Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated R - Prosa

 

Autore: fire

Status: In corso

Serie: City Hunter

 

Total: 10 capitoli

Pubblicato: 27-08-07

Ultimo aggiornamento: 02-09-07

 

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ActionRomance

 

Riassunto: Storia AU - OOC

 

Disclaimer: I personaggi

 

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   Fanfiction :: moris

 

Capitolo 6 :: Eriko Kitahara

Pubblicato: 27-08-07 - Ultimo aggiornamento: 27-08-07

Commenti: Figura che non poteva mancare! Ma che, come gli altri personaggi, avrà un ruolo molto particolare ed un po' inusuale. Fate attenzione sopprattutto al ruolo di suo padre, Oikiji, che risulterà fondamentale nei prossimi capitoli.

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 

Eriko Kitahara era l'aggancio di Kaori nell'Ambiente della Mala dei bassifondi della Grande Mela.  

 

Ufficialmente i genitori di Eriko possedevano un ristorante "di famiglia" che era rinomato per la sua succulenta cucina giapponese e si trovava sulla Broadway, situata tra Soho e Little Italy, ma ufficiosamente era il covo della Yakuza trapiantata da Tokyo a Manhattan. Oikiji Kitahara era il capo indiscusso della Malavita giapponese in quella fetta di New York City e sua figlia Eriko non era da meno. Bella, affascinante ed intelligente abbastanza da fare spesso da esca con i loro nemici in modo da farli cadere prima sotto il suo fascino e poi sotto la sua pistola. Ma anche abbastanza intraprendente da gestire una agenzia matrimoniale etnica: essendo l'America piena di immigrati da tutti i paesi del Mondo, se ad esempio un giapponese avesse voluto conoscere una sua connazionale sempre residente nel continente, Eriko gliela avrebbe trovata.  

 

E non solo.  

 

Cinesi con cinesi, italiani con italiani, greci con greci, e così via.  

 

Il suo lavoro all'Agenzia, di sua proprietà esclusiva, era più un suo passatempo personale che un lavoro vero e proprio perchè di solito aiutava suo padre a gestire gli affari di famiglia, sia riguardanti la Yakuza che il ristorante, dove proprio alcune volte prestava anche servizio come cameriera o cassiera.  

 

E proprio in quel frangente aveva conosciuto Ryo Saeba, tre settimane prima.  

 

Lui si era recato lì con un affiliato alla famiglia dei Kitahara che avrebbe potuto rivelargli alcune informazioni su un tizio che in quel periodo Ryo stava seguendo e dopo aver saputo chi fosse il tizio nel suo bersaglio, Eriko aveva preso il posto della cameriera di turno ed era andata a servire al loro tavolo.  

 

Saeba era conosciuto nell'Ambiente, soprattutto per la sua bravura con la pistola. Entrambe, le pistole. Eriko aveva sentito dire che a volte collaborava con altri due, un certo Ijuin ed un certo Angel, ma non li conosceva direttamente e mai li aveva visti. Non era facile incontrare in giro quel tipo di soggetti, di solito, se li incontravi, non era mai a tuo vantaggio. E così, dopo aver fornito a Saeba delle informazioni più dettagliate rispetto a quello che stava cercando di farsi dire da quell'uomo seduto al suo tavolo con cui stava pranzando, fecero conoscenza.  

 

Entrambi sulla stessa linea d'onda professionale. Entrambi attratti l'uno dall'altra. Ma Eriko volle mettere bene i patti in chiaro. Lei gli avrebbe fornito quelle informazioni e molte altre ancora - tutte quelle di cui lui ne avesse avuto bisogno - se lui in cambio, le avesse saltuariamente dato una mano ad eliminare certa gente che dava fastidio a suo padre ed ai suoi affari. Ryo rimase titubante all'offerta di quella particolare collaborazione, ma oramai la ragazza gli aveva rivelato quello che voleva sapere e lui era un uomo di parola. Quando si sentì aggiungere le prestazioni extra, non tirò di certo il culo indietro. Amava fare sesso. Se poi la donna era piacente, bella, elegante e raffinata ma anche intelligente con capelli lunghi e scuri e curve formose e generose, non c'era che da guadagnarci.  

