Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Auteur: Sayako

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 19 chapitres

Publiée: 29-05-06

Mise à jour: 29-05-06

 

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ActionRomance

 

Résumé: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Chapitre 17 :: Parte 17.

Publiée: 29-05-06 - Mise à jour: 29-05-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19


 

PARTE 17.  

Erano passati diversi giorni . Ora Kaori sapeva che avrebbero portato a termine il compito la sera dopo. Ci sarebbe stata una sorta di conferenza e quel ricercatore li avrebbe ringraziati personalmente. Ancora non ci vedeva chiaro, ma la ragazza era talmente sottosopra per quanto era accaduto in quella famosa sera, che quelle incertezze erano passate in secondo piano. La curiosità era stata solo in parte accontentata. Ora sapeva chi era il bambino della foto ingiallita che aveva trovato a casa di Nathan..era Ryo. Sebbene qualcosa si fosse chiarito, però, ancora molto restava nell’ombra: tutti gli altri dati nella valigetta ad esempio, nomi e numeri cui Nathan non aveva dato nessuna spiegazione. Quando si era svegliata, la mattina dopo il temporale, si era ritrovata da sola nel letto. Non aveva più avuto occasione di riprendere il discorso: l’amico era piuttosto sfuggente e lei aveva chiaramente capito che lo faceva apposta per evitarla. Considerava chiuso l’argomento. Ma lei no, assolutamente. Al loro ritorno avrebbe raccolto altre informazioni, che lui avesse voluto o no.  

 

 

Dal canto suo, Nathan era rimasto sorpreso di se stesso. Non si spiegava il perché non avesse semplicemente ucciso una testimone scomoda. Non sarebbe stata la prima volta, dopotutto. Solo qualche giorno prima aveva ucciso quell’uomo, nel suo appartamento..giusto pochi momenti prima che Ryo e gli amici arrivassero lì..Ovviamente lui non sapeva di aver loro rovinato la festa, ma aveva agito così proprio perché lo sperava. Eppure, non gli era passato neanche per l’anticamera del cervello di tirare fuori la pistola. Sedeva sulla panchina di un parco, l’aria era fresca e la giornata assolata. Rifletteva con lo sguardo perso, mentre le persone gli passavano davanti, smaniose di andare a mangiare, visto che ormai era mezzogiorno passato.Ma lui non sarebbe tornato all’albergo..non voleva vedere Kaori che il tempo strettamente indispensabile. Quella donna era stata in gamba davvero e lui l’aveva decisamente sottovalutata. Era stato questo l’errore più grande ed ora ne pagava il prezzo. Come si era sentito quando l’aveva riconosciuta lì, seduta sulla poltrona, con i fogli della valigetta in mano..Si era sentito stranissimo, come mai in vita sua..si era sentito..colpevole! E questo l’aveva disorientato. Lui, che aveva sempre avuto un comportamento di ghiaccio in questo tipo di faccende..No, aveva capito subito che avrebbe rivelato la verità a Kaori..era come se ci si sentisse costretto, come se glielo dovesse..Non avrebbe potuto mai puntarle un’arma addosso, non poteva immaginarla morta. Sospirò, alzandosi e proseguendo per la strada vicina, senza una meta precisa. In realtà, però, stava comunque per firmare la condanna a morte. Se avesse portato la sua..partner..alla “festa”..non avrebbe avuto scampo. Anche se non era nei patti, non era certo uno sciocco..Probabilmente Takerumo avrebbe cercato di eliminare Kaori..ed anche lui.Ne era quasi certo. Ma non aveva idea di come avrebbe potuto fare ad evitarlo..soprattutto ad evitare la morte di Kaori..dato che non poteva certo rivelarle come stavano le cose. Sapeva che lei non sospettava niente..se così fosse stato, tutto sarebbe andato a monte..probabilmente avrebbe cercato di dissuaderlo oppure sarebbe andata a cercare Ryo..ed avrebbe mandato tutto all’aria. Non poteva permetterlo, dopo un’attesa così lunga. L’uomo pretendeva la sua vendetta, l’aveva desiderata da quel lontano giorno, nella giungla..era stata la sua ragione di vita per anni, le aveva sacrificato tutto della sua vita..anche l’amore. Pensò a Charlie, alla sua dolcezza , alla forza e determinazione con cui gli era stata accanto. Ma alla fine aveva dovuto allontanarla..anche se questo lo aveva fatto stare male. La capiva se ora lo odiava..Con l’aria di chi entra a fare uno dei suoi ultimi pranzi, fece ingresso in un locale poco in vista, dove ordinò un pasto che consumò con svogliatezza. Poi riprese a vagare per le vie della città, pensando alla resa dei conti dell’indomani sera.  

