Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Auteur: Sayako

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 19 chapitres

Publiée: 29-05-06

Mise à jour: 29-05-06

 

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ActionRomance

 

Résumé: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Chapitre 13 :: Parte 13.

Publiée: 29-05-06 - Mise à jour: 29-05-06

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19


 

PARTE 13.  

Ryo non si era quasi accorto del Natale. Se non fosse stato per i pranzi con Umi e Miki, che avevano tanto insistito da fargli venire i mal di testa, Vigilia, Natale e le altre feste sarebbero state inesistenti, per lui. Aveva lavorato febbrilmente alla ricerca di informazioni, ma non aveva saputo molto. Aveva trovato notizie vaghe su Kazue e Yukari..ma qualcosa iniziava a non tornargli. Intanto, aveva saputo che Akito era misteriosamente fuggito dalla prigione e non se ne sapeva più niente. E si erano perse le tracce anche delle due sorelle..però aveva scoperto che alcune informazioni non erano vere: ad esempio, l’impiego di Yukari. Non era affatto una giornalista, come aveva detto a Kaori in un primo tempo. E ultimamente aveva saputo che la casa nel quartiere Merei era stata per poco tempo abitata da loro, meno di quanto avrebbe dovuto essere. Certo, i nomi tornavano, ed anche altre informazioni, però..il suo istinto gli diceva che c’era qualcosa sotto, di sicuro. Aveva chiesto aiuto anche a Saeko, dopo averla informata della scomparsa di Kaori (tralasciando il motivo, ovviamente!..NdA). Era da lei, che aveva avuto la maggior parte di tali notizie..ed ora era anche preoccupato. Iniziava a pensare: a- Che Kaori fosse intenzionata a non ricomparire, se non addirittura a sparire per sempre; b- Che si stesse ( o forse già lo era ) invischiando in qualcosa di troppo grosso, per lei. Ormai era quasi un mese che era sparita. Era stata, brava, non c’era che dire. Non c’erano tracce, era come cercare un ago in un pagliaio..Ryo ascoltava distrattamente la radio, in quella fredda ma limpida mattina di Gennaio. Non sapeva che cosa mangiare per colazione..quando gli venne in mente la scatola dei biscotti di Kazue. Forse era stato di cattivo gusto ed anche un po’ masochistico tenerla lì..ma chissà se era ancora buono, quel biscotto..meglio di niente..Lo tirò fuori, osservandolo ancora una volta. Fu colto da un’idea improvvisa. Un pensiero che gli era balzato alla mente, veloce ed accecante come un lampo. Spezzò il biscotto e ne osservò il centro. C’era una sottile striscia chiara, come se ci fosse qualche sostanza, dentro. Poteva essere un aroma in polvere, ma poteva anche..Uscì di casa di corsa. Dopo un secondo correva già per le strade della città. Doveva far analizzare subito quel dolce..se le cose stavano come temeva, c’erano altri guai all’orizzonte..  

 

 

Il telefono squillava con insistenza. Nathan si domandò se fosse giunta, finalmente, la chiamata tanto attesa.  

-“La rosa blu”, dica pure..-  

-Sei pronto per mettere in atto la prossima fase del piano?-domandò una voce roca.  

-Non aspettavo altro. Tutto va secondo i programmi. Quando dobbiamo partire?-  

-Aspetta un paio di giorni.. devo finire di organizzare una degna accoglienza!-sogghignò la voce  

-Cosa devo dire alla ragazza?-  

-C’è stato un piccolo contrattempo, per cui non ci sarà nemmeno bisogno di mentirle. Qualcuno dei miei concorrenti è riuscito a sottrarmi un quantitativo, seppur minimo, della nuova Polvere del sonno..sai a cosa mi riferisco...Quindi, il vostro incarico sarà recuperarla. Ho già una mezza idea di chi sia stato..guarda caso credo sia ancora qui. Lei non deve avere il minimo sospetto, ovviamente. Immagino che anche a te stia a cuore la riuscita della nostra impresa..Giocheremo sul terreno dove siamo più forti. Tutti i miei uomini saranno ad attendere il caro Saeba..-  

-Ricorda, però, che abbiamo fatto un patto: prima voglio avere il tempo..-  

-Non ti preoccupare. Lo avrai.-Concluse l’uomo, poi attaccò.  

