Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prosa

 

Autore/i: Ginie^^

Traduttore/i: Momoe

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Pourquoi ?

 

Total: 22 capitoli

Pubblicato: 15-09-06

Ultimo aggiornamento: 09-02-07

 

Commenti: 58 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di "Perché?" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduzione :: Perché?

 

Capitolo 21 :: CAPITOLO 21

Pubblicato: 08-02-07 - Ultimo aggiornamento: 08-02-07

Commenti: Eh no, cara Marzia, il caso non è ancora risolto, adesso viene il bello! He he he … Vi chiedo umilmente perdono (anche a te Sam!) per avervi fatto aspettare; volevo postare gli ultimi due capitoli insieme ma non ce l’ho fatta (il 21° è lunghissimo, quasi 5 facciate di un A4!). Non voglio però dilungarmi e vi lascio dunque alla lettura di questo incredibile capitolo rinviando al prossimo e ultimo aggiornamento i saluti finali. Ciao! Momoe.

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22


 

Kaori, la giacca di Ryo sulle sue spalle, cominciava a sentire i morsi del vento gelido. Indietreggiò di qualche passo e si addossò ad un albero, chiudendo gli occhi. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter raggiungere il suo letto ed accordarsi una buona notte di riposo. Non ebbe il tempo si sospirare una volta di più, una mano s’incollò alla sua bocca, e sentì, tanto nettamente quanto nel suo incubo, la lama di un coltello sul suo collo.  

 

- “Mi stupisco che tu sia la partner di un uomo come Ryo Saeba.”  

 

Kaori spalancò gli occhi per effetto della sorpresa. Questa frase la ferì profondamente, più di qualsiasi pugnale. Il suo sogno! No! Suo fratello era morto allora chi?  

 

- “Mi seguirai molto gentilmente. Grazie a te, avrò la mia vendetta contro questo maledetto Saeba!”  

 

Il Camaleonte? Ma Ryo e Falco gli avevano sparato! Com’era possibile? Mentre Kaori si poneva mille e una domande, il Camaleonte l’attirò nella boscaglia. Stando bene attento a non farsi scoprire, la condusse all’interno della casa.  

Quando la porta si chiuse, Kaori ebbe improvvisamente molta paura. Il ricordo del suo incubo le ritornò alla memoria, e le impedì di ragionare con tutta la lucidità di cui avrebbe avuto bisogno. Quel sogno che continuamente le ricordava quanto non fosse degna di essere la partner di City Hunter.  

Il Camaleonte raccolse da un cadavere di un soldato, una cordicella, di cui si servì per legarle le mani e la spinse senza riguardo. Poi con un leggero sorriso, si tolse il suo giubbotto anti-proiettile.  

- “Andiamo vieni! La mia festicciola sta per cominciare. Non fare quella faccia! Non crederai mica che non sapessi che City Hunter era coinvolto! Beh, non pensavo che Falco e quell’Angel sarebbero stati con lui, ma grazie a te, i miei piani non sono del tutto andati a monte. Al contrario, credo che mi divertirò.”  

La risata sprezzante dell’uomo ghiacciò il sangue di Kaori.  

- “Che cosa intende dire con questo? Crede che Ryo si farà prendere in trappola da un uomo come lei? Lei sogna, lei …”  

Sciaff! Il Camaleonte la schiaffeggiò. I suoi occhi riflettevano tutta la crudeltà di cui poteva dar prova, senza alcuno scrupolo.  

- “Adesso non dire più una parola, capito?”  

Tirò Kaori verso la scalinata di quel grande caseggiato e la fece scendere nel seminterrato. Quest’ultima, una lacrima di dolore all’angolo dell’occhio, pregò interiormente che Ryo non venisse a cercarla ancora una volta. Non se lo sarebbe mai perdonato se fosse stata l’ultima.  

 

Il Camaleonte si addentrò nel dedalo di corridoi del seminterrato. Aprì una porta sorridendo machiavellicamente. Il suo piano per distruggere City Hunter avrebbe presto portato i suoi frutti.  

- “Puoi cominciare a pregare.”  

Quando i suoi occhi si abituarono all’oscurità, Kaori fu sorpresa nel vedere che il corridoio non era che un vicolo cieco. Una sedia, solitaria sul fondo sembrava attendere l’ultima ora di un qualsiasi accusato… o vittima.  