 

 

L’uomo era seduto alla scrivania, assorto. Osservava con insistenza una foto con una cornice dall’aria costosa. Il ragazzo ritratto sorrideva all’obbiettivo.  

Takerumo riviveva i tragici momenti che avevano portato alla morte di suo figlio. Li riviveva il giorno prima della battaglia, quasi per darsi vigore. Saeba era arrivato ed aveva scoperto abbastanza in fretta quello che era sufficiente sapere. Più in fretta di quanto si aspettava, a dire il vero, ma non gli importava. E non era solo, a quanto pareva, ma anche questo non contava più di quel tanto. Avrebbero avuto contro quasi un esercito..la serata sarebbe stata la tomba dell’uomo che aveva distrutto il suo passato. Si riscosse sentendo un suono provenire dalla trasmittente sulla scrivania.  

-Signore, è tutto sistemato per domani sera. Mancano solo le sue ultime istruzioni- disse una voce anonima.  

-Bene. Io sarò lì all’ora convenuta, mi raccomando: non dovrete entrare in azione fino a quando non sarò io a dirlo. Qualunque cosa succeda, chiaro? Non devono esserci inconvenienti..Quando arriveranno Saeba ed i suoi amici, lasciateli entrare, ma non con troppa facilità, potrebbero insospettirsi più del dovuto. Probabilmente sanno già che potrebbe essere una trappola..ma dovranno averne la certezza solo al momento opportuno, quando sarà troppo tardi per tornare indietro. Dovete assolutamente aspettare che arrivino anche Shukiji e la Makimura, capito bene?-  

-Sì, signore..come dobbiamo comportarci con loro?-  

-Uccideteli, ma solo quando lo ordinerò io. In ogni caso, non devono uscire vivi. Nessuno di loro deve uscire vivo di lì, mi sono spiegato?-  

-Sì, signore-  

Seguì il consueto rumore, tipico della fine di una comunicazione via radio. L’uomo si appoggiò allo schienale soddisfatto. Un sorriso amaro era dipinto sulle sue labbra.  

 

 

Ryo, Umibozu e Miki avevano ormai fatto tutto quello che dovevano. Si erano procurati le armi ed avevano avuto informazioni sul luogo. Era un palazzo spesso usato per i congressi che si trovava vicino alla periferia. Circondato da una parco non troppo ampio, non avrebbe dovuto essere troppo difficile da esplorare. Già, perché avevano deciso che il loro ruolo avrebbe dovuto essere soprattutto questo: una discreta esplorazione, senza dare nell’occhio, anche perché non erano sicuri che Kaori sarebbe stata lì. E questa era diventata la loro prima preoccupazione. Se Ryo aveva ragione, come era molto probabile, lei era l’esca. E loro sarebbero caduti in trappola..ma avrebbero fatto di tutto per uscire di lì..con lei..e pazienza se quell’uomo l’avesse fatta franca con la Polvere. Era un ragionamento egoistico, ma Ryo era stato irremovibile, questa volta, aveva mandato al diavolo Takerumo e la sua Polvere. Né Miki né Umi avevano provato a fargli vedere la cosa da una prospettiva diversa. Sarebbe stato inutile. Si preparavano ad una serata che era tutto un grande interrogativo con attenzione e precisione, senza sapere bene a cosa andavano incontro. Appena dentro, si sarebbero subito divisi: lui sarebbe andato in cerca di Kaori, loro in cerca di prove per la Polvere. Era un compromesso accettabile dopotutto..solo che l’obiettivo primario sarebbe stata la vita della sweeper, questa volta.  

