Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prosa

 

Autore/i: Kairi

Traduttore/i: marziachan

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Tranche de vie

 

Total: 17 capitoli

Pubblicato: 31-08-07

Ultimo aggiornamento: 12-11-07

 

Commenti: 56 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduzione :: Tranche De Vie

 

Capitolo 4 :: Una cena movimentata!

Pubblicato: 20-10-07 - Ultimo aggiornamento: 20-10-07

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

Sullivan’s Cafè, quartiere degli affari  

Venerdì 8 giugno, 19.04  

 

 

Con un gesto brusco, l’uomo chiamò il cameriere che sembrava perso nella contemplazione di una graziosa bionda che sedeva a tre tavoli da lui. Imbarazzato di essere stato sorpreso così, il ragazzo si avvicinò rapidamente ai due nuovi clienti e, le mani un po’ tremanti, prese la loro ordinazione.  

 

- Un tequila per me. E... un doppio whisky liscio per il mio amico. Credo che ne abbia davvero bisogno.  

 

Una volta che il cameriere si era allontanato, l’uomo si mise a ridacchiare stupidamente e si accese una sigaretta.  

 

- Sei sicuro che è la prima volta che fai una cosa del genere, eh Chambers?  

 

Il volto contratto e teso, Dave guardò con un disgusto non dissimulato l’uomo che era diventato per forza di cose il suo partner di “lavoro”. Questo sorriso che ostentava in tutte le circostanze, lo esasperava oltre ogni limite e il desiderio incontenibile di cambiargli i connotati gli faceva prudere insidiosamente le dita.  

 

Allora per non dover più sostenere quello sguardo così intriso di ironia e di depravazione, Dave girò la testa e fissò la sua attenzione sulla bella bionda che aveva assorbito completamente la mente del giovane cameriere qualche minuto prima.  

 

Un nome iniziò a risuonare nella sua testa.  

 

Jack Lemon. Un nome, un programma.  

 

Conosciuto negli Stati Uniti come assasino senza scrupoli e senza alcuna pietà, Lemon era soprattutto affermato per essere maledettamente efficace e serio nel suo lavoro. Si diceva che non discuteva mai gli ordini. Che gli eseguiva senza fiatare ed incassava il suo dovuto per poi sparire subito dopo. Ed adesso, lui era in Giappone. Per quale ragione? Dave non ne aveva alcuna idea. E colmo dell’ironia, Dave sapeva per certo che con i suoi bei occhi blu ma completamente privi di espressione, i suoi capelli neri pettinati all’indietro e il suo corpo atletico valorizzato da un abito costoso, il suo cosiddetto partner non passava certo inosservato ed allo stesso tempo, dava l’immagine di un uomo rispettabile e che aveva avuto successo nella sua vita.  

 

La giovane donna bionda rispose con un sorriso seducente al colpo d’occhio di Dave. Visibilmente, lui le piaceva parecchio.  

 

- Hei! Non sei qua per rimorchiare, Chambers!... Ti informo subito che se non farai quello che ti ho detto, tuo padre conterà le sue belle banconote tra quattro assi e lontano dal suo amato figlio.  

 

Dave strinse i pugni dalla rabbia. Si sentiva completamente impotente di fronte ad un uomo come Lemon e completamente perso di fronte all’uomo, nascosto nell’ambra, che tirava le fila di tutta questa sordida storia.  

 

L’aveva sentito due o tre volte per telefono ma purtroppo, ancora non aveva alcuna idea sulla sua identità e non aveva quindi, per il momento, alcuna possibilità di uscire di lì. Aveva cercato, analizzato la situazione in tutti i versi, ma era completamente in balia di questi pazzi.  

 

Senza rendersene conto, Dave si mise a sospirare rumorosamente e sussultò quando Jack picchiò violentemente sul tavolo per captare la sua attenzione.  

 

- Mi stai ascoltando Chambers?!!!!... Bene. Voglio che piazzi queste telecamere in miniatura nel suo appartamento. C’è ne sono quattro: una per la cucina, il salotto e due per le camere. Non dimenticare di premere il bottone per registrare e di farmi una telefonata quando avrai finito il lavoro... A proposito, ogni dischetto può contenere fino ad una settimana di dati quindi potrai stare tranquillo per quel lasso di tempo.  

 

Su queste parole, Jack posò una piccola valigetta sul tavolo nella quale si trovavano le quattro piccole telecamere. Erano così minuscole che Dave non avrebbe avuto alcun problema a nasconderle nella sua giacca. Ne prese una tra le mani e la studiò con attenzione.  

 

- Tecnologia d’avanguardia. Autonomia oltre le 150 ore. Aprì la porticella sulla destra e troverai tutti i comandi: lettura, registrazione, avanzamento rapido... Non preoccuparti, i dischetti sono già inseriti.  

