Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Auteur: Sayako

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 19 chapitres

Publiée: 29-05-06

Mise à jour: 29-05-06

 

Commentaires: 1 review

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ActionRomance

 

Résumé: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Chapitre 7 :: Parte 7.

Publiée: 29-05-06 - Mise à jour: 29-05-06

 


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PARTE 7.  

Una cosa positiva, però, c’era stata, da tutto quell’affare. Fiori. Casa Saeba non ne era mai stata così piena..e soprattutto alle porte dell’inverno! Ma da dove venivano? Si domandava un Ryo pensieroso.  

Kaori lo sapeva benissimo: aveva accettato l’invito di Nathan ed era passata varie volte a trovarlo. Avevano scambiato qualche chiacchiera insieme e una volta lui le aveva anche offerto il caffè. Stavano diventando amici..Kaori arrossì solo all’idea: un amico..un uomo..che non fosse Ryo..per lei era così strano! I giorni di ricerca si erano moltiplicati, erano stati molti più di quelli che lei aveva calcolato all’inizio. Ma ormai sentiva di esserci vicina. Quel giorno pioveva a dirotto, ma la sua macchina sfrecciava sulla strada per arrivare a destinazione. Alla fine, dopo molte esitazioni, aveva deciso di ricorrere ad uno stratagemma che le aveva fornito una informazione preziosa: forse sapeva dov’era l’uomo. Aveva dovuto fingere di essere la moglie affranta cui lui non pagava gli alimenti da mesi e a cui non permetteva di vedere la loro adorata bambina..meno male che il tipo con cui ci aveva provato era un pivello, altrimenti non sarebbe stato così facile..Scese dalla macchina e parcheggiò ad una certa distanza, come sempre. Aveva esplorato la periferia, immensa peraltro, Nord, Sud ed Est. L’Ovest era l’ultima zona. Le avevano detto che c’era una casa, una delle loro più brutte e a buon mercato, in verità, che era stata affittata da un certo Akito..però il cognome non corrispondeva e non c’era nessuna ragazza con lui..ma doveva tentare!  

La pioggia cadeva fitta e la casa era proprio squallida. Più piccola della precedente in cui era stata, ma proprio trasandata. Prese un bel respiro e decise di entrare. L’atrio era spazioso e c’erano due stanze ai lati, più una in fondo. C’erano pochi, vecchi mobili. Una cosa colpì Kaori: non c’era molta polvere..quindi, o l’agenzia mandava a fare le pulizie regolarmente, oppure..Salì le scale scricchiolanti ed esplorò le tre stanze che davano sullo stretto corridoio. Niente di niente , accidenti! Stava per scendere di nuovo, delusa, quando le venne in mente qualcosa e tornò nella stanza in basso, il soggiorno. C’era una scrivania. Da un cassetto fuoriusciva l’angolino appena visibile di un foglio. L’aprì e lesse. Il suo cuore cessò di battere. C’era scritto: “ Complimenti, signorina Makimura. Se è arrivata fin qui, vuol dire che è cascata in pieno nella mia trappola..peccato, pensavo che fosse più sveglia e che ci saremmo divertiti di più..”  

Kaori fece per voltarsi e correre via, ma una voce vellutata le disse, con calma: - Io non avrei tanta fretta, se fossi in lei..-  

Kaori deglutì rumorosamente. Akito era davanti a lei.  

- Prego, Kaori, sieda pure..perdoni il disordine, ma non ho potuto fare di meglio..-  

- Lei è Akito, immagino- replicò, cercando di riflettere e di prendere tempo.  

- Già e lei è quella ficcanaso assoldata da Yukari..che donna ingrata, dopo tutto quello che ho fatto per lei..-  

- Yukari è stata vaga in proposito, come stanno le cose? Perché la tormenta così? Perché ha coinvolto Kazue, è solo una ragazzina!-gli urlò contro Kaori.  

- Ragazzina? Quella è una vipera, ed è colpa sua se io e Yukari..erano sempre insieme e lei non mi dava mai retta, non mi chiamava..era diventata così fredda..e nemmeno il mio aiuto ha voluto..ho dovuto imporle un ultimatum, ho dovuto..e lei ha scelto.. LEI!-urlò l’uomo, del tutto stravolto, afferrandola per il braccio e portandola verso un sgabuzzino sotto la scala. Era piuttosto forte, notò Kaori. In effetti, era anche abbastanza robusto..non riuscì a divincolarsi. Ma era quasi di sicuro fuori di testa..doveva giocare su quello!  

- Ora sai troppo, mi dispiace. Il mio amico Sukishi mi ha informato che c’era qualcuno che chiedeva informazioni su di me..brava persona, è bastato regalargli qualche bottiglia..-  

“Il portiere” pensò Kaori “accidenti a lui!” Allora non aveva ceduto al suo fascino, ma era solo stato al gioco..La rabbia iniziò a sostituire la paura nel battere forsennato del suo cuore.  