Il ragazzo attese qualche secondo, prima di riattaccare a sua volta, lentamente. Non poteva credere che tutto fosse così vicino..che il momento tanto atteso fosse giunto..Non avrebbe certo sprecato quell’occasione che gli era quasi caduta dal cielo. Chiamò Kaori a gran voce.  

-Sì, sono qui! Dimmi pure..-rispose la ragazza, arrivando trafelata da dentro la serra.  

-Ho ricevuto conferma dell’incarico. Dovremmo partire fra due giorni per Osaka -le annunciò allegramente  

-D’accordo. Ora dimmi tutto -disse lei, girando il cartellino sulla porta con scritto “torno subito”.  

-Il nostro cliente si chiama Sukigi Rokata. E’ stato indirizzato a me da certe conoscenze comuni, ma non vuole esporsi troppo.Si tratta di uno scienziato, che ha messo a punto una nuova sostanza, una sorta di polvere, rivoluzionaria nel campo della medicina. Potrebbe addirittura sostituire l’anestesia, senza causare nessun effetto collaterale, di facilissima somministrazione. Solo che Rokata si è accorto che un certo quantitativo mancava all’appello. Il farmaco è ancora in sperimentazione, per cui sarebbe un male se finisse nelle mani sbagliate, perché non si sa ancora con certezza se le teorie che ne hanno permesso la creazione siano corrette. Inoltre, se usato in miscela con altre sostanze, può diventare molto instabile..e provocare disastri..potrebbe essere addirittura usata come arma..Noi dobbiamo ritrovare il campione, scoprendo chi l’ha rubato-  

-Capisco..-mormorò Kaori, cercando di assimilare il più possibile –probabilmente concorrenza..-  

-E’ ciò che dobbiamo scoprire. Allora, che cosa ne pensi?-le domandò. Era essenziale che lei accettasse, ma sapeva che sarebbe stato così. Dopotutto era una sweeper, anche se non proprio infallibile..  

-Bene. Accetto l’incarico -decise Kaori, dopo un attimo di titubanza. Alla faccia di Ryo e di tutti quanti. Ma prima aveva qualcosa da fare, di urgente.  

-Bene, allora. Stasera, forse, non sarò a casa..devo procurarmi alcune cose e sentire Kuno per via del negozio..-  

-Non c’è problema, penserò io a fare la guardia..e ti lascerò acceso il camino, se vuoi!-rispose Kaori, allegra. In realtà un’idea si stava facendo lentamente strada nella sua mente.  

-Oh, non ti preoccupare, non ce n’è bisogno..-le assicurò lui –Grazie, per il pensiero, però-  

 

 

Il Professore gli aveva dato le notizie negative che si aspettava. Anzi, se possibile, ancora peggiori.  

-Questa è una sostanza molto interessante..Ha le proprietà di un sonnifero, in dosi così ridotte, ma la composizione è strana..Non ho mai visto niente del genere. Se somministrata in dosi maggiori, le proprietà aumentano in modo esponenziale..Inoltre, la struttura chimica non è molto stabile..per lo meno, se fosse mescolata con *****(evitiamo di spargere orrori nel campo della chimica, che è meglio..NdA) potrebbe dare effetti molto pericolosi, specie se venisse resa gassosa..Potrebbe essere un nuovo ritrovato medico..-  

-..Oppure una nuova arma-aveva terminato Ryo.  

