Hojo Fan City

 

 

 

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Rated G - Prosa

 

Autore/i: Ginie^^

Traduttore/i: Momoe

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Pourquoi ?

 

Total: 22 capitoli

Pubblicato: 15-09-06

Ultimo aggiornamento: 09-02-07

 

Commenti: 58 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di "Perché?" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduzione :: Perché?

 

Capitolo 4 :: CAPITOLO 4

Pubblicato: 06-10-06 - Ultimo aggiornamento: 06-10-06

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22


 

- “Che idiota! Non capisce decisamente niente!”  

Kaori, la testa bassa, era ancora in collera con Ryo. Infine…, più in collera con sé stessa in effetti. Ad essere onesta, doveva ben ammettere che aveva esagerato. Ma Ryo la metteva talmente fuori di sé con i suoi modi da maniaco. Non avrebbe mai capito niente. Ed era fuori questione fare il primo passo!  

 

Al ricordo di quel mattino presto, Kaori arrossì intensamente, le mani nelle tasche, misurava a grandi passi, come tutti i giorni, la hall della stazione e si diresse verso il lato Est per verificare la lavagna dei messaggi.  

- “Mio Dio! Fa che ci sia un messaggio oggi! Un lavoro! Qualsiasi cosa!!”  

Avanzò ancora, la testa invasa dai suoi pensieri, non era dello spirito adatto.  

Perché? Perché rimaneva con lui? Lei non serviva a grandi cose nel suo lavoro, bisognava ben ammetterlo. Lei l’amava ma poteva continuare ancora a lungo così? Dopo 7 anni, cosa poteva sperare di più?  

Non sapeva mai cosa lui provasse esattamente. Sospettava che lui tenesse un po’ a lei ma quella sua maniera di considerarla un maschiaccio, di non considerarla mai del tutto come una donna. Comunque quando erano usciti insieme, grazie a Eriko, avevano trascorso dei meravigliosi momenti e lui era sempre rimasto lì per lei. Lo sapeva, poteva sempre contare su di lui, ma voleva di più. E lui poteva darglielo? Era egoista fino a questo punto? Lei era forse di troppo alla fine.  

Camminando così, persa nelle sue fantasticherie, Kaori non aveva sentito colei che la chiamava da 10 minuti almeno. Una giovane donna incantevole la seguiva muovendo disperatamente le mani, cercando di raggiungerla.  

Eriko trattenne per la manica la sua amica d’infanzia. Il suo gran sorriso sfumò subito, quando vide la piccola lacrima colare sulla guancia di Kaori.  

- “E’ ancora per causa sua, eh?”  

Le sue idee svanirono rapidamente, Kaori guardò con sorpresa Eriko.  

- “Oh Eriko! Sono contenta di vederti. Come stai?”, le disse con un sorriso sincero.  

- “Kaori…” Eriko prese la giovane donna tra le braccia.  

- “Eriko, c’è un problema? Eriko?”  

Kaori non capiva l’atteggiamento della sua amica, non si era nemmeno accorta di piangere.  

- “Io sto bene, ma tu?”  

- “Certamente”, Kaori non mentiva che a metà alla fin fine…, “E tu, che cosa ci fai qui?”  

- “Non sono riuscita a raggiungerti al telefono ieri sera allora mi sono detta che sarebbe stato più semplice venire direttamente qui”, aggiunse Eriko con una strizzatina d’occhio decidendo di non attardarsi sullo stato attuale di Kaori.  

- “Come, ma nessuno ha chiamato ieri, la linea non doveva essere occupata… a meno che…”  

Kaori aggrottò le sopracciglia. Ryo!!! Poteva essere che avesse passato la serata a telefonare sulla linea rosa? No!!….  

- “ Kaori, va tutto bene?”  

- “ Si, si, scusami…”, si sarebbe spiegata con Ryo più tardi, “Perché volevi vedermi? Hai un problema?”  

- “ No, per niente. Va tutto bene. Volevo solo passeggiare e parlare con te, ecco tutto.”  

