Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated R - Prose

 

Auteur(s): Sabi

Traducteur(s): marziachan

Status: En cours

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

La grossesse de Kaori

 

Total: 21 chapitres

Publiée: 18-01-10

Mise à jour: 12-07-11

 

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RomanceHumour

 

Résumé: Per un incarico Kaori si fa passare per una donna incinta ma il punto è che Ryo crede che lei lo sia veramente. Da qui nascono dei quiproquo e delle domande da parte di Ryo sull'identità del padre... come vivranno entrambi questa "gravidanza"? Farà evolvere la loro relazione?

 

Disclaimer: I personaggi di "La gravidanza di Kaori" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduction :: La gravidanza di Kaori

 

Chapitre 19 :: Diffidate delle graziose signorine!!!

Publiée: 12-07-11 - Mise à jour: 12-07-11

 


Chapitre: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21


 

Ospedale di Tokyo, 12.13  

 

 

Falcon aveva appena lasciato l’ospedale in direzione del bar, doveva comunque occuparsene un po’. Quindi aveva lasciato sua moglie in compagnia della sua amica, perché potessero stare un momento da sole, e approfittare del pranzo per chiacchierare.  

 

Anche se non lasciava trasparire nulla, Falcon era sollevato di vedere che Kaori stava meglio e che sarebbe potuta tornare a casa, ma soprattutto accanto a Ryo, nella settimana. La sua ferita era relativamente grave ma Kaori era una persona battagliera, aveva recuperato rapidamente.  

 

 

 

*****  

 

 

 

Miki si era sistemata al fianco della sua amica ed entrambe erano felici di ritrovarsi un po’ sole.  

 

-“Sono contenta che tu sia rimasta con me questo pomeriggio Miki, sei veramente adorabile.”  

 

-“E’ assolutamente normale mia cara, inoltre, è da qualche mese che non parliamo più molto.”  

 

-“Già ma credi sia prudente affidare il bar a Umi, rischia di far scappare tutti i clienti!”, disse ridendo.  

 

-“Hai sicuramente ragione... No, ma seriamente, stai bene? Non parlo del tuo stato fisico ma del tuo morale.”  

 

-“Si, non preoccuparti. Sono contenta che questa storia si risolva anche se sono preoccupata per Ryo. Mi fido di lui ma non mi piace saperlo in pericolo, e soprattutto lontano da me.”  

 

-“TI capisco ma Ryo è un professionista, non farà nulla che possa metterlo in pericolo.”  

 

-“Lo so bene ma con tutti questi eventi, tutte queste bugie, ho paura che la sua mente ne sia annebbiata. Voglio dire... ho paura che perda la ragione e che lasci esplodere la sua rabbia per colpa mia... delle mie menzogne...”  

 

-“Non dire così! Ryo non è per niente arrabbiato con te, lui ha avuto paura di perderti.”  

 

-“No Miki, nonostante quello che fa vedere, io so che è arrabbiato con me, che si sente frustato di non avermi potuto proteggere e dentro di lui, sono convinta che si senta responsabile del mio stato. Ma non dovrebbe. Tutto quello che mi è successo è colpa mia.”  

 

-“Non sono d’accordo con te Kaori, non sei tu la sola responsabile. Saeko e Ito hanno la loro parte di colpa in tutto questo, non dimenticarlo.”  

 

Kaori smise di parlare qualche secondo ed abbassò la testa per riflettere sulle ultime parole della sua amica.  

Non voleva che Saeko e ancora meno Ito, fossero visti come i responsabili di quell’incidente.  

 

-“Kaori, tesoro, non volevo offenderti.”, disse Miki con una voce dolce e rassicurante.  

 

-“Ti capisco molto bene Miki, ma dovete capire che io conosco i rischi e che gli ho accettati. Non ho grandi cose da dire in aggiunta, volevo proteggere il mio cliente ma sono riuscita solo a farmi ferire.”  

 

-“Kaori! Senza di te Ito sarebbero morto veramente. Hai salvato la vita di quell’uomo, non dimenticarlo mai!”  

