Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG - Prose

 

Auteur: Sayako

Status: Complète

Série: City Hunter

 

Total: 19 chapitres

Publiée: 29-05-06

Mise à jour: 29-05-06

 

Commentaires: 1 review

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ActionRomance

 

Résumé: Un caso da risolvere da sola per Kaori. Un drammatico equivoco. Qualcuno che giunge dal passato..

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono, come al solito degli aventi diritto(Tsukasa Hojo ecc..). Nathan e gli altri che incontrerete (e non avete mai sentito nominare) sono invece un parto della mia povera mente contorta.. La mia prima ff pubblicata è “Pensieri”, ma questa l’avevo iniziata prima ..spero che vi piaccia!Chiedo perdono per tutte le eventuali imprecisioni ed obbrobri che posso aver scritto, sia volontariamente(ai fini dell’intreccio) che non. Accetto volentieri critiche (garbate, mi raccomando!) e/o suggerimenti..Ma non mi offenderò, se scriverete anche solo per dirmi che non vi è dispiaciuta..(così il mio ego si gonfia..poco, non temete..). E’ proibito qualunque uso di questa ff senza autorizzazione! La mia e-mail è : Sayako_81@yahoo.it ;mi raccomando, fatene uso! Potete collocare questa ff dove volete, più o meno..comunque prima della fine. Come al solito è venuta diversamente da come avevo pensato all’inizio..e decisamente più lunga..Spero che non vi addormenterete.Al massimo, potrete sempre usarla come rimedio contro l’insonnia! Scusate il titolo non molto originale, ma non ne avevo in mente di migliori.. Ed ora..buona lettura!!!!(E speriamo bene..)

 

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   Fanfiction :: "Fino all'ultimo respiro".

 

Chapitre 10 :: Parte 10.

Publiée: 29-05-06 - Mise à jour: 29-05-06

 


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PARTE 10.  

- Buongiorno!- esclamò un’imbacuccata Kaori entrando nel piccolo negozio ben riscaldato.  

- Buongiorno signo..Kaori! Sei tornata finalmente! Come stai?- Nathan le si fece incontro, rivolgendole un sorriso di sincera allegria.  

- Già..volevo ringraziarti per i fiori, erano molto belli..anche se non so come hai fatto a sapere cosa mi era accaduto..-buttò lì lei. Il negozio era ancora deserto, data l’ora.  

- Ho le mie fonti..Un caffè?- le domandò, porgendole una tazza.  

- Grazie, volentieri, fa un freddo!-  

- Certo, non è da tutti i giorni buscarsi una pallottola in corpo..Credo di avere capito qualcosa in più sul tuo conto, mia cara..O sei una poliziotta..oppure lavori in privato..Ora mi tornano molte cose…- le disse, sibillino.  

- Non sono una poliziotta- Osservò lei. Si conoscevano già da un po’, erano ormai amici..perché non dirgli la verità? Tanto lui l’aveva già scoperta..negare non sarebbe servito..tanto più che anche lei aveva una sorpresina per lui..- Hai ragione, lavoro in privato. Sono una investigatrice privata. Ma scommetto che non sono l’unica, qui, a fare un mestiere del genere..dico bene?-  

Lui impallidì un attimo. Ma come diavolo..  

- Non sono nata ieri, pensavo che lo avessi capito..essendo da un po’ nell’ambiente, noto certi particolari. Ad esempio, tieni una pistola nel cassetto della scrivania..e non è esattamente una di quelle da emergenza-rapinatori!- affermò lei, tagliandogli anche quella via d’uscita. Ora, Kaori era amichevole, ma all’erta. Non si poteva mai sapere..Ma Nathan scoppiò a ridere e la sua risata argentina la fece subito sentire tranquilla e a suo agio.  

- D’accordo, d’accordo, va bene..in effetti, nel tempo libero, mi occupo di..raccogliere informazioni, diciamo..o di fare qualche ricerca. Quelli che mi chiedono aiuto sono soprattutto uomini d’affari, commercianti..che magari vogliono qualche notizia sui loro avversari per guadagnarci su..non sono un investigatore!-  

- Mmm..però ti ci avvicini..Comunque, vedi che allora avevo ragione io?- sorrise, lei, trionfante.  