 

Lemon guardò l’orologio, si alzò bruscamente imprecando e gettò qualche banconota sul tavolo. Si girò un’ultima volta prima di andarsene:  

 

- E niente stronzate, Chambers! Non vorrai causare un dispiacere alla tua cara mamma e alla tua sorellina, vero?  

 

Gli occhi carichi di odio, Dave osservò, le mani aggrappate alla sedia, l’assassino lasciare il bar non senza aver dato il suo numero di telefono alla graziosa bionda del tavolo a fianco.  

 

 

Immobile di Ryo Saeba, quartiere di Shinjuku  

Camera di Kaori Makimura  

Venerdì 8 giugno, 19.26  

 

 

Kaori ammirò un’ultima volta la sua graziosa silhouette allo specchio. Quella sera, portava un abito lungo color malva con le spalline e con lo spacco su un lato. Allo stesso tempo femminile e pratico, Kaori ne era rimasta affascinata fin da quando lo aveva visto nella vetrina del negozio di Eriko.  

 

Soddisfatta della sua figura, Kaori si preparava a scendere in cucina quando sentì qualcosa grattarla a livello del collo e si accorse che aveva dimenticato di togliere l’etichetta. Fece una smorfia riscoprendo il prezzo del vestito e si disse che se Ryo avesse saputo di questa sua piccola pazzia, non sarebbe stato molto contento. Fece una smorfia nuovamente.  

 

Ad ogni modo, dopo mercoledì sera, a stento aveva avuto la possibilità di incrociare il suo cammino e parlargli. Certo, sapeva che stava lavorando duramente per trovare l’assassino che terrorizzava Tokyo ma da lì a dimenticarsi anche dell’esistenza della sua socia, c’era un limite a tutto!  

 

Aveva l’impressione di non servire che a preparare i pasti e per tenere in ordine l’appartamento del Signore!  

 

Kaori si lasciò cadere sul letto sospirando. Che le era venuto in mente di organizzare quella stupida cena!!! Sorrisi a tutti, conversazioni forzate e Dave per tre ore no-stop. Kaori sentì tutte le sue energie abbandonarla. Sopportava sempre più difficilmente questo figlio di papa americano. Non che lei non lo trovasse simpatico. Ma la sua fastidiosa tendenza a cercare di sedurla quando erano insieme cominciava veramente ad infastidirla.  

 

Lusingata all’inizio, ora Kaori trovava Dave sempre più soffocante. In oltre, qualche volta lo sembrava strano e inquietante. La fissava in un modo strano che le faceva davvero paura ma aveva preferito non dire niente a Ryo. La trattava ancora come una bambina, dicendole che era abbastanza grande per cavarsela da sola e lei, in fondo, sapeva che lui aveva ragione.  

 

Facendosi coraggio, Kaori si rialzò in piedi e si guardò un ultima volta allo specchio. Era una donna ora, e si sarebbe spiegata con Dave. Come una donna indipendente e sicura di sé!  

 

Kaori si stampo un grazioso sorriso sul viso leggermente truccato ed uscì dalla sua camera.  

 

 

Camera di Ryo Saeba  

Venerdì 8 giugno, 19.31  

 

 

Ryo osservò con un sorriso di soddisfazione l’immagine che gli ritornava lo specchio.  

 

Lui era come il buon vino, migliorava con gli anni.  

 

La serata si premetteva interessante e Ryo aveva una certa fretta di ritrovarsi faccia a faccia con questo Dave Chambers.  

 

Dopo mercoledì, Kaori aveva incontrato molto spesso la sua amica Akari ed allo stesso tempo il caro Chambers. Ryo si era sorpreso a sorvegliare la sua partner diverse volte nei giorni seguenti. Per avere la coscienza tranquilla, preferiva tenere sott’occhio le sue persone con cui usciva, perché doveva riconoscere che Dave era un bel uomo, anche se non era certo così affascinante come lui. E non dubitava che Kaori potesse aver ceduto al suo fascino.  

 

Mentre Ryo osservava l’orologio che la sua socia gli aveva regalato per il suo ultimo compleanno, sentì una porta chiudersi e il rumore di passi dirigersi verso il salotto. Questo era il segnale che gli invitati non avrebbero tardato ad arrivare. Un debole sorriso prese forma sul suo volto. Già si dilettava all’idea di portare a galla le vere intenzioni di Dave.  

 

Fu allora che il campanello risuonò nell’appartamento.  

 

 

Immobile di Ryo Saeba, quartiere di Shinjuku  

Venerdì 8 giugno, 19.31  

 

 

Kaori terminò di apparecchiare la tavola quando il campanello della porta echeggiò. Le braccia cariche di piatti di stuzzichini e altri piccoli assaggi preparati da lei con cura, non ebbe altra scelta che chiedere aiuto al suo socio.  

 

- Ryo vai ad aprire, per favore!  

