Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prosa

 

Autore/i: Kairi

Traduttore/i: marziachan

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Tranche de vie

 

Total: 17 capitoli

Pubblicato: 31-08-07

Ultimo aggiornamento: 12-11-07

 

Commenti: 56 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

Tricks & Tips

Rules for translations

 

There a few simple and obvious rules to follow in order to translate a fanfiction posted on HFC: - ask the auhtor for authorization - post your translation on HFC before putting ...

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   Traduzione :: Tranche De Vie

 

Capitolo 3 :: Kaori passa all’attacco

Pubblicato: 20-10-07 - Ultimo aggiornamento: 20-10-07

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

Immobile di Ryo Saeba, quartiere di Shinjuku  

Mercoledì 6 giugno, 11.31  

 

Kaori si stiracchiò tranquillamente sul letto e guardò, incredula, la sua radio-sveglia.  

 

Rapidamente, saltò dal letto, s’infilò la sua vestaglia e si diresse verso la cucina. Odiava stare ad oziare a letto fino a mattina tardi ma, nel presente caso, il fuso orario e il suo pomeriggio di pulizie no-stop le erano state fatali.  

 

Arrivata in cucina, borbottò contro l’orologio che ostentava fieramente le sue 11.31 e si chiese se valesse davvero la pena di preparare la colazione. Ma anticipando la reazione di Ryo, decise infine di cucinare una copiosa colazione e si mise all’opera con vigore.  

 

Ryo ascoltò attentamente i rumori che provenivano dalla cucina e gettò un’occhiata alla sveglia. 11.31. Non era da Kaori alzarsi così tardi. Lui era sveglio da più di tre ore ed era lontano dell’essere in piena forma. La sua notte era stata lunga ed agitata ma non riusciva a ricordare cosa aveva sognato.  

 

Sospirò, si girò sulla schiena e contemplò il soffitto.  

 

Non aveva più rivisto Kaori dopo la scena del giorno prima e non sapeva ancora che comportamento adottare. Nel più profondo di lui, desiderava prendere la sua partner tra le braccia e dirle con un sorriso seducente “Allora dove eravamo rimasti?”. Ma sapeva perfettamente che la cosa più giusta era fare come se niente fosse.  

 

Si diede del vigliacco ed uscì mollemente dal letto.  

 

Ryo non era pronto a vedere questo. Kaori, vestita con una semplice chemise bianca e la vestaglia in coordinato, cucinava delle uova strapazzate canticchiando. Ryo rimase leggermente sconcertato da questo suo nuovo comportamento e si chiese da quanto tempo la sua socia aveva abbandonato i pigiami per le chemise.  

 

Tutti gli uomini di costituzione normale non si sarebbero lamentati, ma Ryo, che giustamente faceva dei grossi sforzi per non cedere e saldare addosso a Kaori, sentì una certa frustrazione invadere il suo corpo.  

 

La donna si girò per posare le uova sul tavolo della cucina, quando si accorse di Ryo.  

 

Suo malgrado, il cuore le fece un balzo nel petto e le guance le si colorarono un pochino. Ma lui sembrava perso nei suoi pensieri e fissava bizzarramente il giornale sul tavolo.  

 

- Ryo?... Sei capitato a proposito perché stavo proprio per venire a svegliarti.  

 

Ryo posò lo sguardo sulla socia che gli sorrideva un po’ troppo teneramente per i suoi gusti.  

 

Un po’ sconcertato da questa nuova Kaori si sistemò in silenzio a tavola e le porse macchinalmente la sua tazza da caffè perché lei gliela riempisse.  

 

Senza uno sguardo per lei, cominciò a rimpinzarsi così da evitare ogni conversazione, ma si stupì di vedere che Kaori non mangiava nulla. Aggrottò leggermente le sopraciglia e chiese con tono un po’ brusco:  

 

- Non prendi niente? Sappi che non è facendo attenzione alla tua linea che assomiglierai finalmente ad una vera donna...  

