Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Auteur: Sayako

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 19 chapitres

Publiée: 29-05-06

Mise à jour: 29-05-06

 

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ActionRomance

 

Résumé: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Chapitre 4 :: Parte 4.

Publiée: 29-05-06 - Mise à jour: 29-05-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19


 

PARTE 4.  

La casa era bella, ma sapeva d’abbandono. Kaori capì che non vi abitava nessuno da un bel po’. Il giardino era piuttosto piccolo, ma inverosimilmente pieno di rovi. La porta non fece nemmeno resistenza, cigolò solo, mentre l’apriva. Si guardò attorno nella penombra. Tutto era impolverato. Salì al piano superiore, dopo aver cercato indizi di sotto, in cucina e in salotto. Nemmeno nelle camere trovò nulla..Ma si bloccò. Aveva notato qualcosa con la coda dell’occhio: un segno sul pavimento scuro, come se la polvere fosse stata meno densa. Era vicino all’armadio di legno, uno di quelli massicci, antichi. Era come se qualcuno avesse trascinato qualcosa lungo quel tratto. Guardando con più attenzione, s’accorse che la “pista” proseguiva verso il corridoio, giù per altre scale che poi sbucavano su una porta che dava all’esterno, sul retro della casa.  

“Ma allora qui c’è stato qualcuno di recente!”. Kaori era elettrizzata. Prese la pistola che teneva nella borsa: non si poteva mai sapere!  

Tornò sui suoi passi, di nuovo verso l’armadio. Lo spalancò, ma non vi trovò nulla di interessante. Lo esaminò attentamente, cercò qualche bottone, fessura..niente. Più volte fece il percorso giardino-armadio, finchè non notò che lungo il corridoio c’era polvere assente lungo un tratto fuori da quello strano “sentiero”, vicino ad un quadro. Lo voltò e vide ciò che sperava: un piccolo bottone rotondo. Lo premette senza esitare e corse verso l’armadio. Spalancò gli occhi per la sorpresa: si intravedeva, sul fondo ora scomparso, la presenza d’una piccola scala. Si era accesa una luce, che illuminava una parte di quella che poteva essere una saletta di ridotte dimensioni.  

Guardò fuori dalla finestra lì vicino. Il sole stava calando, anche se probabilmente erano solo le 5. Presto sarebbe scesa la nebbia..e lei voleva essere presto fuori di lì. Ma decise comunque di risolvere il mistero. Prese un bel respiro e scese la scala. Non sentì il ticchettìo del timer che aveva preso a scandire, beffardamente, il tempo.  

 

 

Ryo sorseggiava il suo caffè mestamente, brontolando. Gli era venuto un bel bernoccolo dopo che Umibozu l’aveva colpito con una padella, quando aveva solo cercato di capire di che colore fosse la biancheria di Miki. Ora lo osservavano entrambi minacciosamente, sorseggiando anche loro un caffè: a quell’ora non c’era nessuno, il pienone sarebbe arrivato verso le sette, per cena.  

- Non hai proprio nulla di meglio da fare che stare lì con quell’aria da funerale? Così ci spaventi i clienti!- sbuffò Umibozu.  

- Ma che gentilezza!- buttò lì Ryo.  

- E Kaori?- chiese Miki con finta casualità.  

- Mah, che vuoi che ne sappia, sarà in giro ad assalire qualche povero malcapitato..-  

- Smettila di offendere Kaori, possibile che tu non sappia mai essere gentile con lei?- lo rimproverò Miki. - Eppoi, guarda che è inutile..sappiamo tutti che tu..-  

- Piantala, Miki, fatti gli affari tuoi..piuttosto, vieni qui amoruccio mio, che a te ci pensa paparino Ryooo- le disse, alzandosi in aria e precipitandosi su di lei con la lingua penzoloni. Ma la donna si spostò lievemente e lui rimase incastrato con la faccia nel bancone.  

- Mi sa che sei rimasto indietro..Kaori si dà certo più da fare di te..con le clienti..- buttò lì lei. Ottenne l’effetto sperato, perché lo sweeper si disincastrò subito e la fissò, serio.  

- Cosa vuoi dire?-  

- Niente, niente..solo che ho visto l’altro giorno Kaori che parlava con una donna seduta a quel tavolo- disse, indicandoglielo- e lei le ha anche mostrato dei fogli..forse avete un nuovo incarico?- disse con noncuranza, aspettando la sua reazione e sorridendo malignamente.  

Ryo era serissimo.  