 

Ryo aprì la porta con un gesto un po’ troppo brusco per la circostanza e si ritrovò faccia a faccia con Akari e Dave, visibilmente sorpresi da questa accoglienza. Lo sguardo di Ryo si posò inizialmente su Akari, incantevole nel suo abito verde, ma si ricordò, leggermente deluso, che era sposata e che aveva appena avuto un bambino. Benché la sua morale fosse poco raccomandabile, non saltava mai addosso alle giovani mamme, inoltre questa mamma era anche la migliore amica della sua socia.  

 

Sorridendo soddisfatto, Ryo si girò allora verso un Dave visibilmente perplesso. A differenza del loro primo incontro, Ryo Saeba era, oggi, in tutto il suo splendore e in tutta la sua forza e Dave aveva davvero capito con chi aveva a che fare. La mano tesa, il miglior sweeper del Giappone aspettava che il suo ospite rispondesse al suo gesto.  

 

- Spero che non abbiate avuto difficoltà a trovare l’appartamento, Chambers.  

 

I due uomini si scrutarono qualche istante. E fu soltanto sentendo Akari tossire che Ryo si accorse che non era venuta da sola. Parzialmente nascoste da Dave, Ryo riconobbe una carrozzina e diverse borse posate a terra.  

 

- Suppongo che avremmo a che fare con il piccolo Toshi?  

 

Akari fece un piccolo sorriso e spinse la carrozzina fino al soggiorno. Kaori venne incontro ai suoi amici, facendogli un segno con la mano e si diresse direttamente verso il bambino. Si mise a fargli delle smorfie, dei suoni strani e Ryo si chiese se avesse per caso sbattuto la testa.  

 

Akari cominciò a ridere dolcemente.  

 

- Kaori va pazza per Toshi e credo che la cosa sia reciproca. Sapete Ryo, lei sarebbe una madre eccellente.  

 

Dave si era sistemato sul divano e guardava Kaori con aria divertita.  

 

Era rimasto sorpreso di scoprire che Ryo Saeba poteva essere così impressionate e così carismatico quando si dava da fare. Ma non sarebbe certamente stato Saeba che gli avrebbe impedito di portare a termine i suoi progetti e di proteggere la sua famiglia. E Kaori allo stesso tempo.  

 

Ryo arrivo su questi pensieri cupi e propose al suo ospite un bicchiere di whisky che naturalmente accettò.  

 

- Sembrate pensieroso, Chambers.  

 

Dave era a disagio. Aveva appena preso coscienza che stava affrontando il più grande killer del Giappone e che, se mai quest’ultimo cominciava a dubitare di qualcosa, lui poteva dire addio alla sua vita ed a quella di suo padre.  

 

- Mi chiedevo come una ragazza così straordinaria come Kaori poteva fare un lavoro così pericoloso come il vostro... Sapete, signor Saeba, Kaori non ha solamente un corpo da favola ma ha anche un cuore d’oro. E ad essere completamente franco, è questo che amo di più in lei.  

 

A Ryo andò il whisky di traverso. Cosa non bisognava sentire?! Aveva l’impressione di sentire uno di quei personaggi delle serie rosa a cui Kaori era tanto affezionata. Ryo aveva ragione a diffidare, era un gran oratore.  

 

- Volete farmi ridere o cosa???... Kaori passa tutto il suo tempo a colpirmi con i suoi enormi martelli!!!! Lei ha un cuore di pietra Chambers, ve lo assicuro!!!!  

 

Come uscito dal nulla, Ryo ricevette un’enorme borsa sulla testa e, sorpreso, crollò sul divano. Riuscì difficilmente ad articolare:  

 

- Ve l’avevo detto...  

 

Dave l’osservò attentamente. Di solito molto psicologico, non riusciva davvero a focalizzare la personalità di quest’uomo e ancora meno a comprenderlo.  

 

Allora si prese un altro bicchiere di whisky e ripiombò nel suoi cupi pensieri.  

 

L’atmosfera era un po’ tesa e Kaori notò subito che Ryo e Dave non si apprezzavano. Provò un certo sollievo e una certa soddisfazione e si disse che forse non era tutto perduto per lei ed il suo socio.  

 

Nel momento in cui il campanello risuonò, Kaori attraversò con passo rapido il salotto e aprì la porta a Mick, Falcon e Miki. Si sentì immediatamente rinvigorita davanti il sorriso dei suoi amici di sempre. Mick era particolarmente elegante nel suo completo grigio che aveva affittato per la serata e Miki era sempre così raggiante quando era al braccio dell’uomo che amava.  

 

- Quest’abito ti sta benissimo, Mick. Sono felice che tu sia dei nostri, questa sera.  

 

Mick offrì un mazzo di rose a Kaori che arrossì all’istante. Mick Angel era, anche lui, un seduttore inveterato ma in uno stile più elegante di Ryo.  

 

- Un semplice mazzo di rose per la più belle delle rose!!!  

