Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Auteur: Sayako

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 19 chapitres

Publiée: 29-05-06

Mise à jour: 29-05-06

 

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ActionRomance

 

Résumé: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

Astuces & Conseils

Qu'est-ce qu'une fanfiction NC-17 ?

 

Un fanfiction NC-17 est interdite aux moins de 18 ans. La violence est autorisée, et les scènes d'amour peuvent être descriptives. Le contenu peut être considéré comme strictement réservé à un public adulte. La façon de percevoir ce genre de choses reste subjective, donc certains seront plus vite choqués que d'autres. Nous essayons de respecter certaines limites ...

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Chapitre 16 :: Parte 16.

Publiée: 29-05-06 - Mise à jour: 29-05-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19


 

PARTE 16.  

Ora che avevano completato la missione e recuperato la Polvere, si trattava solo di riconsegnarla al legittimo proprietario. Kaori aveva domandato a Nathan quando si sarebbero incontrati e lui aveva risposto che sarebbe stato al più presto, giusto il tempo di organizzare la cosa. A quanto aveva capito, ci sarebbe stato di lì a poco una specie di ricevimento, un ritrovo di eminenti scienziati e loro sarebbero stati invitati come ospiti, perché lo scienziato voleva ringraziarli personalmente. Kaori non capiva il perché di quell’esigenza ed ancora meno capiva Nathan. Ma non era lui che voleva restare nell’ombra il più possibile? Non sarebbe stato meglio prendere il compenso ed andarsene?Era ovvio che qualcosa non tornava. Inoltre, il compagno era evasivo, quindi sapeva che stava nascondendo un segreto. Beh, scoprire segreti era la sua specialità!(se lo dici tu..NdA)  

Fu questo che spinse Kaori, qualche giorno dopo, ad un giorno di distanza dal ricevimento, ad agire, ancora una volta. Il collega era fuori e sapeva che sarebbe rientrato solo sul tardi. Era una sera ventosa, all’orizzonte si preparava un temporale. Kaori poteva sentire il brontolio dei tuoni, in avvicinamento. La stanza di Nathan era al piano superiore rispetto al suo. Non doveva essere troppo difficile entrare, visto il tipo di serratura. Sarebbe bastata una semplice forcina, probabilmente. Solo che non doveva farsi vedere da nessuno, soprattutto dai proprietari, i quali avevano la pessima abitudine di fare giri per i corridoi nei momenti più inaspettati. Kaori sospettava che fossero molto legati a Nathan, quindi gli avrebbero riferito qualunque cosa di sospetto.  

Cenò da sola, ma in realtà non aveva toccato quasi niente. La sala non era molto piena, c’era solo qualche ospite, anche perché non era esattamente “alta stagione”. Gente silenziosa, comunque.  

-Non ti senti bene, cara?-le chiesero i due anziani, notando le pietanze quasi intatte.  

-Mi è venuto un bel mal di testa..credo che andrò a riposare..-si congedò lei.Si alzò e lasciò la sala illuminata. Nei corridoi la luce era più scarsa. Meglio, sarebbe stato tutto più facile. Si diresse verso la stanza di Nathan. Non incontrò grandi difficoltà nell’aprire la porta. Richiuse piano, dietro di sé. La stanza era del tutto in ordine. Su una sedia erano posati alcuni indumenti, ma il resto era probabilmente nell’armadio. Kaori si diresse verso di esso, presa da un’improvvisa frenesia. E se la valigetta non c’era? Se Nathan l’aveva presa con sé? Ma a lei non era parso..Infatti ecco, sollevato quello strano doppio fondo nella parte del mobile vicino alla finestra, toccò la superficie in pelle. Ora si trattava di capire qual era la combinazione.Meglio evitare di scassinarla, non voglio che Nathan si accorga di niente-ragionò. Cosa le aveva insegnato Ryo? Prova prima tutti i numeri uguali(ovvio che me lo sono inventato io..NdA).La combinazione era a quattro, quindi non impossibile da scoprire. Ovviamente non ottenne niente. Nathan non era un pivellino, probabilmente conosceva anche lui questi metodi. Provò allora ad inserire numeri a caso, sperando in una fortuna che non arrivò. Frustrata, sedette sul bordo della poltrona, guardando quel rettangolo di pelle con odio. Maledetta, subdola..ehi, un momento!!..Forse..Kaori aveva ricordato un particolare. Inserì quattro numeri: 1509. Erano quelli trovati sul retro della famosa foto dei misteri. Non sapeva che significavano- probabilmente la data in cui la foto era stata scattata- ma provò lo stesso. Clack! Uno scatto secco le fece balzare i battiti del cuore a tremila. Finalmente era aperta. Prese un profondo sospiro. Il temporale era scoppiato in tutto il suo fragore, lampi illuminavano la stanza oscura a giorno. Tenendo stretta la pila, aprì la valigetta con cautela.  

