Chapitre 8 :: Rivelazione spezzacuore

Publiée: 28-02-10 - Mise à jour: 28-02-10

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Ryo era uscito dal bagno con un viso molto pallido. Non ci credeva ancora. Come era potuto succedere tutto questo? No, come lo sapeva ma «Perché» era la vera domanda. Dopo tutti quegli anni, tutto gli era sfuggito di mano e questa volta, era veramente sopraffatto dagli avvenimenti.  

Aveva bisogno di fare una chiacchierata con quel tipo, voleva conoscere i suoi sentimenti e le sue intenzioni verso Kaori.  

E lei, che non gliene aveva neanche parlato. D’altra parte, avrebbe davvero voluto che lei andasse a confidargli tutto? Non ne era troppo sicuro.  

Questa scoperta poteva spiegare il comportamento della donna da qualche giorno, lei era piuttosto distante ed evitava di passare del tempo in compagnia dei due uomini.  

Andò in camera per infilarsi rapidamente un paio di pantaloni e la sua eterna maglietta rossa. Aveva fretta di sistemare questa storia con Ito ma quando scese in salotto, non trovò, una volta ancora, nessuno. Kaori era uscita di nuovo e lui, sicuramente era al lavoro.  

Pazienza, avrebbe aspettato ma non lì, non poteva ritrovarsi subito nella stessa stanza con Kaori, prima di tutto doveva rilassarsi.  

Prese allora la sua giacca con un gesto che tradì la sua rabbia poi uscì in direzione nel centro.  

Non c’era niente di meglio che una camminata di qualche chilometro per rimettere a posto le idee.  

*****  

Kaori, da parte sua, non voleva rientrare all’appartamento, per paura di trovarci Ryo e non desiderava neppure andare al Cat’s Eye.  

Continuò a vagabondare qualche minuto per le strade di Shinjuku prima di sedersi ad un tavolino fuori un bar. Ordinò una cioccolata e rimase li, a contemplare i passanti, senza realmente pensare a qualcosa.  

Non pensava a niente, per avere le idee più chiare e prendere la decisione che s’imponeva riguardo a questa faccenda.  

*****  

Ryo continuava la sua marcia silenziosa, con quel leggero vento di primavera che gli accarezzava le guancie.  

Incontrò degli uomini del suo ambiente (informatori) ma non ci presto una grande attenzione. Anche attraversando il suo quartiere preferito, non ritrovò l’energia che tutti conoscevano in lui. Le graziose signorine non riuscirono ad estorcerli un sorriso, neppure quando si raggomitolarono mezze nude contro di lui. L’uomo non aveva fatto altro che rispondere: -“Spiacente ragazze, non oggi.”, e poi aveva continuato per la sua strada, sempre in silenzio.  

Nel giro di qualche settimana, aveva visto precipitare la sua vita ma adesso, non sapeva che fare.  

Passò accanto un giornalaio poi dei negozi di vestiti e infine arrivò in prossimità di un bar. Il suo intuito gli lanciò un segnale e non poté impedirsi di gettare un’occhiata ai tavolini fuori del bar.  

E lì, la vide, la persona dalla quale voleva scappare si trovava a qualche metro da lui. Si era già accorta di lui? Era ancora in tempo a fare dietrofront? La risposta non si fece attendere. Una voce che conosceva fin troppo bene lo fermò: -“Ryo?”  

Si avvicinò dolcemente a quella voce, come se avesse paura di quello che sarebbe potuto succedere.  

-“Kaori, come stai?”, chiese, con una voce lieve vedendo gli occhi arrossati della donna.  

-“Ryo, ti devo parlare, - marcò una pausa.- Devo confessarti una cosa ma mi è molto difficile perciò per favore, non interrompermi. Ecco...”  

Ryo non poteva lasciarla continuare, vedeva che le faceva troppo male rivelargli ogni cosa, allora mise le mani avanti per non farla soffrire più di quanto non soffrisse già.  