 

Così, quando capitava, lui ed Eriko si scambiavano reciproche informazioni e si mettevano d'accordo sui favori che lui le avrebbe dovuto fare per conto di suo padre e poi finivano a letto insieme per sancire ufficialmente i loro accordi.  

 

Così girava il mondo. E fino a quel momento le cose erano andate alla grande. Non si poteva di certo lamentare. Pensò fra sè mentre aspettava l'arrivo di Eriko al tavolo 7 del Boca Barranca del quartiere di Tribeca, area posta approssimativamente tra l'Holland Tunnel che collegava Manhattan allo stato del New Jersey e la zona del World Trade Center. Solo che - si ritrovò a rimuginare - non era una "collaborazione" da tenere troppo per le lunghe. Ovviamente Falcon ed Angel non sapevano di quella cosa, ma non era nemmeno necessario che lo sapessero: l'Agenzia «City Hunter» era solo nominale e se qualcuno dei loro nemici avesse saputo dove risiedevano, ci avrebbero messo poco a far saltare in aria tutto il palazzo dove risiedevano Mick e Falcon, sede dell'Agenzia. Lui e gli altri non erano legati da un contratto fisso, non avevano proprio nessun contratto... ma avevano solo deciso di collaborare assieme per la maggior parte degli incarichi - visto che in fondo facevano tutti lo stesso mestiere - che richiedessero più di un occhio vigile e la possibilità di avere una via di fuga od un piano secondario d'emergenza in modo costante. Con certa gente non c'era da scherzare ed era buona norma essere sempre in tre in certi incarichi piuttosto pericolosi e molto ben pagati. Non saltava dalla gioia di essersi imbarcato in una pseudo-relazione di letto con la Kitahara, nonostante a nessuno dei due interessasse davvero una storia seria, solo per il fatto che lei era la figlia del capo cosca. Il che poteva essere un bene ed un male, contemporaneamente. Un bene, perchè poteva avere sufficientemente «le mani in pasta» e gli agganci giusti tutte le volte che fosse giunta l'occcorenza; un male, perchè non avrebbe dovuto fare passi falsi con lei in ambito professionale da mettersi nella posizione da vedersi sguinzagliare i sicari del suo paparino su per la tromba delle scale del palazzo in cui abitava: un grazioso bilocale situato al 3° piano, Interno 2A, di un edificio color acqua marina ubicato sulla Lafayette. A due passi dalla New York University e dalla famosissima Washington Square, proprio nel più che rinomato East Village. Quartiere delimitato a nord dalla 14th, a sud dalla Houston, a est dal East River - fiume che separa Manhattan da Long Island - ed ad ovest dalla 3rd Avenue. Alcuni - tra i più nostalgici - consideravano ancora l'East Village come una parte del Lower East Side, la sua zona adiacente ad est che accoglie la Tompkins Square, perchè, a partire dagli anni Ottanta, data la brutta fama che aveva il Lower, molta gente si era sentita piuttosto restìa ad insediarvisi; così gli architetti di allora cominciarono a riqualificarla rendendola mondana e più simile al Greenwich Village in modo da invogliare le persone a ripopolarla ed a tirarla fuori dalla pessima reputazione del suo vicino Lower. Ed a giudicare dai risultati, sembrava che ci fossero riusciti a meraviglia. Riflettè Ryo mentre sentì il cellulare vibrargli nella tasca destra dei suoi jeans neri, "nuovi da festa".  

 

Eriko si scusò con lui per via di un «contrattempo di famiglia» che la costringeva a non poter essere presente all'appuntamento.  

 

Avranno fatto secco uno di quei «bonzi» leccapiedi del «Magnaccia» Kitahara. Ridacchiò Ryo divertito. Poi si rese conto del suo Mokkori appena sfuggito e, per consolarsi, mandò giù un altro sorso del suo cocktail. Ma quando posò il bicchiere vuoto sul tavolo difronte a lui, si accorse che una ragazza dai capelli rossi stava puntando dritto verso la sua direzione. 

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 

 

 

 

 

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