 

BANG!!! Questa volta il viso di Ryo virò al rosso gambero e portava i segni dello stampo per cuocere le cialde, cosa che gli dava un aria piuttosto comica.  

 

Kaori si era sollevata in piedi e cercava di calmarsi. Più si sforzava di capire quell’uomo, e meno ci riusciva. Era un caso esasperante!  

 

- Pranzo con Dave tra un’ora ed è per questo che non faccio colazione con te, questa mattina... E sappi, per tua informazione, che molte donne vorrebbero avere il mio fisico!!  

 

Su queste ultime parole, Kaori se ne andò dalla cucina e lasciò il nostro caro Ryo faccia a faccia con le sue uova strapazzate. Dave? Chi era dunque questo Dave?  

 

 

Cat’s Eye, quartiere di Shinjuku.  

Mercoledì 6 giugno, 13.26  

 

 

Miki osservava minuziosamente la sua amica Kaori che prendeva un caffè con un giovane uomo affascinante. Sapeva semplicemente che si chiamava Dave Chambres, che era di origine americana e che lavorava nel campo finanziario.  

 

In realtà, era un po’ preoccupata.  

 

Di fronte a dei bei occhi blu e un sorriso da seduttore, un’eleganza ed una gentilezza innata, era difficile non soccombere anche per una donna come Kaori.  

 

Kasumi era caduta immediatamente sotto il suo fascino ma Miki avanzava qualche riserva quanto le sue vere intenzioni. Conosceva bene quel tipo d’uomo e temeva che una volta ottenuto quello che voleva da Kaori, l’avrebbe lasciata perdere per un’altra donna.  

 

Era immersa nelle sue riflessioni, quando vide Kaori alzarsi bruscamente e lasciare il bar. Dave non sembrava affatto disorientato dalla reazione della sua amica e, al contrario, ne approfittò per fare meglio conoscenza con Miki e Kasumi.  

 

Si sistemò al bancone nel posto preferito di quel caro Ryo.  

 

- Devo dire che non pensavo che Kaori avesse delle amiche così affascinanti.  

 

Kasumi diventò rossa come un gambero mentre Miki fece come se non avesse sentito niente.  

 

Aveva avuto ragione di pensare che fosse un gran oratore ed un donnaiolo. Ma era molto più pericoloso di Ryo perché era più paziente e molto più sottile nelle sue pratiche di seduzione.  

 

Miki voleva saperne di più su di lui. Tutta sorridente, gli servì un altro caffè.  

 

- Kaori mi ha detto che lavorate nella finanza. Però siete americano, cosa ci fate allora nel nostro bel paese?  

 

- Mio padre spera di aprirsi al mercato giapponese e stabilire una delle sue imprese finanziarie nell’agglomerato urbano di Tokyo. Mi ha inviato qui per negoziare al meglio e per familiarizzare con la vostra cultura. Devo dire che sono molto contento di aver preso dei corsi facoltativi di giapponese quando ero ancora all’università.  

 

Kasumi sembrava sorpresa, ma Miki non fece alcuna osservazione.  

 

- E’ vero, parlate perfettamente la nostra lingua.  

 

BONG!!! La porta del caffè si spalancò violentemente su Kaori che trascinava Ryo per il collo della maglietta, e vista la sua faccia, aveva appena ricevuto una o due buone martellate.  

 

- Sei veramente esasperante, Ryo. Non posso lasciarti due minuti che salti addosso a tutto ciò che porta una gonna... Ma io ti insegnerò le buone maniere con le buone o con le cattive!!!  

 

Kaori era nuovamente infuriata e fece uscire, a mo’ di prima lezione, un grosso martello dove si poteva leggere “10.000t per il rispetto della donna”. Ma sentendo lo guardo di Dave su di lei, represse immediatamente i suoi spiriti e lasciò precipitosamente il suo martello e Ryo che caddè lungo disteso a terra.  