- Kaori con una…ma questo vuol dire..CHE ADESSO CI PROVA CON LE DONNE!ORA HO LE PROVE CHE E’ DAVVERO UN TRAVE..-  

Non fece in tempo a finire. Miki lo prese per la collottola e lo fece roteare in aria per poi lanciarlo fuori dal locale, urlandogli dietro.  

- Brutto cretino! Non dire scemenze e smettila di offendere Kaori! Almeno lei lavora!Ed è anche in gamba, sta migliorando notevolmente, non te ne sei accorto?-. Si astenne dal dirgli dei corsi, perché Kaori le aveva chiesto di tenere le informazioni per sè. Però era davvero migliorata: avevano fatto qualche amichevole combattimento e Miki si era persino dovuta difendere! Sorrise divertita. Ryo non capiva che Kaori aveva in serbo per lui grosse sorprese.  

- Non hai un tantino esagerato?- le chiese il marito, continuando a lucidare i piatti.  

- No, niente è abbastanza per un cocciuto come lui- sbottò la donna.  

- Ma senti chi parla!- le disse lui allusivamente.  

Lei sorrise, imbarazzata. - Ma..per me..era tutto diverso..io..non potevo rinunciare a te..ti ho cercato così a lungo..-  

Umibozu divenne rosso come un peperone mentre Miki lo abbracciava, sorridendo beata. Ma ricambiò l’abbraccio.  

 

 

Kaori si guardò attorno. Non credeva ai suoi occhi. La stanza era molto piccola e le pareti erano piene di ritagli di giornali, fotografie di Yukari e della sorella. Alcune erano deturpate con pennarelli, su altre erano stati fatti ritagli osceni, inoltre c’erano alcune freccette sul volto di Kazue. Ora Kaori sapeva di avere a che fare con la persona giusta. Un dettaglio attirò la sua attenzione. C’era un cassetto nella scrivania presente, da cui fuoriusciva il lembo di un foglio. Lo aprì e vide che conteneva dettagliati resoconti relativi alla vita di Yukari e della sorella. Controllava da anni la loro vita, sapeva tutto: c’erano date ed orari. Kaori era stupita, ma trionfante. Scattò qualche foto con la mini-camera della penna che le aveva regalato il Professore e decise di andarsene. Prima, però, colse un’utile informazione: fra le carte c’era un cognome cerchiato, Futomi, ed un numero: 32, oltre a un numero di telefono.Prese nota, rendendosi conto che la data era molto recente e rimise tutto com’era. Non doveva capire, se fosse tornato, che lei era stata lì!  

Fece per salire la scala, quando sentì uno scatto secco e vide l’entrata richiudersi. La fissò inorridita ed iniziò a spingere e a tempestare di pugni la lastra di legno.  

“Macchè, è troppo dura!”. Iniziava a farsi strada in lei un lieve panico, anche perché…TLAC! Le sue paure divennero realtà. Si spense anche la luce e la sala piombò nell’oscurità. Capì che probabilmente era un congegno a tempo. Ed ora? Che poteva fare?Cercò di mantenere la calma e di scandagliare tutte le superfici toccabili, nonostante il buio, alla ricerca di una via d’uscita. Possibile che Akito non avesse previsto la possibilità di “chiudersi dentro” o di essere in emergenza e di avere bisogno di scappare? Dopo vari tentativi abbandonò le speranze. Non c’era proprio niente da fare. Sedette sul pavimento, la testa fra le mani.  

Stette così per un tempo indefinibile..secondo una sua prima stima, ma poi si rese conto che era passata solo mezz’ora.Erano le cinque e mezza. Fuori doveva ormai essere buio, ma era troppo presto perché Ryo potesse preoccuparsi. Si chiese se accendere la micro-spia d’emergenza. Lui l’avrebbe rintracciata e raggiunta subito..No! Doveva farcela da sola. Mentre era immersa nei suoi pensieri, udì dei rumori sospetti nel pavimento, al di sopra di lei. Qualcuno stava camminando!  

“E se fosse..Akito?” si domandò terrorizzata..“oppure Ryo”? Comunque doveva nascondersi, i rumori si avvicinavano..ma dove? Pensò ad un trucco vecchio come il mondo e scontato..ma aveva scelta? Si trascinò fino alla scrivania e si nascose lì sotto: era una di quelle antiche, col davanti che copriva la parte inferiore del busto di chi vi era seduto. Sentì voci distinte.  

- Ora tu stai lì e zitta, capito? Altrimenti sarò costretto a farti del male..e per ora la cosa non mi interessa, va bene?- disse una voce maschile profonda. Kaori sentì l’entrata aprirsi e la luce accendersi. E ora?  

- Quando mia sorella mi troverà, lei finirà molto male..- diceva un’altra voce, femminile questa volta .  