 

Miki non era riuscita a contenere la sua rabbia di fronte alle parole della sua amica. Aveva il dovere di farle capire che aveva salvato la vita di un essere umano, al prezzo della sua.  

 

-“Scusami Miki, hai ragione.”  

 

-“Allora smettila di preoccuparti e rimproverarti. Devi riposare e riprendere presto il tuo posto in City Hunter.”  

 

Kaori sollevò la testa e rivolse un sorriso sincero a Miki.  

 

-“Hai ragione, ti ringrazio.”  

 

TOC, TOC, TOC  

 

Un’infermiera arrivò in quel momento per distribuire i vassoi con il pranzo.  

 

-“Ri-buongiorno signorina, sta bene? Le ho portato di che ridarle le forze perché possa tornare a casa rapidamente.”  

 

-“Grazie, è molto gentile.”  

 

-“Tenga, per lei, e questo è per lei.”, disse l’infermiera porgendo un vassoio a Miki, accompagnato da un sorriso sincero.  

 

-“Ma...”  

 

-“Non discuta, dove mangiare anche lei, no? Siccome tiene compagnia a questa graziosa signorina, ne ha diritto anche lei. Andiamo, è pieno di vitamine.”, aggiunse, con una piccola risata che non lasciava posto ad alcuna contraddizione.  

 

-“Grazie mille signora.”, rispose semplicemente l’ex mercenaria.  

 

 

Poi la donna usci e canticchiando si diresse verso la camera accanto.  

 

L’atteggiamento di quest’ultima aveva completamente ridato il sorriso alle due donne.  

 

-“Bene, propongo di gustare questo piatto cosi gentilmente offerto!” aggiunse Miki aprendo la vaschetta che conteneva il pranzo.  

 

Kaori fece la stessa cosa e entrambe mangiarono in un vivacizzare di frasi qua e là.  

 

L’atmosfera si era subito distesa totalmente e Miki e Kaori approfittarono pienamente del loro ricongiungimento.  

 

 

 

*******  

 

 

 

Nel frattempo, dalla parte del nostro sweeper.  

 

 

Ito e altri due uomini d’affari stavano per lasciare la sala delle riunioni e si apprestavano a raggiungere l’ultimo piano per quel buffet.  

 

Ryo si era subito messo in marcia ed aveva fermato il suo cliente.  

 

-“Ito, faccia attenzione d’accordo, io sarò lì in caso ma conto sulla sua vigilanza.” Disse Ryo con un tono sicuro.  

 

-“Certo, resterò in guardia. Non ci tengo a finire qui i miei giorni e adesso, anche se ho fiducia nella sua abilità di guardia del corpo, ci tengo alla mia vita, per me ma soprattutto per la mia famiglia.”, rispose con un tono nostalgico.  

 

-“Allora andiamo!”  

 

I due uomini presero l’ascensore che portava al’ultimo piano del grattacielo.  

 

La doppia porta si aprì e lasciò intravedere una grande stanza, magnificamente arredata e che offriva una vista impareggiabile sulla città. A questa vista, Ryo non si sentì a suo agio. Sarebbe stato davvero troppo facile attaccare, con delle finestre così grandi.  

 

Ma bene, si rassegnò e fece un giro per una piccola ispezione, non senza, al passaggio, rubacchiare qualche pasticcino. Non se ne sarebbe certo privato.  

 

Fu sorpreso di veder arrivare, da una sala annessa, delle affascinanti creature che si diressero verso tutti questi uomini d’affari. Gli offrirono delle coppe di champagne e facevano in modo di prendersi cura di quest’ultimi.  

 

Quest’immagine lo disgustò. Tutte quelle ragazze ammassate attorno a quei tipi come delle api su del miele, una triste visione. (Seee Ryo, solo perché non ci sei anche tu in mezzo... )  

 

Rapidamente, fece il giro e raggiunse Ito, che contrariamente agli altri uomini, non aveva “ammiratrici” attorno.  

