Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prosa

 

Autore/i: Kairi

Traduttore/i: marziachan

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Tranche de vie

 

Total: 17 capitoli

Pubblicato: 31-08-07

Ultimo aggiornamento: 12-11-07

 

Commenti: 56 reviews

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Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduzione :: Tranche De Vie

 

Capitolo 17 :: Forever City Hunter

Pubblicato: 12-11-07 - Ultimo aggiornamento: 12-11-07

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17


 

10° giorno di vacanza  

Spiaggia privata di Mr Hibiki  

Domenica 15 luglio, 13.11  

 

 

La brezza soffiava leggera, portando quella frescura tanto ricercata dai turisti stremati dal caldo dei paesi soleggiati.  

 

Una dolce melodia, emanata da una vecchia radio sistemata con abilità nella sabbia bianca, si armonizzava meravigliosamente con il rumore delle onde che si infrangevano dolcemente sulla spiaggia.  

 

Il quadro era idilliaco e il panorama incantevole per tutti gli esseri umani alla ricerca di tranquillità e di calma. Ma per un uomo come Ryo Saeba, una spiaggia senza locali e senza conigliette mancava terribilmente d’interesse.  

 

Allora seduto sul suo asciugamano da spiaggia con l’effigie della prosperosa Betty Boop che Mick gli aveva regalato, lo stallone di Shinjuku scrutò intensamente l’orizzonte, chiedendosi come poteva ravvivare quel primo pomeriggio un po’ troppo snervante per i suoi gusti.  

 

- Kaoriiii!!!... Mi annoiiiiiooo!  

 

La voce dell’uomo, che prese l’intonazione di un bambino capriccioso in astinenza di stupidaggini, si innalzò con energia nell’aria, ben deciso a risvegliare quella natura troppo sonnolenta e la sua dolce Kaori abbandonata sotto il sole.  

 

Una smorfia a mo’ di sorriso, il giapponese sentì un bisogno improvviso di rumoreggiare e rompere questo silenzio che stranamente cominciava a opprimerlo.  

 

- Kaoriiiii!... Ne ho abbastanza di questa spiaggia deserta!!!... Pensa a tutte quelle giovani hawaiane che aspettano lo stallone di Shinjuku per conoscere finalmente il grande amore e il puro piacere fisico!!!  

 

Stesa su un asciugamano, Kaori emise per tutta risposta un piccolo mugugno rauco, troppo abituata a quel genere di lamentele ryonesche.  

 

Ma la mancanza di risposta della donna incuriosì seriamente il nostro Ryo che, la testa abbassata tra le spalle e le braccia a proteggere il viso, si era preparato tanto psicologicamente quanto fisicamente a fare un tutt’uno con un martello bello imponente.  

 

Ma niente. Nemmeno un ridicolo martellino. Kaori non aveva battuto ciglio.  

 

Stupito da questo comportamento, il più brontolone dei sweeper immaginò ingenuamente che la sua partner non avesse colto bene il senso della sua frase e decise quindi di ripartire all’attacco.  

 

- Haaaa e tutte queste belle ninfe che emergono dalle acque fredde, il corpo bagnato e offerto, che elemosina soltanto le mie braccia per riscaldarlo!!  

 

Ryo aveva agito con impegno questa volta.  

 

Bava alle labbra, sorriso perverso e le mani che mimavano i fianchi conturbanti di quelle ninfe dei mari, si eccitò tutto solo sul suo asciugamano con il solo scopo di far uscire Kaori dalla sua piacevole letargia. Ma ancora niente. Nemmeno un minimo movimento. Solo un impercettibile sospiro e una piccola risata soffocata che lo offesero sinceramente.  

 

L’espressione perplessa, il bel temerario si mise in ginocchio vicino a lei e incrociò le braccia al petto, dandole mentalmente qualche secondo per reagire.  

 

Forse il sole picchiante delle Hawaii aveva avuto la meglio sui suoi riflessi leggendari? Soddisfatto dalla propria riflessione, Ryo assentì allegramente con un gesto della testa, non stancandosi di ammirare nuovamente le curve di quel corpo che ora conosceva a memoria.  

 

- Tss Ryo, ti segnalo che la temperatura del mare sfiora i 30 gradi qui perciò, a meno che tu non faccia importare un iceberg gigante in questo oceano immenso, credo che il tuo piano di “termosifone umano” andrà irrimediabilmente a monte...  

 

Kaori aveva risposto con un timbro di voce dolce e regolare, senza neanche prendersi la pena di guardarlo. Aveva giusto sollevato la testa qualche secondo per parlare.  

 

Ryo fissò la sua nuca, gli occhi spalancati. Cosa stava succedendo? Perché non reagiva come al solito? E se, dovuto al fatto che ora la loro relazione si era concretamente definita, la donna l’avesse lasciato dire tutte le sciocchezze che voleva e correre dietro alle ragazze senza prendersi la pena di rimetterlo in riga?...  

 

No! Impossibile! Ryo non poteva immaginare l’avvenire senza le crisi di gelosia e le martellate a tutto andare della sua socia. Era già abbastanza turbato dal loro nuovo rapporto senza dover gestire e abituarsi ad una Kaori calma e docile.  

 

Questa constatazione, d’altronde, gli faceva un po’ paura.  

 

- Hahaha molto divertente Kaori!  

 

Il viso imbronciato, Ryo fece finta di essere offeso dal suo umorismo fuori luogo e cominciò a brontolare sotto i baffi sul fatto che la signorina Makimura preferiva dormire che occuparsi di lui!  

 

Gli occhi corrugati, osservò allora il piede destro della sua compagna che si muoveva sensualmente al ritmo di una dolce musica. Ryo sorrise. Senza ombra di dubbio, quella giovane donna si stava lasciando trasportare in dolci sogni fatti di oceani color blu scuro, di spiagge che non finivano più, di sole che dorava la pelle… il tutto reso piccante dalla presenza del meraviglioso stallone di Shinjuku!  

 

Un ghigno perverso prese stranamente forma sulle labbra dell’uomo mentre s’immaginava a giocare al dottore con lei, su quella spiaggia.  

 

- Kaaaaooooriiii? Dimmi, al posto di stare in letargo, non preferiresti occuparti del tuo piccolo Ryo e giocare al dottore con lui?  

 

Ora che avevano saltato il fosso e che erano diventati una vera coppia, Ryo non mancava un’occasione per esprimere il suo desiderio per lei.  

 

In effetti, se si fosse dato retta, avrebbero fatto l’amore 24h/24h… Ma persa l’occasione per il nostro amante in astinenza di contatto fisico, la sua voce libidinosa fu coperta dalla radio che si mise improvvisamente ad urlare l’ultima hit del momento, tra stridii e fischi dolorosi, spezzando cosi la pace di quel posto magnifico.  

 

Infastidito da quel fracasso che aveva appena mandato in fumo il suo piano, Ryo si tappò le orecchie. Quindi con un movimento brusco, si piegò su quella anticaglia per tagliare corto a quella tortura acustica e ne approfittò, ovviamente, per accarezzare al passaggio la schiena della sua bella.  

 

- Heeii ma cosa fai?...  

 

Come punta sul vivo, Kaori finalmente si raddrizzò, avvolgendo Ryo di uno sguardo interrogativo.  

 

Il suo socio alzò semplicemente le spalle prima di puntare il dito sull’oggetto del reato.  

 

- Niente di straordinario... Cercavo semplicemente di proteggere ciò che ci resta delle nostre orecchie... Guarda che non ci tengo a diventare sordo prima dei trent’anni!... Il mio udito dev’essere in perfetto stato per sentire i tuoi gemiti sensuali e i tuoi lamenti lascivi quando io...  

 

Ryo sottolineò l’inizio della sua frase con un sorriso e uno sguardo terribilmente perverso cosa che non piacque evidentemente a Kaori. BANG! L’uomo perse tre denti sul colpo, il pugno della donna era particolarmente efficace e muscoloso quando si sentiva nervosa e a disagio.  

 

- Perverso! Maniaco! Viscido scarafaggio! Non puoi pensare ad altro una volta nella vita?... Voglio essere tollerante Ryo ma non spingerti troppo oltre!!  

 

Lo sguardo cattivo e le guance arrossate, Kaori emise un lungo sospirò infastidito.  

 

Anche se avevano fatto l’amore diverse volte e l’ultima volta risaliva a non più tardi di quella mattina, la donna si sentiva ancora talmente imbarazzata quando il partner parlava a voce alta dei loro giochi amorosi come se parlasse di una partita di calcio. Lui sapeva molto bene che lei non era ancora a suo agio in queste cose ma continuava a farlo, troppo felice di poterla punzecchiare sempre e comunque.  

 

In sostanza, lei aveva semplicemente bisogno di tempo per familiarizzare e gestire “questo nuovo aspetto” – fortemente eccitante ma talmente nuovo – della sua vita di donna.  

 

- I martelli non mancano mai, ti avverto!!... Ahhh, mi irriti!!  

 

Con un gesto rabbioso, Kaori riaccese la radio e, provocante, alzò il volume.  

 

Con un sorriso beffardo all’attenzione del suo socio, si riallungò sul suo asciugamano e riprese il suo bagno di sole da dove l’aveva lasciato. Ryo la guardò a lungo, un sorriso leggero sulle labbra.  

 

In verità, era sollevato.  

 

Niente era cambiato. Kaori era sempre la stessa. Aveva decisamente il suo brutto carattere e partiva sempre in quarta quando lui la stuzzicava un po’. Ma dopotutto, era questo che lui apprezzava di più in lei. Era una donna testarda, indipendente, indisciplinata ma era altrettanto intelligente, generosa, appassionata – delle immagini molto osé gli tornarono alla memoria – e di una bellezza sorprendente.  

 

- Pffff... prima dei trent’anni, dici?!!... ma è veramente una sciocchezza, Ryo... ti informo che hai superato i trenta già da un po’ di tempo!  

 

Kaori borbottava tra sé e sé, i suoi piedi tamburellavano freneticamente sulla sabbia.  

 

Una nuova canzone, che era giustamente il top del top in campo musicale, iniziò nello stesso momento ma era tanto massacrante quando la precedente a causa dei ronzii assordanti e della lentezza del suono spaventosa.  

 

- Heiiii Kaori, vorresti farmi un piacere e comprarti un nuovo stereo? Sii un po’ gentile con il tuo piccolo Ryo... Questa carcassa è da buttare nella spazzatura da tanto spacca i timpani!!!  