Ryo, nel prendere quella decisione, aveva pensato che, una volta tanto, lui stesso sarebbe stato il suo primo interesse: non poteva permettere che la vita di Kaori fosse messa in pericolo a causa di una sporca menzogna. E non poteva permettere che lei se ne andasse senza sapere la verità su di lui, su Kazue..sui propri sentimenti. Se se ne fosse andata, sarebbe stato per una scelta basata su fatti veri..fra cui anche il suo amore per lei. Glielo avrebbe detto, ridetto, urlato, fatto ingoiare anche per forza, l’avrebbe sfinita, assordata a furia di ripeterglielo, perché lo doveva capire. Lo doveva sapere. Questi erano i pensieri che si affollavano nella mente dello sweeper mentre si preparava con collaudata meticolosità. Avrebbe lottato fino all’ultimo respiro.  

 

 

-Kaori, sei pronta?-la chiamò Nathan attraverso la porta della sua stanza.  

-Eccomi, arrivo..-rispose lei distrattamente. Aveva deciso di indossare ancora una volta la parrucca..per precauzione, non voleva essere troppo riconoscibile..Sapeva che non ce n’era motivo..ma il futuro è sempre incerto e strano, quindi preferiva dare un’immagine diversa di se stessa. Aveva indossato un paio di pantaloni in pelle molto attillati neri ed anche il sopra, aderentissimo e che completava il vestito, era nero. Il rossetto rosso aggiungeva l’ultimo tocco alla sua figura perché potesse recitare la parte che aveva scelto. Donna sensuale, ma spietata. Non era così, che apparivano spesso, le donne killer, nei film?..D’accordo, forse si era lasciata prendere..ma in fondo, che importava? Nessuno l’avrebbe più rivista da quelle parti..e probabilmente l’avrebbero dimenticata alla svelta. Prese borsa e spolverino e, camminando con una disinvoltura che stupì lei stessa per prima su tacchi piuttosto alti, si avviò verso la porta. Leggendo la reazione sul volto del collega, capì che era riuscita nell’intento.Mentre l’amico cercava di balbettare qualcosa, lei lo precedette, sicura.  

-Andiamo, allora?-  

-Sì..sì, andiamo-rispose, non prima di averle dato una seconda, lunga occhiata mentre la osservava incamminarsi per il corridoio.  

 

Il palazzo era abbastanza carino, ma un po’ spoglio, visto da fuori. Aveva un’aria piuttosto formale. Mentre scendevano dall’auto e passavano per qualche istante attraverso l’aria fresca della notte incipiente, Kaori pensò ancora una volta a Ryo, cercando di capire il perché della sua presenza lì. E se fosse venuto qui anche lui per la Polvere? Se avesse saputo qualcosa..Ma no, cosa vado a pensare..è ancora in via di sperimentazione..e comunque il cliente ha già ingaggiato noi.. Ma non era tranquilla..Non vedeva l’ora che tutto finisse, per cui si affrettò ad entrare, dopo aver lasciato il soprabito al guardaroba. Un uomo in divisa, piuttosto robusto, ritirò i loro inviti.Il corridoio che portava al salone era esteso e lungo le pareti c’erano numerosi altri piccoli corridoi. Quello doveva essere un posto più grande di quanto appariva da fuori..Era sfarzoso, ma senza esagerare: la sala in cui entrarono era piena d i ospiti, praticamente tutti uomini, notò con disappunto Kaori.  

-Allora? Qual è il nostro uomo? Quello che vuole ringraziarci?-chiese con curiosità la sweeper, guardandosi attorno.  

-Sarà qui fra poco, non temere..Ancora non sono arrivati proprio tutti..Intanto prendiamo qualcosa da bere?-  

-Perché no?-  

C’era solo un lungo tavolo vicino ad una parete, con alcune vivande. Strano, visto il numero discreto di persone presenti, pensò Kaori. Notò ben presto che c’era qualcosa di strano..Sorprese più volte alcuni dei presenti guardarla.  

