Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prosa

 

Autore/i: Ginie^^

Traduttore/i: Momoe

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Pourquoi ?

 

Total: 22 capitoli

Pubblicato: 15-09-06

Ultimo aggiornamento: 09-02-07

 

Commenti: 58 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di "Perché?" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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What does HFC mean?

 

It's the name of the web site. HFC = Hojo Fan City.

 

 

   Traduzione :: Perché?

 

Capitolo 16 :: CAPITOLO 16

Pubblicato: 29-12-06 - Ultimo aggiornamento: 29-12-06

Commenti: Ciao! Auguri di cuore per il nuovo anno a tutte e in modo particolare a Marzia che lascia sempre un delizioso commento su ogni capitolo. Grazie davvero! Un bacio e... a risentirci nel 2007! Momoe

 


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Kaori discusse ancora un po’ con Itsuma, ma dovette scusarsi e ritornare a casa per prepararsi. Si sentiva bene con lui, ma questo la turbava ugualmente, e non voleva aggiungere altro alla sua confusione attuale.  

E che faceva Ryo in quel momento? Aveva l’aria annoiata da questo lavoro e per quest’ultimo incarico con lui, pensò con una stretta al cuore, non voleva fallire.  

Quando rientrò a casa, l’appartamento era vuoto. Beninteso, Ryo aveva approfittato della sua assenza per correre dietro a tutte le ragazze carine del quartiere! Brontolò suo malgrado.  

Nella sua stanza, quando vide il pupazzo che rappresentava Ryo, si sfogò un po’ prima di pensare a vestirsi per la serata.  

Sentendosi un po’ meglio, raggiunse la toilette e si fece un bagno per distendersi, ma soprattutto per raccogliere le idee. L’acqua calda e il vapore ai mille aromi le facevano un bene enorme. Si imbacuccò in un accappatoio ed intraprese a truccarsi. Non era abituata e seguì scrupolosamente i consigli della sua amica Eriko. Dedita alle sue attività, non sentì la porta d’entrata chiudersi.  

Quando uscì dalla stanza da bagno, si trovò faccia a faccia con un Ryo molto stupito e soprattutto turbato dalla vista di Kaori.  

Vestita con un accappatoio un po’ troppo grande per lei, una delle sue spalle scintillava alla luce a causa delle gocce di vapore che si erano posate delicatamente. I suoi capelli, per una volta, avevano voluto piegarsi alla legge del pettine, e i suoi occhi erano ravvivati da un tocco di maquillage, discreto ma molto fine. Ma soprattutto fu attratto dalle sue labbra messe in risalto da una punta di rosso.  

Kaori non si accorse che Ryo era affascinato, e senza pietà, gli sferrò un buon colpo di martello sul lato della testa.  

- “Che cosa guardi così tu!? Specie di pervertito, avresti potuto avvisare che eri qui!!”  

 

E si diresse direttamente nella sua stanza. Ryo borbottò qualche cosa che assomigliava vagamente a un “mai contenta” e anche lui si decise ad andare a vestirsi. Non amava queste mondanità e ancora meno doversi conciare con un vestito, ma dovevano confondersi con la folla.  

Quando uscì anche lui dalla sua camera, era fasciato con un 2 pezzi che avrebbe sedotto più di una donna. Semplice, discreto, ideale per non farsi individuare, ma non avrebbe impedito che un Ryo abbigliato con una camicia bianca ed un vestito nero, la cravatta chiusa a metà, attirasse comunque la vista.  

Era quasi l’ora in cui Sofia e Itsuma sarebbero dovuti passare a prenderli. Decise di occupare il tempo leggendo una delle sue riviste preferite. Quando Kaori fece la sua comparsa, e lui si decise ad alzare un occhio verso di lei, rimase pietrificato davanti allo spettacolo che gli si offriva.  

Kaori, non più in accappatoio, aveva finito anche lei di vestirsi, e… e Ryo, già eccitato da tutte le belle signore in tenuta nella sua rivista, fece fatica a contenere la sua libido. Se l’avesse visto così!!  

- “Ryooooo!!!!! Non puoi trovare un altro momento per leggere le tue riviste porno! La signorina Stone e Itsuma saranno qui da un momento all’altro. Specie di pervertito! Non è il momento di comportarsi come un asino!!"  

Gli strappò il volume dalle mani e se ne servì per assestargli un buon colpo sulla testa, cosa che lo fece affondare nel divano, per qualche decina di centimetri.  

Dovette fare uno sforzo supremo per controllarsi, cercando di pensare a tutto tranne che al lato sexy, sensuale, attraente della sua partner…e fece fatica, molta fatica. Se ne avesse avuto il tempo, si sarebbe fatto una doccia una volta di più, nel tentativo di calmare la sua immaginazione debordante.  

Si rialzò a stento e lanciò una battuta, sforzandosi di non lasciare trasparire la sua emozione. Nondimeno, cercò alla sua maniera di farle i complimenti.  

- “Oh… dì dunque Kaori, non credevo che avresti potuto un giorno assomigliare a questo!”  

Kaori si girò e aggrottò le sopracciglia.  

- “Ripeti un po’ se osi!”  

Che cretino! Si era ancora espresso male. Tutti questi anni a dover trovare una soluzione per dimostrarle che teneva a lei, attraverso modi, certo inefficaci, tutte quelle sfrecciatine che si lanciavano regolarmente, erano diventate così correnti che si dimenticava di parlare con sincerità. Perché diavolo, non dirle semplicemente che era risplendente!?  

Proteggendosi per evitare i fulmini della sua partner, cercò di spiegarsi:  

- “Aspetta Kaori, non colpirmi! Lasciami spiegarti! Non ho voluto dire questo! Sei magnifica, divina…”  

Kaori ripose il suo martello e, abbassando gli occhi, fece prova d’umiltà che toccò Ryo.  