In realtà, cercando ulteriori informazioni, aveva scoperto qualcosa, anche se nulla di preciso. Pareva che ci fosse una nuova sostanza in circolazione, utilizzabile per attentati soprattutto. Non si sapeva nulla di preciso, tranne che il suo nome era ‘Polvere del sonno’..Tutto questo tornava, anche troppo..Ma cosa c’entrava lui, in tutto quello..se di quello si trattava? E cosa c’entrava Kazue, che glieli aveva portati? Forse non lo sapeva? No, troppo facile..e guarda caso era scomparsa..Sentiva che ci doveva pur essere un filo conduttore, ma non riusciva a trovare il bandolo della matassa. Era come avere i tasselli di un puzzle e non riuscire a ordinarli bene.  

Nemmeno Umibozu ne sapeva di più. Aveva deciso di parlargliene, per avere un parere.  

-“Polvere del sonno”, hai detto? Uhm..non mi è nuovo, forse ho sentito qualcosa..ma sono informazioni molto recenti e quindi imprecise. C’è una cosa, però, che non mi convince: pare che i traffici in cui sarebbe coinvolta questa nuova sostanza non siano ancora giunti fino a qui. Hanno avuto origine e si stanno diffondendo a Osaka..è troppo presto per raggiungerci..Che ne pensi? Ryo? -Umibozu era pensieroso.  

-Mmm..-  

-Ryo? Ma cosa..-  

Ryo aveva colto vagamente il senso di quello che gli aveva detto il gigante, perché pochi istanti prima era entrata Miki, dal retro del negozio. Ryo stava guardando ostentatamente in direzione della donna..e del suo fondoschiena ed aveva iniziato ad allungare le mani..  

-Mia bellissima, dolce Miki, lascia che ti aiuti in questo duro lavoro..avrai certo bisogno di un massaggio rilassAaargh!-  

Lo sweeper venne brutalmente afferrato per la collottola dal gigante, mentre Miki, con eleganza, prendeva la mira. Una padellata in faccia gli fece subito schiarire le idee. Dopo un minuto, ovviamente, era di nuovo seduto al bancone come se nulla fosse accaduto..(salvo un maxi cerotto sulla fronte!..NdA).  

-Ancora non capisco cosa c’entro io, però..e Kazue..-disse, perplesso.  

Miki capì che, a quel punto, doveva mettere la sua saggezza a disposizione di quei due tardoni (ma..Miki? Stai insultando anche Umi..??!!NdA). Era un pezzo che ci rifletteva su.  

-Hai detto che qualcosa non ti tornava, nel caso che Kaori ha risolto tempo fa, giusto?-  

-Già..-rispose Ryo, non sicuro di dove voleva andare a parare la donna.  

-Poi si presenta Kazue, quella che hai..o meglio, che Kaori e tu avete salvato.. per “ringraziarti”..-  

-E dove sarebbe la stranezza? Deve aver sentito parlare della mia fama di Stallone! Me l’ha detto lei stessa..-  

-A parte il fatto che più di quella fama, tu sei universalmente conosciuto come maniaco e quindi evitato dalle donne come la peste..(Ehm..non ti sembra di esagerare un pochino?..NdA)-  

-Cosaa??Ma come ti permetti?-disse lo sweeper, mettendo il broncio.  

-..come ha fatto a conoscere la tua..”fama”.. se era qui da poco, in realtà..e per di più non abitava nemmeno vicino? Comunque..continuiamo: ti porta una scatola di cioccolatini, tu la mangi tutta..dopo di che, non ti ricordi più nulla..-  

-Sì, ma lo posso ben immaginare..ih ih!..-disse Ryo, con la solita, usuale faccia da pervertito, con la bava alla bocca. Miki si limitò a rivolgere gli occhi al cielo.  

-Infine, trovi la polvere nei cioccolatini. Non ti viene in mente niente?-lo guardò infine, trionfante. Sul volto di Ryo si susseguirono, nell’ordine:  

*perplessità;  

*sguardo interrogativo con aggrottamento della fronte;  

*sorpresa;  

*improvvisa consapevolezza;  

*stupore  

*Rabbia..  

-QUELLA MI HA PRESO IN GIRO!!!! BRUTTA *###@§!! ..^^**###”!!.. @#####!! ..##@@$£^!!!!..-  

-Ryo..ehm..abbiamo capito..-gli fece notare Miki, con le guance arrossate.  

