Hojo Fan City

 

 

 

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Rated PG-13 - Prosa

 

Autore: princessfrog

Status: In corso

Serie: City Hunter

 

Total: 15 capitoli

Pubblicato: 01-10-07

Ultimo aggiornamento: 05-03-08

 

Commenti: 2 reviews

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RomanceDrame

 

Riassunto: La vita del nostro eroe preferito sta per essere sconvolta: qualcuno piomberà nella sua vita dal passato affidandogli ciò che ha di più prezioso. Suo malgrado anche Kaori sarà coinvolta e si troverà davanti a scelte non facili.

 

Disclaimer: I personaggi di "Qui tra il cielo e il cuore" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Fanfiction :: Qui tra il cielo e il cuore

 

Capitolo 9 :: Ricerche

Pubblicato: 11-12-07 - Ultimo aggiornamento: 11-12-07

Commenti: Saeko ha scoperto qualcosa. E non esita ad informare Ryo.

 


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Ryo, rientrò tardi quella sera. Quello che gli aveva detto Saeko era di una certa rilevanza e certo ridistribuiva le carte in gioco. Per quanto cercasse di arrivare ad una conclusione non ci riusciva. Era chiaro che avrebbe dovuto lavorare a fianco a fianco con i suoi amici per poter venire a capo della situazione. Mick si era dimostrato subito disponibile. Saeko avrebbe sfruttato le sue conoscenze. E anche Umibozu l’avrebbe aiutato. Di questo era sicuro. Man mano che si avvicinava al palazzo di mattoni rossi, cercava di distendersi. Non era il caso di rivoluzionare anche la vita privata delle persone che vivevano con lui. O almeno, forse non era ancora il momento. Prese un bel respiro prima di aprire la porta e quando la spalancò, alzando la voce disse: “Buonasera!!!” cercano di indossare il sorriso più sereno di cui disponesse. Ma non ebbe nemmeno il tempo di pronunciare il suo saluto che il suo sorriso divenne autenticamente sereno. Infatti, Shinji e Kaori lo stavano aspettando. Indossavano entrambi un grembiule rosso, ricamato con dei martelli gialli, sporco di farina, marmellata e cioccolata. Ridevano come matti, prendendosi in giro a vicenda, perché erano sporchi anche in viso e sui capelli.  

-“Hei ma che cosa avete combinato qui?”-  

-“Papà abbiamo preparato una torta buonissima tutta per te.”-  

 

Piccolo…io non…merito tutto questo…  

 

-“Ma davvero? Tutta per me! Ma oggi non è il mio compleanno!”-  

-“No, non lo è, ma volevamo lo stesso fare una torta per te. Io e mamma Kaori abbiamo seguito la ricetta alla lettera! Adesso siediti e dicci com’è!”-  

 

L’avete preparata per me? Così senza un motivo particolare?  

 

Ryo si sedette e prese l’enorme fetta che Kaori gli porgeva.  

-“Ma è buonissima! Shinji dì la verità! L’hai fatta tu vero? Perché Kaori non è affatto capace…!”-  

-“Heheh stai attento a quello che dici o faccio una marmellata di te”- disse Kaori ridendo ma sottintendendo una minaccia, contando fino a dieci per non ricorrere al martello….  

Quella torta era fatta col cuore e si sentiva. Finirono per divorarla tutta nel giro di pochi minuti.  

 

Mentre Kaori riordinava la cucina, Ryo e Shinji si misero sul divano a guardare la tv. Il bambino però dopo pochi minuti si addormentò. Kaori stava per prenderlo in braccio e portarlo a letto ma Ryo la fermò. Voleva essere lui a portarlo in camera sua. Kaori lo lasciò fare. Quando tornò in salotto, la ragazza stava girando a vuoto i canali della tv. Ryo si sedette accanto a lei.  

-“Sei più madre tu, di quanto io sia padre! E’ buffo no?”-  

-“Credo sia normale… una donna reagisce in modo diverso rispetto ad un uomo, quando c’è da prendersi cura di un bambino.”- rispose Kaori, un po’ sorpresa dalle parole di Ryo.  

-“Forse è come dici tu Kaori… ma… a quanto pare io sono suo padre sul serio, mentre tu non sei sua madre!”-  

-“Ryo, non crucciarti. Pian piano le cose si sistemeranno.”- disse Kaori per rassicurarlo.  

-“Chissà.”-  

Restarono qualche minuto in silenzio, guardando le immagini che la tv emetteva ma senza vederle veramente. Entrambi erano persi nei loro pensieri. Ryo era indeciso se dire a Kaori dell’incontro con Saeko. Poi Kaori spense la tv. Quasi come ad incoraggiarlo. E Ryo decise di parlarle.  

-“Ascolta Kaori, domani devo andare a casa di Emi. Vuoi venire con me?” –  

-“Perché devi andare a casa di Emi?”-  

-“Devo prendere alcune cose.”-  

-“Ok ti accompagnerò… posso solo chiederti che cosa vai a prendere?”-  

-“Beh, a questo punto forse è meglio che te ne parli. Oggi sono stato da Saeko….”  

 

-“Che cosa dovremmo sapere Saeko?”- chiese Ryo.  

-“Il nome mi dice qualcosa, ma in questo momento non riesco a collegare”-intervenne Mick.  

Saeko prese alcuni fascicoli e li depose sulla sua scrivania.  

-“Quando Kaori venne da me, per avere notizie di Emi Katayama, io le diedi tutte le informazioni in mio possesso. O almeno era quello che credevo. Sentivo che mancava qualcosa, ma in quel momento non avevo idea di cosa fosse. Solo ripensandoci, nei giorni successivi, riuscii a ricomporre i pezzi. Non era Emi Katayama il nome che girava nella mia testa. Bensì Shiro Katayama. Il padre di Emi.”- Saeko, riprese fiato, si alzò e guardò fuori dalla finestra.  