 

 

Ryo, Miki ed Umibozu avevano lavorato molto in quei giorni. Ora che avevano saputo il nome, si era trattato solo di racimolare le informazioni necessarie.In quel momento, proprio mentre il temporale aveva iniziato a presentarsi in tutta la sua forza, Umibozu aveva fatto ritorno dalla sua giornata di lavoro. Era bagnato fradicio, così Miki gli aveva dato subito un cambio pulito ed asciutto ed una tazza di thè bollente.  

-Allora, cosa hai saputo di nuovo?-gli domandò  

-Mmm..Onigura è una vecchia conoscenza, ecco perché mi pareva di averlo già sentito nominare. Non mi ero sbagliato..-  

Non finì di parlare, perché la porta si spalancò per lasciare entrare un Ryo imprecante, bagnato fradicio. Miki portò anche a lui un cambio e, dopo che si fu rivestito, gli servì un thè. Oramai , a dire il vero, era ora di cena, ma la fame era l’ultima cosa cui i tre potevano pensare. Sedettero tutti nella sala che fungeva da salotto. Quel posto era piccolo, ma era costato poco ed aveva tutto l’essenziale. Era in una zona periferica, non avevano voluto dare troppo nell’occhio.  

-Quando sei entrato, stavo dicendo a Miki che non mi sbagliavo: Onigura è un vecchio amico..-  

Lo sguardo interrogativo di Ryo lo indusse a proseguire.  

-A dire il vero, ha cambiato nome..ho scoperto, infatti, che in passato si chiamava Sheiji Takerumo..ti ricorda niente?-  

-Mmm..Takerumo..Ma certo!!! Era un trafficante di droga, anche se non disdegnava anche armi e affini..Sono passati anni,ma non lo dimentico..Solo che..-  

-Già. Anche io pensavo che fosse morto. Ricordi? Ebbe un incidente in macchina, mentre tentava di scappare, con il figlio. Volò giù da una scarpata e finì dritto nel fiume..-  

-Ma le ricerche furono abbandonate dopo appena un paio di giorni, perché c’era stata una piena e l’auto non si trovò mai..-  

-Evidentemente ce l’ha fatta..E’ sparito per tutti questi anni..-  

-Non mi convince. Nessuno avrebbe potuto sopravvivere ad un impatto del genere. Ho visto tutto con i miei occhi..-  

Ryo rivisse in un momento quegli attimi terribili. Lui che inseguiva l’auto ad una velocità folle, la tragica fine dei due..Non era andata come voleva lui, quella volta. Si era anche rimproverato per l’esito di quel caso..Era stato affidato a lui ed Hideyuki…avevano aiutato Saeko..Poi i traffici si erano sgretolati, ovviamente. Ma come era possibile, allora? Come?  

-Non sembra vero nemmeno a me, ma credo che..ehm..la mia “fonte” ci tenesse a salvarsi la pelle, non penso che mi abbia raccontato balle, mentre minacciavo di lasciarlo cadere dal tetto di un edificio, tenendolo per una caviglia.. Comunque ora sanno che siamo qui..- continuò l’uomo.  

-Già..mi domando se non lo sapessero già dall’inizio..e se si trattasse di una trappola? Se fino dall’inizio..se tutto fosse solo una grossa, gigantesca trappola? Troppe cose che sono successe, troppe cose non tornano..Non so, ma..-  

-..non ci vedi chiaro. Bene, allora siamo in tre a pensarla così-asserì Miki. Un silenzio pesante cadde fra i tre, rotto ancora dalla donna.  

-Non sappiamo niente di Kaori?-domandò a Ryo –sbaglio, o dovevi cercare notizie in merito?-  

-Beh, oltre all’incontro di cui vi ho parlato..-  

-Con quella donna..come si chiamava..Charlie? -chiese lei  

-Sì. Credo che quando ha detto che non ero stato il solo a farle certe domande in quei giorni..beh, credo si riferisse a quell’uomo, Nathan..e quindi, forse..-  

-..A Kaori? Beh, può darsi..-lo assecondò Miki, in realtà un po’ scettica.  

