Capitolo 6 :: 6. La decisione di Mayuko

Pubblicato: 06-09-08 - Ultimo aggiornamento: 06-09-08

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Shinjuku, 1 Aprile 1980  

- 6 - LA DECISIONE DI MAYUKO  

Il giorno dopo, Junichi Hisaishi, si svegliò come se niente fosse successo mentre Mayuko Tachiki aveva passato tutta la notte chiusa in bagno a piangere, disperarsi ed a fare cinque docce una di seguito all’altra, decidendo poi di prendere una decisione senza precedenti.  

Avrebbe lasciato quel marito infame.  

Quando sentì che usciva di casa come al solito per recarsi chissàdove, lui diceva che andava a cercare lavoro, ma in realtà Mayuko sapeva che si stava dirigendo al molo.  

Da qualche tempo aveva intrapreso un giro di affari loschi con alcuni membri della yakuza implicati in un’Organizzazione che si occupava di droga e di prostituzione ma lei non poteva dir nulla perché se no lui, la picchiava davanti alla piccola Kaori.  

Mayuko si fece l’ultima doccia della sua vita in quella bettola che continuavano ancora a chiamare appartamento, raccolse i suoi panni puliti e li mise dentro ad un bel borsone capiente e prese anche un’altra borsa più grande per tutti i vestiti e i giocattoli di Kaori, che aveva appena compiuto il suo primo anno.  

E dopo aver sgombrato tutte le sue cose da quel posto, chiuse la porta dietro di sé senza nemmeno un biglietto per il marito, senza nemmeno una parola.  

Dopo quello che lui le aveva fatto la sera prima, quel bastardo schifoso non si meritava più nulla. Si tolse la fede al dito e la fece cadere in un tombino per strada.  

Da quel momento in poi, Junichi Hisaishi, per lei sarebbe stato solo un uomo morto.  

Prese la metropolitana, prese il treno 6492 per Mignako e lì scese poichè doveva andare a recuperare Kaori da sua madre, cioè la nonna anziana di Kaori che abitava proprio di fronte alla stazione.  

Recuperò Kaori, salutò sua madre evitandole di dirle quello che era successo la sera prima, tanto lei non aveva mai approvato il suo matrimonio con Junichi, perché l’aveva sempre considerato «un poco di buono» ed a Mayuko scocciava un sacco ammettere che sua madre, col senno di poi, l’aveva vista giusta su Hisaishi.  

Aspettò venti minuti alla stazione, visto che oramai aveva perso il treno e si diresse nel quartiere di Harako, dove abitava sua sorella Sayuri. 

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