Hojo Fan City

 

 

 

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Rated G - Prosa

 

Autore/i: Ginie^^

Traduttore/i: Momoe

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Pourquoi ?

 

Total: 22 capitoli

Pubblicato: 15-09-06

Ultimo aggiornamento: 09-02-07

 

Commenti: 58 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di "Perché?" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

Tricks & Tips

What is an offline translation?

 

It’s the translation of a fanfiction that is not on HFC.

 

 

   Traduzione :: Perché?

 

Capitolo 7 :: CAPITOLO 7

Pubblicato: 27-10-06 - Ultimo aggiornamento: 27-10-06

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22


 

L’indomani mattina, Ryo, senza aprire gli occhi, sentì la porta della camera di Kaori aprirsi. Aveva dormito poco, era rientrato tardi, e un tantino brillo. Ma come tutte le mattine, non poteva mancare questo momento privilegiato.  

Dopo 5 minuti, aprì un occhio. Niente Kaori? Cosa faceva?  

Quando sentì i suoi passi nel corridoio, fece finta di dormire, come al suo solito.  

Kaori aprì la porta, dimenticando di bussare del tutto naturalmente. Guardò con tenerezza e malinconia, il corpo steso dell’uomo. Lottò qualche istante ma riuscì ad impedirsi di svegliarlo. La sua decisione era presa e sarebbe incominciata da subito, di pensare a sé stessa, alla sua felicità. Richiuse dunque la porta con dolcezza e filò a preparare la colazione.  

 

Sconcertato, Ryo non riusciva a capire. Niente colpi di martello stamattina? Era ancora tutto vestito, doveva sentire l’alcool e i profumi delle donne, le tracce di rossetto sulla sua camicia, tutto ciò avrebbe dovuto metterla in una rabbia folle. Sentì di nuovo quella strana e sgradevole sensazione di abisso che si apriva tra loro.  

Sapeva che se qualche cosa di grave si tramava, Kaori gliene avrebbe parlato. Allora perché?  

Avrebbe voluto rimanere a letto per pensarci più a lungo ma il comportamento della sua partner lo inquietava. Forse l’arrivo di sua sorella la turbava.  

La raggiunse in cucina e prese il suo caffè.  

- “Buongiorno Kaori”  

- “Buongiorno Ryo. Già alzato?”  

- “Fai troppo rumore perché io possa dormire in tutta tranquillità.”  

- “Se il signore non rientrasse così tardi!”  

- “Ho ben il diritto di divertirmi un poco. Vai a vedere la lavagna stamattina?”  

- “Sì ci vado ugualmente, nel caso. Ad ogni modo, ho altre cose da fare prima.”  

- “Comprarti dei vestiti più sexy?”  

- “Idiota!” non una goccia di caffè cadde malgrado il martello che si piantò sul suo cranio.  

Ahhhhhhhhhhh…… sospirò di sollievo, nel ritrovare quest’atto così familiare.  

- “E non sorridere come uno stupido quando ti parlo!!!”  

- “Sì, sì, non innervosirti! Dove vai allora?”  

Kaori rispose timidamente:  

- “Vado a cercare di trovare un lavoro…per me. Non c’è più nulla, siamo in ritardo con l’affitto.”  

La testa nella sua ciotola, rispose macchinalmente:  

- “Oh e poi dopotutto, potresti approfittarne per incontrare qualcuno, non ti capita spesso”  

- “Tu m’innervosisci!!!”  

Kaori, sentendo la collera montare, decise di finirla con questa conversazione. Si alzò e senza aggiungere una parola, prese la porta… Non senza avergli ficcato la testa nella sua scodella.  

 

Un lavoro per lei? Ryo, sempre più preoccupato della reazione della sua partner, attese qualche secondo prima di seguirla discretamente. Non amava troppo l’idea di doverla spiare così ma voleva sapere. Che cosa stava succedendo?  

 

 

Come previsto, Kaori si diresse innanzitutto verso la stazione. Si sentiva fiero di lei e della sua determinazione. Non poteva sognare di meglio come partner. Il suo coraggio e la sua tenacità, ne aveva bisogno, gli erano necessari. Avrebbe abbandonato da molto se non l’avesse avuta vicino.  

Pensare a tutto questo non lo rendeva di umore migliore. Lo rendeva nervoso.  

Cercò di non guardare troppo le ragazze per evitare di farsi notare. Si fermò prima del quarto schiaffo. Con la coda dell’occhio osservava Kaori ma ciò che vedeva soprattutto, era un piccolo miserabile che la fissava avidamente. Che cosa voleva da lei quello? Certi uomini hanno veramente dei gusti strani… Un jean, una camicia, niente di molto sexy. Adocchiò lubricamente una signorina che passava di là in minigonna, in quell’istante.  