 

Si passò una mano tra i capelli e ridacchiò stupidamente.  

 

- Dave! Io... io vorrei presentarti il mio socio di lavoro, Ryo Saeba.  

 

Gli occhi di Dave si attardarono sull’uomo seduto a gambe incrociate sul pavimento e che si massaggiava energicamente la nuca.  

 

Si aspettava tutto eccetto questo.  

 

A forza di sentire complimenti ed elogi sul conto del famoso detective privato Ryo Saeba, si era fatto un’idea completamente diversa del personaggio.  

 

Ingenuamente, si aspettava di incontrare un uomo carismatico ed inquietante. Un uomo che propagava tutt’attorno a lui una certa sensazione di malessere e di paura. Un uomo che vedeva tutto e comprendeva tutto con un solo sguardo. Ma in questo preciso istante, aveva piuttosto l’impressione di trovarsi di fronte ad un volgare investigatore il cui passatempo preferito si riassumeva nel rimorchiare belle donne.  

 

Non capiva davvero il fascino e la fiducia cieca che Kaori gli riponeva. Perché durante tutto il tempo che avevano passato assieme, lei non era riuscita ad impedirsi di parlare di Ryo e dei suoi exploit.  

 

Dave cercò lo sguardo del suo avversario e incontrò gli occhi di un bambino imbronciato.  

 

Ciò gli fece un gran bene!  

 

Ora, era rassicurato sul suo rivale e si rallegrò in anticipo del buon funzionamento del suo piano. Poteva passare alla seconda parte.  

 

Sicuro di lui, si alzò, e con una stretta di mano rimise in piedi Ryo.  

 

- Dave Chambers. Felice di conoscervi Signor Saeba. Sapete che Kaori non ha smesso di elogiarvi?  

 

Ryo assunse un’aria sorpresa e puntò con cattiveria il dito verso la sua socia.  

 

- Parlate di quella Kaori là. Quella cosa disumana che passa il suo tempo a picchiarmi e mi impedisce di rendere felici tutte le donne della terra!!  

 

Rapida come un lampo, Kaori si affrettò ad afferrare la prima cosa che gli era capitata sotto mano.  

 

- Sai cosa ti dice la cosa disumana, specie di vecchio perverso!!  

 

BANG!!! PAF!!! Era un eternità che Ryo non riceveva un tavolo sulla testa e aveva anche dimenticato la sensazione di dolore che procurava.  

 

Invece di andargli in aiuto, tutta la piccola banda si sistemò al bancone lasciando il povero stallone di Shinjuku appiattito sotto il tavolo. Penosamente, si sollevò e fece alcuni esercizi di scioglimento per rimettere in forma il suo corpo.  

 

Il cellulare di Kaori si mise a suonare e lei s’isolò per rispondere. Ryo ne approfittò per sedersi accanto a Dave e apprendere un po’ di più su di lui.  

 

Ryo non gradiva questo tipo e sapeva che non era solamente perché girava attorno alla sua socia. No, c’era qualcos’altro. Non sapeva ancora cosa, ma il suo istinto non l’aveva mai ingannato.  

 

- Conoscete Kaori da molto... Chambers?  

 

- Adesso è poco più di un mese. È Akari che ci ha presentato e di questo la ringrazio tutti i giorni.  

 

Per rafforzare le sue parole, Dave posò uno sguardo languido su Kaori quindi ritornò sul viso di Ryo per vedere la sua reazione. Ma niente! Ryo rimase impassibile.  

 

- Akari mi ha detto che lei e Kaori siete solamente partner di lavoro. Dunque niente di impedisce mi tentare la mia occasione, non è vero Signor Saeba?  

 

Ryo non ebbe il tempo di rispondere che Kaori si avvicinò a loro e toccò la spalla di Ryo.  

 

- Era Saeko. Ha delle nuove notizie e ti aspetta al solito posto. Ci sarà anche Mick.  