Quando il suo aggressore la spinse violentemente in avanti, lei poté constatare che il pavimento era ricoperto di una strana materia, ma unicamente in mezzo a questo stretto passaggio. Che cosa poteva significare? Qual’era il piano di quell’uomo? Dov’era Ryo? Perché doveva ancora venire a salvarla?  

Il Camaleonte interruppe le sue riflessioni, l’afferrò per le braccia e la fece sedere senza riguardo sulla sedia, finendo di legarla saldamente dietro le traverse di questa.  

- “Mi lasci! Che cosa spera alla fine? Crede che Ryo si lascerà catturare con una trappola così grottesca? Che cosa…”  

- “Chiudi il becco! Economizza la saliva, ne avrai bisogno per dire addio al tuo caro partner. Non ti dirò nulla, avrai tutto il tempo per vederlo morire sotto i tuoi occhi!”  

E il Camaleonte girò i tacchi, asfissiando Kaori con un fiume di risate. Riprese il cammino in senso inverso, e si perse nell’oscurità lasciando la giovane donna stupefatta.  

 

Morire? Sotto i suoi occhi? Andò in panico e alcune lacrime rotolarono sulle sue guance. La sua vita non meritava quella di lui.  

Si dibatté per un po’ ma le sue corde la ostacolavano. Raccolse ciò che le rimaneva come energia e, come ogni professionista, recuperò la lametta da rasoio nascosta nella sua cintura. In 7 anni, ne aveva imparate di cose, e queste erano le basi del suo mestiere.  

Occupata a tranciare le corde, fu abbagliatala una forte luce. Girando la testa verso il corridoio, non vide nessuno, ma scorse un bagliore diffuso, accompagnato da un crepitio, sulla parte di pavimento che aveva notato poco prima.  

Inondato da questa luce provocante, il corridoio divenne, paradossalmente ancora più minaccioso. La debole luce che lei aveva notato era sparita, assorbita dai neon.  

Non perse tempo, e continuò a tagliare la corda. Quando saltò di gioia per aria, provando che ci era riuscita, una voce proveniente dal nulla, la fece sussultare.  

- “Tu pensi che questo cambierà qualche cosa al susseguirsi degli avvenimenti?”  

Kaori perse il suo sorriso. Nessuno era in vista, e la voce era velata. Un microfono? Scrutò con attenzione i muri e scorse una telecamera.  

- “Tu non vincerai!”  

- “Ebbene, non tarderemo a saperlo.”  

E la voce si zittì, lasciando Kaori al suo terrore.  

 

Falco stava perdendo la pazienza, voleva tornarsene a casa.  

- “Ryo! Sbrigati! Lascia in pace Saeko!”  

Ryo, le spalle curve, indispettito, e soprattutto aspettandosi di ricevere i fulmini di Kaori per aver infastidito Saeko, trascinò i piedi verso la jeep.  

- “Volevo solo un bacio.”  

- “E Kaori? Dov’è? Non può essere vero! Se non è l’uno, è l’altro!”  

Ryo si levò. Non aveva rivisto Kaori da quando l’aveva intravista addossata ad un albero. Non sarebbe mai andata via senza avvertire. Il cuore di Ryo impazzì, sentì una minaccia, intuiva il pericolo. Fece voltafaccia e corse verso la casa. Falco non si pose più domande e afferrando per la seconda volta nella giornata il suo revolver, seguì Ryo.  

Dacché quest’ultimo aprì con fracasso la porta d’entrata, una voce echeggiò.  

- “Ryo Saeba e il carissimo Falco. Pensavate dunque di essere così forti da sbarazzarvi di me? Desolato di essere colui che infrange il mito. Ah ah ah ah ah ah …”  

- “Camaleonte!”  

- “E sì, ragazzi miei! Avreste dovuto vedere le vostre facce quando pensavate di avermi battuto! Mi sono davvero divertito. Ma, non è finita! Oh no! Vi ho riservato il meglio per il finale.”  

Falco grugnì, uscì dalla casa e urlò a Miki:  

- “MIKIIIII! Prendi la macchina e aspettaci più lontano.”  

Miki, Sayuri e Setsuko rabbrividirono. Il tono di voce di Falco era terrificante, ed escludeva qualsiasi spiegazione. Miki guardò un’ultima volta la casa e mise in moto per parcheggiare qualche kilometro più lontano. Conosceva sufficientemente suo marito per non disobbedirgli in tali circostanze. Le loro vite erano minacciate. Pregò per suo marito, ordinandogli di ritornare intero.  

 

Quando Falco si appostò al fianco di Ryo, la voce riprese il suo discorso.  