- Eh, già, sei proprio una ragazza sveglia. Oltre che incantevole, ovviamente!- lo disse in tono di scherzosa galanteria e a lei scappò un risolino.  

- Che ne dici, se qualche volta lavorassimo insieme? A volte un aiuto mi sarebbe proprio utile e, a quanto ho visto, te la cavi bene..se ripenso a quel poveraccio del supermercato..-  

- Ma se sei stato tu ad occupartene! Comunque, non è possibile. Io lavoro da sola..- era una bugia, ma non aveva intenzione di scoprirsi troppo. Non ancora, almeno.  

- D’accordo..- sospirò lui-..ma se cambi idea, io sono qui…-  

- D’accordo..E ora, vorrei un po’ di fiori, devo preparare le decorazioni Natalizie!-  

- E’ già ora? Non mi ero accorto che fossimo già così vicini..-  

- Io adoro il Natale, inizio a fare i preparativi con largo anticipo..ma quest’anno non ho potuto..- disse Kaori, rabbuiandosi. Certo, in ospedale non aveva potuto fare granchè.  

- Allora dovrai rifarti del tempo perduto! Ecco qui quello che ti serve!- rispose allegramente lui, porgendole un gran mazzo di fiori vari. -E torna a trovarmi!-  

- D’accordo, a presto!-  

 

 

Man mano che Kaori procedeva verso casa, la sua allegria andò ridimensionandosi. A casa c’era Ryo..fra loro le cose erano più confuse che mai. Da quando era tornata a casa, un paio di settimane prima, le cose erano ancora peggiorate. E dire che non l’aveva creduto possibile! Le era sempre più difficile essere sgarbata con Ryo, faticava persino a prenderlo a martellate. La scocciavano e basta le sue battute..perché dentro di lei era sicura che fosse solo un modo del suo socio per difendersi da qualcosa che ormai, lei ne era certa, l’aveva comunque preso. Forse, se non era già accaduto, presto lo avrebbe ammesso anche lui a se stesso. Kaori l’aveva fatto già da tempo..ma quanto ci voleva, ancora? Vedeva chiaramente in Ryo, adesso..sapeva che probabilmente la prendeva in giro solo perché era troppo orgoglioso e cocciuto..perché aveva sempre fatto così e lo spaventava cambiare..Non ne era certa al mille per mille…ma sperava che lui..la amasse, almeno un milionesimo di quanto lei amava lui. Usciva la sera..ma andava davvero a donne? Rientrava ubriaco..come poteva aver rimorchiato in quelle condizioni? Lui era fatto così, le belle donne lo attiravano..ma cosa combinava, alla fine, in realtà? “Cosa combini, alla fine, Ryo? Ma cosa pensi, tu?” si domandò sospirando. Passò da Miki, prima di rientrare. Le chiese di pranzare con lei.  

- Con piacere, Kaori..è tanto che non facciamo un’uscita fra donne..però devo rientrare entro le tre, visto che riapriremo a quell’ora-  

- Non c’è problema! Ciao Umibozu!-  

Il gigante emise un verso in risposta. La sua testa divenne color peperone quando Miki lo baciò,salutandolo.  

 

 