-E’ più che probabile. Quel Nathan non è solo un semplice fioraio-affermò Umi, aggiudicandosi l’attenzione degli altri due -..è uno sweeper, più o meno come noi. E’ americano, ma qui lo conoscono varie persone..Credo che possa essere lui, quello alla ricerca della Polvere. Se è così, probabilmente lavora per..-  

-Takerumo!!Ma allora Kaori..-iniziò Ryo, ma non terminò la frase. Kaori era in un grosso, grosso guaio, decisamente al di sopra delle sue possibilità. Ricordava che il trafficante non era affatto una donnetta, sapeva dei trattamenti agghiaccianti che aveva riservato, nel passato, a nemici e traditori..e, come si sa..il lupo perde il pelo..  

-Calma, calma..-intervenne Miki-..non siamo certi che le cose stiano così. E’ solo un’ipotesi..E comunque non sappiamo quale sia il ruolo di Kaori in tutto questo..-  

-MA NON CAPISCI?!-sbottò Ryo, scattando in piedi -Kaori non c’entra..lui si vuole vendicare di me, perché sono io che l’ho distrutto, io che l’ho inseguito, provocando l’incidente, probabilmente vuole solo punirmi..e Dio solo sa che cosa può fare..o avere già fatto a Kaori, DANNAZIONE!!!-  

I due sweeper lo fissarono, senza rispondere. Miki era sorpresa, Umi, come al solito, impassibile. Ryo si voltò, dando loro le spalle, vergognandosi della propria reazione. Aveva perso il controllo. Fu Umibozu, il primo a parlare.  

-Non è il caso di agitarsi. Miki ha ragione, non sappiamo abbastanza, quindi è meglio andarci piano con i se ed i ma..Seguiamo la pista e vediamo dove ci porta. Io ho scoperto, intanto, dove possiamo trovare il nostro Takerumo..Però ti avverto, potrebbe essere una trappola-  

Ma dallo sguardo del collega, capì che non gliene sarebbe potuto importare meno, anche se ne avesse avuto la certezza.  

-Hai lavorato un bel po’, oggi, scimmione..-lo stuzzicò Ryo.  

-Bada a come parli! Ricorda che sono un professionista, IO..Tzé!-ribattè l’amico.  

Avrebbero dovuto organizzarsi ed avevano poche ore per trovare le ultime risposte.  

 

 

Kaori non credette a ciò che si trovò davanti. C’erano molti fogli, ma quello che la colpì immediatamente furono le foto. Raffiguravano Ryo..e lei stessa, colti in vari momenti ed in vari luoghi, ovviamente senza saperlo. Le foto di Ryo, però apparivano meno recenti. Ce n’erano una decina in tutto. Rivoltò febbrilmente gli altri fogli. Vide che c’erano informazioni varie, la maggior parte delle quali non le erano chiare. Elenchi di nomi, numeri vari..Vicino a molti c’erano date, per lo più risalivano ad anni passati. C’era anche il nome di Charlie, su alcuni di quei fogli. Li scorse rapidamente, cercando di assimilare il più possibile. Altro che fiori, altro che “cerco informazioni”!Quello è uno sweeper..magari è un killer in piena regola..ma dove mi sono fatta trascinare? Chi è Nathan??Un sottile strato di sudore freddo le imperlò la fronte, mentre continuava a sfogliare tutta quella carta.  

 

 

Nathan era appena rientrato, stanco morto. Aveva risposto con un cortese rifiuto, quando i proprietari gli avevano chiesto se voleva cenare, nonostante l’ora tarda. Lo avevano informato del lieve malessere di Kaori, del fatto che era andata a letto molto presto. Subito aveva pensato di andarla a trovare, ma poi ci aveva ripensato. Sentiva il temporale infuriare, mentre percorreva i corridoi. All’improvviso venne anche a mancare la luce, appena dopo un tuono particolarmente fragoroso. Alcune finestre lasciavano entrare bagliori potenti. Si affrettò verso la stanza, sfruttando proprio quella luce incerta ed altalenante.Appena ebbe richiuso la porta alle sue spalle, fu certo della presenza di qualcuno, lì con lui. Era stata la stanchezza a fare in modo che non lo avesse percepito prima. Fece per estrarre la pistola, ma un rumore metallico lo informò che l’altro era stato più veloce. Si girò lentamente, fronteggiandolo. Il letto li separava.  