 

Kaori si sentì particolarmente imbarazzata del gesto di Mick ma soprattutto molto lusingata. Erano rimasti molto uniti nonostante Kazue e Ryo, e lo considerava come il suo migliore amico. Lei lo adorava e lui non perdeva mai un’occasione per sedurla.  

 

- Miki, mia dolce Miki, sei bellissima con quest’abito!!!  

 

Ryo si lanciò verso Miki con una tale foga che si portò via con se il magnifico mazzo di rose di Mick e lo calpestò senza riguardo.  

 

- Ryoooooo!!! Specie di vecchio maniaco schifoso!!! Ti giurò che non la passerai liscia questa!!!!!!!!!!!!  

 

Il sangue le ribollì nelle vene. BANG!!!! Un enorme martello da 10.000t s’abbatté su Ryo facendo un buco nella porta d’entrata. Con un sorriso complice, Falcon e Mick presero un piacere maligno a conficcare il loro amico ancora di più nella porta e, morti dal ridere, seguirono le signorine nel salotto.  

 

 

* * * * *  

 

 

La cena era stata succulenta e Kaori aveva dimostrato ancora una volta ai suoi amici il suo talento culinario. Falcon gli chiese gentilmente di dare qualche corso di cucina a Miki mentre Mick cercò a più riprese di farsi invitare a tutti i pasti, essendo Kazue assente per una settimana.  

 

Come sua abitudine, Ryo aveva divorato tutto, punzecchiando, di tanto in tanto la sua socia. Del resto, Kaori gli aveva delicatamente piantato la forchetta nella mano destra quando aveva tirato fuori la sua teoria secondo la quale lei cucinava come un uomo perché era un vero maschiaccio.  

 

In breve, tutti aveva riso e familiarizzato ed anche Akari, un po’ timida d’abitudine, si era rapidamente messa a proprio agio. Dave, da parte sua, si era sistemato accanto a Kaori e non aveva parlato molto durante i pasti. I suoi orecchi ed i suoi occhi erano completamente spalancati. Non aveva perso una sola virgola della conversazione. Ma restava in guardia perché aveva subito sentito lo sguardo pesante e sospettoso di Ryo non appena aveva superato la porta d’entrata.  

 

Gli ospiti si erano spostati nel salotto e Ryo aveva messo su una musica di sottofondo. Mentre Kaori si dava da fare in cucina, Akari estrasse dalla sua borsa alcune foto delle vacanze che aveva appena fatto sviluppare. C’erano dieci buste di fotografie e la giovane donna le posò metodicamente sul tavolino. Kaori raggiunse il gruppo con un vassoio tra le mani e servì il caffè. Vide le buste sul tavolo e non potè impedirsi di sorridere.  

 

- Non mi dire che hai fatto di una copia di tutte le foto che hai fatto?  

 

Akari alzò le spalle e tese le buste con le foto a Falcon, Miki, Ryo e Mick.  

 

- Allora... ho fatto la stessa cosa per Dave...  

 

Kaori la ringraziò con un largo sorriso e prese un sorso di caffè. Chiuse gli occhi e ascoltò le risate, le grida di esclamazione, le urla di gioia dei suoi amici. Mick si complimentò sulla scelta del suo bikini mentre Ryo restava curiosamente silenzioso. Sentì un “Kaori in costume da bagno, fa fuggire anche gli squali” ed aprì gli occhi. Il suo sguardo si immerse direttamente in quello di Ryo e fu sorpresa di scoprire della tenerezza ed anche una punta di ammirazione. Si sentì arrossire ma si sentì improvvisamente anche molto a disagio. Anziché esserne felice, Kaori sentì la tristezza invadere poco a poco il suo cuore ed uscì sul balcone per rinfrescarsi ed isolarsi.  

 

 

* * * * *  

 

 

Pensosamente, Kaori osservò le migliaia di stelle che brillavano in cielo, in questa notte di giugno. Si sentì improvvisamente di umore malinconico ma non voleva che i suoi amici la vedessero così. Era così stanca di questo gioco incessante e frustrante che Ryo conduceva da quasi otto anni ormai.  

 

La luna era immensa nel cielo e Kaori si chiese se suo fratello potesse vederla dal posto in cui si trovava.  

 

- Perché quell’aria triste?  

 

A queste parole, Kaori si girò e vide Mick Angel uscire dalla penombra. Aveva una sigaretta alla mano ed esibiva sempre quel sorriso così traboccante di gentilezza. Kaori si appoggiò nuovamente alla ringhiera e Mick l’imitò. Erano molto vicini l’uno all’altra e le loro braccia di sfioravano leggermente.  

 

- Da quando spii le signore, Mick?  

 

Kaori constatò l’assurdità della domanda e, sorridendo, fece un gesto con la mano per impedirgli di rispondere. Il suo tono voleva essere allegro e pieno di brio ma Mick percepì una leggera tristezza.  