 

Niente XYZ oggi. Kaori era abituata al fatto, ma le sarebbe veramente piaciuto. Insomma! C’era sempre l’incarico proposto da Saeko ma Ryo aveva l’aria troppo entusiasta e tutto ciò senza essere pagato evidentemente. Che idiota!  

Malgrado il fatto che Saeko manipolasse spesso Ryo per ottenere tutto e qualsiasi cosa da lui, come avrebbero fatto se non avessero nemmeno potuto pagare l’affitto? Questo confortò la sua idea di andare a cercare un lavoro in più. Con un passo risoluto, riattraversò la stazione nel senso inverso, con la ferma intenzione di trovare un’attività da quella sera.  

 

Sulla strada, incrociò per l’appunto l’ispettrice:  

- “Buongiorno Kaori, ti cercavo”  

- “Buongiorno Saeko, che c’è?”  

Decisamente, tutti sapevano tutto sui suoi orari!! Era così prevedibile?  

- “Ryo ti avrà parlato della missione che vi ho affidato?”  

- “Mmm… sì…”  

- “Non fare quella faccia Kaori, volevo parlartene un po’ di più , non gli ho detto tutto.”  

- “Come?”  

- “Ebbene, la star modello di Sofia Stone è… un uomo.”  

- “Ma, tu sai bene che Ryo rifiuta di lavorare per un uomo!”  

- “Sì, sì, lo so, è per questo che ho bisogno di te. Questa operazione è molto importante. Nel mondo della moda e della pubblicità dove la gente di alta classe di tutte le nazionalità si riunisce, la presenza della polizia o dei servizi segreti non è molto gradita. Se qualche cosa dovesse accadere durante questa serata, il Giappone avrebbe dei problemi diplomatici. Se avessi detto tutto a Ryo, avrebbe rifiutato e io non so come avrei fatto. Molta gente mi conosce in quell’ambiente, io stessa non posso parteciparvi.  

Ma conto su di te Kaori per convincere Ryo. Ti renderò il favore! E poi sarà ben pagato, posso anche versarti un acconto.  

Passerei tra un momento al Cat’s eye per darvi il resto delle informazioni.”  

Da qui, Saeko estrasse una busta dalla sua borsa e gliela consegnò. E prima ancora che Kaori si accorgesse del trabocchetto che si richiudeva su di lei, s’inchinò, la ringraziò ancora una volta e se ne andò subito.  

 

Ryo non aveva sentito nulla della conversazione, troppo occupato nei suoi tentativi di conquista. E anche se Saeko l’aveva notato, non si preoccupava per questo, Kaori sarebbe riuscita a convincerlo, come sempre.  

 

Quest’ultima si disgustò di sé stessa per non aver reagito. Se Saeko riusciva adesso ad abbindolare anche lei…  

Ma quest’anticipo capitava molto bene finalmente, le fatture si accumulavano e Ryo usciva così spesso.  

Sospirò, anche lei aveva voglia di comprarsi qualche articolo e di uscire un po’.  

S’irrigidì davanti a un cabaret, chiedendosi se avesse potuto lavorare per questo genere di locale. Scrollò vivamente la testa di scoraggiamento, facendo paura a qualche passante.  

Rinunciò a quest’idea. Tutto ciò non la metteva per niente a suo agio, sua sorella sarebbe arrivata domani, doveva sorvegliare Ryo e quest’incarico. D’altronde, bisognava organizzarsi con Sayuri… Si sentiva già stanca in anticipo.  

 

Ryo si nascose, la faccia incollata contro il manifesto di una ballerina piena di promesse – “La sciocca! Se crede di poter raggiungere il livello di questa deliziosa bambolina”.  

Uno dei camerieri gli fece ricacciare fuori il manifesto e lo mise fuori a calci.  

Raggiunse facilmente la sua partner che si dirigeva naturalmente verso il supermercato.  

Fu in quel momento che comprese che questa giovane donna doveva veramente sentirsi sola talvolta. Si occupava di tutto, senza mai chiedergli nulla.  

Ma Kaori fece una brusca deviazione e preferì, prima di fare la spesa, bere un piccolo caffè in compagnia di Miki.  

 

Si sedette, il sorriso sulle labbra. Le piacevano molto Miki e Falco. Quei due formavano una coppia davvero strana, ma erano più legati di chiunque. Discussero un momento prima di essere interrotti da Saeko.  