-Voglio sapere chi sei- disse la voce  

Nathan rimase senza parole, quando capì che quelle parole erano uscite dalla bocca di..  

-Kaori?!..Ma cosa..-  

-Taci! Adesso le domande le faccio io!-sibilò, infuriata.  

Nathan notò che era in piedi, di fronte a lui..e gli puntava addosso la pistola. Imprecò mentalmente. L’aveva sottovalutata, dopotutto era sempre la socia di City Hunter..avrebbe dovuto immaginare che non si sarebbe accontentata di vaghe risposte. Ed ora, cosa poteva fare?  

-Che cosa vuoi fare con quella pistola? Ma che succede?-  

-Non far finta di non capire! Credi che io sia nata ieri? Credi che mi sarei accontentata dei pochi brandelli di informazioni che mi hai dato? Per chi mi hai presa? Io sono pur sempre City Hunter, non dirmi che non lo sapevi, perché non è così!-disse, prendendo una manciata di quei fogli e gettandoglieli contro -Perché hai tutte queste foto di me e di Ryo? Chi sei tu? Se non me lo dici, sarò costretta a..-  

-..spararmi? Davvero mi uccideresti a sangue freddo?..-le domandò, con tono incolore. I due continuavano a fronteggiarsi, mentre il fragore del temporale faceva da sottofondo. Ogni tanto i lampi s’infrangevano sui loro volti, sottolineando quanto fossero seri e cupi, in quel momento. –Comunque non ti preoccupare, non ti costringerò a scegliere. Siediti, ti spiegherò tutto-  

Il ragazzo sedette sul letto. Dopo un attimo di esitazione, Kaori fece altrettanto, sistemandosi sulla poltrona, sempre con la pistola puntata.  

-Ti ascolto. Ma voglio la verità. Basta con le menzogne-  

-Hai ragione, io so che tu sei la socia di City Hunter, che tu e Ryo Saeba, insieme, siete City Hunter. Ho raccolto informazioni su di voi, ma in realtà il mio vero bersaglio è il tuo amico. Vedi..lui..è mio fratello-disse, con tono privo di emozione. A Kaori sfuggì un mezzo gemito di sorpresa, ma si riprese alla svelta.  

-Ma..cosa dici? Ryo non ha nessun..-  

-Ne sei certa? Che cosa sai di lui e del suo passatO?-  

-Ryo mi ha raccontato quello che doveva..-disse cautamente-..ma non ha menzionato nessun Nathan e nessun fratello. Potevi inventarne una migliore, sai?-  

-Mi spiace contraddirti, ma evidentemente il tuo socio ti ha nascosto qualcosa..o chissà, forse, da bravo vigliacco, si è gettato tutto alle spalle..non mi sorprenderei se mi avesse cancellato dai suoi ricordi..-  

-Se mi dici la verità..allora è lui, quello che stavi cercando..E’ lui, la persona di cui ti vuoi vendicare?-  

-Vedo che inizi a ragionare. E’ esatto, voglio vendetta!Lo voglio uccidere con le mie mani, ma prima dovrà riconoscermi ed ammettere la sua colpa..Solo così sarò in pace-disse, con tono man mano più rabbioso.  

-Che cosa è successo? Perché ce l’hai con lui?-domandò Kaori. Era davvero confusa, con tutte quelle rivelazioni che non aveva tempo di metabolizzare a dovere.Era tutto così pazzesco..  

-Ryo non è stato il solo a sopravvivere all’incidente d’aereo, sai? Io ero in viaggio con i miei genitori, volavo verso la città in cui mio padre era stato trasferito per lavoro. Ma non arrivammo mai, l’aereo precipitò e loro, con tutti gli altri passeggeri, morirono. Durante il viaggio avevo fatto conosciuto un bambino, appena più grande di me. Anche lui era in viaggio con i genitori. Io e lui fummo gli unici superstiti. Dovresti sapere il tipo di posto in cui ci trovammo e il tipo di vita che vivemmo, il tuo collega ti avrà parlato della guerriglia, vero?-  