 

- E’ una dei miei talenti nascosti... Perché improvvisamente sei così triste?  

 

Kaori rimise nervosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.  

 

- Non sono triste Mick... Avevo solo bisogno di prendere un po’ d’aria...  

 

Mick non era uno sprovveduto e sapeva per certo ciò che Kaori voleva nascondergli.  

 

- Sei come un libro aperto, Kaori. Si vede subito ciò che pensi sul tuo volto. E là, ti dico che sei triste.  

 

Questa psicanalisi da quattro soldi esasperò Kaori. Non potevano lasciarla un po’ sola con i suoi problemi? Ad ogni modo, come ogni volta, avrebbe trovato la forza per affrontarli. Quindi perché volerne parlare?  

 

- Parli come Ryo, Mick!! Non è la prima volta che mi criticano di non saper nascondere i miei sentimenti!!... Ma io ne ho abbastanza di tutto questo!!... Sono così come sono e se questo non piace a Ryo... eh bene... eh bene... tanto peggio per lui... Io sopporto pure tutti i giorni le sue pagliacciate, le sue prese in giro e il suo atteggiamento sgradevole verso le donne!!!  

 

Wow!!! Kaori aveva dato addosso a Ryo. Sembrava sul punto di esplodere e Mick si chiese se questa non era, alla fine dei conti, una cosa molto buona. Il problema, era che Kaori doveva esplodere davanti a Ryo e non davanti a lui.  

 

- Ti rendi conto Mick che sono ormai otto anni che viviamo assieme, che mangiamo assieme, che ci occupiamo l’uno sull’altra e niente... niente di niente... io sono una donna dopo tutto e lui è un uomo... è troppo chiedere un po’ di amore e di calore da parte sua!!!... non gli chiedo mica la luna che io sappia, voglio solo che faccia un po’ più di attenzione a me ed hai miei sentimenti!!!  

 

Kaori era rossa come un pomodoro e il tono di voce era salito di un tono. Ma tutt’a un tratto, prese coscienza di quello che aveva appena rivelato al suo amico e si sentì ancora più male.  

 

Mick osservava con dolcezza e compassione il viso cremisi di Kaori. Cercò i suoi occhi ma la donna voltò volontariamente la testa.  

 

- Mi dispiace Mick... mi sono lasciata trasportare... credo che sia il champagne... appena ne bevo un sorso, parlò a vanvera... per favore, dimentica tutto quello che ho appena detto... Ryo ha ragione, dovrei riflettere di più prima di parlare...  

 

Mick schiacciò la sigaretta per terra e posò una mano sulla spalla della sua amica.  

 

- Sono sicuro che aprirà gli occhi un giorno o l’altro... bisogna solo che tu sia un po’ più paziente Kaori... Credi davvero che non abbia visto la bella donna che sei diventata, gli sforzi che hai fatto per piacergli... te lo assicuro Kaori, i tuoi sforzi saranno ricompensati e ben oltre ciò che tu speravi...  

 

Le parole di Mick fecero un bene enorme a Kaori che prese un profondo respiro e sorrise al suo amico. Mick aveva ragione ed anche se faceva sempre cosi male, doveva aspettare che Ryo fosse pronto ad abbandonarsi e donarsi completamente.  

 

Spontaneamente, prese teneramente Mick tra le braccia e lo strinse forte.  

 

- Perché non mi sono innamorata di te Mick? Tutto sarebbe stato così semplice allora...  

 

A quelle parole, Mick il seduttore prese il sopravento su Mick il confidente e approfittò della situazione per palpare il corpo così sodo e così perfetto di Kaori. BANG!!! Un vaso di fiori sulla testa, Mick ridacchiò come un imbecille e si grattò il collo.  

 

- Non darti la pena di rispondere Mick, conosco già la risposta...  

 

Kaori lo guardava con cattiveria, le mani sui fianchi e l’aria contrariata, quando improvvisamente scoppiò a ridere. Rideva talmente che le lacrime le pungevano gli occhi, e singhiozzò difficilmente:  

 

- Ti adoro Mick!!! Riesci sempre a risollevarmi il morale!!!  

 

Cercò di calmarsi e ci riuscì dopo alcuni minuti. Si sporse verso il suo amico, lo baciò teneramente sulla guancia e soffiò prima di rientrare nel salotto:  

 

- Grazie.  

 

Mick resto alcuni istanti a bocca aperta, accarezzando la guancia dove Kaori gli aveva depositato un bacio e si rialzò. Prima di rientrare nel salotto, si girò alla sua sinistra e dichiarò:  

 

- Sei un maledetto fortunato Ryo! Se una donna come Kaori mi avesse offerto il suo cuore, ti giuro che non avrei esitato un solo secondo!  

 

Una volta solo, Ryo uscì dall’ombra (è una fissazione dei sweeper o cosa!!!) e guardò una foto di Kaori in costume sulle spiagge delle Hawai. Sorrise con discrezione e la fece scivolare nella sua tasca.  