- “Buongiorno a tutti, cerco Ryo, ho delle nuove per il caso di Miss Stone.”  

Ryo entrò in fanfara nel bar.  

- “Qualcuno mi chiama!? Sento sempre quando una donna mi chiama.”  

Si limitò a voler dare un bacetto a Saeko, ma prima ancora che Kaori potesse reagire, Ryo fu calmato di botto, il tacco della scarpa di Saeko piantato in mezzo alla faccia.  

- “Da un pezzo…” lei sospirò.  

- “Andiamo! Solo un bacino”  

Saeko non si diede per vinta davanti all’aria da satiro di Ryo. Attaccandolo saldamente alla sedia, lo obbligò ad ascoltarla fino alla fine.  

- “Miss Stone, come ama farsi chiamare, è una donna d’affari temibile, vuole in primo luogo incontrarvi prima di accettare la tua protezione. Dopodomani, nel suo ufficio. Ecco l’indirizzo”.  

- “Saeko? Perché questa donna vuole una guardia del corpo solo per questa serata? Se qualcuno vuole sabotare il contratto che deve firmare, potrebbe anche attentare alla sua vita oggi?”  

- “Tu hai ragione Kaori, ma lei ha le sue guardie del corpo, e la polizia la sorveglia ugualmente durante il giorno. Si dedica giorno e notte in questo momento a perfezionare il suo lavoro, e permane ormai nel suo ufficio che è perfettamente salvaguardato. Se si vuole impedire quella firma, non potrà essere fatto che nella circostanza della serata. E beninteso, la convenienza rifiuta che sia accompagnata da una delle sue guardie del corpo personali. Non si è riusciti a convincerla, salvo che non sia uno sconosciuto nell’ambiente, ad occuparsene”.  

 

- “Sono sempre pronto ad incontrare una bella donna ambiziosa” pensò ad alta voce Ryo.  

Kaori, macchinalmente, gli rimise le idee a posto con una gomitata ben messa dietro la testa.  

- “Grazie Kaori, bene, dov’ero rimasta? Ah sì, Sofia ama controllare tutto ciò che la circonda, bisognerà che tu sia all’altezza della tua reputazione Ryo”  

- “Sì, certamente, la mia reputazione ha attraversato i confini. Se voleva la miglior guardia del corpo, l’ha!”  

 

Falco si levò da dietro il banco, sorprendendo tutti:  

- “Credo che tu dimentichi un po’ in fretta che sono io il migliore.”  

I due uomini, fronte contro fronte, cominciavano, ancora, a litigare.  

- “Mio povero Falco, abbiamo detto che si vuole che quest’incarico si compia nella discrezione!”  

- “Che cosa stai insinuando???”  

Ryo si appoggiò al fondo della sua sedia e serenamente aggiunse:  

- “Come potrebbe una montagna come te passare inosservata? In più, hai Miki, non sarebbe molto corretto uscire con Sofia per un ricevimento…”  

Falco si drizzò in tutta la sua altezza, con le braccia incrociate, sorridendo in maniera molto ironica:  

- “Forse, ma credo che tu abbia dimenticato un dettaglio”  

- “Di che cosa parli?”  

- “Di Kaori!”  

- “Chi?”  

SBADAMMMMM!  

Kaori disgustata, ne aveva sentito abbastanza, salutò tutti e uscì dal bar.  

Il suo partner, la testa incastrata nel banco, mormorò che non capiva come mai si arrabbiava sempre quando scherzava.  

Miki, furiosa, picchiò i pugni proprio davanti a Ryo:  

- “Sei mostruoso! Tu non meriti che Kaori rimanga con te!”  

- “Mikiiiii! Sei così carina quando ti arrabbi”, slurp…  

Falco grugnì e Ryo aggiunse molto in fretta che doveva raggiungere Kaori per il pranzo e scappò direttamente verso l’uscita, cantando a squarciagola che aveva appuntamento con Sofia.  

 

- “Quei due, insomma!!!” esclamò Miki “Non capisco come si possa essere così complicati!!”  

- “Sì, questo è sicuro” sospirarono in coro Falco e Saeko.  

 

Il resto della giornata, Kaori si affaccendò per preparare la venuta di sua sorella. Pulire, arieggiare, ecc… troppo concentrata sul ritorno di Sayuri, si obbligò a non pensare a nient’altro.  

In quanto a Ryo, fedele a sé stesso, si sprofondava nel divano leggendo delle riviste porno; si confortava nell’idea che lei non avesse compiuto che un giro a vuoto in quelle ultime ore.  

Litigarono due, tre volte… Nulla di particolare insomma.  

 

 


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