- A quel punto ho capito come stavano probabilmente le cose..sei stata piuttosto meticolosa nelle tue ricerche..le ho seguite, sai, così poi ti ho guidata fin qui. E’ così bello avere tanti amici, come quello che ti ha dato l’informazione, ieri. Niente male la balla della moglie, ah, ah!Hai fantasia..peccato che farai una fine così triste, abbandonata qui, dove non ti troverà nessuno..sai, abbatteranno questa casa fra due giorni! E tu sarai chiusa lì sotto e nessuno ti sentirà..-  

Quello avrebbe dovuto essere il momento della micro-camera. Ma Kaori non ci pensò neanche. Era solo arrabbiata, arrabbiata, arrabbiata. La stava spingendo nello sgabuzzino, che in realtà era più simile ad una cantina, con due porte, una all’inizio di una scalinata, l’altra alla fine della scalinata che conducevano giù, nell’umidità.  

- Lasciami andare, brutto delinquente, lasciami! Sei un vigliacco, la verità è che hai paura di affrontarmi, sei sempre stato un codardo, me l’ha detto anche la tua cara Yukari, mi ha detto che NON TI HA MAI AMATO!- La frase sortì l’effetto sperato. A metà della scalinata lui la voltò verso di sé e le mollò un ceffone.  

- Taci, taci! Non sai di cosa stai parlando! Non sai niente, brutta t***a!Mi godrò la tua lenta agonia, capito?- le urlò in faccia. La vicinanza la disgustava, ma si fece forza.  

- Io non penso proprio! Tiè!- gli assestò un calcio, cercando di trapassargli il polpaccio col tacco. Ovviamente non ci riuscì, ma il dolore fu comunque intenso e lui perse la presa. Kaori gli diede uno spintone e risalì velocemente le scale. Akito le aveva tolto borsa e pistola, li aveva gettati da parte.  

- Quella piccola vipera!- pensò l’uomo, correndo verso il luogo dove aveva lasciato la pistola di Kaori.Se lei vi fosse arrivata, non avrebbe comunque neanche fatto in tempo a sparagli: lui sarebbe stato più veloce. Così l’avrebbe anche accontentata..sarebbe stato un eroe, l’avrebbe sconfitta ad armi pari..e chissà, magari, mentre la guardava agonizzare avrebbe anche potuto divertirsi un po’ con lei..Un sorriso si disegnò sul suo volto.  

Ma Kaori non era lì..Iniziò a chiamarla, dopo aver recuperato la pistola. Ora ne aveva due!  

- Avanti, piccolina, esci fuori..che magari ci divertiamo anche un po’..non farmi perdere tempo, che devo anche andare a dare il suo quotidiano bicchiere d’acqua a Kazue..poverina, sola in mezzo a tutta quella polvere..DOVE C***O SEI, INSOMMA? Vieni fuori!!-  

La tradì solo quel piccolo rumore. Un’asse del pavimento. Lui si voltò proprio mentre lei correva verso di lui in velocità, col fedele martellone extra-gold da 2000t (ma dove l’avrà preso? NdA) .  

Si guardarono negli occhi un attimo, poi Akito sparò. E Kaori colpì, con tutta la forza che aveva in corpo. Non sentì nemmeno dolore, mentre il proiettile la trapassava.  

 

 

Ryo era stanco morto. L’incarico assegnatogli da Saeko era terminato, con sua somma gioia. Aveva ricevuto un buon compenso..più la promessa di 30 mokkori da quella bella donna..(Ryo con la solita faccia da maniaco-pervertito..NdA) Fece in tempo a farsi una doccia e a sedersi un attimo sul divano. Cos’era quel rumore? Sentiva uno strano “bip bip”..ci mise qualche minuto per realizzare..ma quando capì, esclamò una serie di imprecazioni, avvicinandosi alla propria camera a velocità razzo. Era il segnalatore della micro-camera. Kaori si era messa nei guai.. Doveva essere ad una certa distanza, comunque fuori dal raggio di azione del monitor: avrebbe dovuto girare..e sperare di localizzarla con più precisione..Partì sgommando sotto la pioggia battente. “Dove diavolo sei, Kaori? Perché non mi ascolti mai? E perché io sono stato così stupido da lasciarti fare?” Quella volta, quell’unica volta, aveva deciso di vedere se davvero la sua socia avrebbe potuto cavarsela..era così sicura..e poi ci si era messa Saeko, che aveva voluto che lui accettasse quell’incarico a tutti i costi, da solo..Sperò solo che non fosse troppo tardi. Non avrebbe permesso che tutto questo si ripetesse, promise che non sarebbe stato più così sventato. Aveva giurato di proteggerla..doveva proteggerla..perché senz’aria non si respira..e senza Kaori, “..non posso vivere” concluse Ryo, con una smorfia quasi divertita sul viso. Stava diventando quasi poetico..o patetico?. Ma Kaori era davvero l’aria per lui. L’avrebbe ritrovata a ogni costo.  

 

 


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