- Oh, che paura! Devo solo prendere una cosa, poi ce ne andremo, ma devo avvertire che arriveremo, sennò non mi lascia le chiavi. Stai buona ora, tanto tua sorella non sa niente..- disse, mentre si avvicinava alla scrivania per prendere il foglio che spuntava ancora dal cassetto: Kaori l’aveva rimesso com’era.  

- Ma che cosa le abbiamo fatto di male? La prego, mi lasci andare..- singhiozzò la ragazza. Kaori non poteva vederla. Si trattenne dal saltare fuori: non era un momento opportuno, eppoi poteva essere armato..ed era pazzo!  

- Che cosa mi HA fatto, vuoi dire! Mi ha trascurato, lasciato, gettato via come uno straccio dopo tutto quello che ho fatto per lei..io l’amavo alla follia, avrei fatto qualunque cosa per lei..ma a lei non è importato..ha continuato a stare con te, per questo ti detesto!!!- le urlò contro, mentre tastava con la mano il cassetto alla ricerca del foglio. Infine lo trovò e lo strappò via dal cassetto.  

- Ma ero malata..-  

- Anche io sono stato male, tantissimo, ma nessuno si è occupato di me! Ed ora andiamo, via, sennò te la scarico addosso-. Kaori sentì che aveva caricato la pistola, pronta per sparare. Aveva fatto bene a restare lì, e che fortuna!  

L’uomo si voltò un momento, come se fosse stato attirato da qualcosa, ma poi si sentì un rumore di passi veloci: la ragazza tentava la fuga. Akito la inseguì. - Vieni subito, qui!-. La sweeper sentì che l’aveva presa in giardino e le aveva mollato uno schiaffo. Lei piangeva, ma pareva che non le avrebbe fatto nulla..per ora.  

Mentre sentiva l’auto di Akito allontanarsi, Kaori potè uscire dalla botola che l’uomo, per la fretta, aveva lasciata aperta. meno male che aveva lasciato l’auto ad una certa distanza da lì!Ora doveva fare un bel pezzo di strada a piedi al buio, ma sempre meglio che cadere fra le grinfie di quell’uomo e venire scoperta!  

Mentre sfrecciava verso casa rifletté sulle nuove ed inaspettate informazioni. Il foglio che lui aveva preso..aveva detto che doveva telefonare per le chiavi..probabilmente si trattava di un appartamento oppure era un complice..  

 

 

- Ryoooo!Sono tornataaaaa!-esclamò Kaori. Dopo un pomeriggio così, aveva proprio bisogno di sfogare le energie..e la felicità di essere scampata a quel pericolo.Visto che il collega non c’era, decise di mettersi ai fornelli e di preparare una cenetta con i fiocchi. Erano ormai le sette e mezza.  

Sentì la porta richiudersi: lui era tornato!  

- Kaori? Ci sei?- chiese, vedendo tutte le luci spente. Kaori era in camera, stava facendo una telefonata, aveva sperato che non fosse troppo tardi. Intanto la zuppa cuoceva sul fuoco, mandando un profumo invitante. Sul tavolo brillavano le fiamme di due candele. Aveva pensato proprio a tutto! Ryo rimase stupito ed un po’ imbarazzato..come avrebbe dovuto comportarsi?  

Si avvicinò senza fare rumore alla camera di Kaori.  

“Pronto? Con chi parlo prego? Oh, sì, certo, che sbadata, Futomi Immobiliare! Volevo sapere se voi affittate appartamenti nella zona vicina al quartiere Merei..sono tutti occupati? Oh, che peccato, grazie comunque, arrivederci!…Evvai!” esclamò lei.”Sono vicina..”  

Ryo si allontanò velocemente di lì e sedette sul divano.  

- Ma quando arriva quel Lazzaron..Ryo!- esclamò, prendendo paura.  

- Non sapevo di essere così brutto da farti spavento, beh, comunque la cosa è reciproca..quindi ti preeego, non avvicinarti troppo, che poi non dormo!!!- esclamò.  

Kaori, ripresasi subito, gli scaricò sulla testa 3 potenti martellate col suo martellone da 1000t. Così faceva anche esercizio.  

- Tiè, così impari. Io volevo essere solo gentile con te..avevo preparato..bah, lasciamo perdere!-. Fece per allontanarsi di corsa, ma lui la prese per un braccio. D’istinto, lei fece per tirargli un colpo che lui dovette schivare.  

- Ma Kaori..- esclamò meravigliato.  

- Cos’è? Credi che sia una perfetta incapace oca? So difendermi, sai?-.Ma cosa sto dicendo! Difendermi da lui? Da Ryo!  