 

 

Parco Municipale, quartiere di Shinjuku  

Mercoledì 6 giugno, 14.26  

 

 

- Saekooooooo! E se ci godessimo un po’ d’amore tutti e due!!!!!!!!!!!!!!!!  

 

BANG!!! Ryo assaggiò la durezza della panchina sulla quale giaceva un porta documenti. Saeko scoppiò a ridere di fronte il viso pietoso di Ryo e fece segno a Mick di avvicinarsi. I due uomini si sederono tranquillamente mentre Saeko estrasse due fotografie dal suo porta documenti e le tese ai due uomini. La prima rappresentava una graziosa donna piena di gioia di vivere e l’altra la stessa donna ma, questa volta, dopo essere stata selvaggiamente aggredita.  

 

- Amy Tikada, 25 anni. È stata trovata morta, questa mattina presto, nel suo appartamento. È stata picchiata e violentata. Nessun segno di scasso, appartamento completamente pulito, nessuna prova materiale. I vicini non hanno sentito niente. Abbiamo solo la testimonianza di una delle sue amiche che sapeva che Amy aveva un appuntamento galante con un uomo ieri sera. Secondo lei, Amy aveva incontrato quest’uomo il giorno precedente e l’aveva invitato a cena da lei. È tutto quello che ha potuto dirci.  

 

Ryo osservò attentamente le fotografie. L’assassino non era stato di mano leggera e, passando da una foto all’altra, aveva difficoltà a credere che si trattasse della stessa ragazza.  

 

Mick strinse i pugni e si chiese cosa poteva spingere un uomo a fare una cosa simile.  

 

- Saeko, potresti darci una foto della ragazza. Voglio passarla ai miei informatori e penso che Ryo farà la stessa cosa. A mio avviso, l’assassino l’ha incontrata in un luogo pubblico e quindi ci sono delle possibilità che qualcuno gli abbia visti.  

 

Saeko tirò fuori due buste marroni sulle quali era segnato il nome dei due uomini.  

 

- Ci avevo pensato Mick, e quindi ho recuperato anche delle altre foto delle prime due vittime. Ve ne ho fatte diverse coppie ma se ve ne mancano, ditemelo.  

 

Ryo prese la busta, guardò le varie fotografie e la richiuse.  

 

- Ha proprio buon gusto questo tizio. Ma confesso che non sopporto che si faccia del male ad una donna.  

 

Si avvicinò a Saeko e gli mormorò qualcosa all’orecchio. Mick era intrigato dal suo confabulare tipo parroco durante la consacrazione e tese l’orecchio per ascoltare le macchinazioni di Ryo.  

 

Captò qualche parola come finanza, bel ragazzo e americano. Credete inizialmente che Ryo parlasse di lui, dopo tutto era un bell’uomo, americano, ed il denaro non gli mancava. Era sufficiente vedere lo stato del suo conto in banca per assicurarsene.  

 

Saeko sorrise, fece un occhiolino a Mick non senza aver rifiutato, ancora una volta, le avance di Saeba e se ne andò.  

 

Anche Ryo era sul punto di andarsene, quando sentì la mano di Mick sul suo braccio. Si girò e fece un balzo di 10 metri davanti il sorriso beffardo del suo amico.  

 

- Non hai qualcosa da dirmi Ryo?  

 

Mick diede delle leggere spallate al suo amico ed mentre esibiva sempre quel sorriso idiota. Ryo incrociò le braccia sul petto.  

 

- Non so di cosa parli Mick.  

 

- Fammi il piacere Ryo. Ieri sera ti ho sorpreso sul punto di baciare Kaori. Suppongo che dopo la mia partenza, voi non siate rimasti lì... Ooh, ti invidio un po’... Kaori è diventata ancora più affascinate dopo il suo viaggio alle Hawai... Se non ci fosse Kazue credo che...  