Lo sweeper cercò di calmarsi..ma era furente. Kazue..se così si chiamava..lo aveva giocato! Nessun mokkori, niente di niente! Lo aveva addormentato e poi aveva recitato! Ma perché, poi..Pose quella domanda alla donna. Questa volta era più difficile rispondere.  

-Beh, che cosa ha ottenuto? Ti ha rubato qualcosa?-domandò Umibozu.  

-Macchè..l’unica conseguenza è stata la scomparsa, anzi la fuga di Kaori..- Appena detto questo, si bloccò. Ora aveva capito. Notò la stessa consapevolezza sul volto dei due amici.Non sapeva come, ma qualcuno aveva voluto allontanare Kaori da lui. E ci era riuscito. Ma perché? E chi? Gli venne in mente un particolare..  

-Miki, conosci qualche amico di Kaori, qualche nuova conoscenza, il cui nome inizi per “N”?-  

-Non mi sembra..però..aspetta un attimo..quando siamo uscite a pranzo, Kaori ha fatto riferimento di sfuggita ad un certo Nathan..ma non mi ha detto niente di particolare, solo che avevano pranzato insieme una volta e che era simpatico..poi abbiamo cambiato discorso..Credi che..?-  

-Non saprei, ma potrebbe c’entrare qualcosa-disse Ryo, lentamente. Ci era anche uscita a pranzo? Ma chi era questo? Da dove sbucava fuori? Quando lei aveva ricevuto i fiori, all’ospedale, non ci aveva fatto veramente caso..Stupido che era stato, Kaori non stava scherzando! Tutta colpa sua, del suo orgoglio e della sua inettitudine..Se l’avesse trattata con più serietà, ora forse le cose sarebbero state diverse..  

Salutò gli amici e si diresse verso casa, continuando a far lavorare il cervello per tutto il tragitto.  

 

 

Doveva fare in fretta, non perdere tempo. Aveva tenuto d’occhio la casa ed aveva notato che era vuota. Probabilmente, Ryo era uscito con quell’oca giuliva tutta sorrisini e curva. Brutto idiota..la rabbia la investì ancora, come anche la gelosia, ma rimase lucida e decise di agire subito. Ormai era quasi buio. Entrò in casa silenziosamente. Controllò che non ci fossero trappole o cose del genere, ma Ryo era troppo sicuro di sé per averne bisogno. “Pallone gonfiato!” lo offese col pensiero la ragazza. Si diresse verso la sua camera. Era come l’aveva lasciata. Velocemente prese l’anello e la foto di Hideyuki, insieme a qualche altra cosa utile. Fu pronta in un lampo, doveva avere il tempo di allontanarsi a sufficienza..Ma non resistette..e si guardò attorno. Però..non sembrava esattamente l’ambiente in cui viveva una donna..Era tutto in abbandono, chissà da quanto Ryo non puliva..Il frigo, vide, era vuoto e le scansie anche. Niente biancheria o vestiti da donna per la casa..forse era già finita con quella gallina..Meglio così, gli stava bene. E sperava che fosse stata lei a lasciarlo. A causa di quei crudeli pensieri, ci mise un po’ ad accorgersi che stava piangendo come una fontana. Si detestò per la sua debolezza. “Possibile che non riesco a detestarlo veramente nemmeno dopo quello che ha fatto? Però..chissà..se mi sta cercando..”Ma ormai era fatta. cercò di allontanarsi da quel posto alla svelta, prima che le gambe, che ora sentiva di burro, si rifiutassero di obbedirle. Diede un’ultima occhiata, poi lasciò dietro di sé il suo passato..ed il suo cuore.  