 

 

* * * * *  

 

 

Kaori aveva raggiunto i suoi amici quando Ryo ritornò nel soggiorno. A dire il vero, era un po’ deluso dall’atteggiamento di Dave. Si aspettava di vedere un gran oratore in azione ed a stento quest’ultimo aveva aperto bocca.  

 

Tutto quello che questo giovane finanziere sapeva fare, era osservare, ammirare e stare incollato alla sua socia. E tutto questo filmino cominciava a dargli sui nervi. Tuttavia qualcos’altro lo disturbava e questo non aveva niente a che vedere con Kaori. Quel tipo era falso e Ryo voleva scoprire che cosa aveva da nascondere.  

 

Pensieroso, Ryo osservò i suoi ospiti. Akari, Miki e Kaori erano in piena conversazione e vista l’espressione dei loro visi, la discussione sembrava delle più serie. Quanto a Mick, con impegno stava spiegando le sue migliori tecniche di seduzione ad un Dave molto interessato e davanti un Falcon sul orlo di scoppiare a ridere.  

 

Ryo esito tra l’unirsi al gruppo delle ragazze o al gruppo degli uomini ma il suo lato perverso fece rapidamente pendere la bilancia. In punta di piedi, si sedette silenziosamente accanto a Miki e, fingendo di voler sentire il discorso, prese un maligno piacere a stringere la vita della sua vicina per tendere l’orecchio. Miki urlò di sorpresa e, neanche in tempo a dirlo, Falcon prese Ryo per i piedi, facendogli fare una decina di giri su se stesso e incastrandolo nella parete del soggiorno.  

 

Kaori si nascose gli occhi con un’aria contrariata e sentì i pianti del piccolo Toshi che dormiva tranquillamente nella sua camera.  

 

- Che furbo, Ryo!! Per colpa delle tue buffonate, il piccolo Toshi si è svegliato!!  

 

Kaori era nuovamente in collera con il suo socio e fermò per il braccio Akari che si preparava ad andare a consolare suo figlio.  

 

- Lascia Akari, faccio io!... Dopo tutto è colpa di quel cretino del mio socio se tuo figlio si è svegliato!  

 

Un ultimo sguardo infuriato verso il povero Ryo che giaceva nel muro, Kaori si diresse con passo collerico verso la sua camera. Quello che non notò immediatamente, era che Dave aveva preso il suo stesso cammino.  

 

 

Camera di Ryo Saeba  

Venerdì 8 giugno, 23.26  

 

 

Dopo aver verificato che Kaori di dirigesse verso la sua camera, Dave penetrò silenziosamente in quella di Ryo. Era risuscitò a piazzare con discrezione le telecamere nella cucina e nel salotto ma qui “il lavoro” era un po’ più delicato.  

 

Impaziente di terminare, percorse rapidamente il posto con lo sguardo e notò con una certa ironia la presenza di poster di donne nude sui diversi muri della stanza. Un po’ troppo volgari per i suoi gusti d’altronde.  

 

Con rapidità ed efficacia, Dave piazzò con molta precisione una telecamera in miniatura nella pianta posta sul comodino vicino al letto. Verificò che il dischetto fosse ben inserito e premette il bottone per avviare la registrazione. Si disgustava da solo di quel gesto e si chiese uscendo dalla camera se sarebbe riuscito un giorno a guardarsi ancora allo specchio.  

 

 

Camera di Kaori Makimura  

Venerdì 8 giugno, 23.31  

 

 

Dave attese con pazienza che Kaori uscisse dalla sua camera per entrarci. Doveva affrettarsi altrimenti Akari o lo stesso Ryo rischiavano di chiedersi dove fosse finito e cosa stesse combinando.  

 

Una volta solo nella stanza, Dave prese un gusto evidente nel scoprire l’universo nel quale Kaori evolveva. Notò sul comodino una fotografia di lei in posa con un uomo che portava gli occhiali, una piccola scatolina di velluto e sul pavimento un piccolo martello in metallo. Aprì poi un armadio e fu sorpreso di trovarci una decina di martelli. Si mise suo malgrado a sorridere. Era stupefacente. Affascinante. E l’amava. Ne era intimamente convinto. Ma non era lì per pensare a quello.  

 

Cercando di fare il minimo rumore per non svegliare il piccolo Toshi, si mise al lavoro. Cinque minuti più tardi, Dave senti vibrare il suo cellulare e con un gesto infastidito prese la comunicazione.  

 

- Chambers.  

 

- Perché bisbiglia, Dave?  

 

(Dave capì immediatamente che non era Lemon all’altro capo del telefono ma l’altro uomo)  

 

- A causa del piccolo Toshi naturalmente!!!  

 

- ...  

 

- Non fa niente... Credevo di dover chiamare una volta terminato il lavoro.  

 

- È terminato?  