 

Kaori girò la testa in direzione di Ryo, lanciandogli uno sguardo assassino prima di sospirare bruscamente. Il viso serio, si sedette sull’asciugamano ed afferrò quella maledetta radio “assassina di successi”.  

 

Ma curiosamente, posò uno sguardo carico di emozioni su quell’oggetto più che banale prima di abbassare percettibilmente il volume.  

 

- Questa radio mi è stata regalata da Hideyuki il giorno del mio sedicesimo compleanno perciò capirai che anche se funziona male, non me ne separerò mai...  

 

Mentre parlava, Kaori non lasciò con lo sguardo il suo vecchio stereo. Il suono era sempre più indistinto e diventava anche discontinuo.  

 

Ryo sorrise teneramente all’evocazione del suo vecchio socio e migliore amico. Hideyuki? Si, il suo caro Hideyuki... Era cosciente del regalo che gli aveva fatto il giorno in cui gli aveva chiesto di prendersi cura di Kaori?  

 

- Anche a me, mia cara, Hideyuki ha fatto un meraviglioso regalo... un magnifico dono dal quale non mi separerò mai...  

 

Metà della frase si perse tra alcune note di musica. La brezza soffiava sempre languorosamente sulla pelle nuda di quest’uomo e di questa donna, il rumore delle onde diventò particolarmente inebriante.  

 

Il cuore gonfio di riconoscenza e di amore, Ryo osservò a lungo il profilo della sua socia, attardandosi su quel piccolo sorriso sereno che si era formato spontaneamente sulle sue labbra.  

 

Senza alcun dubbio era persa nei suoi pensieri e stava ricordando il giorno in cui suo fratello le aveva regalato quella radio, certamente moderna all’epoca.  

 

Si liberava da quel gracile corpo un’aura talmente serena che lui si sentì quasi turbato. La sentiva finalmente felice. Libera di quella paura sull’avvenire. Libera di quella paura di non essere sempre amata dall’altro. Lei era come lui in effetti. Perché per la prima volta nella sua vita, Ryo Saeba, sweeper professionista di professione, si sentiva veramente bene. Si sentiva come affrancato dal peso del passato e da tutti gli atti terrificanti che aveva dovuto compiere.  

 

- Grazie Hideyuki... grazie di avermi permesso di vegliare sulla tua sorellina... e soprattutto grazie di avermi dato l’amore...  

 

Ryo pronunciò quelle parole a bassa voce. Solo per lui e Hideyuki.  

 

L’animo leggero, si passò una mano tra i suoi folti capelli prima di allungare le sue lunghe gambe vestite di un paio di pantaloni in tela beige. Poi la sua camicia bianca atterrò silenziosamente sulla sabbia, vicino alla borsa da spiaggia, offrendo il suo torso nudo ed il suo viso al calore dei raggi del sole.  

 

- Baahhh che noia... io non sono un uomo da rimanere a far niente, Kaori!!!  

 

Per dare più peso a questa affermazione, Ryo sbadigliò forte e fece finta di piagnucolare.  

 

- ... mi annoio... mi annoio... mi annoio...  

 

Ryo ripete questa frase diverse volte come se potesse avere un effetto ipnotico su Kaori. Ormai erano cinque minuti che non si stava lamentando ed era stata un’impresa per lui.  

 

Allora come a sottolineare questo avvenimento storico, la musica tacque improvvisamente rendendo il momento quasi solenne.  

 

- Argg credo che le pile siano finite!  

 

Kaori agitò la radio in tutti i versi e con tutta la sua delicatezza leggendaria ma anche provandole tutte, non ne uscì più alcun suono.  

 

Sconfitta, la ripose allora sulla sabbia prima di girarsi, lo sguardo accusatore, verso il suo socio.  

 

- Allora il signore si annoia?... Oh sono veramente desolata ma di chi è la colpa se siamo ANCORA qui?  

 

Sapendo di essere leggermente implicato in questo allontanamento dalla società, Ryo preferì tacere ed ascoltò tranquillamente i rimproveri della sua socia.  

 

Aveva qualche idea in testa su come dare un po’ di pepe al loro pomeriggio ma sicuramente non sarebbero piaciute a Kaori. Fare l’amore si! Ma non dovunque e soprattutto non per tutto il tempo!  

 

- Ti informo che se tu non avessi importunato ogni donna che aveva la sfortuna di incrociare il tuo cammino, noi non saremmo “persona non grata” in tutti i locali del posto!... Perciò smettila di brontolare e soprattutto approfitta di questo paesaggio magnifico!  

 

Un sorriso malizioso sulle labbra, Ryo la prese di parola. Lo sguardo velato, dettagliò con avidità la sua silhouette, la bava alle labbra e le mani agitate dal bisogno imperioso di ritornare all’esplorazione di quel corpo così tentante.  

 

Tuttavia si riprese velocemente quando il suo sguardo si posò sul suo viso delicato. Seduta vicina a lui, le gambe delicatamente strette al petto e gli occhi persi nell’immensità dell’oceano, Kaori emanava cosi tanta serenità e felicità che si sentì subito colpevole di strapparla alle sue fantasticherie idilliache.  

 

- Kaori, sei davvero sicura di voler partire oggi? Capirei molto bene se tu volessi restare qualche giorno in più...  

 

La donna girò allora lentamente la testa verso di lui, offrendogli uno dei suoi meravigliosi sorrisi innamorati di cui solo lei conosceva il segreto.  

 

Ryo sentì il cuore fargli un balzo nel petto. Non era ancora molto a suo agio in queste cose, con le cose dell’amore. E anche se non doveva, si stupiva ancora tutti i giorni di leggere cosi tanta passione e fiducia negli occhi della sua bella.  

 

- Ricordo che appena sei mesi fa, era su questa stessa spiaggia...  

 

La voce di Kaori era cambiata. Ora era di una timidezza quasi inudibile.  

 

Con un gesto pudico, la donna posò delicatamente le mani sui suoi piedi e concentrò lo sguardo sui granelli di sabbia che vi erano depositati.  

 

- A dire la verità, ero fuggita dalla festa che Akari aveva organizzato in mio onore, troppo felice di scappare da quella grande casa gremita di persone che neanche conoscevo... Allora, sono fuggita per ritrovarmi su questa spiaggia a contemplare le stelle... Pensavo a te, a me e a quel ipotetico “noi” che disperavo potessimo diventare un giorno... Eri così lontano da me... Che stupida, ma non mi eri mai mancato cosi tanto come quella sera...  

 

Kaori sorrise tristemente al ricordo e strinse istintivamente le braccia attorno alle gambe.  

 

- E poi... ho visto molte stelle cadenti... Qualche decina di pezzi d’asteroidi che cadevano e tracciavano in cielo delle magnifiche scie di luce. Avresti dovuto vederle Ryo, era uno spettacolo da favola!!!  

 

Le immagini ritornarono alla memoria, la donna ritrovò velocemente l’entusiasmo perduto ed immerse il suo sguardo splendente in quello del suo socio.  

 

- Hai espresso dei desideri?  

 

Ryo aveva posato la domanda innocentemente e si stupì un po’ della reazione della sua socia.  

 

Improvvisamente, sembrava imbarazzata e il modo in cui si mordicchiava il labbro inferiore lasciava supporre che stesse esitando a rispondere.  

 

- Si... ed ogni volta lo stesso...  

 

Kaori abbassò nuovamente gli occhi, poi, un piccolo sorriso fiducioso prese forma sulle sue labbra, ed immerse uno sguardo deciso in quello del suo compagno.  

 

- Ho desiderato che la morte si dimentichi di te tanto a lungo quanto si dimenticherà di me...  

 

La donna aveva pronunciato quelle parole con tutta la determinazione di una donna innamorata.  

 

Un lungo silenzio segui questa confessione sconvolgente di sincerità. Una pausa commovente costantemente disturbata dal suono delle onde.  

 

A malincuore, lo sweeper si chiese ancora come un essere così buono e generoso come Kaori potesse amare un uomo così vile ed egoista come lui. Tutt’a un tratto non si sentiva bene. All'improvviso aveva così paura di non meritare tutte queste prove d’amore e di confidenza.  

 

- Sai che quando si rivela un desiderio, dicono che non si realizzerà...  

 

Le parole uscirono da sole, brutalmente, senza che Ryo riuscisse a controllarle. Questa replica, crudele e completamente fuori posto dal momento che la loro coppia stava appena nascendo, risuonò con disprezzo alle sue stesse orecchie.  

 

Perché l’aveva detto? Perché? Kaori gli aveva aperto il suo cuore, rivelandogli senza indugio i suoi dubbi ed i suoi timori e lui, lui faceva di tutto per distruggere le sue speranze. Perché?  

 

I lineamenti visibilmente tesi, Ryo cercò allora i suoi occhi. Si aspettava di incontrare uno sguardo triste, che rifletteva incomprensione e dispiacere. Ma niente. Solo due grandi laghi magnifici che lo scrutavano con una dolce determinazione.  

 

- Allora spero semplicemente di morire prima di te.  

 

Le parole toccarono Ryo ancora una volta, introducendolo in un turbamento senza nome. Aveva l’impressione che la sua corazza di uno impenetrabile si sgretolasse ad ogni sguardo, ogni carezza ed ogni parola pronunciata dalla sua dolce socia.  

 

Era diventato un uomo grazie a lei. Aveva scoperto l’amore ed il piacere di vivere grazie a lei. Allora il semplice fatto che lei potesse morire davanti a lui, gli era semplicemente insopportabile.  

 

- Te lo detto Kaori. Non ti lascerò morire. Mai.  

 

In tutta risposta, Kaori gli offri un nuovo sorriso ed articolò silenziosamente un “Lo so” rassicurante e destabilizzante di fiducia prima di perdersi di nuovo nella contemplazione della distesa turchese di fronte a lei.  

 

- Non hai mai pregato, Ryo? Non hai mai sperato che una forza celeste ti proteggesse dalla follia e dalla crudeltà degli uomini?... Io, mi è capitato qualche volta di pregare... Per la tua sopravivenza... Per la mia sopravivenza... e quella dei nostri amici – Kaori emise un piccolo sospiro deciso – forse è un atto ridicolo e inutile in una professione come la nostra ma mi capita di pregare l’ignoto in quei momenti terrificanti dove mi sento impotente ed incapace di aiutarti...  

 

L’atmosfera era cambiata, risuonava di una nostalgia e di una fiducia impressionante.  

 

Ryo strinse i denti e i pugni. Non capiva. Si sentiva anche un po’ perso. In che momento la loro conversazione era deviata sulla morte? Sulla loro propria morte? Quando? Perché?  