 

 

Quando lo sweeper tornò, non gli ci volle molto per accorgersi che qualcuno era stato lì. Il sottile filo che aveva attaccato alla porta dall’interno era stato tagliato. Qualcuno era entrato..ma non tirò fuori la sua arma, perché sentiva che ora non c’era più nessuno. Era solo. Si guardò attorno..non mancava nulla. Controllò nella propria stanza..ma, quando entrò in quella di Kaori, si sentì come se gli fosse stata assestata una martellata sullo stomaco. L’anello. La foto. Spariti. Quello poteva solo significare una cosa..Kaori era stata lì, probabilmente non molto tempo prima..e lui non c’era..e non l’aveva potuta rivedere..Ma la cosa che più lo sconvolse era il significato di quella visita. Kaori aveva portato via le cose che più le erano care. Finora era stato quello, che lo aveva reso certo del suo ritorno. Ma quello..equivaleva ad una sentenza senza possibilità di ricorso. Lo aveva abbandonato, per sempre, ora ne era certo. Andò nel sotterraneo, dove giaceva il registratore della telecamera che aveva recentemente installato, ora che la casa era spesso incustodita. Riavvolse il nastro..e sedette. Osservò la socia entrare, silenziosa. Era bellissima, una di quelle tute aderenti che lui aveva disprezzato tante volte..Aveva un’espressione decisa. La vide avviarsi verso la camera, poi uscire..ed esitare. Il cuore di Ryo accelerò i battiti. Kaori si era fermata, aveva guardato nel frigo, si era guardata attorno..Perché? Forse cercava tracce della presenza della sua..di quella che secondo lei era la sua..amante? Probabilmente, si disse amaramente. Poi notò le lacrime sul suo volto. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Si alzò all’improvviso, prendendo a calci la sedia, il tavolino vicino, il registratore. Era una furia, ma si placò presto. Scivolò a terra, prendendosi la testa fra le mani..Kaori se n’era andata..non sapeva qual era la verità..probabilmente era stata raggirata anche lei, chissà per quale motivo..Quelle lacrime..erano il segno di una profonda sofferenza. Ma forse..forse, anche di speranza..perché se soffriva ancora, allora di lui le importava ancora..forse..non tutto era perduto. Adesso era più che mai deciso a ritrovarla. Le avrebbe spiegato tutto..e finalmente le avrebbe aperto il cuore, le avrebbe offerto se stesso, anche a costo di umiliarsi e di vedersi respinto..anche rischiando di rimanere solo, una delle cose che aveva sempre cercato di evitare..Avrebbe ripreso le ricerche l’indomani, con vigore triplicato.”Kaori..non rinuncerò a te tanto facilmente..Se dovrò lottare per questo..sia!..”pensò, deciso.  

 

 

Kaori aveva messo a posto le cose che aveva recuperato . Non poteva separarsene..in realtà, aveva preso con sé anche la foto dove c’erano Ryo ed Hideyuki, insieme a lei. Era l’unica che avesse in cui figurassero insieme, l’aveva sempre tenuta nascosta in un cassetto..custodita gelosamente.  