-Sì..-  

-Bene, perché è lì che abbiamo in parte imparato quello che ci ha  

resi..così..due sweeper..Siamo rimasti insieme per un po’, contando l’uno sull’altro ogni giorno di più. Puoi ben immaginare come imparammo presto che potevamo fidarci solo e soltanto di noi. Un giorno decidemmo di suggellare la nostra amicizia con un patto di sangue. Fu allora che diventammo fratelli..per la vita.Giurammo di proteggerci sempre a vicenda, di fidarci sempre l’uno dell’altro, che non ci saremmo mai traditi. Saremmo anche morti per l’altro, se questo avesse potuto salvargli la vita. Io ero davvero convinto che avrebbe potuto essere così..ma evidentemente Ryo..no-  

Nathan si fermò un attimo. L’aria si stava facendo satura di emozione, adesso. Kaori tratteneva il fiato, era come in trance. Pareva quasi assente, ma stava assorbendo tutte quelle informazioni alla lettera, incamerando ogni parola.  

-Perché..che cosa..-sussurrò.  

-Un giorno cademmo in un’imboscata. A dire il vero, io ero caduto in una trappola e Ryo non riuscì a liberarmene. Disse che sarebbe andato a cercare aiuto e che sarebbe tornato di lì a poco. Oltretutto, ero anche ferito e perdevo sangue..Aspettai..aspettai..Credo di aver iniziato a preoccuparmi dopo le prime due ore, quando Ryo ancora non tornava. Ma mi dicevo che non poteva essere, che non era possibile..Passarono ancora un paio di ore, ero debole a causa della ferita e allora capìì che mio..fratello..non sarebbe tornato. Era scappato, mi aveva tradito ed io sarei morto. Venni trovato dai nemici, che mi fecero loro prigioniero, ma non mi uccisero. Nonostante le mie condizioni, cercai di difendermi, ancora. Non so, forse videro nel bambino che ero la stoffa del killer..Comunque mi portarono con loro e mi addestrarono. Fu molto dura, mi picchiavano spesso e dovetti commettere atti che ancora non mi fanno dormire la notte..A volte mi sono chiesto se non sarebbe stato meglio che mi fossi dissanguato prima del loro arrivo..ORA CAPISCI? E’ TUTTA COLPA DI RYO! LUI MI HA TRADITO! HA TRADITO SUO FRATELLO..ED ORA PAGHERA’ CON LA VITA!NESSUNO POTRA’ FERMARMI!!!!!-urlò tutto d’un fiato in faccia a Kaori. Ma rimase dov’era, non cercò di disarmarla.  

La ragazza era senza parole. Non sapeva cosa dire, che fare. Le sembrava tutto un incubo, ma non le pareva reale, tutto quello..Si trovava faccia a faccia con il passato di Ryo..e scopriva ancora un altro dei numerosi misteri che lo circondavano..Ma non era possibile che Ryo avesse fatto una cosa del genere..non era da lui..Anche se al tempo era solo un bambino, Kaori era certa che non avrebbe mai potuto agire così.  

-Ascoltami, Nathan..Io conosco Ryo..sono anni che vivo con lui, che lavoro insieme a lui..e credimi, non sarebbe capace di comportarsi in questo modo. Mi ha salvato la vita rischiando la sua molte volte ed è una persona leale, sono sicura che deve essere successo qualcosa, se..-  

-Tu non hai idea della vita che abbiamo vissuto, allora. E’ naturale che ragioni pensando a questi anni, alla vita tranquilla della vostra città..Ma credimi, eravamo persone diverse, a quell’epoca. Ryo ha solo confermato che sangue ed armi possono renderti meno che un uomo. Dopotutto non potrei biasimarlo..se non fosse che eravamo fratelli, capisci? Avevamo giurato! Era un patto sacro, non puoi capire..-Nathan sembrava quasi soffocato dalla foga di quei sentimenti.Vedendo che Kaori scuoteva la testa con convinzione, le si voltò contro.  

-E tu sei assolutamente sincera, quando dici che Ryo è una persona limpida e leale, che non sarebbe capace di tradire le persone a cui sembra tenere?? Sei assolutamente certa di poterlo affermare? Pensaci bene, voglio che tu ci rifletta sopra con onestà-  

La ragazza era già pronta a ribattere, quando si bloccò all’improvviso. I ricordi di tutte le scappatelle di Ryo le sferzarono la mente con la forza di piccoli ma duri macigni..ed il colpo di grazia arrivò quando le venne in mente la scena di Ryo, nel letto, con Kazue. Era quello, dopotutto, il motivo per cui l’aveva lasciato, Perché l’aveva..tradita..Non era forse così? Si sentì male al solo pensarci..  