 

L’uomo abbassò la testa in un profondo sospiro. Non ricordava più veramente, ma tutto quello che sapeva in questo preciso instante, era che avrebbe dato qualsiasi cosa per cambiare argomento e ritrovare una certa spensieratezza.  

 

Lo sguardo cupo, fece tuttavia uno sforzo per ascoltare Kaori, come lei sapeva fare cosi bene con gli altri.  

 

- Sì... mi è capitato di pregare cosi tanto che le dita mi si erano anchilosate e gli occhi mi bruciavano... anche se... anche se so che tutto questo non è che illusorio e invece la morte, lei, è reale...  

 

Lentamente, la donna fece colare un po’ di sabbia tra le sue lunghe dita delicate poi osservò a lungo la mano di Ryo che era così vicina alla sua.  

 

Provò allora il bisogno vitale di toccarla.  

 

- Tra te e me Kaori, io non ho mai creduto in un'altra forza se non la mia... Tuttavia ora, mi rendo conto che avere una grande forza non sempre è sufficiente. Il più abile degli uomini non può sfidare eternamente la morte se non desidera restare realmente in vita... Io ho delle capacità fuori dal comune, te lo concedo ma... ma se tu non fossi con me... se tu non condividessi la mia misera vita da maniaco in astinenza, ti assicuro che sarei già steso tra quattro assi di legno da moltissimo tempo...  

 

Mentre parlava, Ryo osservava i dintorni con aria distratta. Non amava confidarsi. Ma se il fatto di aprirsi alla donna che amava poteva aiutare a rafforzare e preservare la loro coppia, avrebbe fatto questo sforzo. Comunicare. Aprirsi. Condividere. O anche parlare. Molto semplicemente.  

 

- Io sono qui Ryo e ci sarò per sempre... Puoi contare su di me. Devi contare su di me. Per la nostra sopravvivenza e il nostro equilibrio assieme.  

 

Fu allora che la mano di Kaori abolì i pochi centimetri che la separavano da quella mano rassicurante. E senza mai tentennare, scivolò armoniosamente in quel palmo caldo e accogliente, le dita s’intrecciarono con amore con le sue.  

 

- La nostra vita in Giappone non assomiglierà in niente ai giorni idilliaci che abbiamo passato qui, Kaori... soprattutto quando si saprà che tu sei la mia compagna. La donna di Ryo Saeba, ti immagini? Quale bersaglio perfetto per tutti i professionisti che desiderano sfidare il grande City Hunter e mettersi in primo piano!!!  

 

Sentendo un dolce calore tranquillizzante scorrergli lungo le vene, Ryo posò degli occhi inteneriti sulle loro due mani legate da quel desiderio e da quel bisogno di essere sempre lì per l’altro.  

 

Unione dell’anima, unione del cuore.  

 

Avvicinò allora dolcemente la mano della sua beneamata alla bocca, baciandone teneramente il dorso prima di stringerla preziosamente contro il suo cuore.  

 

- Più che mai ora, la morte potrebbe sorprenderci dovunque ed in qualsiasi momento... per la strada... ad ogni svolta in una viuzza... ovunque e in qualsiasi momento... Dovremmo vivere con questa spada di Damocle sopra la testa per tutto il resto della nostra vita... Voglio che tu ne sia a conoscenza, mia cara... Perciò sei veramente sicura di voler sacrificare i tuoi sogni di sposarti e di avere una vita tranquilla e ordinaria per restare accanto ad un uomo come me?  

 

Kaori, leggermente arrossata da quando Ryo le aveva chiaramente detto che era la sua donna, lo guardò tuttavia dritto negli occhi, un bagliore di sfida in fondo allo sguardo.  

 

- Quante volte mi hai già fatto questa domanda insulsa, razza di imbecille? Non mi prendo neanche la pena di rispendere tanto è evidente la risposta... Ma tu, caro socio? Sei veramente sicuro di voler rinunciare a tutte quelle affascinanti donne che popolano il nostro paese per amare soltanto me?  

 

Kaori sottolineò la sua domanda con un inarcamento di sopraciglio che voleva dire tutto.  

 

- Cosa?!!! – Ryo fece un balzo di cinque metri sull’asciugamano, lasciando allo stesso tempo la mano della sua socia – Haaaaaa non ci avevo nemmeno pensato!!! Che orrore!!! Ma cosa diventeranno tutte quelle belle bambole giapponesi senza il loro stallone di Shinjuku a fargli scoprire cos’è il vero piacere car...  

 

Bang!!! Questa volta, Ryo venne prese in anticipo ed abbracciò con passione l’enorme martellone di cui Kaori gli aveva appena fatto regalo.  

 

- Smettila un po’ di fare l’imbecille e ascoltami una buona volta per tutte, che non ne parliamo più! Sappi che non sacrifico niente di niente per te. Ma assolutamente niente... Il matrimonio m’interessa poco e i bambini... – Kaori puntò allora l’indice sul torso di Ryo – bah, ne ho già uno di cui occuparmi 24h/24h perciò...  

 

Kaori non riuscì a reprimere una risata folle di fronte allo sguardo inebetito del suo uomo.  

 

- Io, un bambino? Un bambino?!!! Ma sei fuori o cosa??? Ti informo che non hai detto questo la notte scorsa e nemmeno questa mattina quanto io ti... hum, preferisci forse che te lo mostri?  

 

Unendo i gesti alle parole, Ryo le scoccò un occhiolino malizioso mentre le sue mani calde partirono alla conquista dei fianchi della donna. Nello spazio di qualche secondo, Kaori si ritrovò placcata contro lo stallone di Shinjuku, il viso talmente vicino al suo che sentiva il suo soffio caldo sfiorare sensualmente le sue labbra.  

 

Profondamente emozionata, la donna cercò tuttavia, in un ultimo scatto di principio, di nascondere il suo turbamento ed il suo desiderio.  

 

- Ryo ma insomma, non puoi scordare la tua libido e restare serio per più di dieci minuti?  

 

Un sorriso famelico sulle labbra, Ryo sfiorò con un bacio la guancia della sua bella, incollandola ancora più amorosamente contro il suo busto caldo e potente.  

 

- Dieci minuti? Direi invece che ho già superato il mio record di quattro minuti!!!... E poi io sono serio... molto serio... te lo spiegherò bene...  

 

Allora la bocca contro l’orecchio di Kaori, Ryo si premurò di svelare con delle dolci parole il suo amore per lei, le sue mani virili si persero sul suo corpo in squisite carezze sempre più esplicite.  

 

- Mmm, la tua pelle ha il gusto del sale e hai l’odore della sabbia calda... Se ricordo bene, ci restano ancora due ore da passare prima di partire per l’aeroporto...  

 

La voce di Ryo era diabolicamente sensuale e Kaori sentì le ultime barriere della ragione crollare una ad una.  

 

Il cuore che batteva a più non posso, si lasciò trasportare dalle sensazioni inebrianti che facevano nascere in lui quelle dita che scorrevano lascivamente sulla sua schiena e quella bocca che esplorava lentamente la pelle del suo collo.  

 

- E... E se Mick e gli altri sbarcassero?... Possono arrivare da un momento all’altro!!  

 

A disagio, la donna si staccò dal suo socio, controllando con un colpo d’occhio, quasi sconvolto, che nessun ospite immaginario potesse sorprenderli, incollati l’uno all’altra, in una posizione più che compromettente.  

 

Ryo tentò di rassicurarla.  

 

- Non preoccuparti, tesoro!! Mick mi ha telefonato circa un’ora fa per informarmi che il ritorno è previsto nella serata. In effetti, quel disgraziato mi ha spiegato che non voleva correre il rischio di trovarci insieme, nudi ed abbracciati sullo stesso letto. La sua dolce Kaori con un animale come me, sarebbe stato lo shock della sua vita, mi ha gentilmente precisato!  

 

Come se l’opinione di Mick fosse vitale, Ryo sparlò ancora una volta contro il più mediocre dei surfisti americani, dando l’impressione di dimenticare per qualche minuto le sue attenzioni nei riguardi di Kaori.  

 

La donna, che si allontanò ancora di qualche centimetro da quel tentatore, emise immediatamente un sospiro di sollievo. Provava forse lo stesso desiderio di lui ma fare l’amore sulla spiaggia non la deliziava affatto. Poteva dare la colpa alla sua timidezza o alla sua mancanza di fiducia in sé ma l’unirsi in piena natura ed in pieno giorno le faceva, al presente, quasi paura.  

 

Kaori sospirò di nuovo.  

 

Insomma, forse l’avrebbe fatto un giorno? Si, sicuramente... ma non ora. Era ancora un po’ troppo presto.  

 

Come dirglielo senza offenderlo?  

 

- Arggg sono al corrente di noi due...  

 

Kaori buttò fuori la prima frase che le aveva attraversato la mente. Come dirglielo? Forse sviando i pensieri di Ryo... ? Si, forse la soluzione era quella.  

 

- E allora?  

 

Le mani di Ryo si posarono sulle sue spalle, forzandola a guardarlo dritto negli occhi. Era stranamente serio tutt’a un tratto. Cosa gli succedeva? Il cuore di Kaori fece un balzo nel petto. Era veramente scocciato che tutta la piccola banda fosse al corrente dell’evoluzione della loro relazione?  

 

- E allora cosa?  

 

La voce di Kaori ritrovò una certa timidezza, il cuore le tamburellava ancora più forte nel petto. Ma a quella domanda, Ryo si mise semplicemente a sorridere, rivolgendole un altro occhiolino birichino.  

 

- Un’ultima coccola prima della nostra partenza per il Giappone?  

 

Se Ryo non l’avesse delicatamente tenuta per le spalle, Kaori sarebbe crollata sulla sabbia, in preda ad una violenta crisi di nervi. Ma gli occhi spalancati, rimase a fissarlo per qualche minuto, analizzando quella frase più che usuale da parte di Ryo Saeba.  

 

- Una piccola coccola, ti prego... ti prego... ti prego...  

 

Sostituite la parola coccola con gioco o gelato e avrete la raffigurazione di un bambino che fa i capricci davanti ad una mamma autoritaria. Ma Ryo non era più un bambino e Kaori, lei, ancora meno sua madre.  

 

La donna lo guardò allora con un’indulgenza tutta relativa. Non avrebbe ceduto. No. Gli avrebbe mostrato che anche lei aveva la sua da dire e che non era a disposizione della libido, più che accesa di Ryo Saeba.  

 

Allora gli occhi pieni di malizia, Kaori decise di giocargli uno bello scherzetto a modo suo.  