- Difenderti? Non credevo di essere una minaccia per te..- le disse, lasciandole il braccio. Poi una luce gli brillò negli occhi e cercò di farla cadere. Lei, sorpresa, arretrò a si preparò a colpirlo, avanzando col braccio. Si fronteggiarono. Kaori sorrise, ma era concentrata, anche se le batteva il cuore. Molto forte.  

Attaccò per prima, ma lui schivò il colpo. Poi fu la volta di Ryo, ma lei lo evitò e gli assestò un calciò sulla caviglia. Lui perse l’equilibrio, ma trascinò Kaori giù con sé. Rotolarono sul pavimento quanto lo permetteva lo spazio libero del salotto.  

Alla fine si ritrovarono faccia a faccia, Kaori con le braccia bloccate da quelle di Ryo, pronta però a ribaltare di nuovo la situazione. Si guardarono negli occhi nella penombra, alla luce delle candele. Ryo si sentiva strano, era preso da una profonda emozione. Il cuore iniziò a rimbombargli nel petto, piccole gocce di sudore lo avvertirono che quella era una situazione pericolosa..specie perché sentiva di non essere del tutto padrone di sé. Eppure era come ipnotizzato dal volto di Kaori..i suoi occhi erano così luminosi, il corpo così morbido e caldo…  

Kaori ci mise qualche secondo per realizzare come davvero stavano le cose. Loro due, avvinghiati, sul pavimento, i corpi a contatto, i volti così vicini, gli occhi negli occhi. Arrossì al pensiero che in quel preciso momento avrebbe volentieri afferrato le spalle del suo socio e, tenendolo così, gli avrebbe stampato altrettanto volentieri un bacio appassionato..Lo amava disperatamente..perché non poteva valere lo stesso per lui? Avrebbero potuto essere felici insieme, lei l’avrebbe accudito, protetto, amato e lui avrebbe potuto fare altrettanto..si sentiva così a suo agio con lui, protetta, al sicuro..con nessun altro avrebbe potuto essere così..rilassò inconsapevolmente il corpo. Quello fece scattare il famoso campanello d’allarme nella mente di Ryo “pericolo pericolo allontanarsi!!”  

Detto fatto, Ryo si alzò bruscamente, trascinando in piedi con sé Kaori, che gli disse, come nulla fosse accaduto: - allora, che ne dici?-  

- Beh, sì, devo ammettere che inizi ad avvicinarti alla soglia della sufficienza..- borbottò lui, dirigendosi verso la tavola imbandita. - Allora, mangiamo? Ho una fameee!- Si era già ripreso e gettato sul cibo. Ma dentro di sé si disse che non avrebbe mai più dovuto succedere una cosa del genere.  

 

 

In camera sua, più tardi, Ryo si rigirava nel letto, senza riuscire ad addormentarsi. Si mise a fissare le stelle fosforescenti attaccate al soffitto: un regalo di Kaori, gliele aveva fatte trovare qualche settimana prima, dopo che la notte lui aveva avuto uno dei soliti incubi. Gli aveva detto che quelle stelle avrebbero vegliato su di lui. In effetti, poi, aveva dormito bene. Ma ora non erano gli incubi a tenerlo sveglio…Aveva capito cosa gli stava accadendo ed aveva paura. Sorrise. LO sweeper più in gamba della terra aveva paura! E di cosa, poi, o meglio, di chi? Kaori, una creatura così dolce e forte e cocciuta e testarda e bella e fragile e…avrebbe potuto continuare fino alla mattina a dire cosa gli piaceva di Kaori.La risposta era solo una alle sue domande: perché mi comporto così? Perché mi sento così? Perché..perché…Si era innamorato. Perdutamente, veramente. Non aveva esperienze simili, finora non aveva mai lasciato che accadesse ..o almeno, così credeva. Si avvicinò alla finestra, per guardare la luna.  

In realtà non era stato lui a impedirlo: non era successo solo perché le altre..beh, nessuna era come Kaori. Lei era lei e basta, unica. Non aveva avuto scampo, ma era accaduto tutto così gradualmente..e lui era, adesso, così confuso.. “Io non so come comportarmi, cosa dovrei fare, dire..”Era più facile continuare come prima..senza pensare che aveva cercato con tutte le forze di non affezionarsi a Kaori. Perché coloro cui voleva bene potevano morire da un momento all’altro. E lui non poteva vivere con questo costante terrore. Ma ormai era tardi, sarebbe morto comunque se lei fosse…NO! Non sarebbe mai accaduto. Tornò a letto e decise: “Kaori, giuro che io ti difenderò sempre..e questa volta non lo farò solo per Hideyuki..ma anche per me..”  

 

 


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