Chapitre 16 :: Si mette male!

Publiée: 12-07-11 - Mise à jour: 12-07-11

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Dopo una quindicina di minuti ad attraversare le strade illuminate di Tokyo, Ryo arrivò finalmente davanti l’hotel.  

Affidò la sua auto ad uno dei portieri poi si avviò in direzione della reception per chiedere il numero della camera di Ito.  

La reception era gestita da una affascinante brunetta, vestita con un tailleur dai colori del hotel. Lo accolse con un magnifico sorriso che non potè impedirsi di ricambiare, facendo uscire il suo lato da seduttore.  

-“Buongiorno signore. Che posso fare per lei?”  

-“Buongiorno affascinante signorina. Sono qui per incontrare il signor Amory, Ito Amory.”  

-“Siete?”  

-“Oh, mi scusi, mi chiamo Ryo Saeba.”  

-“Un minuto per favore, verificò che il signor Amory sia nella sua camera.”  

Dopo aver chiamato Ito, quest’ultima informò Ryo che prese l’ascensore per raggiungere il suo cliente.  

La camera di Ito era situata all’ultimo piano dell’hotel, cosa che impediva tutti gli attacchi esterni. Kaori aveva, ancora una volta, agito da professionista.  

Sorrise leggermente a questo pensiero. Sapeva che era migliorata e faceva molti sforzi per essere una partner degna di City Hunter.  

TOC, TOC, TOC.  

-“Entri, è aperto.”  

Ryo aprì la porta della camera e notò Ito, stravaccato su uno dei divani, una bottiglia di whisky in mano.  

-“Annega le sue colpe nell’alcool! Mi delude. Dov’è finito quel uomo così nobile agli occhi della mia socia?”  

-“Pffff..”  

-“Kaori ha rischiato la vita per lei e la ringrazia comportandosi in questo modo che la disgusta. Dovrebbe vergognarsi!”, aveva lanciato Ryo con la rabbia che aveva preso il sopravento.  

-“Si, mi vergogno della mia vigliaccheria, io sono...”  

-“E’ un uomo che c’è la con se stesso ma non un vigliacco. Anche se non la ho molto a cuore, rispetto le sue scelte. Voleva semplicemente proteggere la sua famiglia, senza tuttavia volere male a Kaori o ad un altro.  

Dovrebbe piuttosto battersi contro questi terroristi e per i suoi valori invece che fare l’amico della bottiglia!”  

Ito sollevò la testa in direzione di Ryo. Era stato come schiaffeggiato dalle parole dello sweeper. Aveva riassunto, in qualche parola, la verità su questo caso.  

Ryo si sedette su una sedia della scrivania.  

-“Mi scusi Ryo, ha completamente ragione.”, ammise Ito, con un’aria imbarazzata.  

-“Bene, non parliamone più. Se sono venuto qui non è stato per farle da tata ma semplicemente per incastrare il bastardo che ha sparato a Kaori. Ma il solo modo per trovarlo e restare al suo fianco.  

Ecco, la mia socia aveva accettato di farle da guardia del corpo allora continuerò io a garantire la suo protezione.”  

-“Grazie ma non posso accettare, non voglio che le succeda qualcosa come a Kaori.”  

-“Non si preoccupi, non mi succederà niente e se non ci sono io a proteggerla, sarà sicuramente morto per domani mattina.”, aveva aggiunto con un tono gelido.  

Quest’ultima frase provocò un brivido freddo lungo la schiena dell’uomo. Ryo aveva deciso e aveva l’aria più consapevole di lui.  

-“D’accordo e se posso fare qualunque cosa per aiutarla ad arrestare questi farabutti, me lo dica.”  

-“Tutto quello che dove fare e restare in vita e non intralciare il mio loro. Poi potrà ritornare dalla sua famiglia, lontano da tutto questo.”  

-“Ok.”  

Ito si alzò, posò lo bottiglia di whisky e andò in bagno per rinfrescarsi.  

