i polsi di Mina. La donna aspettava lo sparo,e si lasciò cadere a terra agilmente,afferrando le armi degli uomini prima che questi potessero riprendersi. Tutto ciò accadde nel giro di pochi secondi,sotto lo sguardo di un’allibita Nozomi; Ma non appena Mina posò i piedi per terra,i suoi capelli lunghi caddero per il salto che aveva fatto. Erano una parrucca che serviva per mimetizzare l’auricolare,e sotto comparve una folta criniera rossa. “Kaori!” mormorò Nozomi. Avrebbe dovuto immaginarlo che sotto le spoglie di Mina si celava lei,visto il tale affiatamento che la legava a Ryo durante le battaglie.  

Le due donne scapparono e si diressero alla volta del commissariato,lasciando Ryo a destreggiarsi tra i nemici. Finalmente arrivate,scoprirono che Rumiko era in realtà una persona inventata dai nemici di Nozomi,i quali non potendo ucciderla con la sua vera identità,avrebbero fatto credere al mondo che il paese era stato governato da un impostore che fingeva di chiamarsi Nozomi ma in realtà aveva dei documenti falsi per nascondere il vero nome di Rumiko.  

Dopo qualche giorno le cose sembravano essersi finalmente risolte. Ryo e Kaori avevano sgominato la banda mafiosa locale che era stata arrestata da Saeko,la ricetta della nuova droga era stata distrutta e Nozomi era in procinto di ripartire per il suo paese,dove i suoi antagonisti erano già stati assicurati alla giustizia.  

Ma il giorno della partenza,quando la donna salì sull’elegante auto che avrebbe dovuto accompagnarla all’aeroporto,Ryo e Kaori con Mick,che erano andati a salutarla,si accorsero che qualcosa non andava. Gli attenti occhi di Ryo avevano scoperto che sull’auto era stata piazzata una bomba. Si lanciò all’inseguimento dell’auto che era partita sgommando e con un paio di colpi ben assestati riuscì a impedire l’esplosione. Ma l’autista,che era un nemico e forse si aspettava quella mossa,lanciò fulmineo dal finestrino una bomba a mano,che esplose a circa un centinaio di metri da dove si trovava Ryo. Egli non fece in tempo a scansarsi,e cadde a terra ferito.  

Kaori,che era dietro di lui,rimase apparentemente illesa,ma il cuore le si gelò alla vista di Ryo che non si rialzava.  

Cercò inutilmente di rianimarlo,tra le urla della gente vicina,il calore soffocante prodotto dallo scoppio,il fumo,i detriti,il sangue. Ryo aveva la mano chiusa a pugno,e la python ancora stretta nello sforzo dell’inseguimento. Poi,senza più accorgersene,schiuse le dita e l’arma rotolò accanto a lui. Il suo braccio ricadde a terra esanime. La voce di Kaori si sollevò sopra tutte le altre in un grido disperato,ma già la polizia accorreva sul luogo dell’incidente e le persone si affollavano su di loro.  

I sensi di Kaori erano completamente ovattati. Le parve per un momento di essere sorda e cieca a tutto ciò che accadeva fuori da lei. Tutto era confuso,e le passava sopra come acqua senza sfiorarla. Solo le pupille di Ryo che si spegnevano rimasero fisse nella sua memoria.  

Poi qualcuno glielo portò via,e lo vide scomparire tra la folla. Cercò inutilmente di seguirlo e si liberò violentemente da braccia e corpi che volevano fermarla. Poi vide un qualcosa in terra che le catturò lo sguardo. La python era ancora lì,calpestata,calciata,inosservata. Si chinò e la raccolse,portandosela al petto come una cosa preziosa. Allora la rabbia prese il sopravvento,e i sensi tornarono lucidi. Corse verso il punto in cui la bomba era esplosa. Nozomi era ancora lì,ed era prigioniera dell’uomo che si fingeva un autista,e che le puntava una pistola alla schiena cercando di non dare nell’occhio. Minacciando altri autisti con l’arma,li costrinse ad abbandonare le loro auto e su una di esse,la più vicina,obbligò Nozomi a salire. Poi partì in tutta fretta,diretto lontano dall’aeroporto. Ma Kaori non si perse d’animo,e raggiunta un’altra delle macchine abbandonate dall’autista spaventato,partì immediatamente all’inseguimento di Nozomi.  

Altre bombe furono lanciate contro di lei,ma stavolta non colpirono il bersaglio,perché la macchina,frenando al momento opportuno,rallentava per poi riprendere più veloce una volta che lo scoppio era avvenuto. Kaori si era rivelata un ottimo pilota. Dopo aver percorso qualche chilometro però,si accorse che la polizia era sulle loro tracce. Preoccupata,guardò velocemente nello specchietto retrovisore,ma non riuscì a distinguere bene. Dietro di lei, Saeko era alla guida di una volante con un gruppo di agenti. In un’altra macchina,Mick era riuscito quasi per miracolo a stare al passo con loro. Egli sapeva che Kaori stava cercando di fermare l’uomo e salvare Nozomi,e sapeva anche che era ferita. Stava per salire su una macchina anche lui,ma scorse tra la gente una figura che conosceva.  