 

- ...  

 

Ryo non batteva ciglio e quest’atteggiamento mise la pulce nell’orecchio a Mick.  

 

Capì subito che si era fatto delle idee sbagliate sulla famosa scena della sera prima e che la loro relazione era sempre allo stesso stadio. Compativa sinceramente Ryo e Kaori. Come potevano due esseri che si amavano e si rispettavano tanto essere anche così lontani l’uno dall’altra?  

 

La risposta era lungi dall’essere ovvia.  

 

Mick sapeva perfettamente che il problema veniva da Ryo e non da Kaori. Aveva semplicemente paura che Kaori si stancasse dell’indifferenza di Ryo e lo lasciasse definitivamente, anche se sapeva che lei non avrebbe potuto amare nessun’altro uomo all’infuori di lui.  

 

Mick estrasse una sigaretta e ne tese una al suo amico che accettò.  

 

- Ammetto che non ti capisco proprio Ryo... Kaori ti ama ed anche tu la ami... Potrebbe portarti talmente tanta felicità e tu la rifiuti senza sosta... Non hai visto tutti gli sforzi che ha fatto per te?... Il suo nuovo guardaroba, la sua gentilezza... Cosa vuoi di più, Ryo?  

 

Ryo esalò una boccata di fumo e scrutò l’orizzonte.  

 

- Voglio semplicemente che abbia una vita normale con un marito e dei figli. Voglio che un giorno possa lasciare questo mondo di violenza. Voglio soltanto che resti in vita.  

 

- Sai che il solo desiderio di Kaori è restare al tuo fianco.  

 

- Ho promesso a Makimura di vegliare su di lei e di proteggerla ma finché sarà con me, sarà sempre in pericolo. Dovresti capirmi Mick, tu che conosci l’ambiente.  

 

- Rischi di perderla Ryo...  

 

Ryo schiacciò la sua sigaretta e si stiracchiò le braccia.  

 

- E’ proprio questo il problema, Mick. Sai bene che detesto perdere...  

 

 

Immobile di Ryo Saeba, quartiere di Shinjuku  

Mercoledì 6 giugno, 18.26  

 

 

Ryo era completamente distrutto dopo aver percorso la città per mettere al corrente i suoi contatti dell’assassino che continuava a imperversare in città. Era morto di fame e sperava che Kaori gli avesse preparato dei buoni piatti come sapeva fare così bene.  

 

Ma quello che vide entrando nel soggiorno non presagiva nulla di buono.  

 

Kaori sedeva sul divano ma la cosa che lo colpì di più era che piangeva. Il suo viso era nascosto da un fazzoletto di carta che verosimilmente non avrebbe tardato ad atterrare sul tavolo del salotto con gli altri fazzoletti usati. Kaori sembrava disperata e il suo corpo era scosso dai singhiozzi.  

 

Ryo trattenne il respiro.  

 

Detestava veder piangere una donna soprattutto se questa donna era la sua compagna di squadra. Migliaia di domande si imposero nella sua mente. Kaori piangeva a causa sua o a causa di quello che era successo la scorsa sera? Forse aveva detto qualcosa che l’aveva ferita più del solito?  

 

La sua mente si ricordò allora delle parole dette da Dave. Forse quest’ultimo era stato troppo intraprendente con lei? Kaori non era abituata a questo genere di uomini e quell’idiota ne aveva sicuramente approfittato. Ryo sentì montargli la collera. Se mai quel porco si fosse presentato davanti a lui, non gliela avrebbe fatta passare liscia.  

 

Ryo si avvicinò dolcemente al divano, si sistemò al fianco della sua socia e gli toccò gentilmente la spalla.  

 

- Kaori, c’è qualcosa che non va?  