 

- Una coccola? Hum, non so Ryo... Sai che è fortemente sconsigliato fare l’amore sulla spiaggia?... Quindi come fare?  

 

L’indice che tamburellava negligentemente sul mento, la donna assunse un’espressione delle più serie, dandole l’aria di riflettere coscienziosamente sul problema.  

 

Quanto a Ryo, visibilmente disorientato da questa informazione più che cruciale per la soddisfazione immediata della sua libido, spalancò gli occhi, inspirando in un primo momento l’aria calda delle Hawaii prima di esprimersi con voce sconvolta.  

 

- Cosa?!!! Ma insomma Kaori, dove hai sentito una cosa simile?  

 

Alzando leggermente le spalle, Kaori si alzò tranquillamente e si mise a togliere energicamente i granelli di sabbia che erano rimasti attaccati alla sua pelle abbronzata. Sentì subito lo sguardo del suo amante scorrere avidamente sul suo corpo, avvolgendo di uno sguardo infuocato le sue lunghe gambe, il suo ventre piatto e la rotondità perfetta del suo seno.  

 

La respirazione sempre più rapida, la donna cercò alla meno peggio di non soccombere a quel desiderio inebriante che le scorreva lungo le vene. E ben decisa a tenere duro, afferrò la camicia del suo socio, infilandosela il più velocemente che poteva.  

 

- Non lo so... Ricordo vagamente di averti sentito dire a Mick, quando era sul punto di concludere con una graziosa hawaiana, che non era un’idea molto astuta fare l’amore sulla spiaggia...  

 

Come sempre, Ryo fece finta di non ricordare. Irritata dalla sua malafede, Kaori gli rinfrescò rapidamente la memoria, assestandogli per l’occasione una leggera martellata.  

 

- Ma sì Ryo, quella donna bruna in topless su quella baia laggiù...  

 

Poi con un gesto della mano, Kaori indicò il posto in questione davanti un Ryo leggermente dubbioso.  

 

- ... dunque non faccio che seguire il tuo prezioso consiglio, caro socio.  

 

Davanti l’aria avvilita del suo socio, Kaori non poté impedirsi di scoppiare a ridere.  

 

Ryo, irritato più di ogni altra cosa, si alzò anche lui, guardando nella direzione indicata. L’aria contrariata, ricordò allora quel famoso giorno in cui Mick e lui, dopo aver stupidamente scommesso su chi avrebbe sedotto più ragazze nel giro di 24 ore, avevano passato la notte fuori, pietosamente attaccati alla sola palma della spiaggia. In effetti, Kaori aveva sorpreso quei due energumeni in piena danza della seduzione e, per dar loro una lezione di buone maniere, li aveva lasciati lì, legati ad un albero. Avevano potuto di conseguenza, fare la corte ai soli abitanti del mare, vale a dire granchi ed altre tartarughe genialmente affettuose con gli esseri umani.  

 

Non avendo un buon ricordo di quella notte forzata all’aperto, Ryo ripassò, controvoglia beninteso, le scene di quel giorno glorioso, facendo una smorfia quando il ricordo «del consiglio fatto a Mick da Ryo Saeba» gli tornò di nuovo alla mente. Ahi, ahi!!! Ma che insetto l’aveva punto perché dicesse una stupidaggine simile?  

 

- Hum sai mia cara, in occasione di una sfida, tutto è concesso... Noi eravamo in parità quando quella ragazza ha incrociato la nostra strada e siccome era fuori questione che Mick Angel vincesse la nostra scommessa, ho mentito... Questione di onore per City Hunter!!  

 

Petto sapientemente gonfiato, sguardo fisso in lontananza e un ghigno dei più arroganti, Ryo Saeba articolò ogni parola con tutta la determinazione dell’uomo più egocentrico della terra, non dubitando della puerilità della sua reazione.  

 

Kaori stava quasi per cadere all’indietro ancora una volta. Ma come faceva ad essere un istante prima l’uomo più virile e più carismatico della terra per poi diventare cosi immaturo e cosi penoso quanto un adolescente il minuto seguente?  

 

- Per l’onore di City Hunter?... Pffff cosa mi tocca sentire...  

 

Di fronte ad un tale concentrato di orgoglio, Kaori alzò gli occhi al cielo, preferendo tacere e non riprendere la discussione. Ad ogni modo, sapeva perfettamente che qualsiasi cosa dicesse, non avrebbe mai avuto l’ultima parola con un uomo così ipocrita.  

 

Allora l’aria falsamente indignata, la donna raccolse le sue cose da spiaggia, poi, asciugamano e borsa in mano, si girò sui talloni per raggiungere la loro abitazione.  

 

Come se niente fosse, il tempo passava e non si era ancora occupata di fare i bagagli.  

 

- Non che mi annoi in tua compagnia, Ryo, ma le valige non si faranno da sole...  

 

Senza aspettare il suo socio che era ancora immobile in mezzo alla spiaggia, la donna accelerò il passo, i suoi piedi sprofondavano con delizia nella fine sabbia bianca. La brezza, che si era leggermente rafforzata, giocava ora con facezia con qualche ciocca dei suoi capelli, strappandole un piccolo sorriso di benessere. Ultimo momento di serenità prima di ritrovare la folla ed il frastuono martellante di Shinjuku.  

 

- Tssss ma dove credi di andare cosi?  

 

La sua voce roca risuonò alle orecchie della donna nell’istante stesso in cui il suo polso si trovò imprigionato in un piacevole calore umano.  

 

Kaori si bloccò e chiuse gli occhi. Ryo era dietro di lei e con una lentezza calcolata, posò sottilmente le mani sui fianchi della donna.  

 

- Vieni qui, tu...  

 

La borsa cadde sulla sabbia in un tonfo soffocato, seguita da vicino dall’asciugamano. Affascinata dal timbro virile di quella voce, Kaori si lasciò andare contro il petto possente del suo partner.  

 

Tutto considerato, aveva voglia di cedere e farsi stringere tra quelle braccia protettive.  

 

- Sai tesoro, ho sempre sognato di rifare la famosa scena di «Da qui all’eternità»...  

 

Le braccia di Ryo si chiusero dolcemente su di lei, imprigionandola in un bozzolo pieno di promesse e di benevolenza.  

 

Kaori rabbrividì. Quella voce, sempre più bella, sempre più inebriante, aveva un potere magico sui suoi sensi. Allora come resistere? Come?  

 

- ... quella meravigliosa scena dove Burt Lancaster e Deborah Kerr si baciano languidamente sulle sabbia bagnata, il mare ad accarezzare sensualmente la perfezione dei loro corpi febbrilmente avvinghiati...  

 

Con un gesto pieno di delicatezza, Ryo la fece girare tra le sue braccia ed immerse il suo sguardo innamorato in quello di lei.  

 

La donna rimase senza voce di fronte al suo volto, che per la prima volta nello spazio di tutti quegli anni passati assieme, riflettevano un desiderio di vivere e di amare quasi insaziabile.  

 

- Promettimelo, Kaori... Promettimi che quando torneremo su questa spiaggia, anno dopo anno, reinterpreteremo ogni volta quella scena magica... a modo nostro, ovviamente...  

 

Emozionata al punto di sentirsi sull’orlo delle lacrime, Kaori strinse il più forte possibile il suo amante e confidente, cercando di conservare per sempre il calore del suo corpo contro il suo.  

 

In punta di piedi, cercò allora il suo orecchio, mormorandogli con una voce per metà lacrimevole e per metà ridente.  

 

- oh si Ryo e vedrai... si, vedrai che Burt e Deborah dovranno stare in guardia perché non conosco una sola coppia su questa terra capace di intendersi cosi bene come noi due... Stringimi forte, ti prego... e non mi lasciare più... mai più...  

 

Allora si abbracciarono languidamente, assaporando con delizia gli ultimi minuti di intimità e di serenità che quel posto magnifico procurava loro.  

 

Si amarono allo stesso tempo teneramente e intensamente, attingendo dal calore dell’altro la forza di affrontare il loro avvenire allo stesso tempo cosi esalante di promesse e terrificante di incertezze.  

 

Poi, fecero un’ultima passeggiata lungo la spiaggia, mano nella mano, lo stesso sorriso alle labbra e lo stesso bagliore negli occhi.  

 

Incrociarono la famosa palma che aveva cosi gentilmente accolto Ryo Saeba e Mick Angel, una sera del mese di luglio.  

 

Visibilmente sulla stessa lunghezza d’onda, si avvicinarono al tronco, divertendosi in anticipo di ciò che stavano per fare.  

 

- Allora tu o io?... Ok, Kaori me ne occupo io... hehehe...  

 

Nel giro di dieci minuti, Kaori e Ryo tornarono indietro, ridendo e facendo baccano come due bambini.  

 

Una mezz’ora più tardi, Ryo sistemava i bagagli nel baule del taxi mentre Kaori chiudeva, con una stretta al cuore, la porta della casa.  

 

Ma la donna non ebbe davvero il tempo di appesantire la propria nostalgia che dovette rimettere in riga con una bella martellata il maniaco del suo socio che trovava la “taxista” davvero molto di suo gusto.  

 

- Ryoooooooooooooo!!! Vieni qui, razza di maniaco!!!... Ti faccio passare io la voglia di palpare la taxista!!  

 

Erano le 15.50 quando l’aereo decollò dall’isola.  

 

Seduta a fianco dell’oblò, Kaori osservò con malinconia quel paesaggio magnifico scomparire dietro le dense nuvole bianche.  

 

Nello stesso momento, un brontolio risuonò alle sue orecchie, facendole girare la testa. Sorridendo, accarezzò la guancia di Ryo che dormiva tranquillamente, la testa posata sulla sua spalla.  

 

- Ryo, finalmente NOI torniamo a casa...  

 

Queste furono le ultime parole che Kaori pronunciò durante il viaggio.  

 

L’animo leggero, sprofondò rapidamente nel sonno, sognando la sua nuova vita di partner «a pieno titolo» di City Hunter.  

 

Ma questa, è tutta un'altra storia...  

 

 

FINE  

 

 

 

 

Hum, siete ancora lì? Bene... Non vi siete chiesti che cosa Ryo e Kaori abbiano potuto fare a quella povera palma? Si... Volete saperlo?  

 

Ok.  

 

Avvicinatevi al tronco... ancora un po’... ecco, così... Lo so che Ryo scrive come una gallina ma Kaori essendo tanto pericolosa con un coltellino quando con un martello, la scelta è stata rapida.  

 

Allora riuscite a leggere?  

 

F.O.R.E.V.E.R.C.I.T.Y.H.U.N.T.E.R.  