-“Kaori, lascia stare. So quello che vuoi dirmi. Non è il caso di farti del male, non hai niente da spiegarmi.”, le aveva detto sempre con altrettanta tenerezza.  

Quella tenerezza che giustamente faceva ancora più soffrire Kaori. La donna desiderò morire in quell’istante. Non avrebbe mai potuto immaginare che il suo socio avrebbe reagito in quella maniera. Lui che appariva sempre freddo e impenetrabile. Stava dando prova di bontà e comprensione.  

La sola cosa che Kaori voleva in quest’istante era confessargli il suo amore e che tutta quella storia era soltanto una commedia. Ma lei riuscì a tenere duro di fronte a quest’uomo nuovo e abbassò semplicemente la testa in segno di ringraziamento prima di sciogliersi in lacrime. Ryo non riuscì a lasciarla in quello stato e la strinse allora tra le sue braccia forti.  

Dopo qualche minuto, ripartirono insieme in direzione dell’appartamento, senza dire una parola su quell’instante di complicità.  

Il resto della giornata trascorse in un’atmosfera pesante, di nondetti. Ryo era rimasto una buona parte del pomeriggio nel poligono, soprattutto per sfogarsi, mentre Kaori si era distesa sul divano e si era poi addormentata, come un angelo che aveva realizzato troppo miracoli nella stessa giornata.  

Quando Ryo risalì in casa, la trovò dunque addormentata e non potè impedirsi di contemplarla, con uno sguardo che la diceva lunga sui suoi sentimenti. Si sedette qualche minuto al suo fianco poi dolcemente, per non risvegliarla, le depose un bacio sulle labbra. Non sapeva perché aveva fatto un gesto simile ma ne aveva bisogno. Il suo angelo aveva l’aria ferita e questo, non lo sopportava. Avrebbe dato la sua anima per proteggerla.  

Prese una coperta poi la posò sul quel corpo perfetto che sarebbe cambiato per donare la vita (al meno è quello che pensa lui), poi si diresse verso la cucina per prepararle una tisana in segreto. Lo sapeva che le avrebbe fatto bene al suo risveglio.  

Un’ora più tardi, Ito rientro dal lavoro. Notò Kaori distesa sul divano e fece quindi in modo di non svegliarla. Sentiva la presenza dello sweeper e non sapeva bene che fare. Sospettava che quest’ultimo fosse al corrente della gravidanza e non voleva subire le sue ire. Si arrischiò comunque al suo castigo e si diresse verso la cucina.  

-“Buonasera Ryo, come va?”  

Ryo lo squadrò prima di rispondere: -“Io tutto bene ma Kaori è molto stanca comunque dovrebbe saperlo già.”, disse con tono secco che mostrava bene che non era necessario mentire o giocare con lui in quel momento.  

-“Ne è al corrente? Ma non si preoccupi, non fuggirò davanti alle mie responsabilità, mi prenderò cura di lei, ne stia certo.”, disse con tono risoluto.  

-“Voglio ben sperare, altrimenti può contare su di me per farla pentire di essere venuto al mondo.”  

Poi come per mettere fine alla conversazione, si girò e diede la schiena al suo rivale. Quest’ultimo avendo compreso il significato di quel gesto, lasciò la stanza in direzione del salotto.  

In quell’istante, Kaori si risvegliò, si stiracchiò leggermente e si accorse dalla presenza di Ito. Poi subito dopo, Ryo arrivò con una tazza di the in mano e gliela tese: -“Tieni, ecco un piccolo ricostituente che ti farà bene. Devi riposare, dopo ogni cosa andrà meglio.”  

Lei la prese, se la portò alle labbra e gustò quella dolce infusione dall’odore speziato. Posò la tazza sul tavolino prima di indirizzare un sorriso di ringraziamento al suo socio.  

Ora, tutto era più semplice, insomma, un po’ più semplice.  

La parte più difficile era passata, adesso era necessario concentrarsi sulla missione.  

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