Decise che sarebbe andata comunque nell’appartamento di Nathan, per accendergli il fuoco. Sarebbe tornato tardi..sempre se fosse tornato..ma sentiva che era in debito con lui, quindi decise di prepararlo lo stesso. Al massimo si sarebbe spento. Si guardò attorno ancora una volta. Gli piaceva quel posto, sapeva di casa..Ancora una volta il suo pensiero ritornò ad Hideyuki. Che fosse tornato da lei? Sotto..altre spoglie? Ma che andava a pensare..Nathan era solo un ragazzo gentile, non suo fratello.. Kaori si rese conto allora che l’affetto che provava per lui non avrebbe mai potuto trasformarsi in altro..In un primo momento ci aveva quasi sperato, rendendosi conto che il rapporto che si era creato fra loro era qualcosa di diverso da una semplice amicizia. Ma poi aveva realizzato che non si sarebbe potuta innamorare di Nathan. Gli voleva bene, gli era grata e lo riteneva un amico fidato, speciale..ma nulla di più . In un primo momento aveva anche pensato che lui provasse qualcosa in più, per lei. Ma ora si era ricreduta. Non era innamorato di lei, o meglio, sembrava che anche lui non capisse bene, che avesse dei problemi a “classificare” il loro rapporto. Forse anche lui ci aveva pensato su e, per ragioni probabilmente molto diverse dalle sue e personali..aveva deciso che sarebbero stati amici, molto, ma solo quello. Eppure..qualcosa le incuteva timore..era come se, ancora una volta, tutta quella storia non quadrasse. A volte si sentiva quasi la protagonista di un racconto (beh..non hai tutti i torti..eh eh..NdA), di qualcosa di costruito. Quella vicenda era pazzesca. Ma ormai non sarebbe tornata indietro, avrebbe affrontato ciò che il destino le riservava. Ormai, tanto, le cose cui teneva di più al mondo, le aveva perse..Notò ancora una volta la bellissima scrivania che giaceva in un angolo della stanza. Era di foggia antica, con molti cassettini..favolosa! Il sangue di sweeper le ribollì nelle vene: ci sarebbe stato nulla di male se..giusto per curiosità..avesse dato un’occhiata? Non aspettò la risposta della sua coscienza. Spalancò alcuni cassetti. La sua attenzione venne catturata da una busta gialla. La aprì e vide che dentro c’era una foto ingiallita e sporca, vecchia. Raffigurava due bambini, uno un po’ più alto dell’altro. Avevano entrambi capelli scuri, ma gli occhi, le pareva di distinguere, erano molto diversi: chiari quelli del bambino più basso, che sorrideva all’obbiettivo, scuri quelli del più alto, che aveva uno sguardo serio. Lo sfondo era poco chiaro, si vedeva solo un po’ di vegetazione in lontananza. Erano in una sorta di radura. Ai loro piedi, tagliate, però, dalla foto c’erano due..armi. Sì, erano proprio le impugnature di quelli che a Kaori parvero essere mitra. Ma chi erano? Come mai Nathan aveva quella foto? Kaori la scrutò ancora più da vicino, assetata di particolari. I ragazzini erano davvero molto giovani..i loro vestiti erano logori. La sua attenzione venne attirata da un particolare, che la fece sussultare: il bambino dagli occhi chiari aveva un neo in viso..che era identico e nella stessa posizione di un neo che aveva Nathan..ma allora..quello era proprio lui!!?? Ma dov’era? E chi era quello con lui? Sul retrò notò uno scarabocchio, ci mise un attimo a capire che erano numeri: 1509. Cosa volevano dire? Forse la data in cui era stata scattata? Mise via tutto in fretta e furia, ma esattamente come l’aveva trovato. Se il proprietario fosse tornato non avrebbe gradito trovarla lì così..Accese il fuoco, poi si avviò nel proprio appartamento.Era davvero assetata di sapere, doveva scoprire qualcosa in più sul suo amico. Dopotutto era sempre un investigatore..ricercatore di informazioni o killer, non importava. Il confine avrebbe potuto essere più sottile di quanto non avesse pensato..Ma non le passò neanche per l’anticamera del cervello di andarsene. Sentiva comunque di volergli bene..e di potersi fidare, perché non avvertiva pericolo, in lui. Sperava solo che il suo intuito non stesse sbagliando.  

 

 

Ryo aveva avuto una nuova intuizione. Era proprio la sua giornata, quella. Gli era venuto in mente un altro particolare: i fiori! La loro casa ne era stata riempita, poco tempo addietro, giusto in coincidenza del maledetto caso che Kaori aveva risolto quasi da sola. E poi, i fiori all’ospedale. Quindi..certo, poteva essere solo un parto della sua mente malata..oppure una pensata geniale: se fosse stato un fioraio o qualcosa del genere? Scorse tutti i nomi dell’elenco, alla ricerca di negozi i cui gestori avessero quel nome. Bingo!Ce n’era giusto uno..dopotutto, quel nome era poco comune..neanche giapponese. Visto che era sabato sera, avrebbe ormai dovuto aspettare lunedì per andare alla “Rosa blu”. Intanto avrebbe fatto un giretto nel quartiere Merei. Molte cose iniziavano a tornare..Forse ci avrebbe visto più chiaro.  

 

 


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