- “Sì, perché no, mi occuperò di loro più tardi, per il momento, vi accordo tutta la mia attenzione. Non mi lascerei sfuggire le vostre morti in diretta per niente al mondo.”  

Ryo rimaneva immobile, alcuna emozione traspariva, ma il tremore nervoso delle sue mani indicava chiaramente che cercava bene o male di controllarsi. Umibozu gli rispose dolcemente ma tuttavia con una voce carica di minacce:  

- “Tu sei morto.”  

- “Non sapevo che fossi capace di fare dell’humor Falco. Ma questo non cambierà nulla al fatto che morirete. Ho organizzato tutto. Solo per voi. Vi spiegherò il mio scenario, e ne sono molto fiero. Sapevo che vi occupavate di questa faccenda, ho anch’io i miei informatori. Parlare di queste cose in un bar, tutti avrebbero potuto sorprendervi. Tsssss! E vi proclamate professionisti! I valori si perdono ai giorni nostri. Infine… dov’ero? Ah sì! Dicevo dunque che sapevo che sareste stati presenti, ad essermi ancora tra i piedi quando dovevo lavorare. Dato che ne ho abbastanza di ritrovarvi sulla mia strada, ho deciso di approfittare dell’occasione per sbarazzarmi di voi una buona volta per tutte. La giornalista non era che un’esca, beninteso. Non avevo previsto che la tua partner, Saeba, avrebbe partecipato alla festa. Ma questo accomoda le mie modeste incombenze, vedi.”  

- “Dove l’hai portata?”  

- “In nessun posto, è ancora nelle profondità di questa casa, ma il suo destino dipenderà da te. Ahlala, che colpo di genio che ho avuto! Avete messo ancora il naso nei miei affari! La pagherete!! …… Ecco che mi innervosisco. Quando si tratta di voi, è più forte di me, non posso vedervi altrimenti che morti. Ma sono un buon giocatore, vi lascio un indizio: la bomba esploderà fra 20 minuti. Ha ha ha ha!!!”  

La comunicazione s’interruppe.  

- “La cosa non ti riguarda Falco, va a raggiungere Miki.”  

Falco fissò un Ryo determinato. Questi si girò e lo guardò attraverso gli occhiali neri di Umibozu.  

- “Sgombra!!!!”, urlò.  

Ma, il suo amico e rivale da sempre non batté ciglio.  

- “No!”  

Ryo cadde rivolto, un corvo sulla spalla.  

- “Come sarebbe no?”  

Falco scoprì i suoi denti in ciò che si potrebbe qualificare un largo sorriso.  

- “He he, tu hai bisogno di me. E non discutere! Io … ehm …apprezzo molto Kaori-San, non mi perdonerei mai di avervi lasciato soccombere.”  

Il colosso arrossì istantaneamente.  

- “E Miki?”  

- “Non me lo perdonerebbe mai neppure lei.”  

Ryo sospirò e sorrise, enigmatico.  

- “Sei testardo quando ti ci metti. Bene, poiché ci tieni, va a vedere se trovi la bomba, io vado a fare uscire Kaori da lì. Ma, ti informo, se sei ancora qui fra 10 minuti, ti ucciderò io stesso!”  

E su questo, Ryo si lanciò e seguendo gli indizi lasciati dal suo nemico, decise di cominciare dal livello inferiore. “Le profondità di questa casa”, delle scale portavano al seminterrato progettato dal proprietario della dimora, Ryo non perse tempo e scese quattro a quattro gli scalini.  

La sua Magnum in mano, percorse il labirinto delle numerose stanze.  

Riserve d’armi, dormitori, sale d’intrattenimento, apparentemente il seminterrato traboccava di sorprese.  

– “KAORI?!!?”  

Ryo gridò il nome della sua partner, sperando che potesse rispondergli.  

Costei in ginocchio, cercava di identificare quella strana materia di cui era ricoperta una parte del pavimento. Alzò la testa al richiamo e il suo cuore s’imballò.  

- “Ryo!!!!!!!”  

Quando fece per alzarsi, intravide infine ciò che cercava. Avvicinando il viso, sentì allora, un leggero crepitìo, e sbalordita, capì.  

Ryo corse tanto rapidamente quanto le gambe potevano permettergli. Svoltando un corridoio, la vide e raddoppiò gli sforzi per raggiungerla.  

Kaori alzò gli occhi e urlò:  

- “Noooooooooo! Ryo, non avvicinarti! Fermati! Fermo!”  