 

(Il volto teso, Dave gettò un’occhiata al posto dove aveva nascosto la telecamera)  

 

- Per il momento... Dannazione, ditemi chi siete!!!!!  

 

- Per adesso, è molto più saggio che voi non sappiate il mio nome.  

 

(Dave si passò una mano febbrile tra i capelli)  

 

- Come sta mio padre?  

 

- Vostro padre?... Credo che apprezzi abbastanza la piccola cella che gli abbiamo così gentilmente preparato per il suo soggiorno qui da noi. È vero che era abituato ad alberghi ed al lusso. La transizione deve essere stata dura.  

 

(Dave fulminava di rabbia e strinse i pugni per impedirsi di urlare. Il suo sguardo si posò sulla foto di Kaori leggermente illuminata dalla luce da notte)  

 

- Ho eseguito gli ordini senza fiatare quindi penso di avere diritto ad un piccolo favore.  

 

- Un favore?  

 

- Kaori. Lei non ha niente a che vedere con City Hunter. Non è ne un’assassina ne tanto meno una professionista. Non merita tutto questo.  

 

- E’ la partner di Saeba, no? Partner in tutti i sensi del termine se do credito a quello che si racconta.  

 

- No!!! Non c’è niente tra di loro, ve lo assicuro. Lei non è ne la sua fidanzata e ancora meno la sua amante!... Lasciatela stare!  

 

- E’ vero quindi! Avete ceduto al fascino di questa ragazza... Ma mi dispiace per voi, Chambers, questa donna è esattamente il pilastro centrale del mio piano. La tengo sorvegliata.  

 

- Farò tutto quello che vorrete ma non toccatela!!  

 

(Rise)  

 

- Devo ricordarvi che non siete nella posizione di negoziare? Andiamo controllatevi! Raggiungetemi domani mattina al solito posto e dimenticatevi di questa donna... per la vostra sopravivenza e per quella di vostro padre.  

 

- Aspettate!!!... Merda!!!  

 

Mentre scaraventava con un gesto carico di rabbia il cellulare sul letto di Kaori, la voce della donna di innalzò nella stanza.  

 

- Dave? Sono venuta a prendere Toshi perché Akari vuole rientrare... ma... hai l’aria di essere arrabbiato. Una brutta notizia?  

 

Dave posò uno sguardo torturato sulla donna e individuò una punta d’inquietudine nei suoi graziosi occhi. Si preoccupava per lui mentre lui si preparava a pugnalarla alle spalle.  

 

Come poteva guardala ancora in faccia? Che razza di uomo era? Cosa poteva fare?  

 

Il cervello di Dave faceva fatica a funzionare quando Kaori si trovava con lui.  

 

Improvvisamente, un’idea emerse dalla sua mente offuscata. Se fosse riuscito a convincerla a partire con lui, forse poteva ancora salvarla?!  

 

- No, non preoccuparti, va tutto bene... Ma aspetta un attimo Kaori... Non abbiamo avuto un minuto per noi per parlare in tutta la sera... In effetti, non ti ho ancora detto fino a che punto sei magnifica con quest’abito.  

 

Kaori sentì il campanello d’allarme risuonare nella sua testa. Ovviamente, Dave aveva voglia di sedurla e questo non la deliziava affatto. Doveva trovare un modo per rifiutare le sue avances senza però offenderlo. E forse era tempo che si spiegasse seriamente con lui.  

 

- Ascolta Dave, c’è un bambino che dorme qui. Non credo che sia il posto ideale per avere questo genere di conversazioni... (riflette qualche istante)... Seguimi.  

 

 

Camera di Ryo Saeba  

Venerdì 8 giugno, 23.31  

 

 

Dave non si fece pregare e segui Kaori fino alla camera di Ryo. Lasciò passare il suo amico per primo ma non chiuse completamente la porta. Non era dell’umore giusto per sopportare la sua conversazione.  

 

Dave notò subito la sua mancanza d’entusiasmo e si disse che la partita era lontana dell’essere vinta.  

 

- Non hai l’aria molto entusiasta all’idea di parlare con me... Ho detto qualcosa di sgradito?  

 

Kaori si rammaricò un po’ per il suo comportamento perché, in fin dei conti, se aveva dei rimproveri da fare, non era certamente Dave e ancora meno Mick che dovevano subirli. Si sforzò di sorridere e attese il seguito.  

 

- Bisogna che te lo confessi, Kaori, tu mi piaci enormemente... ti trovo meravigliosamente bella, intelligente, generosa, e altro ancora e mi dicevo che potremmo cercare di provare a passare ad un grado superiore nel nostro rapporto? Che ne pensi di un viaggio romantico nelle isole nient’altro che tu ed io?  

 

Wow!!!!! Kaori restò un po’ sbalordita da questa dichiarazione così improvvisa e non sapeva proprio cosa rispondere. Le sue guance diventarono tutte rosse ma il suo cuore batteva normalmente. Dave poteva essere seducente e pieno d’attenzioni, ma lei non lo amava. Almeno non come amava Ryo.  