Ryo si era accorto che qualcosa non andava, con Kaori. Gli pareva che lei volesse evitarlo..o gli stava nascondendo qualcosa? Non lo colpiva più come al solito, col martello..e quando lo faceva, pareva fosse solo per abitudine..o perché sapeva che lui se lo aspettava. Non si arrabbiava più di quel tanto quando le dava del travestito o quando parlava di belle donne..o quando fingeva di sbavare dietro a tutte quelle che incontrava per strada. Reazioni ridotte al minimo indispensabile. Tutto questo lo metteva a disagio. Perché? Come mai? Ogni tanto la sorprendeva a guardarlo stranamente, come se fosse sul punto di dirgli qualcosa, ma non avesse il coraggio. Stava diventando difficile, quella situazione, non sapeva come uscirne. A volte avrebbe desiderato saltarle addosso e strapparle tutti i vestiti..allora si avventava su una donna a caso, per strada. Quando avrebbe voluto dichiararle cosa davvero sentiva per lei, le dava invece dell’uomo. Altro che uomo..con quelle curve? E lei ci aveva creduto? Ma quanta stima di sé aveva Kaori, se si beveva i suoi insulti, considerandoli, evidentemente, possibili? Chiunque avrebbe pensato che fosse pazzo..tranne lei. Lei si rattristava, al massimo se la prendeva con sé. Con lui, solo di riflesso. Ma che razza di uomo era? Dov’era il suo coraggio? Lui, il più grande sweeper- nonché stallone- del mondo, aveva paura..di una ragazza—di Kaori? Lei, che probabilmente non avrebbe fatto altro che abbracciarlo ed amarlo, se solo glielo avesse permesso? Sarebbe stato così bello lasciare non solo che lei si prendesse cura di lui..ma che anche lui, finalmente, potesse prendersi cura di lei… Balle, quelle sulla paura che Kaori, poi, sarebbe stata bersaglio dei suoi nemici. Non lo era forse sempre stata comunque? Stupido, stupido, stupido! Inveì Ryo, contro se stesso.  

Qualcuno suonava alla porta. Lasciò perdere con gli esercizi in palestra ed andò ad aprire. Si trovò di fronte due meravigliosi occhi violetti ed un corpo sodo e provocate..tutto curve. Rimase un attimo a fissare la donna, poi la invitò ad entrare, esibendo tutto il suo fascino.  

 

 

Kaori rientrò in serata. Dopo aver accompagnato Miki era andata a fare qualche compera. Aveva preso delle bellissime palline di vetro per l’albero e tutto ciò che le mancava. Ormai Natale si avvicinava e lei sapeva che anche a Ryo, sebbene non gradisse la festa in sé, piaceva vedere la casa trasformata. Era più accogliente e l’umore di entrambi migliorava. L’anno precedente l’aveva addirittura aiutata con l’albero ed avevano finito per passare il tempo a spanciarsi dal ridere, insieme. Chissà, forse sarebbe stato l’anno buono..  

La casa era immersa nella penombra. Possibile che Ryo, ancora dormisse? Che scansafatiche..però poteva anche non essere a casa..  

Con le braccia cariche di pacchetti si diresse verso la porta della camera del suo collega.  

- Ryo, svegliati, mi devi dare una ma…- La frase si perse nell’aria. Sentì qualcosa rompersi dentro di sé. Sperò che le stesse venendo un infarto e che sarebbe morta prima di capire fino in fondo cosa voleva dire ciò che i suoi occhi stavano registrando.  

Ryo era nudo, sdraiato sul letto a pancia in giù, un braccio penzolava fuori dal bordo. Le lenzuola coprivano poi il corpo, altrettanto nudo, di una giovane ragazza dai capelli lunghi. Non ci volle troppo per riconoscere in lei Kazue, la sorella di Yukari. Ma era così giovane...come aveva potuto? Come aveva anche solo potuto pensare di..Ma non aveva solo pensato..avevano agito..I pacchi le erano caduti per terra, il fracasso delle palline di vetro che si sbriciolavano al suolo era una perfetta metafora per descrivere la distruzione totale che quel fatto significava per i suoi sentimenti. Le sue speranze..annientate in un attimo. Non aveva capito niente, niente di Ryo..  

Fu un secondo, pensò tutto questo in un solo secondo. Poi corse via, veloce come un lampo. Doveva pensare, ma con calma. Non certo lì, non poteva correre il rischio di vederlo svegliarsi, per poi sentirlo magari anche lamentarsi per la sua presenza lì..che umiliazione, se le avesse chiesto perché era entrata così nella sua stanza..o le avesse domandato perché ci fosse rimasta male. Non era forse il -“maledettissimo”, pensò Kaori- stallone di Shinjuku?  

“Ti detesto!” pensò lei in lacrime, mentre il passo rallentava ed entrava nella folla ancora ricca della città. Ormai era quasi buio.  

 

 


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