Trasportato dal suo slancio, fece fatica a reagire subito, ma lo sguardo disperato della sua dolce partner lo bloccò di colpo. Una dozzina di metri li separava.  

- “Kaori! Vieni, la casa sta per saltare! Sbrigati!”  

Kaori assimilò la notizia e capì. Lo shock la destabilizzò e non poté mettersi in piedi. Quando rialzò la testa, abbozzò un pallido sorriso. Se doveva morire, tanto valeva non mostrare la sua paura.  

- “Vattene Ryo.”  

- “Che fesseria stai dicendo?”  

Ryo avanzò la gamba ma il grido di Kaori gli impedì di andare più lontano.  

- “No Ryo!!!! Non avvicinarti. Il pavimento è elettrificato, non puoi avanzare, e io, io … non posso venir via. Vattene Ryo!”  

Scrutò la zona che gli mostrava Kaori e si accorse della trappola.  

- “Ryo! Non ci sono altre soluzioni. Lasciami e vattene!”  

- “Non se ne parla nemmeno!”  

Kaori affrontò il suo sguardo e tanto determinata quanto lui, gli lanciò con voce oppressa:  

- “Solo tu puoi fermare quello squilibrato! Io … io non sono forse mai stata degna di essere la tua partner, ma fin dall’inizio conoscevo i rischi di questo mestiere. Non voglio che tu muoia! Vattene!!”  

Kaori si accasciò, furiosa di piangere quando avrebbe dovuto essere forte in una tale situazione. Alcuni secondi passarono, ma furono per Kaori un momento interminabile e doloroso.  

- “No, io non ti abbandonerò. Ti ho fatto una promessa, ricordati.”  

Kaori alzò la testa, cercando di respirare profondamente per calmarsi, guardò il suo compagno di squadra, pronto a sacrificarsi per lei. Non aveva il diritto di farlo.  

- “Tu non devi nulla a mio fratello.”, gridò disperata.  

Ryo indietreggiò per lo shock. I suoi occhi si riempirono di tristezza mescolata ad un’ombra di tenerezza. Anche se era cosciente che Kaori conosceva i pericoli del mestiere, gli era insopportabile pensare che potesse capitarle qualunque cosa. Malgrado ciò, non aveva la forza di lasciarla andare via. Sì, aveva fatto una promessa a Hideyuki, di prendersi cura di lei, ma l’aveva promesso a sé stesso prima di tutto. Un sorriso misterioso schiarì il suo viso:  

- “Makimura non ha niente a che vedere con questo. Ti ho promesso, e anche tu, che avremmo trascorso tutti i nostri compleanni insieme. E, ho sempre mantenuto le mie promesse Kaori, dovresti saperlo.”  

A queste parole, il cuore di Kaori mancò un battito, ma non ebbe il tempo di assaporare questo momento privilegiato. La voce del Camaleonte risuonò un’ultima volta.  

- “Ma mi farete piangere voi due. Approfittatene bene, non rimangono che 5 minuti. Ah ah ah ah!!!!”  

Ryo esaminò il corridoio con attenzione. Niente, nessuna presa sui muri gli avrebbe permesso di attraversare. Guardò Kaori e le sorrise. Non rimaneva che una sola soluzione. Indietreggiò di qualche metro e prese lo slancio. Kaori capì e pregò con tutte le sue forze. La distanza da percorrere era enorme per un profano. Ryo aveva molte riserve ma poteva farcela?  

 

Ryo saltò tanto lontano quanto poté. Una sola particella della sua pelle sul pavimento elettrificato e la sua vita sarebbe finita, ma il suo solo obiettivo era di raggiungere la sua partner e atterrò al di là del limite fatidico. Kaori lo seguì con lo sguardo, troppo terrorizzata per osare respirare. Quando vide Ryo cadere in avanti e fare un volteggio per rimettersi in equilibrio, lo guardò stupefatta.  

Si rimise in piedi e le tese la mano. Lei si rifugiò tra sue braccia, troppo felice di ritrovarlo. Alzò la testa e immerse lo sguardo nei suoi occhi d’acciaio.  

- “Allora piccioncini, assaporate gli ultimi momenti? Ah ah ah ah …”  

Pan! Ryo sparò un colpo sulla telecamera che esplose in mille pezzi.  

Svuotata delle sue forze, Kaori si lasciò andare completamente tra le braccia possenti di Ryo. Sentì una scintilla di desiderio accendersi. Rabbrividì. I suoi ultimi istanti con lui …  

Con una mano, la teneva fermamente contro di lui, non se ne sarebbe andata più ora. L’altra andò a perdersi nei suoi capelli. Kaori, poggiò le sue due mani sul torace del suo beneamato. Stava sognando? Lo interrogò con lo sguardo.  