-Nathan..Mi sai dire perché mi guardano così? Ho qualcosa che non va?-gli domandò, un po’ preoccupata, portandosi istintivamente le mani ai capelli.  

-E’ che sei splendida, stasera..Ci credo che ti guardano..-le disse, con un gran sorriso.  

-Sarà..-ma non era convinta. Più che ammirazione, le sembrava di leggere su quei volti ostilità. Forse sarò paranoica..  

Passò un po’ di tempo. Il collega si era allontanato, parlava con alcuni ospiti. La musica di sottofondo le dava noia e l’atmosfera era davvero pesante. Sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla.  

-Bella serata, vero?-  

Si voltò di scatto e vide una donna di straordinaria bellezza.  

-Charlie! Buonasera..Ehm, sì..molto bella..-cercò di concordare  

-Meno male..allora non sono l’unica a pensare che è una noia mortale..-le sorrise con complicità.  

-Che ci fai qui?-domandò Kaori, incuriosita. Il sorriso scivolò via dalle labbra della donna, vestita in nero anche lei.  

-Beh..ecco..conosco alcuni degli invitati..Non lasciarti ingannare dalle apparenze..-  

-Come?-Kaori non capiva bene, ma c’era qualcosa di sbagliato in tutta quella situazione.  

-Buonasera-  

Si voltarono entrambe. Nathan era tornato ed osservava Charlie con sguardo indecifrabile. Kaori pensò che avrebbe dato molto per poter capire cosa diavolo si stavano dicendo quei due attraverso il pensiero. Capì però due cose:  

1-Charlie era irritata con Nathan  

2-Nathan era irritato con Charlie. Ma perché?  

-Ehm..-provò ad intervenire  

-Voi due vi conoscete già, vero?-le domandò con voce incolore Nathan. La discussione fra i due non si era conclusa. Stallo.  

-Io e Kaori ci conosciamo, ma tu lo sai già..quindi, domanda inutile-  

-Già..-  

Bene, quella era la classica conversazione senza capo né coda tipica di persone a disagio. Ci mancava. Kaori stava valutando se fosse il caso di allontanarsi con una scusa poco convincente, ma un uomo venne a bisbigliare qualcosa a Nathan, che annunciò loro l’arrivo del loro cliente. Il vocìo che fino a quel momento aveva dominato si zittì ed una porta laterale si spalancò. L’uomo entrò avvolto dal silenzio più assoluto, salì su una specie di piccolo podio, dove c’era un microfono. Appena sorrise, la vista di quei denti acuminati e innaturalmente bianchi, in tono perfetto col colore dei capelli, fece rabbrividire Kaori. Un applauso scoppiò fragoroso, ma lei continuò a fissare quel volto che trovava spaventoso.  

 

 

Ryo e gli amici erano entrati nel palazzo senza troppi problemi. Ovviamente avevano dovuto stendere qualche uomo, ma era stato tutto facile..come avevano previsto. Quella era una trappola..e come in ogni trappola che rispetti, il difficile non era entrare, ma uscirne..vivi, possibilmente. Poi si erano separati. Umi e Miki si erano diretti verso probabili cantine, mentre Ryo sarebbe entrato nella sala congressi.  

-Buona fortuna ragazzi..-  

Ma che fortuna e fortuna..noi siamo professionisti..E’ solo bravura,la nostra..-lo corresse Umibozu  

-Se lo dici tu..-  

I due sweeper si avventurarono per lunghi corridoi, fino a quando, dopo aver aperto più volte senza trovare niente di interessante, se non stanza praticamente vuote, ne aprirono una che li portò a percorrere una scala. Umi non aveva problemi col buio, per fortuna. Sbucarono in una stanza ampia, che doveva essere al di sotto del piano della strada. C’erano casse, poche a dire il vero, che trovarono, coperte sotto un rudimentale nascondiglio.  

-Tzè, dilettanti..O scontati..-  

-Che vuoi dire?-domandò Miki. Ma non fece in tempo ad avere una risposta. Dietro di loro e davanti, sbucati fuori da chissà dove, c’erano una decina di uomini col mitra spianato.  