 

-“Che spettacolo orrendo! Tutte queste creature da sogno che vanno dietro solo ai soldi, pff... Non è giusto!”, disse Ryo con aria imbronciata.  

 

-“Lei trova?”  

 

-“Bah si, si appiccicano a quegli uomini pieni di soldi quando invece hanno qui, proprio sotto i loro occhi, lo stallone di Shinjuku!!!”  

 

Ito non riusciva a capacitarsi, quest’uomo era veramente incredibile.  

 

-“Basta con gli scherzi, nessuna di queste sventole le interessa?”, chiese con la sua faccia da maniaco.  

 

Una libellula si schiantò sul povero Ito. Basta con gli scherzi, ma di che cosa si scherzava?  

 

-“No, nessuna.”  

 

-“Comunque, vista la sua faccia, la cosa non mi stupisce!”  

 

Ito si girò verso Ryo con un’aria perplessa.  

 

-“Come?”  

 

-“Si direbbe che stia per morire tra un istante. Fa paura a vederla”  

 

Ryo aveva percepito la paura nel suo cliente e aveva allora deciso di fare il pagliaccio per distenderlo. E da quello che poteva vedere, stava funzionando. Ito cominciava giù a rilassarsi ed a riprendere un po’ di colorito.  

 

-“Ha ragione, mi preoccupo per niente. Vado a prendere un bicchiere e cercherò di rilassarmi un po’. Dopo tutto, questa storia sarà presto finita.”  

 

Ito si diresse quindi verso il buffet, lasciando Ryo ai suoi pensieri quando una giovane donna gli venne incontro. Gli sorrise porgendogli una coppa di champagne. Lui tese il braccio per afferrarla quando Ryo saltò fuori dal nulla.  

 

-“Oh che gentile da parte sua affascinante signorina. Si prende cura di me.” disse rivolgendosi alla cameriera ma soprattutto recuperando il bicchiere.  

 

-“Oh signore, questa coppa era per quest’uomo, se ne vuole una, gliela porto immediatamente.”, disse non senza nascondere il suo malcontento.  

 

-“No, questa andrà bene. Ma se andassimo piuttosto a fare un giretto assieme...”, disse guidandola verso un angolo della stanza.  

 

-“Ma...”  

 

Ito rimase lì fermo senza capire molto di quello che stava succedendo. Doveva avere fiducia in Ryo, tanto più che quest’ultimo gli aveva rivolto uno sguardo che era chiaro.  

 

-“Allora dolcezza, cerchiamo di uccidere il mio cliente?”, chiese lo sweeper con un tono divertito.  

 

-“Ma... ma che sta dicendo, mi lasci.”  

 

-“Risposta sbagliata. So che ha messo del veleno in quel bicchiere di champagne, perciò le consiglio di confessarmi ogni cosa prima che mi arrabbi.”  

 

-“Si sta sbagliando signore, mi lasci o urlo!”  

 

-“Andiamo. Chiameranno la polizia, analizzeranno il bicchiere e lei andrà dritta in prigione. Allora cosa sceglie?”, disse con tono minaccioso.  

 

-“D’accordo ma non consegnatemi alla polizia.”  

 

-“La ascolto.”  

 

-“Un uomo mi ha dato una mazzetta di banconote per portare quel bicchiere a quell’uomo. Mi ha detto che dovevo solo fargli bere questa coppa e questo è tutto.”  

 

-“E ha accettato senza fare domande?!”  

 

-“Ma...”  

 

Ryo non le lasciò il tempo di rispondere.  

 

-“Dov’è quell’uomo?”  

 

-“Se ne andato, era nella sala riservata ai camerieri fino a 10 minuti fa.”  

 

-“Torna a casa e rifletti due volte prima di giocare con la vita di un essere umano per qualche banconota!”  

 

Ryo aveva assunto un tono secco e minaccioso per far capire a quella sciocca che era stata sul punto di uccidere un uomo.  

 

Poi, si diresse verso la sala annessa anche se immaginava che l’uomo in questione avesse dovuto già esserla filata senza chiedere il resto.  

 

 

 

 


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