«Forever City Hunter»  

 

Grazie ancora a tutte le persone che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia dal principio. Senza di voi, non avrei mai potuto finirla. Garanzie dal profondo del cuore.  

Kairi

 

 

 

10° giorno di vacanza  

Spiaggia privata di Mr Hibiki  

Domenica 15 luglio, 13.11  

 

 

La brezza soffiava leggera, portando quella frescura tanto ricercata dai turisti stremati dal caldo dei paesi soleggiati.  

 

Una dolce melodia, emanata da una vecchia radio sistemata con abilità nella sabbia bianca, si armonizzava meravigliosamente con il rumore delle onde che si infrangevano dolcemente sulla spiaggia.  

 

Il quadro era idilliaco e il panorama incantevole per tutti gli esseri umani alla ricerca di tranquillità e di calma. Ma per un uomo come Ryo Saeba, una spiaggia senza locali e senza conigliette mancava terribilmente d’interesse.  

 

Allora seduto sul suo asciugamano da spiaggia con l’effigie della prosperosa Betty Boop che Mick gli aveva regalato, lo stallone di Shinjuku scrutò intensamente l’orizzonte, chiedendosi come poteva ravvivare quel primo pomeriggio un po’ troppo snervante per i suoi gusti.  

 

- Kaoriiii!!!... Mi annoiiiiiooo!  

 

La voce dell’uomo, che prese l’intonazione di un bambino capriccioso in astinenza di stupidaggini, si innalzò con energia nell’aria, ben deciso a risvegliare quella natura troppo sonnolenta e la sua dolce Kaori abbandonata sotto il sole.  

 

Una smorfia a mo’ di sorriso, il giapponese sentì un bisogno improvviso di rumoreggiare e rompere questo silenzio che stranamente cominciava a opprimerlo.  

 

- Kaoriiiii!... Ne ho abbastanza di questa spiaggia deserta!!!... Pensa a tutte quelle giovani hawaiane che aspettano lo stallone di Shinjuku per conoscere finalmente il grande amore e il puro piacere fisico!!!  

 

Stesa su un asciugamano, Kaori emise per tutta risposta un piccolo mugugno rauco, troppo abituata a quel genere di lamentele ryonesche.  

 

Ma la mancanza di risposta della donna incuriosì seriamente il nostro Ryo che, la testa abbassata tra le spalle e le braccia a proteggere il viso, si era preparato tanto psicologicamente quanto fisicamente a fare un tutt’uno con un martello bello imponente.  

 

Ma niente. Nemmeno un ridicolo martellino. Kaori non aveva battuto ciglio.  

 

Stupito da questo comportamento, il più brontolone dei sweeper immaginò ingenuamente che la sua partner non avesse colto bene il senso della sua frase e decise quindi di ripartire all’attacco.  

 

- Haaaa e tutte queste belle ninfe che emergono dalle acque fredde, il corpo bagnato e offerto, che elemosina soltanto le mie braccia per riscaldarlo!!  

 

Ryo aveva agito con impegno questa volta.  

 

Bava alle labbra, sorriso perverso e le mani che mimavano i fianchi conturbanti di quelle ninfe dei mari, si eccitò tutto solo sul suo asciugamano con il solo scopo di far uscire Kaori dalla sua piacevole letargia. Ma ancora niente. Nemmeno un minimo movimento. Solo un impercettibile sospiro e una piccola risata soffocata che lo offesero sinceramente.  

 

L’espressione perplessa, il bel temerario si mise in ginocchio vicino a lei e incrociò le braccia al petto, dandole mentalmente qualche secondo per reagire.  

 

Forse il sole picchiante delle Hawaii aveva avuto la meglio sui suoi riflessi leggendari? Soddisfatto dalla propria riflessione, Ryo assentì allegramente con un gesto della testa, non stancandosi di ammirare nuovamente le curve di quel corpo che ora conosceva a memoria.  

 

- Tss Ryo, ti segnalo che la temperatura del mare sfiora i 30 gradi qui perciò, a meno che tu non faccia importare un iceberg gigante in questo oceano immenso, credo che il tuo piano di “termosifone umano” andrà irrimediabilmente a monte...  

 

Kaori aveva risposto con un timbro di voce dolce e regolare, senza neanche prendersi la pena di guardarlo. Aveva giusto sollevato la testa qualche secondo per parlare.  

 

Ryo fissò la sua nuca, gli occhi spalancati. Cosa stava succedendo? Perché non reagiva come al solito? E se, dovuto al fatto che ora la loro relazione si era concretamente definita, la donna l’avesse lasciato dire tutte le sciocchezze che voleva e correre dietro alle ragazze senza prendersi la pena di rimetterlo in riga?...  

 

No! Impossibile! Ryo non poteva immaginare l’avvenire senza le crisi di gelosia e le martellate a tutto andare della sua socia. Era già abbastanza turbato dal loro nuovo rapporto senza dover gestire e abituarsi ad una Kaori calma e docile.  

 

Questa constatazione, d’altronde, gli faceva un po’ paura.  

 

- Hahaha molto divertente Kaori!  

 

Il viso imbronciato, Ryo fece finta di essere offeso dal suo umorismo fuori luogo e cominciò a brontolare sotto i baffi sul fatto che la signorina Makimura preferiva dormire che occuparsi di lui!  

 

Gli occhi corrugati, osservò allora il piede destro della sua compagna che si muoveva sensualmente al ritmo di una dolce musica. Ryo sorrise. Senza ombra di dubbio, quella giovane donna si stava lasciando trasportare in dolci sogni fatti di oceani color blu scuro, di spiagge che non finivano più, di sole che dorava la pelle… il tutto reso piccante dalla presenza del meraviglioso stallone di Shinjuku!  

 

Un ghigno perverso prese stranamente forma sulle labbra dell’uomo mentre s’immaginava a giocare al dottore con lei, su quella spiaggia.  

 

- Kaaaaooooriiii? Dimmi, al posto di stare in letargo, non preferiresti occuparti del tuo piccolo Ryo e giocare al dottore con lui?  

 

Ora che avevano saltato il fosso e che erano diventati una vera coppia, Ryo non mancava un’occasione per esprimere il suo desiderio per lei.  

 

In effetti, se si fosse dato retta, avrebbero fatto l’amore 24h/24h… Ma persa l’occasione per il nostro amante in astinenza di contatto fisico, la sua voce libidinosa fu coperta dalla radio che si mise improvvisamente ad urlare l’ultima hit del momento, tra stridii e fischi dolorosi, spezzando cosi la pace di quel posto magnifico.  

 

Infastidito da quel fracasso che aveva appena mandato in fumo il suo piano, Ryo si tappò le orecchie. Quindi con un movimento brusco, si piegò su quella anticaglia per tagliare corto a quella tortura acustica e ne approfittò, ovviamente, per accarezzare al passaggio la schiena della sua bella.  

 

- Heeii ma cosa fai?...  

 

Come punta sul vivo, Kaori finalmente si raddrizzò, avvolgendo Ryo di uno sguardo interrogativo.  

 

Il suo socio alzò semplicemente le spalle prima di puntare il dito sull’oggetto del reato.  

 

- Niente di straordinario... Cercavo semplicemente di proteggere ciò che ci resta delle nostre orecchie... Guarda che non ci tengo a diventare sordo prima dei trent’anni!... Il mio udito dev’essere in perfetto stato per sentire i tuoi gemiti sensuali e i tuoi lamenti lascivi quando io...  

 

Ryo sottolineò l’inizio della sua frase con un sorriso e uno sguardo terribilmente perverso cosa che non piacque evidentemente a Kaori. BANG! L’uomo perse tre denti sul colpo, il pugno della donna era particolarmente efficace e muscoloso quando si sentiva nervosa e a disagio.  

 

- Perverso! Maniaco! Viscido scarafaggio! Non puoi pensare ad altro una volta nella vita?... Voglio essere tollerante Ryo ma non spingerti troppo oltre!!  

 

Lo sguardo cattivo e le guance arrossate, Kaori emise un lungo sospirò infastidito.  

 

Anche se avevano fatto l’amore diverse volte e l’ultima volta risaliva a non più tardi di quella mattina, la donna si sentiva ancora talmente imbarazzata quando il partner parlava a voce alta dei loro giochi amorosi come se parlasse di una partita di calcio. Lui sapeva molto bene che lei non era ancora a suo agio in queste cose ma continuava a farlo, troppo felice di poterla punzecchiare sempre e comunque.  

 

In sostanza, lei aveva semplicemente bisogno di tempo per familiarizzare e gestire “questo nuovo aspetto” – fortemente eccitante ma talmente nuovo – della sua vita di donna.  

 

- I martelli non mancano mai, ti avverto!!... Ahhh, mi irriti!!  

 

Con un gesto rabbioso, Kaori riaccese la radio e, provocante, alzò il volume.  

 

Con un sorriso beffardo all’attenzione del suo socio, si riallungò sul suo asciugamano e riprese il suo bagno di sole da dove l’aveva lasciato. Ryo la guardò a lungo, un sorriso leggero sulle labbra.  

 

In verità, era sollevato.  

 

Niente era cambiato. Kaori era sempre la stessa. Aveva decisamente il suo brutto carattere e partiva sempre in quarta quando lui la stuzzicava un po’. Ma dopotutto, era questo che lui apprezzava di più in lei. Era una donna testarda, indipendente, indisciplinata ma era altrettanto intelligente, generosa, appassionata – delle immagini molto osé gli tornarono alla memoria – e di una bellezza sorprendente.  

 

- Pffff... prima dei trent’anni, dici?!!... ma è veramente una sciocchezza, Ryo... ti informo che hai superato i trenta già da un po’ di tempo!  

 

Kaori borbottava tra sé e sé, i suoi piedi tamburellavano freneticamente sulla sabbia.  

 

Una nuova canzone, che era giustamente il top del top in campo musicale, iniziò nello stesso momento ma era tanto massacrante quando la precedente a causa dei ronzii assordanti e della lentezza del suono spaventosa.  

 

- Heiiii Kaori, vorresti farmi un piacere e comprarti un nuovo stereo? Sii un po’ gentile con il tuo piccolo Ryo... Questa carcassa è da buttare nella spazzatura da tanto spacca i timpani!!!  

 

Kaori girò la testa in direzione di Ryo, lanciandogli uno sguardo assassino prima di sospirare bruscamente. Il viso serio, si sedette sull’asciugamano ed afferrò quella maledetta radio “assassina di successi”.  

 

Ma curiosamente, posò uno sguardo carico di emozioni su quell’oggetto più che banale prima di abbassare percettibilmente il volume.  