Saeko urlava a gran voce tra la gente per farla radunare da una parte e non intralciare il lavoro dei poliziotti appena arrivati,quando sentì una mano che la afferrava bruscamente per la spalla. Si voltò di scatto, e vide Mick. Il suo viso non era dei più rilassati. “ Kaori sta inseguendo un rapitore…ma lei è ferita,e le mie braccia non sono più quelle di una volta. Non posso aiutarla più di tanto!” mormorò in tutta fretta. La donna comprese al volo che c’era bisogno di più forze,e radunò un gruppo di agenti attorno a lei.  

Fece iniziare l’inseguimento nel giro di pochi secondi,ma ovviamente non poteva in alcun modo comunicare con Mick,per non mettere allo scoperto la sua amicizia con persone che per la legge erano considerate criminali. Perciò gli aveva detto di seguire la sua volante e di stare vicino il più possibile.  

In quei minuti interminabili frattanto,Kaori aveva elaborato un piano che avrebbe dovuto far uscire Nozomi sana e salva da quella lotta. Si ricordò che una volta Ryo l’aveva salvata dalla stessa situazione in cui era la donna sparando alle ruote della macchina e facendola andare a sbattere contro un cartellone pubblicitario per attutire il brusco impatto con il guard rail.  

Aveva in mente di fare la stessa cosa. Quella strada era infatti la stessa della volta che ricordava lei,ed era disseminata di cartelloni pubblicitari.  

Arrivata in vista di uno di essi,tirò fuori la python dalla tasca della giacca. La pistola di Ryo.  

Gli occhi le si annebbiarono. Ma lei non sapeva sparare…non sapeva prendere la mira…raramente era riuscita ad azzeccare un colpo. Ma il cuore le bruciò al pensiero di Ryo. Doveva farcela a tutti i costi,anche con la polizia alle calcagna che la inquietava. Anche se fosse rimasta uccisa.  

Dopotutto era una sweeper lei pure.  

Mancavano sempre meno metri al cartellone pubblicitario. Le corsie della strada erano entrambe libere. Kaori guardò frettolosamente il caricatore. Due soli proiettili! Ryo non aveva fatto in tempo a caricarla prima che la bomba scoppiasse. L’angoscia le salì improvvisamente fino alla gola. Se avesse fallito i tentativi,non avrebbe potuto fare più nulla. Lentamente schiacciò il pedale della frizione e rallentò appena la macchina,allineandosi più perfettamente che poteva con quella del nemico.  

“ Cosa vuoi fare,Kaori…” sussurrò Mick dalla sua auto,sperando che stesse bene e che potesse sentire il suo pensiero. Ma ad un certo punto notò che il braccio sinistro di lei spuntava dal finestrino con una pistola in mano. Aveva intuito ciò che stava per fare! Anche Saeko lo notò,e fece in tempo a percepire la forma della pistola che Kaori aveva in mano. Era davvero la python di Ryo.  

Si volse per un secondo verso l’auto in cui era Mick,che le sfrecciava accanto,e incontro il suo sguardo. L’ex sweeper fece un cenno con la testa,per farle intendere che aveva capito anche lui.  

Entrambi seguirono la direzione che Kaori prendeva. “ Avanti,ce la puoi fare..” continuò Mick con il suo monologo. “ Forza! “  

Kaori si avvicinò al guard rail e cominciò a strisciarlo. Con una mano reggeva il volante cercando di non andare fuori strada. Poi guardò ancora le ruote dell’auto davanti a lei e sollevò definitivamente la python posando il dito sul grilletto. La mano le tremava,e le ruote erano troppo veloci per la sua vista. Mirò un’ultima volta,certa che il primo tiro sarebbe andato a vuoto. Non aveva scelta. Il cartellone era ormai a un passo da loro. Ma proprio mentre premeva l’indice per fare fuoco,le sembrò che un’altra mano si posasse sulla sua e la guidasse. Il proiettile esplose e sfrecciò velocissimo,colpendo in pieno una ruota. L’auto sbandò per alcuni secondi terribili,sfondò il guard rail,poi andò dritta contro il cartellone pubblicitario,frantumandolo e finendo la sua corsa ribaltandosi in cunetta. Le lamiere erano accartocciate e i vetri non esistevano più,ma solo dalla parte del guidatore… il lato sul quale si trovava seduta Nozomi era intatto.  

Kaori inchiodò l’auto poco prima,e scese nascondendosi fra l’erba. Nozomi era piena di escoriazioni e terrorizzata,ma viva.  