Per tutta risposta, prese il suo viso tra le mani e si sporse verso di lei.  

La baciò inizialmente a bocca piena. Era così delizioso sentire la sua pelle sotto le sue dita. Il suo profumo l’ubriacava. Voleva sentire la pressione delle sue labbra. Quando lei cominciò a rilassarsi, la trattenne senza difficoltà contro di lui, stringendola amorosamente, sposando le sue forme così perfette. Si lasciò andare a questa pienezza tanto attesa.  

 

Kaori fu totalmente destabilizzata. Tra le braccia di Ryo, questo bacio così impregnato di desiderio e d’amore, questa stretta tanto sospirata da così tanto tempo, i teneri gesti di quest’uomo che le erano così estranei ed inattesi, le fecero perdere la testa. Abbandonandosi completamente, lei rispose al suo invito.  

 

La sua Kaori, così timida e così ingenua, rivelò dei tesori di sensualità di cui voleva essere il solo a scoprirne tutte le risorse.  

Quando sentì che lei si lasciava andare pienamente, il suo desiderio, troppo a lungo soffocato, si accese. Un calore si mise a fluire dal più profondo del suo essere, e cominciò a diffondersi in tutto il corpo, espandendosi rapidamente, lasciando un’impronta di dolore avido. Kaori si sentì fondere, la sua testa girava e non desiderava altro se non una cosa sola: quest’uomo.  

Quando sentì le mani di lui premere ed accarezzare la sua schiena, trasalì dalla sorpresa e dal piacere che Ryo assaporò pienamente.  

La sua mano scivolò lungo le sue reni, poi trasportato da un’onda di desiderio, le sue dita scivolarono sulla sua pelle e lasciarono una traccia infiammata, gustando ogni particella con parsimonia. Lei lasciò scappare un leggero sospiro di piacere, paralizzata dalla deliziosa sensazione. Ryo, in uno slancio di passione non dissimulata, la sentì irrigidirsi, il respiro corto quando il suo pollice colpì la cucitura del reggiseno attraverso la leggera stoffa del suo vestito. E quando oltre al pizzo, sfiorò il tessuto teso dal suo seno, un sospiro rauco sfuggì dalla sua bocca, e si abbandonò al suo piacere.  

Kaori aprì gli occhi dalla sorpresa. Sorpresa dall’audacia di Ryo, dal suo desiderio. Le sue maniere tenere ma precise la toccavano e l’eccitavano allo stesso tempo.  

Perché questo doveva succedere adesso? Assaporare questi istanti in un momento così critico, la timidezza e le barriere che avevano elaborato tra di loro cedettero sotto il peso del loro desiderio. Perché?  

 

BUUUUMMMMMM!  

Il muro esplose sull’impatto del razzo. Attraverso la spessa nuvola di fumo, una figura apparve.  

- “Non è il momento di tirarla per le lunghe e…”  

Falco si rese conto che Kaori e Ryo si trovavano tra le braccia l’uno dell’altra, e si voltò, terribilmente imbarazzato. Ryo fu il primo a reagire. Afferrò Kaori per la mano, e si lanciò attraverso il varco. I tre personaggi corsero a perdifiato attraverso il cammino tracciato da Umibozu. Raggiunsero il giardino nel giro di qualche minuto. Quando i pochi secondi che rimanevano svanirono, la casa fu spazzata via da un enorme esplosione, che li proiettò lontano.  

Falco e Ryo sospirarono constatando che non erano feriti.  

I numerosi brandelli dovuti all’esplosione ricadevano ovunque, disseminando il suolo di schegge di vetro e di pezzi di metallo. Ryo mise il suo braccio sopra le testa di Kaori per proteggerla, e quando il silenzio s’impadronì di loro, poterono rialzarsi.  

 

- “Lo massacrerò!”  

Falco prese la sua Smith & Wesson e la caricò. Ryo mantenne il silenzio e si accontentò di estrarre la sua magnum dall’holster.  

Kaori, già ben scossa da tutti gli avvenimenti, guardò Ryo con tanto d’occhi. Vivi? Erano vivi? Ryo? …  

- “Kaori, rimani dietro di noi. Il Camaleonte è ancora qui, fa attenzione.”  