 

Kaori trasali al contatto della mano del suo socio sulla sua spalla e alzò verso di lui il viso bagnato dalle lacrime. Sembrava un po’ smarrita e immerse i suoi occhi imbarazzati in quelli del suo socio. Cercò di parlare ma dalla sua bocca non uscì alcuna parola. Allora scivolò tra le braccia protettive di Ryo e posò la testa contro il suo petto.  

 

Ryo, ancora una volta, era sconcertato dal comportamento di Kaori ma invece di respingerla, la cullò dolcemente accarezzandole la schiena. Adorava tenerla tra le sue braccia e sentirla così vicina a lui.  

 

Il suo sguardo esplorò distrattamente il salone e fu lì che lui comprese.  

 

Diverse videocassette erano sparse sul tavolino, un barattolo di gelato per metà vuoto giaceva sul pavimento ed un pacchetto di fazzoletti praticamente vuoto troneggiava sul divano.  

 

Lo sguardo di Ryo si posò sul videoregistratore acceso e con un gesto, che volle rapido e preciso, afferrò il telecomando e lo fece partire. Lo schermo nero della televisione fece spazio ad una scena di un funerale con diversi protagonisti di fiction che Ryo conosceva di vista.  

 

E là, il ridicolo della situazione gli saltò agli occhi.  

 

Kaori stava guardando una delle sue serie rosa ed a giudicare dalla sua reazione, uno dei suoi personaggi preferiti era morto. Alzò gli occhi al cielo e con una voce che voleva indifferente chiese:  

 

- Chi è morto?  

 

Ryo rilasciò Kaori e prese una videocassetta che era sparsa sul tavolino. Lesse ad alta voce “Top Models – episodi da lunedì 29 maggio e venerdì 2 giugno” e guardò la sua socia con aria di rimprovero.  

 

Kaori sapeva bene di aver approfittato della situazione e Ryo detestava più di qualsiasi altra cosa essere preso per un imbecille. Ed in questo preciso istante, si sentiva completamente ridicolo. Appena si trattava di Kaori, reagiva sempre senza riflettere.  

 

Si alzò, visibilmente di cattivo umore, e spense la televisione.  

 

- Ti diverte tanto ridicolizzarmi?  

 

Kaori si colpevolizzò un pochino.  

 

Non appena aveva visto Ryo ed i suoi occhi pieni di preoccupazione, non si era fatta domande e ne aveva approfittato. Era talmente raro che lui la prendesse tra le braccia, che la coccolasse un po’, che facesse attenzione a lei, che non aveva saputo resistere. Ora se ne rammaricava un po’ perché Ryo sembrava veramente arrabbiato. I suoi occhi sembravano più neri e più profondi del solito e Kaori sapeva cosa questo significava.  

 

Diventò tutto rossa e focalizzò lo sguardo sui suoi piedi.  

 

- Mi dispiace... Ero talmente presa da quello che stavo guardando che non ho riflettuto... Non ho mai voluto giocarti un brutto scherzo...  

 

Kaori sembrava sinceramente dispiaciuta ma Ryo non potè impedirsi di pensare che lei avesse cercato molto semplicemente di sedurlo. Il suo comportamento dopo il suo ritorno volgeva in questo senso ma Ryo non voleva lasciarsi prendere in trappola. Non avrebbe ceduto e Kaori doveva prendere coscienza di questo.  

 

- Non ho mai capito perché ti riduci in uno stato simile per delle serie televisive. Lo trovo talmente stupido ed infantile. Non è guardando queste cose che crescerai e diventerai una vera donna.  

 

Kaori sentì la rabbia avere il sopravento. Ryo le parlava come ad una bambina e questo la esasperava al massimo livello. Aveva 28 anni ora ed era tempo che lui se ne rendesse conto.  

 

Si alzò dal divano e, rossa di rabbia, si mise davanti a lui.  

 

- Trovo che tu abbia una bella faccia tosta a dirmi questo Ryo. Mi tratti come una bambina mentre Miki e Kasumi, che guardano le stesse serie che seguo io, sono per te delle donne a pieno titolo.  