 

Le due giovani donne, dopo che Eriko ebbe perso la battaglia di portare Kaori direttamente a prendere un bicchiere, senza passare a guardare la lavagna dei messaggi, vergine beninteso, uscirono infine dalla stazione e si fermarono nella terrazza di un café. La vecchia compagna di classe di Kaori era diventata stilista e aveva già cercato di cambiare un po’ la sua amica, cercato di comprendere e di aiutarla nella relazione complicata che la univa con questo strano individuo che era City Hunter. Era contenta di aver trovato Kaori, si sarebbe occupata di lei, ne aveva davvero bisogno.  

- “Kaori, ti porto al nuovo centro commerciale, ci cambierà le idee.”  

- “Desolata, Eriko, ma sai, non abbiamo più avuto lavoro da 2 mesi, e per quanto riguarda le finanze…”  

Questo era troppo per Eriko:  

- “Kaori! Bisognerebbe che tu ti svegliassi. Tu abiti con quest’uomo, fai le pulizie, la spesa, i pasti. In più ti occupi di trovare un lavoro per lui. Adesso mi dici che condividete anche le finanze! Vivete insieme come marito e moglie, ma Ryo è un maniaco e un donnaiolo. Tu gli dai tutto, ma cos’hai in cambio tu?”  

Kaori fu sbalordita, avrebbe voluto replicare ma Eriko non le lasciò il tempo.  

- “Tu ami quest’uomo, è innegabile. Ma non è rimanendo con lui che sarai felice. Stai sprecando la tua vita.”  

- “Ma Ryo c’è sempre per me!!”, si scusò Kaori.  

- “Evidentemente, è ben obbligato a prendersi cura di te, a proteggerti, sei la sua partner, no?”  

Eriko non potè impedirsi di pronunciare l’ultima parola in modo ironico. Era in collera con quell’uomo. Rendeva Kaori infelice, e anche se conosceva bene i loro sentimenti reciproci, lei valeva molto di più. La conosceva. Sapeva che l’avrebbe fatta piombare in un profondo smarrimento dicendole tutto questo, ma bisognava che comprendesse.  

- “Voi abitate insieme. Per lui, non saper proteggere la propria partner sarebbe davvero il colmo per questo sweeper senza pari. Che pubblicità!!!”  

La voce di Eriko si fece più dolce e compassionevole e aggiunse:  

- “Io ti parlo di sentimenti, Kaori. Tu pensi di essere felice rimanendogli vicino, ma ti sbagli. Non è questa la felicità. Non è sufficiente donare. Bisogna condividere…”  

Tutto ciò ebbe l’effetto del più doloroso schiaffo. Che cosa succedeva oggi? Perché tutto la portava a questo? Le lacrime salirono a cascata e Kaori crollò, la testa vuota.  

 

Il cameriere del café si avvicinò e domandò se tutto era a posto. Vedendo l’enorme martello “Regalo di Kaori” che brandiva Eriko, mise fine al suo brusco intervento e tagliò la corda, gridando al pazzo.  

Eriko si sporse su Kaori e le mormorò:  

- “Questa decisione, tu sola la puoi prendere. Puoi decidere di rimanere in sua compagnia. Sarà la tua scelta e l’accetterai. Solamente, fino ad ora, non avevi abbastanza argomenti per rispondere a tutte le tue domande. Bisognava che ti fornissi l’altra versione dei fatti affinché tu reagissi. Non prenderla male. Scusa la mia franchezza. Non sono riuscita a dirtelo con delicatezza poiché ti voglio troppo bene per lasciarti in questo stato. Prenditi il tuo tempo, la tua decisione non potrà che essere migliore, ma reagisci Kaori!”  

 

Quest’ultima si risollevò a quelle parole. Passò da uno stato di confusione totale ad una benefica serenità. Aveva l’impressione di avere la testa fredda, e ciò non le accadeva da molto tempo. Tutto era semplice finalmente, aveva tutti gli elementi in mano. Fino ad ora, era spaventata da questa situazione, non avrebbe saputo cosa fare, bisognava arrendersi all’evidenza.  

La più terribile: la speranza che fosse lui a cambiare la situazione, ma apparentemente, non l’avrebbe mai fatto. Stamattina sarebbe stata una buona occasione e comunque… Stava a lei reagire, prendere le cose in mano... Adesso.  

Kaori sorrise alla sua migliore amica. “Grazie”.  

Eriko le prese la mano e la portò allegramente a fare spese.  

 

 


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