Il suo viso passò dall’ebetismo alla determinazione, se il Camaleonte gironzolava nei dintorni, la sola cosa da fare era fermarlo una buona volta per tutte.  

Falco si diresse, risoluto, verso la postazione dell’elicottero.  

- “Questo mascalzone è effettivamente ancora qui. Non ha avuto il tempo di partire, deve nascondersi nel bosco o in un capanno qualsiasi nascosto nella boscaglia e penso che il suo unico modo di fuggire sia l’elicottero. Era sufficientemente lontano per non essere stato troppo toccato dalla bomba. Andiamoci!”  

 

I tre superstiti corsero e raddoppiarono i loro sforzi quando sentirono il sibilo delle pale. Avvicinandosi all’apparecchio, Ryo mirò e sparò una pallottola in quella direzione. La cloche si spezzò di netto e il Camaleonte che si apprestava a salire sull’elicottero se ne ritrovò privo. Girò vivamente la testa, un ghigno di disappunto gli storceva le labbra.  

- “Voi? Ma? Come avete fatto? Ma……?”  

Falco approfittò della sorpresa del Camaleonte per lanciarsi verso di lui e sferrargli un destro persuasivo.  

Questo sfoderò la sua arma ma Umibozu fu più rapido e il Camaleonte si accasciò una seconda volta.  

- “Ah ah ah! Vedi Ryo, a questo qui sono io che gliel’ho fatta!”  

- “Tsssss! Se non gli avessi impedito di partire, i tuoi muscoli non sarebbero serviti a niente!”  

- “Gliel’avrei fatta lo stesso. Non ho bisogno dei tuoi giochi di prestigio per sbrigarmela.”  

- “Dici questo perché sei geloso, non avresti nemmeno pensato di farlo!”  

- “CHE COSA? Ripeti un po!”  

Kaori si ritrovò una volta di più tra Ryo e Falco che litigavano sulle loro competenze. Sebbene fosse stanca, rise di buon cuore alla vista di questa scena così familiare e così rassicurante. Quando i due compari si resero conto del riso folle di Kaori, assunsero un’aria stupita, ma dopo questa dura giornata, si unirono a lei e insieme si girarono e si avviarono verso l’uscita.  

 

Allertata dall’esplosione, Miki mise in moto la macchina e senza porsi domande, si diresse dritta verso la casa. Sayuri e Setsuko rabbrividirono vedendo che quest’ultima era ridotta in cenere, avvolta in una nuvola di fumo.  

Spaventati, uscirono dalla macchina e urlarono i nomi degli scomparsi. Quando tre figure apparvero, sospirarono di sollievo. Miki si slanciò in avanti e saltò al collo di un Falco davvero imbarazzato per questa profusione d’amore. Malgrado ciò, la circondò con le sue braccia, e la strinse contro di lui.  

Sayuri abbracciò sua sorella e non potè, al momento, che indirizzare uno sguardo carico d’emozione a Ryo, testimonianza della sua profonda gratitudine.  

 

***  

 

Ryo si sedette al fianco di Falco che lanciò l’auto in direzione del maniero Haru. Per strada, ebbe la sfortuna di perdere un’occasione per tacere e ricevette un colpo di martello, che destabilizzò la jeep di cinque buoni metri. Già tutti ammassati, aggrappandosi disperatamente per non cadere, supplicarono Ryo e Kaori di smetterla di litigare. Arrivati al maniero, Falco e Miki continuarono la loro strada. Anche gli altri quattro recuperarono la loro Austin e se ne andarono.  

 

Quando Ryo posteggiò nel suo parcheggio, Kaori, sfinita, si era addormentata sul sedile. La prese tra le sue braccia, e salirono all’appartamento.  

- “Sayuri, Setsuko, prendete la camera di Kaori, avete bisogno di riposo.”  

- “E Kaori?”  

- “Io prenderò il divano, e la sistemerò nella mia stanza. Sayuri, ho bisogno di te.”  

Troppo stanchi per discutere, accettarono di buon grado.  

 

Ryo aprì la porta della sua stanza e la depose delicatamente sul suo letto. Spostò alcune ciocche ancora umide dalle guance della sua partner e la guardò con tutta la tenerezza di cui era capace. Aveva fatto dei progressi incredibili e la serata era la prova che se la cavava molto bene.  

La sua volontà era messa a dura prova. Si affrettò ad uscire chiedendo a Sayuri di togliere i vestiti di Kaori perché non prendesse freddo.  

Addossato alla porta, sospirò. Tutto era finito bene.  

 

 


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