Uscì qualche istante più tardi con un’espressione molto migliore.  

Nel frattempo, Ryo aveva approfittato per ordinare una sostanziosa cenetta al servizio in camera. Non si sarebbe privato dei confort che offriva quel lussuoso hotel, soprattutto vista la giornata pesante che lo attendeva l’indomani.  

-“Oh...mmm, mi sono permesso di ordinare una piccola cenetta leggera ( come no!), dobbiamo essere in forza per domani e inoltre detesto dormire a stomaco vuoto.”, disse finendo di masticare  

-“Ha fatto bene, con tutto questo, non ho ancora mangiato niente in tutto il giorno. Le ho messo dei vestiti puliti sul letto della camera più piccola.”  

C’era una punta di nostalgia nella sua voce, il letto della camera più piccola, il letto di Kaori.  

-“Grafie ma piffosto manfi un bocc...one.” (Non si parla con la bocca piena!)  

Ito eseguì e prese un misto dei diversi piatti che aveva ordinato lo sweeper.  

Una ventina di minuti più tardi, i due uomini erano andati a dormire.  

Ito era disteso sul suo letto cercando difficilmente di trovare il sonno mentre Ryo sentiva il calore di Kaori sulle lenzuola. Non aveva che il suo nome in testa, la vedeva stesa su quel letto, mezza nuda, offerta come un dono ad una divinità.  

Scosse la testa per non lasciar vagabondare la sua mente in quel modo ma niente ci riusciva, appena chiusi gli occhi, le curve perfette della sua socia assalirono i suoi pensieri.  

A quel punto Ryo sentì che non riusciva più a controllarsi, nè a controllare il suo amico che d’altronde si faceva ben sentire.  

-“Basta Ryo, non è il momento di pensare a delle cose simili. Concentrati sulla tua missione e dopo potrai giocare al dottore... hi... hi...hi.”, si disse a voce alta.  

Incorreggibile.  

Si fece una bella doccia per rilassarsi poi tornò a letto. Ito sembrava dormire già da un po’ di tempo, bisognava dire che aveva subito una prova difficile e che il tatto leggendario del nostro sweeper non aveva aiutato. (La scena all’ospedale!)  

*******  

Camera di Ito Amory, 7.45  

Ito uscì dalla doccia. Infilò rapidamente il suo completo tre pezzi color antracite così come una cravatta rosa pallido.  

Ryo, lui, aveva sempre la sua maglietta rossa e i pantaloni neri, accompagnati dal suo inseparabile impermeabile.  

Sistemò la sua magnum nella fondina ed era pronto ad affrontare questa dura giornata.  

Nel suo sguardo si poteva leggere una tale determinazione che Ito aveva a malapena osato rivolgergli la parola quella mattina.  

Dopo una piccola colazione veloce, i due uomini avevano raggiunto la hall dell’hotel. Ed Ito aveva chiesto la sua macchina.  

Ryo era in guardia, il nemico poteva attaccare in qualsiasi momento.  

Ispezionò rapidamente la macchina del suo cliente ma niente gli sembrò sospetto. Imboccarono la strada per il palazzo dove si sarebbe tenuta l’ultima riunione di Ito riguardo la firma di quei contratti.  

Dopo aver percorso due buoni chilometri, Ryo notò che una berlina nera gli stavano seguendo. Non avrebbe atteso l’attacco, avrebbe messo le mani avanti.  

Gettò qualche occhiata allo specchietto retrovisore poi si rivolse al passeggero:  

-“Ito, si tenga forte, si balla!”  

Imboccò bruscamente la prima stradina alla sua destra cosa che ebbe come conseguenza quella di far accelerare gli inseguitori. Ma quest’ultimi non sospettavano che Ryo gli avesse teso una trappola.  

Lui era in piedi, in mezzo alla stradina, la pistola alla mano.  

La berlina si fermò di colpo.  

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