 

- Questa radio mi è stata regalata da Hideyuki il giorno del mio sedicesimo compleanno perciò capirai che anche se funziona male, non me ne separerò mai...  

 

Mentre parlava, Kaori non lasciò con lo sguardo il suo vecchio stereo. Il suono era sempre più indistinto e diventava anche discontinuo.  

 

Ryo sorrise teneramente all’evocazione del suo vecchio socio e migliore amico. Hideyuki? Si, il suo caro Hideyuki... Era cosciente del regalo che gli aveva fatto il giorno in cui gli aveva chiesto di prendersi cura di Kaori?  

 

- Anche a me, mia cara, Hideyuki ha fatto un meraviglioso regalo... un magnifico dono dal quale non mi separerò mai...  

 

Metà della frase si perse tra alcune note di musica. La brezza soffiava sempre languorosamente sulla pelle nuda di quest’uomo e di questa donna, il rumore delle onde diventò particolarmente inebriante.  

 

Il cuore gonfio di riconoscenza e di amore, Ryo osservò a lungo il profilo della sua socia, attardandosi su quel piccolo sorriso sereno che si era formato spontaneamente sulle sue labbra.  

 

Senza alcun dubbio era persa nei suoi pensieri e stava ricordando il giorno in cui suo fratello le aveva regalato quella radio, certamente moderna all’epoca.  

 

Si liberava da quel gracile corpo un’aura talmente serena che lui si sentì quasi turbato. La sentiva finalmente felice. Libera di quella paura sull’avvenire. Libera di quella paura di non essere sempre amata dall’altro. Lei era come lui in effetti. Perché per la prima volta nella sua vita, Ryo Saeba, sweeper professionista di professione, si sentiva veramente bene. Si sentiva come affrancato dal peso del passato e da tutti gli atti terrificanti che aveva dovuto compiere.  

 

- Grazie Hideyuki... grazie di avermi permesso di vegliare sulla tua sorellina... e soprattutto grazie di avermi dato l’amore...  

 

Ryo pronunciò quelle parole a bassa voce. Solo per lui e Hideyuki.  

 

L’animo leggero, si passò una mano tra i suoi folti capelli prima di allungare le sue lunghe gambe vestite di un paio di pantaloni in tela beige. Poi la sua camicia bianca atterrò silenziosamente sulla sabbia, vicino alla borsa da spiaggia, offrendo il suo torso nudo ed il suo viso al calore dei raggi del sole.  

 

- Baahhh che noia... io non sono un uomo da rimanere a far niente, Kaori!!!  

 

Per dare più peso a questa affermazione, Ryo sbadigliò forte e fece finta di piagnucolare.  

 

- ... mi annoio... mi annoio... mi annoio...  

 

Ryo ripete questa frase diverse volte come se potesse avere un effetto ipnotico su Kaori. Ormai erano cinque minuti che non si stava lamentando ed era stata un’impresa per lui.  

 

Allora come a sottolineare questo avvenimento storico, la musica tacque improvvisamente rendendo il momento quasi solenne.  

 

- Argg credo che le pile siano finite!  

 

Kaori agitò la radio in tutti i versi e con tutta la sua delicatezza leggendaria ma anche provandole tutte, non ne uscì più alcun suono.  

 

Sconfitta, la ripose allora sulla sabbia prima di girarsi, lo sguardo accusatore, verso il suo socio.  

 

- Allora il signore si annoia?... Oh sono veramente desolata ma di chi è la colpa se siamo ANCORA qui?  

 

Sapendo di essere leggermente implicato in questo allontanamento dalla società, Ryo preferì tacere ed ascoltò tranquillamente i rimproveri della sua socia.  

 

Aveva qualche idea in testa su come dare un po’ di pepe al loro pomeriggio ma sicuramente non sarebbero piaciute a Kaori. Fare l’amore si! Ma non dovunque e soprattutto non per tutto il tempo!  

 

- Ti informo che se tu non avessi importunato ogni donna che aveva la sfortuna di incrociare il tuo cammino, noi non saremmo “persona non grata” in tutti i locali del posto!... Perciò smettila di brontolare e soprattutto approfitta di questo paesaggio magnifico!  

 

Un sorriso malizioso sulle labbra, Ryo la prese di parola. Lo sguardo velato, dettagliò con avidità la sua silhouette, la bava alle labbra e le mani agitate dal bisogno imperioso di ritornare all’esplorazione di quel corpo così tentante.  

 

Tuttavia si riprese velocemente quando il suo sguardo si posò sul suo viso delicato. Seduta vicina a lui, le gambe delicatamente strette al petto e gli occhi persi nell’immensità dell’oceano, Kaori emanava cosi tanta serenità e felicità che si sentì subito colpevole di strapparla alle sue fantasticherie idilliache.  

 

- Kaori, sei davvero sicura di voler partire oggi? Capirei molto bene se tu volessi restare qualche giorno in più...  

 

La donna girò allora lentamente la testa verso di lui, offrendogli uno dei suoi meravigliosi sorrisi innamorati di cui solo lei conosceva il segreto.  

 

Ryo sentì il cuore fargli un balzo nel petto. Non era ancora molto a suo agio in queste cose, con le cose dell’amore. E anche se non doveva, si stupiva ancora tutti i giorni di leggere cosi tanta passione e fiducia negli occhi della sua bella.  

 

- Ricordo che appena sei mesi fa, era su questa stessa spiaggia...  

 

La voce di Kaori era cambiata. Ora era di una timidezza quasi inudibile.  

 

Con un gesto pudico, la donna posò delicatamente le mani sui suoi piedi e concentrò lo sguardo sui granelli di sabbia che vi erano depositati.  

 

- A dire la verità, ero fuggita dalla festa che Akari aveva organizzato in mio onore, troppo felice di scappare da quella grande casa gremita di persone che neanche conoscevo... Allora, sono fuggita per ritrovarmi su questa spiaggia a contemplare le stelle... Pensavo a te, a me e a quel ipotetico “noi” che disperavo potessimo diventare un giorno... Eri così lontano da me... Che stupida, ma non mi eri mai mancato cosi tanto come quella sera...  

 

Kaori sorrise tristemente al ricordo e strinse istintivamente le braccia attorno alle gambe.  

 

- E poi... ho visto molte stelle cadenti... Qualche decina di pezzi d’asteroidi che cadevano e tracciavano in cielo delle magnifiche scie di luce. Avresti dovuto vederle Ryo, era uno spettacolo da favola!!!  

 

Le immagini ritornarono alla memoria, la donna ritrovò velocemente l’entusiasmo perduto ed immerse il suo sguardo splendente in quello del suo socio.  

 

- Hai espresso dei desideri?  

 

Ryo aveva posato la domanda innocentemente e si stupì un po’ della reazione della sua socia.  

 

Improvvisamente, sembrava imbarazzata e il modo in cui si mordicchiava il labbro inferiore lasciava supporre che stesse esitando a rispondere.  

 

- Si... ed ogni volta lo stesso...  

 

Kaori abbassò nuovamente gli occhi, poi, un piccolo sorriso fiducioso prese forma sulle sue labbra, ed immerse uno sguardo deciso in quello del suo compagno.  

 

- Ho desiderato che la morte si dimentichi di te tanto a lungo quanto si dimenticherà di me...  

 

La donna aveva pronunciato quelle parole con tutta la determinazione di una donna innamorata.  

 

Un lungo silenzio segui questa confessione sconvolgente di sincerità. Una pausa commovente costantemente disturbata dal suono delle onde.  

 

A malincuore, lo sweeper si chiese ancora come un essere così buono e generoso come Kaori potesse amare un uomo così vile ed egoista come lui. Tutt’a un tratto non si sentiva bene. All'improvviso aveva così paura di non meritare tutte queste prove d’amore e di confidenza.  

 

- Sai che quando si rivela un desiderio, dicono che non si realizzerà...  

 

Le parole uscirono da sole, brutalmente, senza che Ryo riuscisse a controllarle. Questa replica, crudele e completamente fuori posto dal momento che la loro coppia stava appena nascendo, risuonò con disprezzo alle sue stesse orecchie.  

 

Perché l’aveva detto? Perché? Kaori gli aveva aperto il suo cuore, rivelandogli senza indugio i suoi dubbi ed i suoi timori e lui, lui faceva di tutto per distruggere le sue speranze. Perché?  

 

I lineamenti visibilmente tesi, Ryo cercò allora i suoi occhi. Si aspettava di incontrare uno sguardo triste, che rifletteva incomprensione e dispiacere. Ma niente. Solo due grandi laghi magnifici che lo scrutavano con una dolce determinazione.  

 

- Allora spero semplicemente di morire prima di te.  

 

Le parole toccarono Ryo ancora una volta, introducendolo in un turbamento senza nome. Aveva l’impressione che la sua corazza di uno impenetrabile si sgretolasse ad ogni sguardo, ogni carezza ed ogni parola pronunciata dalla sua dolce socia.  

 

Era diventato un uomo grazie a lei. Aveva scoperto l’amore ed il piacere di vivere grazie a lei. Allora il semplice fatto che lei potesse morire davanti a lui, gli era semplicemente insopportabile.  

 

- Te lo detto Kaori. Non ti lascerò morire. Mai.  

 

In tutta risposta, Kaori gli offri un nuovo sorriso ed articolò silenziosamente un “Lo so” rassicurante e destabilizzante di fiducia prima di perdersi di nuovo nella contemplazione della distesa turchese di fronte a lei.  

 

- Non hai mai pregato, Ryo? Non hai mai sperato che una forza celeste ti proteggesse dalla follia e dalla crudeltà degli uomini?... Io, mi è capitato qualche volta di pregare... Per la tua sopravivenza... Per la mia sopravivenza... e quella dei nostri amici – Kaori emise un piccolo sospiro deciso – forse è un atto ridicolo e inutile in una professione come la nostra ma mi capita di pregare l’ignoto in quei momenti terrificanti dove mi sento impotente ed incapace di aiutarti...  

 

L’atmosfera era cambiata, risuonava di una nostalgia e di una fiducia impressionante.  

 

Ryo strinse i denti e i pugni. Non capiva. Si sentiva anche un po’ perso. In che momento la loro conversazione era deviata sulla morte? Sulla loro propria morte? Quando? Perché?  

 

L’uomo abbassò la testa in un profondo sospiro. Non ricordava più veramente, ma tutto quello che sapeva in questo preciso instante, era che avrebbe dato qualsiasi cosa per cambiare argomento e ritrovare una certa spensieratezza.  