-“Quello che venne fuori facendo le ricerche, è abbastanza importante. La malattia di Emi, incurabile, spinse suo padre a tentare l’impossibile pur di salvarla. Un uomo, incorruttibile come lui si fece travolgere in un vortice che lo inghiottì. Amava talmente sua figlia e suo nipote che avrebbe fatto qualunque cosa per loro. Fu così che venne invischiato nel giro della droga. Mick, quell’uomo era sul tuo stesso aereo, e credo proprio che quelli della Union Teope volessero prendere due piccioni con una fava, facendo esplodere quella bomba. Ma la faccenda sembra che abbia risvolti ancora più indietro nel tempo. Continuando le ricerche sono venuti fuori degli altri scheletri. A quanto pare la famiglia di Emi era da tempo minacciata da qualcuno. Adesso si tratta di scoprire da chi fosse minacciata e perché. Probabilmente tutto ha a che fare col processo in cui Emi testimoniò. E’ su questo che adesso dobbiamo indagare. Mi darete una mano ragazzi? A questo punto voglio vederci chiaro. Qualche pesce piccolo potrebbe esserci sfuggito, e la cosa non mi va a genio.”-  

I due uomini annuirono.  

-“Conta pure su di noi Saeko.”-  

-“Sapevo che non mi avreste deluso”- disse l’ispettrice facendo l’occhiolino. –“Ryo vorrei che tu andassi a casa di Emi. Magari potresti trovare una piccola traccia. A quanto pare quella maledetta droga è ancora in giro. Dobbiamo scoprire tutto. Qualunque particolare ci può essere d’aiuto.”-  

-“D’accordo Saeko.”-  

 

-“E questo è quanto Kaori.”- disse Ryo rivolgendo il suo sguardo al pavimento.  

-“A quanto pare Emi, non ci ha detto tutto. Chissà forse era ancora minacciata. Forse…”-  

-“Kaori ci penseremo domani.”- disse Ryo, in fretta. Rifletté un attimo e poi continuò:  

-“In ogni caso non dobbiamo trascurare il più piccolo particolare. Può darsi che quei tizi sappiano che Shinji adesso è con noi. Dobbiamo essere molto cauti. Sappiamo bene che con loro non si scherza. E non voglio che un bambino ci vada di mezzo. Quindi da domani staremo molto attenti a Shinji. Non sappiamo quanto tempo resteremo alla villa. Chiederò ad Umibozu di prendere il bambino a scuola e di tenerlo con se fino a quando non saremo tornati.”-  

 

 

La mattina seguente fecero esattamente come Ryo aveva detto. Presero accordi con Umibozu e lasciarono il bambino nelle sue mani. Si diressero quindi verso la casa di Emi. Davvero imponente. Ne avevano viste ben poche così. Il personale di servizio era ancora lì, lavoravano alla villa come se Emi dovesse tornare da un momento all’altro. Emi, quindi aveva pensato anche a loro: non erano rimasti senza un lavoro. Saputo che Ryo era il nuovo padrone di casa, ovviamente prestarono tutto l’aiuto possibile affinché le ricerche fossero loro facilitate. Ben conservate nello studio di Shiro Katayama trovarono alcune lettere minatorie. Purtroppo non recavano alcuna data.  

-“Quello che non capisco è perché non informarono la polizia.”-  

-“Secondo me nascondevano qualcos’altro. Qualcosa di troppo prezioso che l’intervento della polizia avrebbe potuto danneggiare. So bene come si muove certa gente. Se il padre di Emi si è ridotto a lavorare al servizio dell’Union Teope vuol dire che la posta in gioco era troppo alta. Shiro Katayama è sempre stato un uomo irreprensibile e onesto. Non si sarebbe di certo comportato così se non avesse avuto un motivo ben valido e le mani legate. La malattia della figlia e la speranza di una cura per lei devono averlo trascinato davvero in un pozzo senza fondo.”-  

Ryo sembrava sapesse bene cosa volesse dire. Kaori lo ascoltò con attenzione e non replicò. Continuò piuttosto nelle ricerche.  

-“Ryo, andiamo nella stanza di Emi. Magari teneva altre lettere in camera sua.”-  

Trovarono effettivamente delle lettere minatorie anche lì: minacciavano Emi e “quanto aveva di più prezioso”. Alcune facevano riferimento al bambino: “Se non farete come vi dico, non rivedrai mai più tuo figlio”.  

-“Che Shinji sia stato rapito? E che in qualche modo siano riusciti a liberarlo? Questa storia comincia ad avere troppi punti oscuri, e non mi piace.”-  

-“In nessuna lettera si fa riferimento a te. Né come guardia del corpo di Emi al tempo del processo, né successivamente in relazione al bambino. Emi deve aver nascosto molto bene la paternità di Shinji. Quello che non capisco è perché non ti abbia mai contattato nel caso del rapimento! Una cosa del genere era abbastanza grave da contattarti. Anche senza rivelarti nulla, perché non chiamarti?”-  

-“Forse le nostre domande possono avere una risposta. Probabilmente Emi teneva un diario. Dobbiamo trovarlo.”-  

In quel momento il cellulare di Ryo prese a squillare. La chiamata proveniva dal Cat’s Eye. Ryo rispose. Dall’altra parte, la voce di Miki era piuttosto preoccupata.  

-“Kaori per oggi basta, torniamo a Shinjuku, Shinji sta male. Continueremo in seguito.”-  

 

Shinji aveva la febbre molto alta. Miki attendeva il loro ritorno con ansia.  

 

 


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