- “Oh basta prendermi in giro eh! So benissimo che questo non mi va per niente! Non sono a mio agio in questi panni.”  

Ryo ritornò serio e le rispose con sicurezza:  

- “Non preoccuparti Kaori, Itsuma ha molta fortuna ad averti come dama.”  

Kaori non credette alle sue orecchie, alzò la testa e lo guardò con curiosità.  

- “Cosa? Che cos’hai detto?”  

Ryo si sentì intrappolato. Una gocciolina di sudore cominciava a spuntare sulla sua fronte. Fortunatamente per lui, ma frustrante per Kaori, qualcuno bussò alla porta d’entrata. Ryo si precipitò ad aprire, ben contento di fuggire da questa situazione.  

Fu nondimeno deluso di trovarsi di fronte a Itsuma. Quest’ultimo lo salutò educatamente e brevemente ma subissò di complimenti Kaori.  

Lei arrossì immediatamente davanti a questa profusione di lusinghe. Ryo mise il broncio e per non mostrare la sua gelosia nascente, si precipitò su Sofia, che era anche lei incantevole. Ryo sorrise in tralice quando si accorse del colpo d’occhio furtivo di Kaori che non presagiva nulla di buono, il martello non doveva essere molto lontano. Perfetto! Ma fu preso nella sua stessa trappola, Sofia Stone era una donna intraprendente, e apparentemente Ryo le piaceva.  

- “Ryo , permetti che ti chiami Ryo, vero? Dopo tutto, sei il mio cavaliere stasera. Sei veramente molto elegante. Se avessi saputo, ti avrei proposto un posto tra i miei modelli di punta. Che muscolatura! Gli uomini come te, mi rendono particolarmente strana. Sono davvero contenta che tu mi accompagni stasera.”  

Sofia gli scoccò un sorriso pieno di promesse, che non sfuggì a Kaori, la quale dovette fare uno sforzo straordinario per non cedere alla tentazione di metterle le mani addosso.  

Decise di ignorare questa tigre e questo Ryo sbavante, ma Sofia non la lasciò tranquilla:  

- “Mi dica Kaori, che cos’ha in mano?”  

Ryo e quest’ultima si guardarono, imbarazzati. In effetti, Kaori aveva dimenticato che teneva ancora in mano la rivista erotica, e arrossì ancora di più.  

Si perse in spiegazioni, balbettando, e in panico, lo infilò nella sua borsa.  

Itsuma non comprendendo la ragione improvvisa per la quale Kaori arrossiva, decise di affrettarli un po’.  

- “Kaori, Signor Saeba, si va?”  

 

Così dunque, i giovani presero la macchina. Ryo insistette, e nessuno lo potè dissuadere, per salire sulla Mini. Davvero sfalsata in rapporto ai loro abiti e alla loro destinazione, Kaori spiegò loro che non si sapeva quello che sarebbe potuto succedere lungo il tragitto, e che era preferibile essere il più possibile discreti. Ryo fu in quel momento, molto fiero di lei. Il loro arrivo shoccò il portiere ma quest’ultimo era abituato alle eccentricità di questo genere di persone. Doveva essere la nuova moda tra i ricchi!  

 

Il maniero Haru era una vasta proprietà dominante l’oceano.  

Centinaia di lussuose automobili erano già parcheggiate, lasciando prevedere un raduno di personaggi altolocati.  

Il luogo principale dove si svolgevano i festeggiamenti, era immenso. Atmosfera ovattata, c’erano dei tavoli disposti qua e là, un’orchestra su di un palco in fondo alla sala, alcuni gruppi di persone discutevano attorno ai buffets di pietanze raffinate.  

Kaori sbalordita da tanto strass ed eleganza, si mise sulla punta dei piedi per mormorare all’orecchio del suo partner:  

- “Hai visto? Tutta questa bella gente? E’ incredibile!”  

Ryo si irrigidì al suo contatto. Colei che cercava sempre di considerare prima di tutto come la sua compagna di squadra, lo rendeva nervoso: non vedeva nemmeno a che punto era bella con quel vestito. Più che molti altri nella sala.  

Il controllo delle sue reazioni era terribilmente difficile da dominare. Allora se in più, lei si stringeva contro di lui, gli parlava dolcemente all’orecchio, facendogli sentire il suo alito caldo sulla nuca… Prima di rinunciare a tutte le sue belle promesse, si scostò da lei. Nondimeno, la guardò sorridendo e cercò di rimetterle alcune ciocche ribelli al loro posto.  

- “Non bisogna mai fidarsi delle apparenze, Kaori. Guarda, il ciccione laggiù in completo blu, con il suo sigaro, è uno degli intermediari di un capobanda poco raccomandabile, e quello a cui parla, lo incrocio spesso in uno dei quartieri più caldi di Shinjuku. Tutto non è che superficiale qui, non dimenticarlo.”  

Poi, intuendo che sarebbe stato incapace di staccare il suo sguardo dai suoi occhi così innocenti, aggiunse:  

- “Andiamo vieni! Abbiamo del lavoro. Non siamo qui per divertirci. Fa come me, collega il tuo ricevitore e fa attenzione.”  

Kaori ci mise un istante prima di reagire, e di corrergli dietro. Era letteralmente rimasta ipnotizzata da questo magico istante. Era raro, molto raro che Ryo agisse impulsivamente, che la guardasse così. Il suo cuore, come per immortalare il momento, aveva smesso di battere.  

Poi, ritornando alla realtà, si disse che l’atmosfera generale, la serata molto chic, erano molto coinvolgenti. E poi dopotutto, si disse, rapita da questa conclusione, qualche volta, anche lui doveva rendersi conto che lei non era più una bambina…  

 

 


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