-Io..ecco..ma è diverso..-disse, incerta.  

Si guardarono negli occhi.  

-E’ davvero diverso?-le domandò.  

-Io..credo di sì..ecco..non lo so!..So solo che Ryo è una brava persona..e che io..io..-si bloccò, cercando di soffocare le lacrime.  

-Tu provi qualcosa per lui, vero? –  

Lei non rispose, ma lui interpretò quel silenzio nel modo esatto. –Allora non è cambiato, tratta così ancora quelli a cui dovrebbe almeno un briciolo di lealtà..-  

Kaori abbassò la pistola.  

-Ma perché hai anche le mie foto, lì? –  

-Semplici informazioni, per sapere chi eri, se potevi essere un ostacolo al mio piano-  

-Beh, immagino tu abbia concluso che non era affatto così..-disse, mesta. Poi le venne in mente un pensiero –ma allora il nostro incontro non è stato casuale..anche quella volta del supermercato..Mi stavi seguendo?-  

-No, quella volta ti giuro che ci siamo incontrati per caso. Anzi, ho saputo qualcosa di te che non avevo considerato. Credimi, preferisco averti come amica, che nemica..perché noi siamo amici..o no?-domandò. In effetti, ora che le cose erano così diverse, non era ancora chiara la natura del loro rapporto. Kaori ci pensò un attimo su..non sapeva cosa fare..ma sentiva che non avrebbe potuto voler male a Nathan , lo sentiva suo amico..e sentiva il buono che c’era in lui..come lo aveva sempre visto anche in Ryo..  

-Non posso essere tua nemica, Nathan. Mentirei a me stessa se provassi anche solo a pensarlo- gli disse, avvicinandosi. Le sue guance erano rigate da lacrime che lui poteva solo intravedere il riflesso, nella semi-oscurità – Ma non posso nemmeno permetterti di uccidere Ryo, lo capisci, vero? E’ pur sempre il mio socio, ed io gli devo la vita, per tutte le volte che mi ha salvata. Al rientro, finita questa missione, non potrò più lavorare con te. Ma non credo..che tornerò da Ryo..Probabilmente lo informerò di chi dovrà fronteggiare, poi sparirò. E tu non potrai impedirmelo. L’hai detto tu, non mi devi sottovalutare, va bene?-disse Kaori, con un tono misto di tristezza, angoscia, disperazione ed affetto. Era il tono di una persona lacerata dentro, che cerca disperatamente di capire cosa è giusto in generale..e cosa è giusto per sé e per il proprio cuore. Ma il cuore di Kaori sanguinava, in quel momento. E lo stesso quello di Nathan, anche se non lo dava a vedere. Lei sapeva che era così.  

-Io.. lo capisco..Ognuno di noi dovrà fare quello che deve..ma nemmeno per me sei una nemica..Kaori..-  

La ragazza si avvicinò allo sweeper.  

-Voglio sapere ancora..Il fatto che io lavorassi con te..faceva parte del tuo piano? Mi hai allontanato da Ryo di proposito?..-  

Nathan aveva capito cosa intendeva dire Kaori. Ma non poteva rispondere per il vero, perché lei non sapeva la vera entità del gioco in cui era invischiata. Avrebbe optato per una mezza verità, però, perché non voleva mentirle.  

-Non era nei miei piani..- disse. Era vero, non nei suoi..ma di qualcun altro..  

Si guardarono ancora per qualche momento, cercandosi l’uno negli occhi dell’altra. Quando l’ultimo lampo del temporale ormai in allontanamento li illuminò, una forza potente e strana li spinse l’uno nelle braccia dell’altra. Si strinsero forte, cercando conforto da una realtà che entrambi, in fondo, avrebbero desiderato cambiare. Quando le loro labbra s’incontrarono, li percorse un brivido improvviso. Si baciarono con disperazione, cadendo sul letto strettamente allacciati. Le cose avrebbero potuto degenerare..se non si fossero fermati entrambi contemporaneamente, ansimanti, i volti a pochi centimetri di distanza. Potevano sentire il reciproco profumo, erano come ipnotizzati, ma entrambi avevano capito..  

-Sarebbe solo per..-iniziò Kaori  

-..Solo per..-  

-Dormiamo, ora..-propose lei, stringendosi al corpo dell’amico.  

Si addormentarono così, sperando che il giorno dopo avrebbe portato chiarezza..e, magari, un briciolo di speranza.  

 

 


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