 

Lo sguardo cupo, fece tuttavia uno sforzo per ascoltare Kaori, come lei sapeva fare cosi bene con gli altri.  

 

- Sì... mi è capitato di pregare cosi tanto che le dita mi si erano anchilosate e gli occhi mi bruciavano... anche se... anche se so che tutto questo non è che illusorio e invece la morte, lei, è reale...  

 

Lentamente, la donna fece colare un po’ di sabbia tra le sue lunghe dita delicate poi osservò a lungo la mano di Ryo che era così vicina alla sua.  

 

Provò allora il bisogno vitale di toccarla.  

 

- Tra te e me Kaori, io non ho mai creduto in un'altra forza se non la mia... Tuttavia ora, mi rendo conto che avere una grande forza non sempre è sufficiente. Il più abile degli uomini non può sfidare eternamente la morte se non desidera restare realmente in vita... Io ho delle capacità fuori dal comune, te lo concedo ma... ma se tu non fossi con me... se tu non condividessi la mia misera vita da maniaco in astinenza, ti assicuro che sarei già steso tra quattro assi di legno da moltissimo tempo...  

 

Mentre parlava, Ryo osservava i dintorni con aria distratta. Non amava confidarsi. Ma se il fatto di aprirsi alla donna che amava poteva aiutare a rafforzare e preservare la loro coppia, avrebbe fatto questo sforzo. Comunicare. Aprirsi. Condividere. O anche parlare. Molto semplicemente.  

 

- Io sono qui Ryo e ci sarò per sempre... Puoi contare su di me. Devi contare su di me. Per la nostra sopravvivenza e il nostro equilibrio assieme.  

 

Fu allora che la mano di Kaori abolì i pochi centimetri che la separavano da quella mano rassicurante. E senza mai tentennare, scivolò armoniosamente in quel palmo caldo e accogliente, le dita s’intrecciarono con amore con le sue.  

 

- La nostra vita in Giappone non assomiglierà in niente ai giorni idilliaci che abbiamo passato qui, Kaori... soprattutto quando si saprà che tu sei la mia compagna. La donna di Ryo Saeba, ti immagini? Quale bersaglio perfetto per tutti i professionisti che desiderano sfidare il grande City Hunter e mettersi in primo piano!!!  

 

Sentendo un dolce calore tranquillizzante scorrergli lungo le vene, Ryo posò degli occhi inteneriti sulle loro due mani legate da quel desiderio e da quel bisogno di essere sempre lì per l’altro.  

 

Unione dell’anima, unione del cuore.  

 

Avvicinò allora dolcemente la mano della sua beneamata alla bocca, baciandone teneramente il dorso prima di stringerla preziosamente contro il suo cuore.  

 

- Più che mai ora, la morte potrebbe sorprenderci dovunque ed in qualsiasi momento... per la strada... ad ogni svolta in una viuzza... ovunque e in qualsiasi momento... Dovremmo vivere con questa spada di Damocle sopra la testa per tutto il resto della nostra vita... Voglio che tu ne sia a conoscenza, mia cara... Perciò sei veramente sicura di voler sacrificare i tuoi sogni di sposarti e di avere una vita tranquilla e ordinaria per restare accanto ad un uomo come me?  

 

Kaori, leggermente arrossata da quando Ryo le aveva chiaramente detto che era la sua donna, lo guardò tuttavia dritto negli occhi, un bagliore di sfida in fondo allo sguardo.  

 

- Quante volte mi hai già fatto questa domanda insulsa, razza di imbecille? Non mi prendo neanche la pena di rispendere tanto è evidente la risposta... Ma tu, caro socio? Sei veramente sicuro di voler rinunciare a tutte quelle affascinanti donne che popolano il nostro paese per amare soltanto me?  

 

Kaori sottolineò la sua domanda con un inarcamento di sopraciglio che voleva dire tutto.  

 

- Cosa?!!! – Ryo fece un balzo di cinque metri sull’asciugamano, lasciando allo stesso tempo la mano della sua socia – Haaaaaa non ci avevo nemmeno pensato!!! Che orrore!!! Ma cosa diventeranno tutte quelle belle bambole giapponesi senza il loro stallone di Shinjuku a fargli scoprire cos’è il vero piacere car...  

 

Bang!!! Questa volta, Ryo venne prese in anticipo ed abbracciò con passione l’enorme martellone di cui Kaori gli aveva appena fatto regalo.  

 

- Smettila un po’ di fare l’imbecille e ascoltami una buona volta per tutte, che non ne parliamo più! Sappi che non sacrifico niente di niente per te. Ma assolutamente niente... Il matrimonio m’interessa poco e i bambini... – Kaori puntò allora l’indice sul torso di Ryo – bah, ne ho già uno di cui occuparmi 24h/24h perciò...  

 

Kaori non riuscì a reprimere una risata folle di fronte allo sguardo inebetito del suo uomo.  

 

- Io, un bambino? Un bambino?!!! Ma sei fuori o cosa??? Ti informo che non hai detto questo la notte scorsa e nemmeno questa mattina quanto io ti... hum, preferisci forse che te lo mostri?  

 

Unendo i gesti alle parole, Ryo le scoccò un occhiolino malizioso mentre le sue mani calde partirono alla conquista dei fianchi della donna. Nello spazio di qualche secondo, Kaori si ritrovò placcata contro lo stallone di Shinjuku, il viso talmente vicino al suo che sentiva il suo soffio caldo sfiorare sensualmente le sue labbra.  

 

Profondamente emozionata, la donna cercò tuttavia, in un ultimo scatto di principio, di nascondere il suo turbamento ed il suo desiderio.  

 

- Ryo ma insomma, non puoi scordare la tua libido e restare serio per più di dieci minuti?  

 

Un sorriso famelico sulle labbra, Ryo sfiorò con un bacio la guancia della sua bella, incollandola ancora più amorosamente contro il suo busto caldo e potente.  

 

- Dieci minuti? Direi invece che ho già superato il mio record di quattro minuti!!!... E poi io sono serio... molto serio... te lo spiegherò bene...  

 

Allora la bocca contro l’orecchio di Kaori, Ryo si premurò di svelare con delle dolci parole il suo amore per lei, le sue mani virili si persero sul suo corpo in squisite carezze sempre più esplicite.  

 

- Mmm, la tua pelle ha il gusto del sale e hai l’odore della sabbia calda... Se ricordo bene, ci restano ancora due ore da passare prima di partire per l’aeroporto...  

 

La voce di Ryo era diabolicamente sensuale e Kaori sentì le ultime barriere della ragione crollare una ad una.  

 

Il cuore che batteva a più non posso, si lasciò trasportare dalle sensazioni inebrianti che facevano nascere in lui quelle dita che scorrevano lascivamente sulla sua schiena e quella bocca che esplorava lentamente la pelle del suo collo.  

 

- E... E se Mick e gli altri sbarcassero?... Possono arrivare da un momento all’altro!!  

 

A disagio, la donna si staccò dal suo socio, controllando con un colpo d’occhio, quasi sconvolto, che nessun ospite immaginario potesse sorprenderli, incollati l’uno all’altra, in una posizione più che compromettente.  

 

Ryo tentò di rassicurarla.  

 

- Non preoccuparti, tesoro!! Mick mi ha telefonato circa un’ora fa per informarmi che il ritorno è previsto nella serata. In effetti, quel disgraziato mi ha spiegato che non voleva correre il rischio di trovarci insieme, nudi ed abbracciati sullo stesso letto. La sua dolce Kaori con un animale come me, sarebbe stato lo shock della sua vita, mi ha gentilmente precisato!  

 

Come se l’opinione di Mick fosse vitale, Ryo sparlò ancora una volta contro il più mediocre dei surfisti americani, dando l’impressione di dimenticare per qualche minuto le sue attenzioni nei riguardi di Kaori.  

 

La donna, che si allontanò ancora di qualche centimetro da quel tentatore, emise immediatamente un sospiro di sollievo. Provava forse lo stesso desiderio di lui ma fare l’amore sulla spiaggia non la deliziava affatto. Poteva dare la colpa alla sua timidezza o alla sua mancanza di fiducia in sé ma l’unirsi in piena natura ed in pieno giorno le faceva, al presente, quasi paura.  

 

Kaori sospirò di nuovo.  

 

Insomma, forse l’avrebbe fatto un giorno? Si, sicuramente... ma non ora. Era ancora un po’ troppo presto.  

 

Come dirglielo senza offenderlo?  

 

- Arggg sono al corrente di noi due...  

 

Kaori buttò fuori la prima frase che le aveva attraversato la mente. Come dirglielo? Forse sviando i pensieri di Ryo... ? Si, forse la soluzione era quella.  

 

- E allora?  

 

Le mani di Ryo si posarono sulle sue spalle, forzandola a guardarlo dritto negli occhi. Era stranamente serio tutt’a un tratto. Cosa gli succedeva? Il cuore di Kaori fece un balzo nel petto. Era veramente scocciato che tutta la piccola banda fosse al corrente dell’evoluzione della loro relazione?  

 

- E allora cosa?  

 

La voce di Kaori ritrovò una certa timidezza, il cuore le tamburellava ancora più forte nel petto. Ma a quella domanda, Ryo si mise semplicemente a sorridere, rivolgendole un altro occhiolino birichino.  

 

- Un’ultima coccola prima della nostra partenza per il Giappone?  

 

Se Ryo non l’avesse delicatamente tenuta per le spalle, Kaori sarebbe crollata sulla sabbia, in preda ad una violenta crisi di nervi. Ma gli occhi spalancati, rimase a fissarlo per qualche minuto, analizzando quella frase più che usuale da parte di Ryo Saeba.  

 

- Una piccola coccola, ti prego... ti prego... ti prego...  

 

Sostituite la parola coccola con gioco o gelato e avrete la raffigurazione di un bambino che fa i capricci davanti ad una mamma autoritaria. Ma Ryo non era più un bambino e Kaori, lei, ancora meno sua madre.  

 

La donna lo guardò allora con un’indulgenza tutta relativa. Non avrebbe ceduto. No. Gli avrebbe mostrato che anche lei aveva la sua da dire e che non era a disposizione della libido, più che accesa di Ryo Saeba.  

 

Allora gli occhi pieni di malizia, Kaori decise di giocargli uno bello scherzetto a modo suo.  

 

- Una coccola? Hum, non so Ryo... Sai che è fortemente sconsigliato fare l’amore sulla spiaggia?... Quindi come fare?  

 

L’indice che tamburellava negligentemente sul mento, la donna assunse un’espressione delle più serie, dandole l’aria di riflettere coscienziosamente sul problema.  