 

- Ho ancora degli affari da sistemare in Giappone ma tu potresti partire qualche giorno prima e approfittare un po’ del sole... Che ne diresti della settimana prossima?  

 

Dave era abbastanza soddisfatto del suo piano. Con la sua influenza e l’aiuto finanziario della sua società, poteva facilmente aiutare Kaori a lasciare il paese in incognito. Era abbastanza rischioso ma doveva tentare.  

 

Restò completamente sbalordito quando Kaori rifiutò nettamente la sua proposta.  

 

- Mi dispiace, Dave, se ti ha dato una falsa speranza ma... io... io ti considerò con un amico e niente di più.  

 

Delusione ed incomprensione si lesserò in successione sul volto del giovane uomo. Non capiva che voleva salvarla.  

 

Corrugò le sopraciglia e cominciò a gesticolare con le mani. Non l’avrebbe lasciata così.  

 

- Io non ti seguo Kaori... ci apprezziamo, stiamo bene assieme ed abbiamo passato delle vacanze indimenticabili... ormai è più di un mese che ci vediamo praticamente tutti i giorni... e tu speri di farmi credere che siamo soltanto amici?  

 

L’alcool, la tensione, l’angoscia, la paura... Dave si innervosiva sempre di più e comminava avanti e indietro per la camera di Ryo. Quanto a Kaori, cercava di ricordare se il suo comportamento era stato più o meno ambiguo, o se aveva fatto delle cose che lasciavano presagire che poteva esserci più che dell’amicizia tra di loro.  

 

Kaori sospirò d’impotenza. Non era davvero portata per gli uomini, questo era certo.  

 

Allora con più discrezione possibile, strisciò fino alla porta.  

 

- Ehi, dove vai così?... La discussione è ancora lontana dall’essere finita!  

 

Dave non parlava più, gridava. Ma non se ne rendeva conto. Il cuore di Kaori batteva a più non posso, ed anche lei cominciava ad innervosirsi.  

 

- Non c’è nulla da aggiungere Dave. Tutto ciò che ti posso offrire, è la mia amicizia. Punto e basta.  

 

La voce di Kaori tremava leggermente ma il suo viso rifletteva tutta la sua determinazione. Dave era molto innamorato di questa donna e non voleva in nessun caso perderla. Bisognava che lei cedesse. Allora si addolcì, sorrise generosamente e si avvicinò lentamente a lei. Kaori, al contrario, arretrò passo a passo e urtò contro il muro della camera. Dave ne approfittò per immobilizzare le mani della donna dietro la sua schiena e le mormorò all’orecchio:  

 

- Forse questo ti farà cambiare parere.  

 

Chinò il visto verso il suo e provò a baciarla quando si sentì sollevare da terra e placcare contro il muro. Kaori ne approfittò per liberarsi e mettersi dietro Ryo.  

 

Dave ci mise soltanto alcuni secondi a capire che il grande Ryo Saeba aveva fatto la sua apparizione ed era venuto in soccorso della bella principessa in pericolo.  

 

- Allora Chambers, ci siamo persi?  

 

Ryo lasciò il collo della giacca dell’uomo, si girò verso la sua socia e le toccò gentilmente il braccio.  

 

- Sai Kaori, per il tuo primo bacio, avrei preferito che portassi il tuo amichetto nella tua camera e non nella mia... Ouh! Ouh! Sei con noi o cosa!  

 

A prima vista, Kaori sembrava molto turbata e un po’ persa. Ma chiaramente, Ryo non poteva indovinare che, al contrario, ribolliva di rabbia rammentando le parole che lui aveva appena espresso. Un padre non avrebbe detto meglio. Un fratello neanche.  

 

Quello semplici parole, pronunciate con tanta certezza da parte di Ryo, le davano l’impressione di essere una povera ragazzina colta in fallo dopo aver fatto una grande sciocchezza. Si sentiva umiliata come non mai.  

 

Allora come per magia, un martellone apparse tra le mani della giovane donna e si schiantò con tutta la sua forza sul povero Ryo. BANG!!! Senza uno sguardo per il suo partner e Dave, Kaori uscì rabbiosa dalla camera, borbottando con forza che ci avrebbe pensato due volte prima di organizzare di nuovo un'altra serata.  

 

- Vedete Dave, Kaori non è per niente una ragazza dolce e generosa! È una violenta e nulla di più!  

 

Dave si preparava a lasciare la camera quando lanciò tristemente a Ryo:  

 

- Può essere, ma promettetemi che farete di tutto per proteggerla... Conto su di voi, signor Saeba.  

 

Da nuovo in piedi, Ryo vide la porta della sua camera chiudersi e rammentò, perplesso, le parole di Chambers.  

 

 

 

Continua...  

 

 


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