 

Ryo adorava vedere la sua socia in collera. I suoi occhi brillanti lasciavano intravedere l’essere passionale che si nascondeva sotto la sua corazza di donna forte.  

 

Ryo incrociò negligentemente le braccia dietro la nuca e si mise a sbadigliare.  

 

- Il giorno in cui ti considererò come una vera donna sarà considerato come un giorno di festa. Tu sei e resterai sempre un maschiaccio... Ma sappi che ci sono degli uomini a cui questo piace!!!  

 

Ryo le toccò dolcemente la spalla e si mise a ridere.  

 

Kaori aveva l’impressione di aver ricevuto una pugnalata nello stomaco. Allora era così che la vedeva e così sarebbe sempre stato. Poteva avere i capelli lunghi, portare abiti più femminili e più eleganti che lui l’avrebbe vista sempre come un maschiaccio. Stava male, molto male. La sua mancanza di gentilezza l’aveva ferita nel più profondo di lei.  

 

Lo pensava davvero od era ancora una delle sue punzecchiature per nascondere i suoi veri sentimenti?  

 

Kaori tentò quindi di incrociare il suo sguardo ma qualsiasi cosa vi percepì fu ancora più dolorosa. Della derisione ed una certa indifferenza.  

 

Le sue spalle si afflosciarono improvvisamente e le lacrime le punsero gli occhi. Ma non avrebbe pianto davanti a lui. No, non gli avrebbe fatto questo piacere. Non ancora.  

 

Retta come la giustizia, Kaori passò accanto al suo socio e, prima di lasciare il salotto, lo guardò dritto negli occhi.  

 

- Mi dici queste cose, quando tu non arrivi a rimorchiare che in sogno!!  

 

Mentre la porta del salotto si richiudeva, Ryo ricevette in pieno un martello “Re Dei Farabutti – 10.000t” arrivante dal nulla e che lo appiattì contro il muro. Il naso completamente schiacciato ed i denti davanti praticamente inesistenti, Ryo si chiese ridacchiando come fosse riuscita a farlo anche attraverso la porta!  

 

 

Immobiliare di Ryo Saeba, quartiere di Shinjuku  

Camera di Kaori,  

Mercoledì 6 giugno, 19.31  

 

 

Kaori si era fatta una lunghissima doccia e questo aveva alleviato un po’ i suoi tormenti. Dopo aver infilato un paio di jeans ed una maglietta, prese la foto posata sul suo comodino ed osservo attentamente suo fratello. Sapeva che la vita non sarebbe mai stata facile dal momento in cui era diventata la patner di City Hunter. Sapeva anche che non sarebbe mai stata una donna come tutte le altre, la cui vita girava attorno ad una casa, un marito, dei bambini e un lavoro. Troppo poco per lei d’altronde.  

 

Voleva semplicemente restare vicina a Ryo e aiutarlo il più possibile in questa vita difficile ed ingrata.  

 

Da circa otto anni ormai, cercava di mostrare a Ryo che non era più solo e che poteva contare su di lei. Ma lui non smetteva di respingerla, di nasconderle e lasciarla al di fuori di certi problemi. Come Makimura del resto.  

 

Kaori si mise a sorridere. In fondo a sè, era persuasa che facesse tutto questo per proteggerla. Proteggerla su richiesta di suo fratello.  

 

Ma anche lei era lì per proteggerlo e per amarlo. E malgrado tutto quello che Ryo Saeba poteva dire o dichiarare, Kaori sapeva che la amava tanto quanto lei amava lui. I suoi occhi, la sera precedente, non avevano mentito. Abbracciò la foto del fratello e mormorò un timido “grazie”.  

 

Kaori si sentiva più leggera, e più serena.  

 

Non avrebbe alzato le braccia in segno di resa, non ancora.  

 

Si sentiva pronta a conquistare il mondo.  

 

 

Continua...  

 

 

 


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