-Scontati..-mormorò Umi, con disapprovazione.  

-Arrendetevi subito!-urlò uno di quelli. Incredibilmente, Falco sembrò arrendersi. Alzò le mani. Gli uomini si rilassarono un momento, ma.. difficile descrivere le facce che fecero quando videro il contenuto di quelle mani..Una lucida, carinissima bomba a mano senza spoletta brillava, impugnata dallo sweeper.  

-Non avevate detto che dovevano essere vuote..-si scusò Falco- ora avete circa 20 secondi per..beh,lo immaginate, no?-  

-Ma..morirete anche voi!-abbaiò uno di quelli, diventati all’improvviso molto, molto meno sicuri di prima.  

-Beh, sono i rischi del mestiere..siamo professionisti..No?-li provocò lui-..allora?-  

-Allora ciao ciao! Chiudeteli dentro!-rispose quello-..forse potremo circoscrivere i danni..-  

Rapidissimi, svuotarono la stanza e corsero via, lasciando i due sweeper a fissarsi. Restavano un paio di secondi prima che l’esplosione distruggesse loro e la stanza. Si fissarono negli occhi..  

 

 

Intanto, Ryo aveva percorso altri corridoi. La sorveglianza trovata era anche troppo modesta. Sapeva dove doveva dirigersi e non gli fu difficile arrivare fino alla porta che gli avrebbe permesso l’accesso al salone. Dovette mettere a cuccia tre omaccioni, che peraltro erano tutti muscoli, ma poco cervello ed era stato davvero poco stimolante per lui. Ora, però, il battito del suo cuore si era fatto vagamente irregolare. Cosa avrebbe trovato, o meglio..chi avrebbe trovato, lì dietro? Era molto che non vedeva Kaori..sapeva che la probabilità che lei fosse lì era alta..per lo meno, sarebbe stato logico..ma se si fossero sbagliati? Beh, almeno avrebbero sgominato il traffico di quella nuova Polvere..e poi, lui sarebbe ripartito per cercarla, non si sarebbe fermato. Avrebbe portato a termine il suo ..compito, questo era certo. Posò le mani sulle maniglie, che non gli opposero resistenza. Spinse con forza.  

 

 

Nel salone, l’uomo era su una specie di podio. Attorno c’era molta gente. Stava facendo una sorta di discorso, Ryo riuscì ad afferrare qualche parola, prima che queste morissero sulle labbra di Takerumo. Il silenzio cadde sulla sala illuminata di una luce rosata. L’uomo l’aveva visto. Logico, lo stava aspettando..  

-Bene, anche l’ultimo ospite, l’ospite d’onore, a dire il vero, è arrivato, signori. Un applauso al signor..Saeba! Forza!-disse, rivolto al pubblico.  

Kaori, che si trovava nella sala vicino a Nathan, era sobbalzata. Si voltò, seguendo la direzione dello sguardo dello scienziato..di quello che lei, almeno, reputava tale..e lo vide. Ryo era lì dietro, vicino alla porta socchiusa. Indossava uno smoking..ed era..così..Deglutì rumorosamente, sentendo l’effetto delle prime scariche di adrenalina diffondersi dal ventre al petto..a tutto il corpo. Si sentiva in un modo difficile da descrivere, ma doveva cercare di non darlo troppo a vedere. Sentiva su di sé lo sguardo di Nathan, ma quando lo guardò, a sua volta, lesse nei suoi occhi qualcosa che la raggelò. Lui non era affatto sorpreso..lui SAPEVA!!Stava aspettando Ryo..ma allora..Allora questa è una trappola! Allora..Kaori si sentì precipitare per un attimo nel vuoto della disperazione. lesse negli occhi del compagno quello che avrebbe dovuto capire prima, se solo fosse stata una sweeper degna di quel nome..Era stata una messinscena, tutto..era tutto programmato..  

-Nathan..-sussurrò, con voce rotta dallo stupore.  

-Mi dispiace, Kaori. Credimi. Ma ho aspettato questo momento per una vita-le rispose lui, glaciale, distogliendo lo sguardo.  

 

 


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