 

Quanto a Ryo, visibilmente disorientato da questa informazione più che cruciale per la soddisfazione immediata della sua libido, spalancò gli occhi, inspirando in un primo momento l’aria calda delle Hawaii prima di esprimersi con voce sconvolta.  

 

- Cosa?!!! Ma insomma Kaori, dove hai sentito una cosa simile?  

 

Alzando leggermente le spalle, Kaori si alzò tranquillamente e si mise a togliere energicamente i granelli di sabbia che erano rimasti attaccati alla sua pelle abbronzata. Sentì subito lo sguardo del suo amante scorrere avidamente sul suo corpo, avvolgendo di uno sguardo infuocato le sue lunghe gambe, il suo ventre piatto e la rotondità perfetta del suo seno.  

 

La respirazione sempre più rapida, la donna cercò alla meno peggio di non soccombere a quel desiderio inebriante che le scorreva lungo le vene. E ben decisa a tenere duro, afferrò la camicia del suo socio, infilandosela il più velocemente che poteva.  

 

- Non lo so... Ricordo vagamente di averti sentito dire a Mick, quando era sul punto di concludere con una graziosa hawaiana, che non era un’idea molto astuta fare l’amore sulla spiaggia...  

 

Come sempre, Ryo fece finta di non ricordare. Irritata dalla sua malafede, Kaori gli rinfrescò rapidamente la memoria, assestandogli per l’occasione una leggera martellata.  

 

- Ma sì Ryo, quella donna bruna in topless su quella baia laggiù...  

 

Poi con un gesto della mano, Kaori indicò il posto in questione davanti un Ryo leggermente dubbioso.  

 

- ... dunque non faccio che seguire il tuo prezioso consiglio, caro socio.  

 

Davanti l’aria avvilita del suo socio, Kaori non poté impedirsi di scoppiare a ridere.  

 

Ryo, irritato più di ogni altra cosa, si alzò anche lui, guardando nella direzione indicata. L’aria contrariata, ricordò allora quel famoso giorno in cui Mick e lui, dopo aver stupidamente scommesso su chi avrebbe sedotto più ragazze nel giro di 24 ore, avevano passato la notte fuori, pietosamente attaccati alla sola palma della spiaggia. In effetti, Kaori aveva sorpreso quei due energumeni in piena danza della seduzione e, per dar loro una lezione di buone maniere, li aveva lasciati lì, legati ad un albero. Avevano potuto di conseguenza, fare la corte ai soli abitanti del mare, vale a dire granchi ed altre tartarughe genialmente affettuose con gli esseri umani.  

 

Non avendo un buon ricordo di quella notte forzata all’aperto, Ryo ripassò, controvoglia beninteso, le scene di quel giorno glorioso, facendo una smorfia quando il ricordo «del consiglio fatto a Mick da Ryo Saeba» gli tornò di nuovo alla mente. Ahi, ahi!!! Ma che insetto l’aveva punto perché dicesse una stupidaggine simile?  

 

- Hum sai mia cara, in occasione di una sfida, tutto è concesso... Noi eravamo in parità quando quella ragazza ha incrociato la nostra strada e siccome era fuori questione che Mick Angel vincesse la nostra scommessa, ho mentito... Questione di onore per City Hunter!!  

 

Petto sapientemente gonfiato, sguardo fisso in lontananza e un ghigno dei più arroganti, Ryo Saeba articolò ogni parola con tutta la determinazione dell’uomo più egocentrico della terra, non dubitando della puerilità della sua reazione.  

 

Kaori stava quasi per cadere all’indietro ancora una volta. Ma come faceva ad essere un istante prima l’uomo più virile e più carismatico della terra per poi diventare cosi immaturo e cosi penoso quanto un adolescente il minuto seguente?  

 

- Per l’onore di City Hunter?... Pffff cosa mi tocca sentire...  

 

Di fronte ad un tale concentrato di orgoglio, Kaori alzò gli occhi al cielo, preferendo tacere e non riprendere la discussione. Ad ogni modo, sapeva perfettamente che qualsiasi cosa dicesse, non avrebbe mai avuto l’ultima parola con un uomo così ipocrita.  

 

Allora l’aria falsamente indignata, la donna raccolse le sue cose da spiaggia, poi, asciugamano e borsa in mano, si girò sui talloni per raggiungere la loro abitazione.  

 

Come se niente fosse, il tempo passava e non si era ancora occupata di fare i bagagli.  

 

- Non che mi annoi in tua compagnia, Ryo, ma le valige non si faranno da sole...  

 

Senza aspettare il suo socio che era ancora immobile in mezzo alla spiaggia, la donna accelerò il passo, i suoi piedi sprofondavano con delizia nella fine sabbia bianca. La brezza, che si era leggermente rafforzata, giocava ora con facezia con qualche ciocca dei suoi capelli, strappandole un piccolo sorriso di benessere. Ultimo momento di serenità prima di ritrovare la folla ed il frastuono martellante di Shinjuku.  

 

- Tssss ma dove credi di andare cosi?  

 

La sua voce roca risuonò alle orecchie della donna nell’istante stesso in cui il suo polso si trovò imprigionato in un piacevole calore umano.  

 

Kaori si bloccò e chiuse gli occhi. Ryo era dietro di lei e con una lentezza calcolata, posò sottilmente le mani sui fianchi della donna.  

 

- Vieni qui, tu...  

 

La borsa cadde sulla sabbia in un tonfo soffocato, seguita da vicino dall’asciugamano. Affascinata dal timbro virile di quella voce, Kaori si lasciò andare contro il petto possente del suo partner.  

 

Tutto considerato, aveva voglia di cedere e farsi stringere tra quelle braccia protettive.  

 

- Sai tesoro, ho sempre sognato di rifare la famosa scena di «Da qui all’eternità»...  

 

Le braccia di Ryo si chiusero dolcemente su di lei, imprigionandola in un bozzolo pieno di promesse e di benevolenza.  

 

Kaori rabbrividì. Quella voce, sempre più bella, sempre più inebriante, aveva un potere magico sui suoi sensi. Allora come resistere? Come?  

 

- ... quella meravigliosa scena dove Burt Lancaster e Deborah Kerr si baciano languidamente sulle sabbia bagnata, il mare ad accarezzare sensualmente la perfezione dei loro corpi febbrilmente avvinghiati...  

 

Con un gesto pieno di delicatezza, Ryo la fece girare tra le sue braccia ed immerse il suo sguardo innamorato in quello di lei.  

 

La donna rimase senza voce di fronte al suo volto, che per la prima volta nello spazio di tutti quegli anni passati assieme, riflettevano un desiderio di vivere e di amare quasi insaziabile.  

 

- Promettimelo, Kaori... Promettimi che quando torneremo su questa spiaggia, anno dopo anno, reinterpreteremo ogni volta quella scena magica... a modo nostro, ovviamente...  

 

Emozionata al punto di sentirsi sull’orlo delle lacrime, Kaori strinse il più forte possibile il suo amante e confidente, cercando di conservare per sempre il calore del suo corpo contro il suo.  

 

In punta di piedi, cercò allora il suo orecchio, mormorandogli con una voce per metà lacrimevole e per metà ridente.  

 

- oh si Ryo e vedrai... si, vedrai che Burt e Deborah dovranno stare in guardia perché non conosco una sola coppia su questa terra capace di intendersi cosi bene come noi due... Stringimi forte, ti prego... e non mi lasciare più... mai più...  

 

Allora si abbracciarono languidamente, assaporando con delizia gli ultimi minuti di intimità e di serenità che quel posto magnifico procurava loro.  

 

Si amarono allo stesso tempo teneramente e intensamente, attingendo dal calore dell’altro la forza di affrontare il loro avvenire allo stesso tempo cosi esalante di promesse e terrificante di incertezze.  

 

Poi, fecero un’ultima passeggiata lungo la spiaggia, mano nella mano, lo stesso sorriso alle labbra e lo stesso bagliore negli occhi.  

 

Incrociarono la famosa palma che aveva cosi gentilmente accolto Ryo Saeba e Mick Angel, una sera del mese di luglio.  

 

Visibilmente sulla stessa lunghezza d’onda, si avvicinarono al tronco, divertendosi in anticipo di ciò che stavano per fare.  

 

- Allora tu o io?... Ok, Kaori me ne occupo io... hehehe...  

 

Nel giro di dieci minuti, Kaori e Ryo tornarono indietro, ridendo e facendo baccano come due bambini.  

 

Una mezz’ora più tardi, Ryo sistemava i bagagli nel baule del taxi mentre Kaori chiudeva, con una stretta al cuore, la porta della casa.  

 

Ma la donna non ebbe davvero il tempo di appesantire la propria nostalgia che dovette rimettere in riga con una bella martellata il maniaco del suo socio che trovava la “taxista” davvero molto di suo gusto.  

 

- Ryoooooooooooooo!!! Vieni qui, razza di maniaco!!!... Ti faccio passare io la voglia di palpare la taxista!!  

 

Erano le 15.50 quando l’aereo decollò dall’isola.  

 

Seduta a fianco dell’oblò, Kaori osservò con malinconia quel paesaggio magnifico scomparire dietro le dense nuvole bianche.  

 

Nello stesso momento, un brontolio risuonò alle sue orecchie, facendole girare la testa. Sorridendo, accarezzò la guancia di Ryo che dormiva tranquillamente, la testa posata sulla sua spalla.  

 

- Ryo, finalmente NOI torniamo a casa...  

 

Queste furono le ultime parole che Kaori pronunciò durante il viaggio.  

 

L’animo leggero, sprofondò rapidamente nel sonno, sognando la sua nuova vita di partner «a pieno titolo» di City Hunter.  

 

Ma questa, è tutta un'altra storia...  

 

 

FINE  

 

 

 

 

Hum, siete ancora lì? Bene... Non vi siete chiesti che cosa Ryo e Kaori abbiano potuto fare a quella povera palma? Si... Volete saperlo?  

 

Ok.  

 

Avvicinatevi al tronco... ancora un po’... ecco, così... Lo so che Ryo scrive come una gallina ma Kaori essendo tanto pericolosa con un coltellino quando con un martello, la scelta è stata rapida.  

 

Allora riuscite a leggere?  

 

F.O.R.E.V.E.R.C.I.T.Y.H.U.N.T.E.R.  

«Forever City Hunter»  

 

Grazie ancora a tutte le persone che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia dal principio. Senza di voi, non avrei mai potuto finirla. Garanzie dal profondo del cuore.  

Kairi

 

 

 


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