Ce l’aveva fatta…non riusciva a crederci. Era stata proprio lei a sparare? Il cuore le pulsava nelle tempie all’impazzata,e lacrime di nervosismo le brillavano sulle guance. Quasi improvvisamente,sentì un dolore atroce in un punto preciso della testa. Si passò una mano sulla fronte scostandosi i capelli e si accorse di sanguinare. Era stata talmente concentrata che non se ne era resa conto fino ad allora,ma aveva una brutta ferita,causata dall’esplosione di prima. Comprese quindi perché la gente aveva voluto tanto fermarla.  

Ripose più in fretta che potè la python nella tasca interna,custodendola e occultandola in modo che nessuno la vedesse. La polizia l’aveva raggiunta. Sentiva le voci concitate,le sirene,le macchine che frenavano tra la polvere. Poi i suoi pensieri si sfumarono. Sentì una voce che la chiamava e le parve di conoscerla,ma non fece in tempo a sollevarsi. Ricadde sull’erba,svenuta,col viso rivolto verso il terreno. Aveva perso troppo sangue.  

“ Ryo...” mormorò prima di chiudere gli occhi. Mick e Saeko la soccorsero immediatamente. Mick la prese in braccio,ma con orrore scoprì che il viso era una maschera di sangue. La tamponò allora con la propria giacca,meglio che potè,e poi chiamò un’ambulanza.  

Kaori fu sdraiata in barella,e Mick decise di restare con lei e accompagnarla all’ospedale.  

Saeko annuì,preoccupata. Lei e gli agenti dovevano restare per occuparsi di Nozomi. Ma almeno era riuscita a coprire bene le loro spalle anche stavolta. I suoi colleghi sapevano che Mick era un ex poliziotto americano suo amico,che si era trovato sul luogo dell’incidente per caso,ma sapeva come muoversi,essendo del mestiere. Ryo era solo stato un ferito coinvolto involontariamente,e non aveva armi con sé al momento del ferimento…e Kaori? Gli agenti l’avevano vista sparare,e questo particolare Saeko non lo aveva previsto. Ma era comunque una donna molto astuta,ed era sicura di riuscire in qualche modo a mascherare l’identità di City Hunter.  

Si voltò un’ultima volta ad osservare l’ambulanza con Mick e Kaori allontanarsi verso l’ospedale,poi dette ordini ai suoi agenti su come muoversi riguardo a quel caso.  

 

Kaori se la cavò con qualche punto e alcune settimane di cura,ma ne uscì assai provata.  

Ryo invece,che era scomparso dalla sua vista nel giro di pochi attimi,era stato portato in ospedale,dove giacque a lungo. Ma non era stato ucciso,come all’inizio Kaori aveva creduto con terrore.  

La sua convalescenza fu piuttosto lunga. Le ferite che aveva riportato non si erano rivelate mortali o particolarmente gravi,ma un certo grado di pericolosità rimaneva sempre. Aveva passato un periodo in stato di incoscienza,attaccato ad un respiratore artificiale. E Kaori era sempre rimasta accanto a lui,vicino a quel letto d’ospedale,giorno e notte,senza mai stancarsi.  

Mick rimaneva spesso ad osservarli,quella buffa coppia che tanto lo aveva fatto sorridere con i loro problemi e avventure,ed in cuor suo era certo che tutto si sarebbe risolto per il meglio,perché la medicina che Kaori gli somministrava a poco a poco,parola dopo parola,carezza dopo carezza,era più potente di tutti quegli intrugli chimici che circolavano nel suo sangue e sotto la sua pelle.  

Non aveva mai capito cosa gli sussurrasse,come lo rassicurasse,e non voleva nemmeno saperlo,perché gli sembrava di penetrare in un tempio sacro nel quale non aveva il diritto di entrare. Ma era certo che Ryo sentisse e capisse perfettamente tutte quelle lacrime,tutte quelle mute parole d’amore,e le paure,le ombre e le voci che lo perseguitavano fin dalla più tenera età svanissero e si acquietassero sempre più profondamente.  

Quando infine guarì,si risvegliò e la vita tornò a scorrere normalmente,i due sweeper amici si ritrovarono in allegria,contenti di aver superato un altro momento difficile.  

E Mick disse chiaramente a Ryo che quella volta,se non fosse stato per Kaori,lui sarebbe stato ancora a soffrire in ospedale. Il suo corpo era stato certamente forte,ma l’anima aveva avuto il bisogno impellente dell’amore per guarire.  

Ryo rispose con un accenno del capo,perché in effetti gli era parso,nel sonno del coma,che qualcosa di particolare lo stesse cullando. E quando rivide Kaori per la prima volta dal suo risveglio,si sentì improvvisamente così piccolo e immeritevole d’amore che non sapeva cosa avrebbe dovuto fare d’ora in avanti.  

O al contrario, era proprio Kaori che si sentiva così piccola di fronte al sentimento che lui le stava comunicando ora con lo sguardo? Non lo seppe mai. Gli bastò un abbraccio,dato forse per evitare di pronunciare parole che in quel momento sarebbero state inutili.  

 

 

 

 


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