Capitolo 5 :: CAPITOLO 5

Pubblicato: 13-10-06 - Ultimo aggiornamento: 13-10-06

Commenti: Ciao a tutte! Vi ringrazio ancora per tutti i vostri complimenti che vanno dritti dritti al mio cuore. Voglio dare anch'io un incoraggiamento a tutte voi che scrivete in questo sito e altrove... perché il lavoro di ognuna è impagabile e prezioso. Continuate così! A presto. Momoe

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Ryo, a quattr’occhi con tutti i pensieri che volteggiavano nella sua testa, decise di uscire e di recarsi al Cat’s Eye, a prendere un altro piccolo caffè.  

Quando entrò, tutto ciò a cui pensava fu spazzato via per fare posto ad una freddezza calcolata. Ryo estrasse la sua Python e si lanciò in avanti.  

Una figura, alta due metri, imponente, enorme nel suo minuscolo grembiule, teneva di mira un uomo morto di paura.  

- “Falco, che cosa succede?”  

- “Oh Ryo!”, Miki lo raggiunse correndo, “Cerca di farlo ragionare!” Indicò il povero individuo spaventato, inginocchiato contro il muro. “Mi ha corteggiata piuttosto apertamente, e Falco si è messo in collera, non riesco a calmarlo”.  

Ryo, serio, ebbe uno sguardo duro, senza ambiguità possibili.  

Abbassò la testa e cominciò a borbottare. All’improvviso, balzò su Miki, agitando le dita freneticamente in tutti i sensi, la faccia scomposta in un viso da perverso lubrico.  

- “Posso allora approffiiiiiiiiiiiiiitarne” urlò.  

Quando sentì il cannone del lancia-granate di Umibozu alias Falco, sulla sua tempia, Ryo si fermò all’istante nel suo slancio, e accomodò la sua eccitazione.  

L’uomo spaventato, scattò verso l’uscita, e corse via come un pazzo.  

- “Ne ho salvato ancora uno oggi”  

Ryo, tornato serio, deviò il cannone dal suo viso, e pigiò sul naso di Falco cantando:  

- “Te l’ho fatta!”  

Falco grugnì e ripose la sua arma - “Cretino!”.  

Saeko entrò nel bar. Teneva una busta in mano e avanzò, sicura di sé, fino al banco.  

Si sedette, vicino ad un Ryo che giocava con delle cannucce e fece scivolare la busta sotto il suo naso.  

- “Hei!! Attenta! Ero riuscito a mettermi 3 cannucce nel naso!!”  

- “Guarda questa, Ryo!”  

Attento allo sguardo serio di Saeko, Ryo aprì la busta e ne estrasse una foto.  

- “Wowwwwww”  

Per poco Ryo non soffocò.  

- “Smettila di sbavare sulla mia foto!!”  

- “Chi è questa donna superba che non aspetta che me per trovare la felicità?”  

Saeko sospirò, esasperata.  

- “Sofia Stone, ricchissima americana, presidentessa di una delle agenzie di modelle più reputate a livello internazionale. Ci ha contattati ultimamente poiché ha ricevuto delle lettere di minacce all’indirizzo di un contratto che lei ed il suo modello preferito dovrebbero firmare nel corso di una serata di gran gala. Sfortunatamente, non abbiamo alcuna prova per incolpare chicchessia, e nemmeno molto personale qualificato per questo lavoro. Questa serata è una delle più apprezzate dagli uomini d’affari dei più diversi paesi, e ciò deve essere fatto nella massima discrezione.  

Ho quindi pensato a te.” aggiunse Saeko con un’aria maliziosa.  

- “Dov’è la trappola in tutto questo?” si accigliò Ryo  

- “Tu mi deludi molto! E’ vero che non sono stata molto gentile a volte ma mi sono detta che potrei farmi perdonare presentandoti Sofia”.  

- “Mmmmm… Che cosa dovrei fare?”  

- “Giusto essere la sua guardia del corpo, di lei e del suo modello, per questa serata, affinché possa firmare il suo contratto in tutta sicurezza”.  

- “Niente inganni?”  

Ryo avvicinò il suo viso sospettoso a quello di Saeko che gli rispose con due dita alzate in segno di V, innocente.  

- “Puoi credermi… Beninteso, dato che ti presento a questa donna, mi sembra logico che tu cancelli un colpo dai miei debiti”  

- “Niente da fare!!!!” e snocciolò una lista di una dozzina di promesse di colpi con lei!  

- “Andiamo, Ryo, guardala bene”  

Ficcò la foto sotto il suo naso, e la parte inferiore di Ryo rispose al suo posto….  

- “Questa superba creatura! Solo per me!! Se riuscissi a sbarazzarmi di Kaori…. Ma è geniale!!”  

Falco, Miki e Saeko caddero all’indietro. Rintronati, tutti vedevano le libellule danzare.  

Ryo, sfoggiando un orribile sorriso soddisfatto, saltò allegramente fino alla porta d’ingresso.  

- “Libero!!! Sarò libero!!!”  

Un tagliere lo piantò secco, faccia contro la porta. Falco lo insultò con tutti i nomi:  

- “Cretino! Idiota! Imbecille! Non pensi dunque che a te stesso??”  

Ryo si staccò e aprì la porta. Prima di andarsene, li guardò tutti, il più seriamente possibile, espressione che stonava con l’aria disinvolta che aveva sfoggiato fino a quel momento. – “No, non sempre…”  

Falco lo studiò gravemente per qualche secondo, poi ignorandolo completamente tornò alle sue stoviglie.  

Saeko si alzò. - “Bene bene, credo che questo voglia dire che accetta quest’incarico. Vi lascio, devo tornare al commissariato. Arrivederci Miki, Falco” e se ne andò.  

Miki, rimasta sola con il suo compagno, si avvicinò a lui.  

- “Promettimi…”  

- “Sì?” Falco si girò verso di lei.  

- “Promettimi, Falco, se mi ami, di non fare mai come lui.”  

Umibozu sentì il fumo uscire dal suo cranio. Si voltò vivamente non senza aggiungere - “Certamente no.”  

Miki si appoggiò al suo braccio, gli occhi chiusi, il sorriso sulle labbra.  

Le mani in tasca, pensando al numero di colpi che avrebbe potuto avere come sorta di ringraziamento, Ryo camminò per un po’ prima di capitare sulla strada di Eriko.  

Ancora prima di avere avuto il tempo di sorridere ingenuamente alla vista delle forme generose che gli offriva questa affascinante giovane donna, sentì lo schiaffo. Eriko, impettita, seria, … terribilmente seria, troppo per una questione di mani lunghe. La guardò dritta negli occhi aspettando il seguito. Un momento di grave tensione s’instaurò tra loro, e Ryo ebbe paura. Qualche cosa non andava.  

- “Se tu la rispetti un poco, liberala!”  

Ed Eriko se ne andò, piantandolo lì. Sbalordito, guardò quel piccolo pezzo di donna determinata, l’amica di Kaori che lo aveva schiaffeggiato in maniera provocatoria, anche se sapeva molto bene con chi aveva a che fare. Certamente non le avrebbe mai fatto del male, ma lei aveva l’aria d’essere estremamente in collera con lui. E ciò che aveva detto. Di che cosa parlava? Ryo sentì in lui un allarme suonare…… Kaori …….  

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